Milano, 10 mar. (Adnkronos Salute) - La dieta mediterranea come un farmaco, ma per chi? Quando e come? "Le evidenze scientifiche sugli effetti positivi della dieta mediterranea (Dm) sono ormai tali che questa può essere raccomandata in diversi contesti clinici e per diverse patologie, influendo su prevenzione, cura, assistenza e riabilitazione. Per definire gli standard della sua definizione e delle sue varie applicazioni sono state elaborate le prime Linee guida, promosse dalla Fondazione dieta mediterranea, dalla Società italiana nutrizione artificiale e metabolismo (Sinpe) e dalla Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec), con il supporto metodologico dell'Iss", comunica lo stesso Istituto superiore di sanità in un aggiornamento sul suo sito web.
Il documento risponde a 10 domande (da 'Qual è l'efficacia della Dm nel ridurre la mortalità?' a 'La Dm è sostenibile?') ed è stato realizzato con il contributo di oltre 20 società scientifiche nazionali e stakeholder, spiega l'Iss. E' il risultato di un'approfondita analisi della letteratura scientifica e del lavoro di un gruppo multidisciplinare di esperti, che ha portato a elaborare oltre 50 raccomandazioni sull'impatto della dieta mediterranea su mortalità, malattie cardiovascolari, neurologiche, oncologiche, metaboliche, muscolo-scheletriche, fragilità e disabilità nell'anziano, malattie autoimmuni, malattie della gravidanza, con un'indicazione di quanto forti siano le evidenze sull'efficacia.
Inoltre, sono stati preparati dei quesiti specifici per definire attualmente cos'è la dieta mediterranea e i benefici economici. Il contenuto è destinato a tutti i professionisti sanitari e sociali coinvolti nella promozione e nell'applicazione della dieta mediterranea come strumento di prevenzione in qualsiasi setting di cura e presa in carico, così come nei vari contesti di intervento. Inoltre, le raccomandazioni contenute nel documento sono rivolte anche ai decisori politici e ai responsabili di strutture sanitarie, sociali ed educative.
Commenta Marco Silano, direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrinometaboliche e dell'invecchiamento dell'Iss: "Le linee guida sulla dieta mediterranea mirano a promuovere uno stile di vita sano, basato sull'equilibrio nutrizionale e sulla sostenibilità ambientale. Le raccomandazioni alimentari sono state elaborate alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, con particolare attenzione agli effetti benefici della dieta mediterranea nella prevenzione e trattamento delle malattie cronico-degenerative e alla sua importanza per la salute del pianeta". Aggiunge Nicola Veronese della Saint Camillus International University of Health Sciences: "La dieta mediterranea non è solo un patrimonio culturale, ma rappresenta un modello alimentare riconosciuto dall'Unesco come bene immateriale dell'umanità. Con queste nuove linee guida si intende rafforzare il suo ruolo nella prevenzione, a diversi livelli, e nella promozione della salute pubblica".
La dieta mediterranea, come descritta nel documento - approfondisce l'Iss - non si limita a un regime alimentare, ma rappresenta un vero e proprio stile di vita salutare e sostenibile. Le sue radici affondano negli studi pionieristici di Ancel Keys, evolvendosi nel tempo con molteplici descrizioni e diverse piramidi alimentari. La Dm si contraddistingue per l'alto consumo di alimenti di origine vegetale (verdure, frutta fresca, legumi, cereali integrali, frutta a guscio) e di olio d'oliva come fonte principale di grassi monoinsaturi. Dal punto di vista concettuale, include abitudini alimentari consapevoli, come la scelta di prodotti alimentari a chilometro zero e provenienti da filiera corta e stagionali, attività fisica regolare, adeguato riposo, convivialità e socialità. Promuove valori come ospitalità, vicinato, dialogo interculturale e rispetto della diversità, incarnando il concetto di 'vivere mediterraneo'. La definizione operativa proposta nelle linee guida enfatizza l'importanza di un consumo moderato di pesce, frutti di mare, uova, carni bianche, latte e derivati, limitando carne rossa e dolci.
I benefici della dieta mediterranea sono documentati in numerosi ambiti.
Malattie cardiovascolari: la Dm riduce l'incidenza di arteriopatia periferica, fibrillazione atriale e ictus, infiammazione cronica, inoltre riduce la mortalità per cause cardiovascolari.
Patologie oncologiche: adottare la Dm diminuisce il rischio di numerosi tumori, come tumore al colon retto, mammella, fegato, stomaco e polmone, con un effetto protettivo dovuto all'alto consumo di fibre, antiossidanti e grassi sani.
Diabete e patologie metaboliche: la Dm favorisce il controllo glicemico, riduce il rischio di diabete tipo 2 e migliora la resistenza all'insulina.
Obesità e sovrappeso: la Dm contribuisce a mantenere un peso normale, riducendo l'accumulo di grasso viscerale e migliorando il profilo lipidico.
Salute neurocognitiva: la Dm riduce l'incidenza di malattia di Alzheimer, Parkinson e depressione, grazie all'apporto di acidi grassi polinsaturi, vitamine e minerali.
Osteoporosi e fragilità: l'aderenza alla Dm contribuisce alla salute ossea, riducendo il rischio di fratture grazie all'apporto di calcio, vitamina D e antiossidanti.
Sarcopenia: la Dm concorre a preservare la massa muscolare negli anziani, migliorando la forza fisica e la qualità della vita.
Artrosi: è stato osservato un miglioramento del dolore e della funzionalità articolare nei pazienti con artrosi che seguono la Dm, attribuibile alle proprietà antinfiammatorie dell'olio d'oliva e degli acidi grassi polinsaturi.
Salute materno-infantile: nelle donne in gravidanza, la Dm è associata a un minor rischio di diabete gestazionale, preeclampsia, parto pretermine e basso peso neonatale.
Aspetti Economici: la Dm migliora la qualità della vita, misurata in Qalys, e riduce i costi sanitari diretti con un impatto positivo sui bilanci dei sistemi sanitari grazie alla diminuzione dei costi perle cure.
Giustizia & Impunità
Trattativa, il consigliere del Quirinale a Mancino: “Intervenire su Grasso”
Nelle intercettazioni della Procura di Palermo le prove dei contatti tra il consigliere di Napolitano Loris D'Ambrosio e l'ex ministro dell'Interno, preoccupato per l'inchiesta sui rapporti tra Stato e mafia all'epoca delle stragi. Il procuratore della Dna verrà poi convocato dal pg della Cassazione Ciani
“Il presidente ha preso a cuore la questione”, diceva il braccio destro di Napolitano, Loris D’Ambrosio, a Nicola Mancino. Poi aggiungeva: “Bisogna intervenire su Pietro Grasso”. Non erano millanterie. Alla fine le pressioni del Quirinale hanno prodotto un risultato: il procuratore nazionale antimafia il 19 aprile è stato convocato dal procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani per sentirsi chiedere il coordinamento tra procure che piaceva a Mancino.
L’assedio è fallito solo grazie al gran rifiuto di Grasso (leggi l’intervista a Il Fatto Quotidiano). Ogni giorno emergono particolari inquietanti sul comportamento della Presidenza della Repubblica nell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia a cavallo delle stragi del 1992-’93. Sabato scorso il Colle era stato costretto a tirare fuori dal cassetto la lettera inviata al procuratore generale della Cassazione dal segretario generale della Presidenza del Consiglio, Donato Marra: “Il Capo dello Stato auspica – scriveva Marra allegando una lettera di Nicola Mancino in tal senso – che possano essere prontamente adottate iniziative che assicurino la conformità di indirizzo delle procedure (…) e ciò specie al fine di dissipare le perplessità che derivano dalla percezione di gestioni non unitarie delle indagini collegate”. Ora si scopre che – dopo quella lettera pg della Cassazione Gianfranco Ciani ha esaudito i voleri di Mancino e Napolitano convocando proprio Grasso.
Per comprendere l’epilogo della manovra quirinalizia, bisogna leggere le telefonate dell’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia assieme ai sostituti Antonino Di Matteo, Francesco del Bene e Lia Sava, in particolare le nove intercettazioni dei colloqui tra D’Ambrosio e Mancino. Il fidato collaboratore di Napolitano si offre senza risparmio e spende il nome del presidente. Il 25 novembre alle 21, D’Ambrosio e Mancino parlano di un possibile snodo della trattativa: la nomina del magistrato Francesco Di Maggio (poi deceduto) a numero due del Dipartimento amministrazione penitenziaria. “Perché è arrivato lì Di maggio? Chi ce lo ha mandato? Questo è il problema”, spiega D’Ambrosio a Mancino. Poi aggiunge: “C’erano due problemi: l’alleggerimento del 41 bis e i colloqui investigativi e lei (Mancino, ndr) non ne ha saputo niente perché per la parte 41 bis c’erano Mori, Polizia-Parisi, Scalfaro e compagnia. Per la parte dei colloqui investigativi… Di Maggio-Mori”.
Con il passare dei mesi i discorsi si concentrano sulle ansie di Mancino, che pensa di essere nel mirino del pm di Palermo Nino Di Matteo e invoca un intervento del capo della Dna Pietro Grasso sotto la veste del coordinamento. “Io ho visto Grasso in una cerimonia, stava davanti a me. Mi ha detto: ‘Quelli lì (probabilmente i pm della Procura di Palermo, ndr) danno solo fastidio. Ma lei lo sa che noi non abbiamo poteri di avocazione ?’” Mancino prosegue: “E io gli ho detto: ‘Ma poteri di coordinamento possono essere sempre esercitati’”. È quello l’obiettivo: spingere Grasso a intervenire sulle procure di Palermo e Caltanissetta per imporre un coordinamento che – nelle intenzioni di Mancino almeno – avrebbe potuto ridurre i danni. Si arriva al 24 febbraio. A Palermo Mancino è sentito come testimone nel processo a Mario Mori dove si parla sempre di trattativa Stato-mafia.
La deposizione non soddisfa il pm Di Matteo e il giorno dopo sui giornali esce la sua intervista: “Qualcuno nelle istituzioni mente” con l’anticipazione di un imminente confronto tra gli ex ministri Mancino e Martelli. L’ex presidente del Senato entra in fibrillazione: “Il pm Di Matteo ha detto che ci sono contraddizioni tra Mancino, Martelli e Scotti”, dice al telefono a D’Ambrosio, che replica: “Ma lui l’ha già chiesto il confronto? Io per adesso posso parlare con il presidente (con tutta probabilità Napolitano, ndr). Si è preso a cuore la questione ma non lo so. Francamente la ritengo difficile”. D’Ambrosio e Mancino si interrogano al telefono su quale sia la persona o l’ufficio giudiziario sul quale intervenire: “Il collegio (del Tribunale di Palermo, ndr) lì è equilibrato. Come ha ritenuto inutile il confronto con Tavormina (generale ed ex capo della Dia) potrebbe rigettare per analogia”.
Non è facile: “Intervenire sul collegio”, spiega D’Ambrosio , “è una cosa molto delicata. Più facile è parlare con il pm”. Qual è il pm giusto però? Mancino spiega: “L’unico che può dire qualcosa è il procuratore capo di Palermo Messineo e l’altro che può dire qualcosa è il Direttore nazionale antimafia Grasso. Io gli voglio parlare perché sono tormentato”. Povero Mancino. D’Ambrosio lo rincuora: “Ma non Messineo… in udienza Di Matteo è autonomo. Io direi che l’unica cosa è parlare con il procuratore nazionale Grasso”. Poi Mancino si lamenta di “Messineo che non fa più niente”.
Mancino e D’Ambrosio si sentono il 5, il 7 e anche il 12 marzo quando l’ex presidente del Senato chiede a D’Ambrosio: “Veda se Grasso può ascoltare anche me in maniera riservatissima che nessuno sappia niente”. Loris D’Ambrosio non lo manda a quel paese ma anzi lo illude: “Lo devo vedere domani”. Si arriva così al 30 marzo. I pm Ingroia e Di Matteo chiedono il confronto in aula al processo Mori tra Mancino e Martelli. Il presidente del tribunale, per pura scelta tecnica, rigetta. Ma Mancino non si rilassa. Telefona il 27 marzo e poi ancora il 3 aprile a D’Ambrosio. Il 4 aprile il Quirinale scrive al procuratore generale della Cassazione. Fiero di avere fatto il suo compito, il giorno dopo, il 5 aprile, il consigliere del capo dello Stato, Loris D’Ambrosio, legge al testimone (poi indagato per reticenza) la lettera del Quirinale al pg della Cassazione. Poi D’Ambrosio aggiunge: “Ho parlato sia con Ciccola (Pasquale Ciccolo, sostituto pg della Cassazione, ndr) che con Ciani (il pg della Cassazione, ndr), hanno voluto la lettera così fatta per sentirsi più forti”. Passano solo due settimane e Ciani, forte della lettera appunto, convoca Grasso.
Da Il Fatto Quotidiano del 19 giugno 2012
Il potere dei segreti
di Marco Lillo 12€ AcquistaArticolo Precedente
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Trattativa, le pressioni di Mancino. Il pg di Cassazione Esposito: “A disposizione”
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Manila, 11 mar. (Adnkronos/Afp) - L'ex presidente filippino Rodrigo Duterte è stato arrestato all'aeroporto di Manila su mandato della Corte penale internazionale (Cpi) in quanto sospettato di crimini contro l'umanità nella sua 'guerra' al traffico di droga. Le organizzazioni per i diritti umani stimano che decine di migliaia di persone siano state uccise dalla polizia e da gruppi di vigilanti, spesso senza che fosse dimostrato che fossero legati agli stupefacenti.
La Corte penale internazionale ha aperto un’indagine sulla campagna antidroga lanciata nel 2016, che ritiene possa costituire un crimine contro l’umanità. "Questa mattina presto, l'Interpol Manila ha ricevuto la copia ufficiale del mandato di arresto emesso dalla Cpi", ha affermato la presidenza in una nota. "Attualmente è in detenzione. L'ex presidente e il suo entourage godono di buona salute e sono esaminati dai medici".
L’ex presidente stava tornando da un breve viaggio a Hong Kong ed era appena atterrato all’aeroporto internazionale di Manila. Domenica, parlando davanti a migliaia di lavoratori filippini a Hong Kong, Rodrigo Duterte ha condannato l'indagine, definendo gli investigatori della Cpi "figli di p...", pur ammettendo che "accetterebbe", se lo fosse, di essere arrestato. Le Filippine hanno lasciato la Cpi nel 2019 su suo ordine, ma il tribunale con sede a L’Aia, nei Paesi Bassi, ha affermato di mantenere la giurisdizione sugli omicidi avvenuti prima del ritiro del paese, così come sugli omicidi commessi nella città di Davao, quando Duterte ne era sindaco, prima di diventare presidente.
Secondo i dati ufficiali diffusi dalle Filippine, più di 6.000 persone sono state uccise nelle operazioni antidroga sotto la presidenza di Duterte. I procuratori della Corte penale internazionale stimano che il numero di morti sia compreso tra 12.000 e 30.000. L'ex presidente rimane estremamente popolare nelle Filippine, dove molti hanno sostenuto le sue soluzioni rapide alla criminalità. Rimane una potente forza politica e sta lottando per riconquistare il suo posto di sindaco nelle elezioni di medio termine di maggio.
Manila, 11 mar. (Adnkronos/Afp) - L'ex presidente filippino Rodrigo Duterte è stato arrestato all'aeroporto di Manila su mandato della Corte penale internazionale (Cpi) in quanto sospettato di crimini contro l'umanità nella sua 'guerra' al traffico di droga. Le organizzazioni per i diritti umani stimano che decine di migliaia di persone siano state uccise dalla polizia e da gruppi di vigilanti, spesso senza che fosse dimostrato che fossero legati agli stupefacenti.
La Corte penale internazionale ha aperto un’indagine sulla campagna anti droga lanciata nel 2016, che ritiene possa costituire un crimine contro l’umanità. "Questa mattina presto, l'Interpol Manila ha ricevuto la copia ufficiale del mandato di arresto emesso dalla Cpi", ha affermato la presidenza in una nota. "Attualmente è in detenzione. L'ex presidente e il suo entourage godono di buona salute e sono esaminati dai medici".
L’ex presidente stava tornando da un breve viaggio a Hong Kong ed era appena atterrato all’aeroporto internazionale di Manila. Domenica, parlando davanti a migliaia di lavoratori filippini a Hong Kong, Rodrigo Duterte ha condannato l'indagine, definendo gli investigatori della Cpi "figli di p...", pur ammettendo che "accetterebbe", se lo fosse, di essere arrestato. Le Filippine hanno lasciato la Cpi nel 2019 su suo ordine, ma il tribunale con sede a L’Aia, nei Paesi Bassi, ha affermato di mantenere la giurisdizione sugli omicidi avvenuti prima del ritiro del paese, così come sugli omicidi commessi nella città di Davao, quando Duterte ne era sindaco, prima di diventare presidente.
Secondo i dati ufficiali diffusi dalle Filippine, più di 6.000 persone sono state uccise nelle operazioni antidroga sotto la presidenza di Duterte. I procuratori della Corte penale internazionale stimano che il numero di morti sia compreso tra 12.000 e 30.000. L'ex presidente rimane estremamente popolare nelle Filippine, dove molti hanno sostenuto le sue soluzioni rapide alla criminalità. Rimane una potente forza politica e sta lottando per riconquistare il suo posto di sindaco nelle elezioni di medio termine di maggio.
Palermo, 11 mar. (Adnkronos) - I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina, in due distinte operazioni, hanno sequestrato circa 2 chili di cocaina e quasi 40 chili di hashish in transito sullo Stretto di Messina, arrestando tre responsabili. L’attività, condotta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Messina con il prezioso ausilio delle unità cinofile, attesta la costante attenzione al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto ai punti di accesso alla Sicilia. In particolare, grazie al fiuto del cane antidroga Lord, altamente specializzato in operazioni della specie, durante il controllo di una autovettura appena sbarcata dalla costa calabra e condotta da un giovane di origini straniere, i militari rinvenivano due panetti contenenti oltre 2 chili di cocaina, abilmente occultati all’interno dei sedili anteriori del mezzo. Lo stupefacente, contraddistinto dal simbolo di un peperoncino rosso, avrebbe potuto fruttare, sulle piazze di spaccio siciliane, circa 650.000 euro.
Sulla base delle risultanze investigative, che dovranno comunque trovare conferma in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio e ferma restando la presunzione d’innocenza valevole ora e fino alla condanna definitiva, l’indagato è stato tratto in arresto, in flagranza di reato, per traffico di sostanze stupefacenti ed aggregato alla casa circondariale di Gazzi. Lo stesso giorno, sempre presso la Rada S. Francesco, i Finanzieri hanno sottoposto a controllo i passeggeri di un pullman di linea proveniente dal centro Italia, tra cui un uomo originario del Marocco che deteneva, all’interno del trolley con cui viaggiava, oltre 33 chili di hashish, del valore di oltre 300.000 euro. Per tentare di occultare il forte odore dello stupefacente, l’uomo aveva avvolto i panetti in voluminose coperte di pile e cosparso tutto con polvere di caffè. I Finanzieri hanno, dunque, tratto in arresto il corriere ed il connazionale che lo attendeva, con la propria autovettura, all’arrivo del pullman presso la stazione etnea.
A seguito di perquisizione d’iniziativa dell’abitazione sita in Catania, ove entrambi dimoravano, sono stati, inoltre, rinvenuti e sottoposti a sequestro altri 4,6 chili di hashish. "Si evidenzia che il provvedimento cautelare è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare; pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza", spiegano le Fiamme gialle.
L'impegno "nello specifico comparto testimonia la rilevanza attribuita al fenomeno criminale dalle Fiamme Gialle messinesi e dalle Autorità Giudiziarie del distretto, coralmente considerato di grave impatto sociale". E ancora: "Ciò conferma, inoltre, la centralità del territorio messinese quale porta d’ingresso dello stupefacente nell’isola, nonché punto strategico per il transito e il traffico di ingenti quantità di narcotico, primaria fonte di sostentamento delle organizzazioni criminali".
Moasca, 11 mar. (Adnkronos/Afp) - Il "massiccio" attacco di droni ucraini contro Mosca avvenuto nella notte ha ucciso almeno una persona e ne ha ferite altre tre. Lo ha riferito il governatore regionale Andrei Vorobyov su Telegram, precisando che "oggi alle 4 del mattino è iniziato un massiccio attacco di droni su Mosca e la regione di Mosca. Al momento, sappiamo di 1 morto e 3 feriti".
Riad, 11 mar. (Adnkronos) - L'Arabia Saudita e il Qatar hanno condannato l'interruzione da parte di Israele della distribuzione di elettricità nella Striscia di Gaza, invitando la comunità internazionale a intervenire. Il ministero degli Esteri saudita ha espresso “la sua condanna nei termini più forti”, mentre il Qatar ha denunciato “una flagrante violazione del diritto internazionale umanitario”.
Nuuk, 10 mar. (Adnkronos) - In Groenlandia si vota per eleggere il nuovo parlamento nazionale. La notizia, in passato, non aveva mai avuto grande risonanza al di fuori della capitale Nuuk e - seppur quasi solo di riflesso - a Copenaghen. Il voto di oggi, tuttavia, avrà un significato particolare per il Paese e non solo. Il "merito" è del presidente americano, Donald Trump, le cui dichiarazioni d'intenti sul controllo della Groenlandia - isola strategica nell'Artico e ricca di risorse naturali - potrebbero condizionare le scelte dei circa 41.000 elettori chiamati a scegliere i 31 membri del parlamento locale.
Ilpresidente americano continua a ribadire di voler prendere il controllo della Groenlandia "in un modo o nell'altro", nonostante si tratti di un territorio in gran parte inospitale e la cui superficie è all'80% ghiacciata. "Come ho chiarito nel mio discorso al Congresso, gli Stati Uniti sostengono fermamente il diritto del popolo groenlandese a determinare il proprio futuro", ha scritto Trump in un post su Truth a poche ore dal voto. "Siamo pronti a investire miliardi di dollari per creare nuovi posti di lavoro e renderli ricchi. E, se lo desiderano, li accoglieremo nella più grande nazione del mondo: gli Stati Uniti d’America", ha aggiunto.
Già durante il suo primo mandato, Trump aveva presentato un’offerta ufficiale alla Danimarca per acquistare la Groenlandia, sottolineando l’importanza strategica dell’isola su cui dal 1950 gli Stati Uniti mantengono la base spaziale di Pituffik, nel nord-ovest. Già allora, le risposte di Copenaghen e Nuuk erano state nette: la premier danese, Mette Frederiksen, definì l'idea di vendere la Groenlandia agli Stati Uniti "assurda" e ribadì che l'isola "non è in vendita". Frederiksen sottolineò che la Groenlandia è una regione autonoma con il diritto di decidere il proprio futuro e che la proposta di Trump non aveva alcun fondamento realistico.
Da parte sua, anche l'allora premier groenlandese, Kim Kielsen, respinse fermamente l'idea, affermando che la Groenlandia non aveva alcuna intenzione di essere ceduta a un'altra nazione e che avrebbe continuato a lavorare per la propria autonomia e, un giorno, l’indipendenza dalla Danimarca. L'episodio portò a una crisi diplomatica tra Stati Uniti e Danimarca. Dopo il rifiuto, Trump annullò una visita ufficiale a Copenaghen prevista per settembre 2019, definendo Frederiksen "sgradevole" per il modo in cui aveva respinto la proposta.
A distanza di sei anni, il "sentiment" dei groenlandesi non sembra essere troppo cambiato. Il premier Mute Egede ha espresso preoccupazione per "l’imprevedibilità" di Trump, affermando in un’intervista alla televisione pubblica danese che l'insistenza con cui il tycoon parla dei suoi piani per l'isola sta influenzando "diversi scenari globali". Secondo Egede, la Groenlandia non guarda più agli Stati Uniti con lo stesso interesse di un tempo, proprio a causa della pressione esercitata dal presidente.
Egede, leader della coalizione di sinistra indipendentista al governo dal 2021, è il netto favorito per la riconferma, sebbene i sondaggi segnalino un calo nei consensi. Il suo partito, Inuit Ataqatigiit, dovrebbe ottenere il 31% dei voti, superando di nove punti l'attuale alleato, Siumut. Le rilevazioni indicano anche una crescita dei partiti di opposizione, tra cui i populisti centristi di Naleraq, indipendentisti ma favorevoli a legami più stretti con Washington. Tra i loro candidati figura la influencer Qupanuk Olsen, famosa per la sua serie su Youtube "Q's Greenland". In corsa ci sono anche i partiti unionisti Demokratiit e Atassut.
Nel 2009, la popolazione groenlandese votò in referendum a larga maggioranza in favore dell’autogoverno, stabilendo anche un percorso verso l’indipendenza, tornata oggi al centro del dibattito politico. Molti groenlandesi vogliono liberarsi dal controllo danese, che ancora gestisce la politica monetaria, la difesa e gli affari esteri. Tuttavia, non è chiaro come e quando ciò potrebbe accadere, considerando che Copenaghen copre oltre la metà del bilancio groenlandese, finanziando servizi essenziali come sanità, istruzione e occupazione.
I movimenti indipendentisti puntano sulle risorse naturali dell’isola per finanziare un futuro Stato sovrano: terre rare nascoste sotto il ghiaccio e giacimenti petroliferi ancora da sfruttare. Tuttavia, per sviluppare questi progetti servono investimenti stranieri, e il nodo resta sotto quali condizioni la Groenlandia dovrebbe stringere accordi con potenze estere. La piccola comunità groenlandese – composta da circa 56.000 abitanti, in maggioranza inuit – è profondamente legata alla natura, e il dibattito sul futuro dell’isola si gioca anche sulla sostenibilità di uno sfruttamento economico su larga scala.
Milano, 10 mar. (Adnkronos Salute) - La dieta mediterranea come un farmaco, ma per chi? Quando e come? "Le evidenze scientifiche sugli effetti positivi della dieta mediterranea (Dm) sono ormai tali che questa può essere raccomandata in diversi contesti clinici e per diverse patologie, influendo su prevenzione, cura, assistenza e riabilitazione. Per definire gli standard della sua definizione e delle sue varie applicazioni sono state elaborate le prime Linee guida, promosse dalla Fondazione dieta mediterranea, dalla Società italiana nutrizione artificiale e metabolismo (Sinpe) e dalla Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec), con il supporto metodologico dell'Iss", comunica lo stesso Istituto superiore di sanità in un aggiornamento sul suo sito web.
Il documento risponde a 10 domande (da 'Qual è l'efficacia della Dm nel ridurre la mortalità?' a 'La Dm è sostenibile?') ed è stato realizzato con il contributo di oltre 20 società scientifiche nazionali e stakeholder, spiega l'Iss. E' il risultato di un'approfondita analisi della letteratura scientifica e del lavoro di un gruppo multidisciplinare di esperti, che ha portato a elaborare oltre 50 raccomandazioni sull'impatto della dieta mediterranea su mortalità, malattie cardiovascolari, neurologiche, oncologiche, metaboliche, muscolo-scheletriche, fragilità e disabilità nell'anziano, malattie autoimmuni, malattie della gravidanza, con un'indicazione di quanto forti siano le evidenze sull'efficacia.
Inoltre, sono stati preparati dei quesiti specifici per definire attualmente cos'è la dieta mediterranea e i benefici economici. Il contenuto è destinato a tutti i professionisti sanitari e sociali coinvolti nella promozione e nell'applicazione della dieta mediterranea come strumento di prevenzione in qualsiasi setting di cura e presa in carico, così come nei vari contesti di intervento. Inoltre, le raccomandazioni contenute nel documento sono rivolte anche ai decisori politici e ai responsabili di strutture sanitarie, sociali ed educative.
Commenta Marco Silano, direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrinometaboliche e dell'invecchiamento dell'Iss: "Le linee guida sulla dieta mediterranea mirano a promuovere uno stile di vita sano, basato sull'equilibrio nutrizionale e sulla sostenibilità ambientale. Le raccomandazioni alimentari sono state elaborate alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, con particolare attenzione agli effetti benefici della dieta mediterranea nella prevenzione e trattamento delle malattie cronico-degenerative e alla sua importanza per la salute del pianeta". Aggiunge Nicola Veronese della Saint Camillus International University of Health Sciences: "La dieta mediterranea non è solo un patrimonio culturale, ma rappresenta un modello alimentare riconosciuto dall'Unesco come bene immateriale dell'umanità. Con queste nuove linee guida si intende rafforzare il suo ruolo nella prevenzione, a diversi livelli, e nella promozione della salute pubblica".
La dieta mediterranea, come descritta nel documento - approfondisce l'Iss - non si limita a un regime alimentare, ma rappresenta un vero e proprio stile di vita salutare e sostenibile. Le sue radici affondano negli studi pionieristici di Ancel Keys, evolvendosi nel tempo con molteplici descrizioni e diverse piramidi alimentari. La Dm si contraddistingue per l'alto consumo di alimenti di origine vegetale (verdure, frutta fresca, legumi, cereali integrali, frutta a guscio) e di olio d'oliva come fonte principale di grassi monoinsaturi. Dal punto di vista concettuale, include abitudini alimentari consapevoli, come la scelta di prodotti alimentari a chilometro zero e provenienti da filiera corta e stagionali, attività fisica regolare, adeguato riposo, convivialità e socialità. Promuove valori come ospitalità, vicinato, dialogo interculturale e rispetto della diversità, incarnando il concetto di 'vivere mediterraneo'. La definizione operativa proposta nelle linee guida enfatizza l'importanza di un consumo moderato di pesce, frutti di mare, uova, carni bianche, latte e derivati, limitando carne rossa e dolci.
I benefici della dieta mediterranea sono documentati in numerosi ambiti.
Malattie cardiovascolari: la Dm riduce l'incidenza di arteriopatia periferica, fibrillazione atriale e ictus, infiammazione cronica, inoltre riduce la mortalità per cause cardiovascolari.
Patologie oncologiche: adottare la Dm diminuisce il rischio di numerosi tumori, come tumore al colon retto, mammella, fegato, stomaco e polmone, con un effetto protettivo dovuto all'alto consumo di fibre, antiossidanti e grassi sani.
Diabete e patologie metaboliche: la Dm favorisce il controllo glicemico, riduce il rischio di diabete tipo 2 e migliora la resistenza all'insulina.
Obesità e sovrappeso: la Dm contribuisce a mantenere un peso normale, riducendo l'accumulo di grasso viscerale e migliorando il profilo lipidico.
Salute neurocognitiva: la Dm riduce l'incidenza di malattia di Alzheimer, Parkinson e depressione, grazie all'apporto di acidi grassi polinsaturi, vitamine e minerali.
Osteoporosi e fragilità: l'aderenza alla Dm contribuisce alla salute ossea, riducendo il rischio di fratture grazie all'apporto di calcio, vitamina D e antiossidanti.
Sarcopenia: la Dm concorre a preservare la massa muscolare negli anziani, migliorando la forza fisica e la qualità della vita.
Artrosi: è stato osservato un miglioramento del dolore e della funzionalità articolare nei pazienti con artrosi che seguono la Dm, attribuibile alle proprietà antinfiammatorie dell'olio d'oliva e degli acidi grassi polinsaturi.
Salute materno-infantile: nelle donne in gravidanza, la Dm è associata a un minor rischio di diabete gestazionale, preeclampsia, parto pretermine e basso peso neonatale.
Aspetti Economici: la Dm migliora la qualità della vita, misurata in Qalys, e riduce i costi sanitari diretti con un impatto positivo sui bilanci dei sistemi sanitari grazie alla diminuzione dei costi perle cure.