- 16:49 - Palermo: stupro di gruppo Foro Italico, respinti i domiciliari per uno dei condannati
Palermo, 25 nov. (Adnkronos) - Resta in carcere Angelo Flores, uno dei sette giovani condannati di recente per lo stupro di gruppo nei confronti di una 19enne avvenuto nel luglio del 2023 al Foro Italico. Oggi i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Palermo, presieduti da Roberto Murgia, hanno respinto l’istanza presentata dall’avvocata di Flores Leonarda Lo Presti. A renderlo noto è l'avvocata Carla Garofalo, la legale che rappresenta la vittima, nel corso di un incontro al Circolo della Stampa a Palermo dedicato alla violenza sulle donne, alla presenza del Presidente nazionale dell'Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli e la segretaria generale della Fnsi Alessandra Costante. "Subito dopo la condanna hanno chiesto i domiciliari", ha detto Garofalo.
Lo scorso 8 novembre il collegio, presieduto da Roberto Murgia, ha condannato a 7 anni di carcere Angelo Flores, Christian Maronia, Gabriele Di Trapani e Elio Arnao; 6 anni e 4 mesi per Christian Barone e 4 anni per Samuele La Grassa. La procura aveva chiesto la condanna a 12 anni per tutti gli imputati a eccezione di Samuele La Grassa, l'unico che non avrebbe preso parte alla violenza, per cui la richiesta era stata di 10 anni e 8 mesi. Il processo si è svolto con il rito abbreviato. I sei ragazzi sono stati condannati a risarcire alla parte civile 40mila euro di provvisionale, rimettendo al giudice civile la quantificazione del risarcimento. Liquidate alle associazioni che ne hanno fatto richiesta mille euro di provvisionale, rimettendo anche in questo caso al giudice civile la quantificazione del danno. Un altro ragazzo, che era minorenne, è stato condannato dal Tribunale dei minori. Sono tutti in carcere.
- 16:46 - Violenza su donne, annunciate da Fater le misure di contrasto
Roma, 25 nov. (Adnkronos/Labitalia) - Fater, la joint venture paritetica tra Angelini Industries e Procter & Gamble, annuncia l’estensione del congedo per le donne vittime di violenza dai 3 mesi previsti dal ccnl chimico farmaceutico a 6 mesi, a tutela delle donne lavoratrici che potrebbero vivere questa esperienza. La misura migliorativa permetterà anche a chi si trova in questa drammatica situazione di far partire più velocemente il congedo e favorirà così una soluzione tempestiva che è fondamentale nei casi di violenza. Una misura che nasce dal confronto quotidiano con chi ogni giorno si prende cura delle donne, come WEWorld, l’associazione umanitaria con cui Lines, brand di Fater, collabora dal 2020, per affrontare piccole e grandi battaglie culturali che, partendo dalla comunicazione, atteranno anche in iniziative concrete a favore della libertà della donna.
Dal 2020 Lines, infatti, è scesa in campo con WeWorld per combattere la violenza, che rappresenta la degenerazione della discriminazione di genere. In particolare, Lines ha contribuito all’apertura degli 'Spazio Donna WeWorld' di Bologna nel 2021 e di Pescara nel 2022. Consapevoli, inoltre, che la violenza contro le donne sia un problema culturale, Lines ha promosso il programma 'Domande scomode @School' che ad oggi ha raggiunto oltre 200.000 studenti, per contribuire a diffondere l’educazione all’affettività e aiutarli, con i docenti, a trovare risposte a quesiti importanti, dal ciclo mestruale e la sessualità, alla gestione dei rapporti affettivi e altri temi delicati di cui spesso è difficile parlare.
Sono oltre 2500 le donne che, dall’apertura del primo degli 8 spazi operativi presenti in Italia (Napoli, Roma, Bologna, Pescara, Cosenza e Brescia) hanno chiesto supporto e aiuto agli operatori dei diversi centri e di queste più di 700 in quelli sostenuti da Lines nelle città di Pescara e Bologna. Ma c’è ancora molto da fare. In Italia, infatti, solo l’11% delle donne che subiscono violenza denuncia l’accaduto, di queste quasi il 40% addirittura non parla con nessuno di quello che ha subito, spesso per vergogna o addirittura perché le situazioni vissute sono ritenute la normalità. Ecco perché Lines ha scelto di sostenere WeWorld, perseguendo l’obiettivo di sostenere le donne a rischio di violenza e in situazioni di fragilità, attraverso Spazi che offrano percorsi di supporto psicologico e per l’empowerment femminile.
Dalla collaborazione tra Lines e WeWorld è nato il decalogo dei “10 campanelli d’allarme” (disponibile nei centri WeWorld e sui canali social proprietari) da non sottovalutare per aiutare le donne a riconoscere potenziali situazioni e vissuti di violenza, psicologica, economica e sociale, con l’obiettivo di individuare i segnali predittivi e indicativi di potenziali forme di violenza nei confronti delle donne.
Quando si rivolge a me è spesso aggressivo ed utilizza un tono di voce molto alto. Quando siamo con gli altri, mi contraddice in continuazione e sminuisce quello che dico. Di fronte ad impegni concordati, li nega e dice che sono io che ho capito male. Quando esco con le mie amiche, mi dice che non sono una buona madre e/o una buona compagna. Vuole accompagnarmi sempre e dappertutto, non mi permette di uscire da sola.
Quando non sono con lui, devo tenere il cellulare sempre a portata di mano per rispondere subito a messaggi e chiamate da parte sua. Vuole conoscere tutte le mie password di accesso (pc, social media, cellulare). Qualsiasi tipo di abbigliamento che indosso viene giudicato inadeguato, perché il mio partner ritiene che attiri l’attenzione. Non vuole che esca con le mie amiche perché le giudica stupide e ha paura che possano avere una cattiva influenza su di me. Quando gli dico che mi interessa un lavoro, mi dice che io non sono capace e che non mi serve perché tanto provvede lui a me.
- 16:46 - Violenza su donne: Gino Cecchettin, 'rispettatele ogni giorno, vita è sacra'
Venezia, 25 nov. (Adnkronos) - "Vorrei che non fosse una giornata solo fine a se stessa, ma fosse il simbolo di un percorso valido per tutto l'anno. Portate rispetto alle donne non solo il 25 novembre, ma ogni giorno". Lo afferma Gino Cecchettin, papà di Giulia uccisa a coltellate dall'ex fidanzato Filippo Turetta, nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. "Tutti i giorni abbiamo a che fare con femminicidi ed episodi di violenza, dobbiamo continuare a comunicare che la vita è sacra e va preservata e che non bisogna interferire nella vita altrui" conclude nel video registrato davanti alla panchina rossa della Camera.
- 16:45 - C.sinistra: Bindi, 'M5S ha superato fase adolescenziale'
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - "Mi sembra ci siano state alcune cose importanti, prima fra tutte la scelta del campo progressista. A casa mia, progressista non è il contrario di sinistra, le cose dovrebbero portare lì... E' stata superata la fase nè di destra nè di sinistra. Per me questo è un passo avanti è importante". Così Rosy Bindi a Tagadà su La7.
"Conte dice che è pronto a non sporcarsi le mani e non è molto elegante verso gli alleati. Comunque si entra in una fase in cui si è disposti a negoziare. Penso che quello che a questo punto dovrebbe accadere è che si condivida il modo in cui si sta insieme: bisogna essere mossi da veri spirito unitario e credo che su questo punto Elly Schlein abbia dato buone lezioni in questo anno ad alleati e potenziali alleati. Non è una cosa che accadrà domani e speriamo che il conflitto che c'è stato con Grillo non porti a qualche conseguenza, a una scissione".
"E' una buona notizia anche abbiano superato la fase adolescenziale dei due mandati, la selezione della classe dirigente è una cosa seria e non si fa col numero dei mandati ma valutando preparazione, correttezza, capacità". E conclude: "Grillo dice che i 5 Stelle sono passati da francescani a gesuiti? Ricordo a Grillo che noi abbiamo un papa gesuita che si chiama Francesco...".
- 16:44 - **Migranti: Avs-Pd-M5S-Azione-Più Europa, 'commissione subito? Non partecipiamo'**
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - "Con il rinvio immediato in commissione del Dl Flussi per votare l’ennesimo emendamento della relatrice presentato pure fuori il tempo massimo vengono calpestati i diritti e le prerogative dei deputati ai quali non viene garantita la possibilità di essere presenti nella giornata odierna. Tutto ciò è inaccettabile". Così Filiberto Zaratti, Simona Bonafè, Alfonso Colucci, Fabrizio Benzoni, Riccardo Magi, capigruppo di Avs, Pd, M5S, Azione e Più Europa nella commissione Affari costituzionali della Camera.
"Il tutto per emendare un emendamento della relatrice la quale peraltro copia un emendamento di FdI. L’ennesimo pasticcio della maggioranza su questo doppio decreto. Se non saranno ripristinate le minime condizioni democratiche non parteciperemo ai lavori della commissione prevista per oggi e solleveremo il problema davanti a presidente della Camera".
- 16:38 - Cecchettin: domani parola alla difesa, Turetta tornerà in aula
Venezia, 25 nov. (Adnkronos) - La pena che gli spetta con la speranza che il carcere assuma la sua funzione di rieducazione e possa permettere a Filippo Turetta, accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, di capire il disvalore del suo gesto e avere la possibilità - data sua giovane età (22 anni) - di riscattarsi. Non chiederanno altro i difensori, l'avvocato Giovanni Caruso e la collega Monica Cornaviera, che domani terranno la loro arringa davanti alla corte d'Assise di Venezia.
Secondo indiscrezioni, la difesa parlerà un paio di ore per rispondere alla richiesta di ergastolo formulata dal pm Andrea Petroni. Domani l'imputato, che oggi ha assistito all'intera udienza quasi immobile e sempre a testa bassa, potrebbe tornare in aula per l'ultima udienza prima della sentenza prevista il 3 dicembre.
- 16:37 - Consulta: si tratta per i 4 membri, obiettivo chiudere intera partita a gennaio/Adnkronos
Roma, 25 nov. (Adnkronos) - Conto alla rovescia per la seduta comune della Camere giovedì prossimo quando deputati e senatori saranno chiamati a votare per la decima volta il sostituto alla Corte costituzionale della ex presidente Silvana Sciarra, giudice scaduto l'11 novembre 2023, per cui sono richiesti i 3/5 dell’Assemblea; e per altri tre giudici (il presidente in carica Augusto Barbera, e i vice Franco Modugno e Giulio Prosperetti) in scadenza il prossimo 21 dicembre, per i quali servono i 2/3 dei voti, essendo quello di giovedì il primo scrutinio. Secondo quanto si apprende, la convocazione delle Camere un mese prima della scadenza dei tre giudici è stata dettata dalla volontà del Governo di arrivare a chiudere l'intera partita dei quattro "al più tardi a gennaio", eventualmente anche grazie all'abbassamento del quorum. Sebbene infatti la Corte possa svolgere la propria attività anche con 11 giudici, basta l'assenza di uno per bloccarne le funzioni con le ovvie conseguenze. Da cui l'urgenza.
Dopo oltre un anno di fumate nere del Parlamento sono tre gli scenari su cui si gioca la partita al vaglio delle forze politiche. Il primo al momento più gettonato prevede l'individuazione di un candidato tecnico/indipendente in un accordo che contempla due giudici alla maggioranza ed uno alle opposizioni; il secondo è quello alternativo del pari e patta (non gradito all'opposizione) con un giudice ad Fdi, uno ad Fi, zero alla Lega "perché ha ancora in quota a Palazzo della Consulta Luca Antonini", riferiscono autorevoli fonti, e due giudici all'opposizione; ed il terzo, quello del tre a uno, osteggiato dalle forze di opposizione, che tra l'altro potrebbe replicare alle urne il 'modello Rai' in versione Pd o M5s. Tra gli scenari però adesso sembra farsi più strada la disamina di un candidato indipendente, proposto da Elly Schlein a Giorgia Meloni, il così detto "quarto candidato".
Individuarlo non è semplice: "E' l'uomo che non esiste, vicino alla politica ma che non ha mai avuto rapporti", commentano all'Adnkronos fonti vicine al presidente del Consiglio. "Non esiste l'indipendente in rerum natura". Sembra essere d'accordo il M5s: "Non ne abbiamo ancora parlato perché siamo stati impegnati in costituente, quindi ancora non so. Io sono in genere perplessa su figure indipendenti che poi magari risultano non esserlo", ha risposto all'Adnkronos Alessandra Maiorino, senatrice pentastellata e membro della Commissione affari costituzionali a Palazzo Madama secondo cui stasera alla riunione del gruppo, seppur non all'ordine del giorno, "verrà fuori anche questo".
Più possibilista sul "quarto uomo" invece Nazario Pagano (Fi), che da presidente della Commissione affari costituzionali a Montecitorio, sicuramente avrà voce in capitolo. "Sarò interessato e coinvolto. Ancora non ne abbiamo parlato ma io credo che non è detto che il giudice candidato debba essere per forza un esponente politico, anzi spesso accade il contrario. Non c'è nulla di strano che le opposizioni o la maggioranza sostengano un professore universitario, un costituzionalista, come lo stesso Marini. E' da considerare un'eccezione l'avere scelto un politico", dice all'Adnkronos.
Nel frattempo Elly Schlein un paio di settimane fa tra i papabili "forse per bruciarlo", dicono fonti vicine al governo, aveva indicato Roberto Garofoli, presidente di sezione del Consiglio di stato ed ex sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri durante il governo di Mario Draghi. "In una configurazione due più due Garofoli sarebbe condivisibile perché il profilo è altissimo - commentano - Ma in una ipotesi di equidistanza non lo è". "Singolare che Francesco Marini sia considerato dall'opposizione schierato mentre Garofoli, che ha avuto numerosi incarichi governativi, da Schlein non lo sia", chiosano. "La realtà è che nomi equidistanti non li ha né la destra né la sinistra. Trovarli è molto difficile".
Dietro le quinte avanza un altro "quarto nome" guardato con interesse da Pd, M5s, Avs e giudicato "straordinariamente bravo" da Pagano di Fi, in occasione del Convegno '75 anni di rapporti tra Stato e Chiesa cattolica nell’ordinamento costituzionale' presso la Sala della Regina a Montecitorio: E' Sandro Staiano, professore ordinario di Diritto costituzionale all'Università di Napoli Federico II ed ex presidente dell'Associazione italiana dei costituzionalisti con un trascorso dal 1993 al 1999 da sindaco di Pompei (eletto in una lista a forte matrice di sinistra). Critico sull'"espediente inglorioso" del Decreto Caivano, così come anche sul premierato, è attento osservatore di "altri meccanismi di razionalizzazione 'forte' della forma di governo parlamentare che sono invece noti e sperimentati.... come la sfiducia costruttiva", spiegava.
Acerrimo nemico della legge Calderoli che a suo parere "è un Sarchiapone giuridico" è a capo e fondatore dell’Osservatorio sul regionalismo della Federico II, considerato il think tank sull'autonomia differenziata del M5s. Infatti, da grande estimatore di Luigi Di Maio, "l’unico politico che ha dimostrato apertura al dialogo e che ha anche promesso di inserire nell’Osservatorio tutti i capi degli uffici legislativi dei ministeri", Staiano affermava che l'autonomia differenziata "crea una sperequazione e mina quello che noi studiosi chiamiamo la forma di Stato, crea una frattura fra territori e quindi incrina la libertà di un Paese". Lo hanno voluto in audizione informale sulla legge Calderoli Pd, M5s, Avs ed Fi. Potrebbe essere lui l'indipendente?