Burlesque giurava Silvio Berlusconi e dopo Marystelle Polanco, che ha raccontato che si travestiva da Barack Obama e Ilda Boccassini, spuntano nuovi travestimenti delle serate ad Arcore nel processo Ruby. A rivelarli è la deputata del Pdl Maria Rosaria Rossi, sentita oggi come testimone. “Alcune ragazze indossavano una maschera che raffigurava il presidente Berlusconi stesso, altre ne avevano una da D’Alema e da Fini“. E la stessa soubrette dominicana si travestiva anche da poliziotta. Il pubblico ministero di Milano Antonio Sangermano ha chiesto alla testimone se le ospiti si spogliassero nel dopocena, ma la Rossi ha precisato che le ragazze “non si denudavano, ma si toglievano i costumi e le maschere con le quali erano travestite e magari rimanevano in paillettes“. La deputata ha anche raccontato che Ambra Battilana, anche oggi teste in aula, aveva ringraziato il cavaliere per la serata trascorsa ad Arcore il 22 agosto 2010. Una missiva “carina, semplice, diceva in sostanza presidente non sono più riuscita a vederti e mi è dispiaciuto e poi spiegava che lo voleva ringraziare della serata in cui affermava di essere stata bene ad Arcore”. Alla lettera, secondo la Rossi, era allegata una foto della ragazza in costume da bagno, c’era anche “una speranza di un lavoro”. Su un’altra delle ospiti Karima El Marough, ovvero Ruby la marocchina all’epoca minorenne e spacciata per la nipote dell’ex presidente egiziano Hosni Mubarak, la Rossi ha detto di aver parlato della giovane marocchina con Berlusconi e che lui “era basito perché gli aveva detto di avere 22/23 anni”.
“Mai, in nessuna occasione – dice nelle battute finali della sua deposizione – c’è stata una volta che Silvio Berlusconi si sia alzato e abbia messo una mano o un piede in una parte intima di una persona. Escludo che Berlusconi, durante una serata, possa alzarsi e farlo. Allo stesso modo escludo che Fede, un uomo elegante che si presentava sempre in camicia e cravatta, si possa alzare e davanti a me, davanti a tutti, possa toccare nelle parti intime delle ragazze. Non ho ancora capito di quale reato si sta parlando in questo processo”. La difesa della Rossi ha avuto una coda al termine dell’udienza quando, davanti ai taccuini e alle telecamere, la parlamentare ha affermato: “Questo è il tribunale di Milano, siamo qui perché c’è un processo. Io sono una donna del sud, se a Milano questi sono i reati, siete molto fortunati”.
Sminuisce un altro particolare delle cene eleganti un’altra deputata Pdl: “La statuetta di Priapo? Era una statua di arte africana che ricorda la fertilità ed è di buon auspicio. Aveva un fallo, ma non era visibile” racconta l’europarlamentare, Licia Ronzulli, che stando ai racconti nel processo Ruby di Ambra Battilana e Chiara Danese, avrebbe avuto “un pene visibilmente sproporzionato con la quale le ragazze, ospiti di Arcore, simulavano di avere un rapporto orale”. Ben diversa la versione offerta dalla Ronzulli: “La statuetta è girata per il tavolo, ma nessuna ha mimato il rapporto sessuale”. Proprio stamattina Ambra, che è parte civile nel processo bis quello a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, aveva descritto la scena delle ragazze in cerchio che, davanti all’ex premier simulavano un rapporto orale con una “statuetta di legno coperta da una botte che Berlusconi scopri’ facendo venire fuori il pene sproporzionato con una molla”. Inoltre, stando a quanto raccontato dalla Ronzulli, il locale adibito al bunga-bunga, nel quale per alcune testimoni si sarebbero svolti balli ose’, era semplicemente una “classica taverna delle ville lombarde”.
Intanto questa mattina in aula proprio Ambra Battilana, ex miss Piemontte, aveva testimoniato su quella serata in cui Eleonora e Concetta De Vivo si erano denudate. Secondo le gemelline portafortuna di Silvio Berlusconi, il 22 agosto di due anni fa, durante una serata ad Arcore, rimasero “semi nude, con un abito corto con le parti intime, il seno e i genitali senza tessuto”. Gli spettacoli delle due ragazze che avevano partecipate all’Isola dei Famosi erano stati anche descritti da alcune testimoni intercettate durante l’inchiesta della Procura di Milano.
La ragazzina ha nuovamente raccontato quel che sarebbe accaduto a villa San Martino, durante l’unica serata alla quale partecipò con Chiara Danese rimanendo però in disparte. Oltre ad aver raccontato dello spogliarello di Nicole Minetti (“rimase nuda solo con le scarpe argentate con i diamantini”) e dei toccamenti tra le ospiti e Berlusconi, la giovane ha rivelato che le gemelle De Vivo, anche loro stamane in tribunale per essere sentite, rimasero con pochi centimetri di stoffa addosso. La teste, oltre ad aver parlato dei tantissimi vestiti che l’ex premier aveva per i travestimenti (“anche da regina”), ha ricordato in aula ciò che quella sera Fede le disse sulle gemelle De Vivo: “Mi spiegò che ‘quelle due sono venute da Napoli con l’aereo proprio perché questa sera si prendono tre mila euro a testa’”. Secondo la Procura però quelli non sono stati gli unici soldi intascati dalle gemelline partenopee; le due ragazze sul conto paterno avrebbero ricevuto 72 mila euro.
Ambra è stata sentita anche per la vicenda relativa alla denuncia presentata dalla ragazza contro l’ex fidanzato settantenne che l’avrebbe costretta ad avere rapporti sessuali a pagamento. L’autorità giudiziaria piemontese ha archiviato. Prima di cominciare però il pm Antonio Sangermano, vista “la pregnanza” dell’argomento ha chiesto ai giudici di poter effettuare l’esame a porte chiuse cioè senza la presenza della stampa e del pubblico e di alcuni legali. Richiesta che è stata accolta dal Tribunale davanti al quale si sta ora procedendo con la testimonianza della ragazza che è parte civile del processo gemello, cioè quello a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti durante il quale aveva spiegato di non aver mai avuto rapporti sessuali a pagamento cosa che secondo le difese sarebbe poi stata smentita dalla denuncia presentata dalla ex miss Piemonte.
Giustizia & Impunità
Processo Ruby, le deputate Pdl: “Maschere di D’Alema e Fini. Priapo? Arte africana”
Rossi e Ronzulli difendono l'ex premier: "Mai, in nessuna occasione c'è stata una volta che Silvio Berlusconi si sia alzato e abbia messo una mano o un piede in una parte intima di una persona. Escludo che Berlusconi, durante una serata, possa alzarsi e farlo"
Burlesque giurava Silvio Berlusconi e dopo Marystelle Polanco, che ha raccontato che si travestiva da Barack Obama e Ilda Boccassini, spuntano nuovi travestimenti delle serate ad Arcore nel processo Ruby. A rivelarli è la deputata del Pdl Maria Rosaria Rossi, sentita oggi come testimone. “Alcune ragazze indossavano una maschera che raffigurava il presidente Berlusconi stesso, altre ne avevano una da D’Alema e da Fini“. E la stessa soubrette dominicana si travestiva anche da poliziotta. Il pubblico ministero di Milano Antonio Sangermano ha chiesto alla testimone se le ospiti si spogliassero nel dopocena, ma la Rossi ha precisato che le ragazze “non si denudavano, ma si toglievano i costumi e le maschere con le quali erano travestite e magari rimanevano in paillettes“. La deputata ha anche raccontato che Ambra Battilana, anche oggi teste in aula, aveva ringraziato il cavaliere per la serata trascorsa ad Arcore il 22 agosto 2010. Una missiva “carina, semplice, diceva in sostanza presidente non sono più riuscita a vederti e mi è dispiaciuto e poi spiegava che lo voleva ringraziare della serata in cui affermava di essere stata bene ad Arcore”. Alla lettera, secondo la Rossi, era allegata una foto della ragazza in costume da bagno, c’era anche “una speranza di un lavoro”. Su un’altra delle ospiti Karima El Marough, ovvero Ruby la marocchina all’epoca minorenne e spacciata per la nipote dell’ex presidente egiziano Hosni Mubarak, la Rossi ha detto di aver parlato della giovane marocchina con Berlusconi e che lui “era basito perché gli aveva detto di avere 22/23 anni”.
“Mai, in nessuna occasione – dice nelle battute finali della sua deposizione – c’è stata una volta che Silvio Berlusconi si sia alzato e abbia messo una mano o un piede in una parte intima di una persona. Escludo che Berlusconi, durante una serata, possa alzarsi e farlo. Allo stesso modo escludo che Fede, un uomo elegante che si presentava sempre in camicia e cravatta, si possa alzare e davanti a me, davanti a tutti, possa toccare nelle parti intime delle ragazze. Non ho ancora capito di quale reato si sta parlando in questo processo”. La difesa della Rossi ha avuto una coda al termine dell’udienza quando, davanti ai taccuini e alle telecamere, la parlamentare ha affermato: “Questo è il tribunale di Milano, siamo qui perché c’è un processo. Io sono una donna del sud, se a Milano questi sono i reati, siete molto fortunati”.
Sminuisce un altro particolare delle cene eleganti un’altra deputata Pdl: “La statuetta di Priapo? Era una statua di arte africana che ricorda la fertilità ed è di buon auspicio. Aveva un fallo, ma non era visibile” racconta l’europarlamentare, Licia Ronzulli, che stando ai racconti nel processo Ruby di Ambra Battilana e Chiara Danese, avrebbe avuto “un pene visibilmente sproporzionato con la quale le ragazze, ospiti di Arcore, simulavano di avere un rapporto orale”. Ben diversa la versione offerta dalla Ronzulli: “La statuetta è girata per il tavolo, ma nessuna ha mimato il rapporto sessuale”. Proprio stamattina Ambra, che è parte civile nel processo bis quello a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, aveva descritto la scena delle ragazze in cerchio che, davanti all’ex premier simulavano un rapporto orale con una “statuetta di legno coperta da una botte che Berlusconi scopri’ facendo venire fuori il pene sproporzionato con una molla”. Inoltre, stando a quanto raccontato dalla Ronzulli, il locale adibito al bunga-bunga, nel quale per alcune testimoni si sarebbero svolti balli ose’, era semplicemente una “classica taverna delle ville lombarde”.
Intanto questa mattina in aula proprio Ambra Battilana, ex miss Piemontte, aveva testimoniato su quella serata in cui Eleonora e Concetta De Vivo si erano denudate. Secondo le gemelline portafortuna di Silvio Berlusconi, il 22 agosto di due anni fa, durante una serata ad Arcore, rimasero “semi nude, con un abito corto con le parti intime, il seno e i genitali senza tessuto”. Gli spettacoli delle due ragazze che avevano partecipate all’Isola dei Famosi erano stati anche descritti da alcune testimoni intercettate durante l’inchiesta della Procura di Milano.
La ragazzina ha nuovamente raccontato quel che sarebbe accaduto a villa San Martino, durante l’unica serata alla quale partecipò con Chiara Danese rimanendo però in disparte. Oltre ad aver raccontato dello spogliarello di Nicole Minetti (“rimase nuda solo con le scarpe argentate con i diamantini”) e dei toccamenti tra le ospiti e Berlusconi, la giovane ha rivelato che le gemelle De Vivo, anche loro stamane in tribunale per essere sentite, rimasero con pochi centimetri di stoffa addosso. La teste, oltre ad aver parlato dei tantissimi vestiti che l’ex premier aveva per i travestimenti (“anche da regina”), ha ricordato in aula ciò che quella sera Fede le disse sulle gemelle De Vivo: “Mi spiegò che ‘quelle due sono venute da Napoli con l’aereo proprio perché questa sera si prendono tre mila euro a testa’”. Secondo la Procura però quelli non sono stati gli unici soldi intascati dalle gemelline partenopee; le due ragazze sul conto paterno avrebbero ricevuto 72 mila euro.
Ambra è stata sentita anche per la vicenda relativa alla denuncia presentata dalla ragazza contro l’ex fidanzato settantenne che l’avrebbe costretta ad avere rapporti sessuali a pagamento. L’autorità giudiziaria piemontese ha archiviato. Prima di cominciare però il pm Antonio Sangermano, vista “la pregnanza” dell’argomento ha chiesto ai giudici di poter effettuare l’esame a porte chiuse cioè senza la presenza della stampa e del pubblico e di alcuni legali. Richiesta che è stata accolta dal Tribunale davanti al quale si sta ora procedendo con la testimonianza della ragazza che è parte civile del processo gemello, cioè quello a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti durante il quale aveva spiegato di non aver mai avuto rapporti sessuali a pagamento cosa che secondo le difese sarebbe poi stata smentita dalla denuncia presentata dalla ex miss Piemonte.
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Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.