Milano, 10 mar. (Adnkronos Salute) - La dieta mediterranea come un farmaco, ma per chi? Quando e come? "Le evidenze scientifiche sugli effetti positivi della dieta mediterranea (Dm) sono ormai tali che questa può essere raccomandata in diversi contesti clinici e per diverse patologie, influendo su prevenzione, cura, assistenza e riabilitazione. Per definire gli standard della sua definizione e delle sue varie applicazioni sono state elaborate le prime Linee guida, promosse dalla Fondazione dieta mediterranea, dalla Società italiana nutrizione artificiale e metabolismo (Sinpe) e dalla Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec), con il supporto metodologico dell'Iss", comunica lo stesso Istituto superiore di sanità in un aggiornamento sul suo sito web.
Il documento risponde a 10 domande (da 'Qual è l'efficacia della Dm nel ridurre la mortalità?' a 'La Dm è sostenibile?') ed è stato realizzato con il contributo di oltre 20 società scientifiche nazionali e stakeholder, spiega l'Iss. E' il risultato di un'approfondita analisi della letteratura scientifica e del lavoro di un gruppo multidisciplinare di esperti, che ha portato a elaborare oltre 50 raccomandazioni sull'impatto della dieta mediterranea su mortalità, malattie cardiovascolari, neurologiche, oncologiche, metaboliche, muscolo-scheletriche, fragilità e disabilità nell'anziano, malattie autoimmuni, malattie della gravidanza, con un'indicazione di quanto forti siano le evidenze sull'efficacia.
Inoltre, sono stati preparati dei quesiti specifici per definire attualmente cos'è la dieta mediterranea e i benefici economici. Il contenuto è destinato a tutti i professionisti sanitari e sociali coinvolti nella promozione e nell'applicazione della dieta mediterranea come strumento di prevenzione in qualsiasi setting di cura e presa in carico, così come nei vari contesti di intervento. Inoltre, le raccomandazioni contenute nel documento sono rivolte anche ai decisori politici e ai responsabili di strutture sanitarie, sociali ed educative.
Commenta Marco Silano, direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrinometaboliche e dell'invecchiamento dell'Iss: "Le linee guida sulla dieta mediterranea mirano a promuovere uno stile di vita sano, basato sull'equilibrio nutrizionale e sulla sostenibilità ambientale. Le raccomandazioni alimentari sono state elaborate alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, con particolare attenzione agli effetti benefici della dieta mediterranea nella prevenzione e trattamento delle malattie cronico-degenerative e alla sua importanza per la salute del pianeta". Aggiunge Nicola Veronese della Saint Camillus International University of Health Sciences: "La dieta mediterranea non è solo un patrimonio culturale, ma rappresenta un modello alimentare riconosciuto dall'Unesco come bene immateriale dell'umanità. Con queste nuove linee guida si intende rafforzare il suo ruolo nella prevenzione, a diversi livelli, e nella promozione della salute pubblica".
La dieta mediterranea, come descritta nel documento - approfondisce l'Iss - non si limita a un regime alimentare, ma rappresenta un vero e proprio stile di vita salutare e sostenibile. Le sue radici affondano negli studi pionieristici di Ancel Keys, evolvendosi nel tempo con molteplici descrizioni e diverse piramidi alimentari. La Dm si contraddistingue per l'alto consumo di alimenti di origine vegetale (verdure, frutta fresca, legumi, cereali integrali, frutta a guscio) e di olio d'oliva come fonte principale di grassi monoinsaturi. Dal punto di vista concettuale, include abitudini alimentari consapevoli, come la scelta di prodotti alimentari a chilometro zero e provenienti da filiera corta e stagionali, attività fisica regolare, adeguato riposo, convivialità e socialità. Promuove valori come ospitalità, vicinato, dialogo interculturale e rispetto della diversità, incarnando il concetto di 'vivere mediterraneo'. La definizione operativa proposta nelle linee guida enfatizza l'importanza di un consumo moderato di pesce, frutti di mare, uova, carni bianche, latte e derivati, limitando carne rossa e dolci.
I benefici della dieta mediterranea sono documentati in numerosi ambiti.
Malattie cardiovascolari: la Dm riduce l'incidenza di arteriopatia periferica, fibrillazione atriale e ictus, infiammazione cronica, inoltre riduce la mortalità per cause cardiovascolari.
Patologie oncologiche: adottare la Dm diminuisce il rischio di numerosi tumori, come tumore al colon retto, mammella, fegato, stomaco e polmone, con un effetto protettivo dovuto all'alto consumo di fibre, antiossidanti e grassi sani.
Diabete e patologie metaboliche: la Dm favorisce il controllo glicemico, riduce il rischio di diabete tipo 2 e migliora la resistenza all'insulina.
Obesità e sovrappeso: la Dm contribuisce a mantenere un peso normale, riducendo l'accumulo di grasso viscerale e migliorando il profilo lipidico.
Salute neurocognitiva: la Dm riduce l'incidenza di malattia di Alzheimer, Parkinson e depressione, grazie all'apporto di acidi grassi polinsaturi, vitamine e minerali.
Osteoporosi e fragilità: l'aderenza alla Dm contribuisce alla salute ossea, riducendo il rischio di fratture grazie all'apporto di calcio, vitamina D e antiossidanti.
Sarcopenia: la Dm concorre a preservare la massa muscolare negli anziani, migliorando la forza fisica e la qualità della vita.
Artrosi: è stato osservato un miglioramento del dolore e della funzionalità articolare nei pazienti con artrosi che seguono la Dm, attribuibile alle proprietà antinfiammatorie dell'olio d'oliva e degli acidi grassi polinsaturi.
Salute materno-infantile: nelle donne in gravidanza, la Dm è associata a un minor rischio di diabete gestazionale, preeclampsia, parto pretermine e basso peso neonatale.
Aspetti Economici: la Dm migliora la qualità della vita, misurata in Qalys, e riduce i costi sanitari diretti con un impatto positivo sui bilanci dei sistemi sanitari grazie alla diminuzione dei costi perle cure.
Cronaca
Vodafone riassume e non reintegra: operatori rischiano di perdere l’indennità
Oltre al danno la beffa nella vicenda dei lavoratori che hanno vinto la causa davanti al giudice del lavoro. L'avvocato: "La compagnia telefonica non solo non ha rispettato la sentenza mettendoli in mobilità, ma poi all'Inps li ha definiti 'riassunti' non permettendo di erogare i sussidi"
Oltre al danno la beffa, e che beffa. Il giudice del lavoro di Roma ha ordinato il reintegro di 33 lavoratori all’interno di Vodafone, ma la compagnia telefonica non solo li ha messi in mobilità, ma poi all’Inps li ha dichiarati “riassunti” e non reintegrati bloccando le indennità di disoccupazione. La vicenda, già raccontata dal Fattoquotidiano.it, è quella di decine di dipendenti della società Comdata Care, azienda che nel 2007 assunse centinaia di esternalizzati per i call center Vodafone. Licenziati, hanno vinto il ricorso per essere reintegrati dalla multinazionale (con sentenza esecutiva del Tribunale di Roma), ma non sono stati fatti rientrare al posto di lavoro e sono stati messi addirittura in mobilità. Ora rischiano anche di perdere i soldi dell’indennità di mobilità.
“La Vodafone – spiega l’avvocato Carlo Guglielmi che rappresenta i lavoratori – prima non ha rispettato la sentenza mettendoli in mobilità dopo soltanto un mese dalla vittoria in tribunale. Poi non l’ha rispettata di nuovo dichiarando all’Inps la riassunzione degli stessi e non il reintegro come stabilito dal giudice, non permettendo quindi, al momento, all’istituto di previdenza di poter erogare i soldi dell’indennità ai dipendenti licenziati poiché con questa formula, sbagliata, non hanno una continuità contributiva sufficiente per ottenere i soldi che gli spettano”. Una beffa doppia per i dipendenti che invece di essere reintegrati nell’azienda madre hanno perso il lavoro ed anche il paracadute temporaneo dell’indennizzo di mobilità: “Scriveremo una lettera di diffida alla Vodafone perché è inammissibile – dichiara Guglielmi – Devono inviare dichiarazioni che rettifichino questa situazione contributiva falsata, consegnando all’Inps la documentazione necessaria per l’indennità di mobilità”.
Ed i Cobas pensano anche ad una denuncia penale: “Questo fa il paio con una proposta di accordo del 25 maggio scorso, al limite della decenza – denuncia Serena Antonelli, rsu Cobas – con la quale si prometteva ai dipendenti licenziati un posto in Comdata Spa, l’azienda madre di Comdata Care, a patto che rinunciassero al ricorso contro il licenziamento in Vodafone entro il 15 giugno scorso”. “Da una parte si preme per addivenire ad un accordo in cambio della rinuncia a ricorrere contro il licenziamento – spiega l’avvocato Guglielmi – e dall’altro si toglie quel poco di ossigeno rimasto, l’indennità di mobilità, per essere ‘più convincenti’, facendo terra bruciata attorno al dipendente”. E gli argomenti della Vodafone sembrano aver fatto breccia in alcuni dipendenti vincitori del ricorso e poi licenziati : “Per tre dipendenti stiamo trattando in base a quell’accordo – continua Guglielmi – ma gli altri 25 hanno mandato una lettera dichiarando la propria disponibilità ad essere assunti in Comdata Spa rinunciando a qualsiasi cosa ma non alla libertà o meno di poter ricorrere contro il licenziamento in Vodafone. Comdata Care ha già risposto che in questo caso non verranno ricollocati all’interno del Gruppo Comdata”. Nel frattempo Guglielmi ha cercato di avere le carte dalla Regione Lazio per capire quali criteri sono stati usati dalla Vodafone per questo licenziamento collettivo, e quindi capire gli estremi per il ricorso, ma la data ultima del 15 giugno è passata e le carte non sono ancora arrivate.
Nella lettera di risoluzione del rapporto inviata da Vodafone ai dipendenti si parla di “licenziamento collettivo per riduzione personale” e si afferma che il dipendente “era addetto ad un’attività cessata in Vodafone nel novembre 2007” motivando quindi in questo modo il licenziamento. Alla fine però si legge che “anche nella denegata e non creduta ipotesi che la cessazione dell’attività cui Lei era adibito fino al novembre 2007 non integri criterio necessario e sufficiente per la Sua collocazione in mobilità, egualmente Lei figura tra i 33 dipendenti in esubero”. Come dire: ti licenzio per questi motivi, ma anche se non è effettivamente così, ti licenzio lo stesso. “La lettera si contraddice da sola – Tra l’altro Vodafone si smentisce di nuovo perché fa un licenziamento per esubero collettivo di 33 persone ma poi – spiega Guglielmi – quando si accorge che 5 dipendenti non li può licenziare (perché si son sposati da meno di un anno o hanno figli di pochi mesi) non li rimpiazza con altri 5 ma ne licenzia solo 28. O è un licenziamento collettivo o una ritorsione nei confronti di quei dipendenti che hanno osato fare ricorso contro la Vodafone. Il testo della lettera parla chiaro e comunque quando si fa un licenziamento collettivo si devono rispettare una serie di parametri (anzianità, figli ecc) per stilare una graduatoria. Guarda caso nell’elenco dei licenziati risultano proprio i 28 che hanno vinto il ricorso nei confronti della Vodafone”.
E nella proposta di accordo del 25 maggio c’è un ‘messaggio’ anche per gli altri ricorrenti. Un centinaio hanno vinto anch’essi il ricorso per essere reintegrati in Vodafone il 5 giugno scorso e a luglio ed ai primi di ottobre ci saranno altri pronunciamenti del giudice del lavoro in merito ad altri ricorsi di altri dipendenti Vodafone esternalizzati che vogliono rientrare nell’azienda madre. Si legge nella proposta “il Gruppo Comdata, si impegna a porre in essere, una strategica integrazione organizzativa e funzionale tra Comdata Spa e Comdata Care Spa, attraverso un’operazione di fusione per incorporazione di Comdata Care Spa in Comdata Spa, da attuarsi entro il 2014. Tale fusione coinvolgerà coloro che saranno dipendenti di Comdata Care Spa al 31 ottobre 2012”, chi nel frattempo ha vinto il ricorso per essere reintegrato in Vodafone quindi è fuori e chi ha in mente di farlo ci penserà bene prima di andare in tribunale. “A parte la velata ‘minaccia’ nei confronti dei ricorrenti che hanno poi vinto a giugno e dei futuri ricorrenti – spiega Guglielmi – questa proposta è contra legem. Se si parla di incorporazione non ci può essere nessuna soglia di esclusione”. Prima dell’udienza del 5 giugno, denunciano i Cobas, “sono stati fatti dei veri e propri colloqui, al limite della sopportazione, con ogni singolo dipendente, per convincerli a ritirare i ricorsi prima dell’udienza. In merito è stato fatto anche un esposto all’spettorato del lavoro, del quale attendiamo di conoscere l’esito”.
La nota di Vodafone Italia
In riferimento all’articolo “Vodafone riassume e non reintegra: operatori rischiano di perdere l’indennità” pubblicato oggi sul sito IlFattoQuotidiano.it, Vodafone Italia precisa che in data 23 gennaio 2012 ha provveduto alla ricostituzione del rapporto di lavoro in questione riconoscendo l’anzianità aziendale a partire dalla prima data di assunzione di Vodafone, garantendo quindi un’anzianità aziendale ben superiore ai 6 mesi minimi per la richiesta dell’indennità di disoccupazione, agendo in modo conforme al dispositivo del giudice. Peraltro, giova segnalare che a conferma di quanto sostenuto, il preavviso di licenziamento è stato liquidato considerando l’anzianità dalla data della prima assunzione. Quanto evidenziato nell’articolo riguarda un mero fatto amministrativo che è in corso di gestione da parte degli enti competenti.
Articolo Precedente
Regione Lombardia: tutti gli indagati. Partito per partito, caso per caso
Articolo Successivo
Napoli, aereo cargo in emergenza tenta atterraggio senza carrello a Capodichino
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Papa Francesco, medici del Gemelli sciolgono la prognosi: “Miglioramenti sono consolidati, ma deve continuare la terapia in ospedale”
Zonaeuro
Tregua Russia-Ucraina, gli Usa: “Per arrivare alla pace Kiev dovrà rinunciare ai territori”. Difesa, la proposta dell’Italia: garanzia Ue per mobilitare 200 miliardi
Politica
Piazza per l’Ue, l’ambiguità sulle armi spacca la società civile. Proteste dentro Cgil e Anpi, l’Arci non va: “Bruxelles impressionante”
Manila, 11 mar. (Adnkronos/Afp) - L'ex presidente filippino Rodrigo Duterte è stato arrestato all'aeroporto di Manila su mandato della Corte penale internazionale (Cpi) in quanto sospettato di crimini contro l'umanità nella sua 'guerra' al traffico di droga. Le organizzazioni per i diritti umani stimano che decine di migliaia di persone siano state uccise dalla polizia e da gruppi di vigilanti, spesso senza che fosse dimostrato che fossero legati agli stupefacenti.
La Corte penale internazionale ha aperto un’indagine sulla campagna antidroga lanciata nel 2016, che ritiene possa costituire un crimine contro l’umanità. "Questa mattina presto, l'Interpol Manila ha ricevuto la copia ufficiale del mandato di arresto emesso dalla Cpi", ha affermato la presidenza in una nota. "Attualmente è in detenzione. L'ex presidente e il suo entourage godono di buona salute e sono esaminati dai medici".
L’ex presidente stava tornando da un breve viaggio a Hong Kong ed era appena atterrato all’aeroporto internazionale di Manila. Domenica, parlando davanti a migliaia di lavoratori filippini a Hong Kong, Rodrigo Duterte ha condannato l'indagine, definendo gli investigatori della Cpi "figli di p...", pur ammettendo che "accetterebbe", se lo fosse, di essere arrestato. Le Filippine hanno lasciato la Cpi nel 2019 su suo ordine, ma il tribunale con sede a L’Aia, nei Paesi Bassi, ha affermato di mantenere la giurisdizione sugli omicidi avvenuti prima del ritiro del paese, così come sugli omicidi commessi nella città di Davao, quando Duterte ne era sindaco, prima di diventare presidente.
Secondo i dati ufficiali diffusi dalle Filippine, più di 6.000 persone sono state uccise nelle operazioni antidroga sotto la presidenza di Duterte. I procuratori della Corte penale internazionale stimano che il numero di morti sia compreso tra 12.000 e 30.000. L'ex presidente rimane estremamente popolare nelle Filippine, dove molti hanno sostenuto le sue soluzioni rapide alla criminalità. Rimane una potente forza politica e sta lottando per riconquistare il suo posto di sindaco nelle elezioni di medio termine di maggio.
Manila, 11 mar. (Adnkronos/Afp) - L'ex presidente filippino Rodrigo Duterte è stato arrestato all'aeroporto di Manila su mandato della Corte penale internazionale (Cpi) in quanto sospettato di crimini contro l'umanità nella sua 'guerra' al traffico di droga. Le organizzazioni per i diritti umani stimano che decine di migliaia di persone siano state uccise dalla polizia e da gruppi di vigilanti, spesso senza che fosse dimostrato che fossero legati agli stupefacenti.
La Corte penale internazionale ha aperto un’indagine sulla campagna anti droga lanciata nel 2016, che ritiene possa costituire un crimine contro l’umanità. "Questa mattina presto, l'Interpol Manila ha ricevuto la copia ufficiale del mandato di arresto emesso dalla Cpi", ha affermato la presidenza in una nota. "Attualmente è in detenzione. L'ex presidente e il suo entourage godono di buona salute e sono esaminati dai medici".
L’ex presidente stava tornando da un breve viaggio a Hong Kong ed era appena atterrato all’aeroporto internazionale di Manila. Domenica, parlando davanti a migliaia di lavoratori filippini a Hong Kong, Rodrigo Duterte ha condannato l'indagine, definendo gli investigatori della Cpi "figli di p...", pur ammettendo che "accetterebbe", se lo fosse, di essere arrestato. Le Filippine hanno lasciato la Cpi nel 2019 su suo ordine, ma il tribunale con sede a L’Aia, nei Paesi Bassi, ha affermato di mantenere la giurisdizione sugli omicidi avvenuti prima del ritiro del paese, così come sugli omicidi commessi nella città di Davao, quando Duterte ne era sindaco, prima di diventare presidente.
Secondo i dati ufficiali diffusi dalle Filippine, più di 6.000 persone sono state uccise nelle operazioni antidroga sotto la presidenza di Duterte. I procuratori della Corte penale internazionale stimano che il numero di morti sia compreso tra 12.000 e 30.000. L'ex presidente rimane estremamente popolare nelle Filippine, dove molti hanno sostenuto le sue soluzioni rapide alla criminalità. Rimane una potente forza politica e sta lottando per riconquistare il suo posto di sindaco nelle elezioni di medio termine di maggio.
Palermo, 11 mar. (Adnkronos) - I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina, in due distinte operazioni, hanno sequestrato circa 2 chili di cocaina e quasi 40 chili di hashish in transito sullo Stretto di Messina, arrestando tre responsabili. L’attività, condotta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Messina con il prezioso ausilio delle unità cinofile, attesta la costante attenzione al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto ai punti di accesso alla Sicilia. In particolare, grazie al fiuto del cane antidroga Lord, altamente specializzato in operazioni della specie, durante il controllo di una autovettura appena sbarcata dalla costa calabra e condotta da un giovane di origini straniere, i militari rinvenivano due panetti contenenti oltre 2 chili di cocaina, abilmente occultati all’interno dei sedili anteriori del mezzo. Lo stupefacente, contraddistinto dal simbolo di un peperoncino rosso, avrebbe potuto fruttare, sulle piazze di spaccio siciliane, circa 650.000 euro.
Sulla base delle risultanze investigative, che dovranno comunque trovare conferma in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio e ferma restando la presunzione d’innocenza valevole ora e fino alla condanna definitiva, l’indagato è stato tratto in arresto, in flagranza di reato, per traffico di sostanze stupefacenti ed aggregato alla casa circondariale di Gazzi. Lo stesso giorno, sempre presso la Rada S. Francesco, i Finanzieri hanno sottoposto a controllo i passeggeri di un pullman di linea proveniente dal centro Italia, tra cui un uomo originario del Marocco che deteneva, all’interno del trolley con cui viaggiava, oltre 33 chili di hashish, del valore di oltre 300.000 euro. Per tentare di occultare il forte odore dello stupefacente, l’uomo aveva avvolto i panetti in voluminose coperte di pile e cosparso tutto con polvere di caffè. I Finanzieri hanno, dunque, tratto in arresto il corriere ed il connazionale che lo attendeva, con la propria autovettura, all’arrivo del pullman presso la stazione etnea.
A seguito di perquisizione d’iniziativa dell’abitazione sita in Catania, ove entrambi dimoravano, sono stati, inoltre, rinvenuti e sottoposti a sequestro altri 4,6 chili di hashish. "Si evidenzia che il provvedimento cautelare è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare; pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza", spiegano le Fiamme gialle.
L'impegno "nello specifico comparto testimonia la rilevanza attribuita al fenomeno criminale dalle Fiamme Gialle messinesi e dalle Autorità Giudiziarie del distretto, coralmente considerato di grave impatto sociale". E ancora: "Ciò conferma, inoltre, la centralità del territorio messinese quale porta d’ingresso dello stupefacente nell’isola, nonché punto strategico per il transito e il traffico di ingenti quantità di narcotico, primaria fonte di sostentamento delle organizzazioni criminali".
Moasca, 11 mar. (Adnkronos/Afp) - Il "massiccio" attacco di droni ucraini contro Mosca avvenuto nella notte ha ucciso almeno una persona e ne ha ferite altre tre. Lo ha riferito il governatore regionale Andrei Vorobyov su Telegram, precisando che "oggi alle 4 del mattino è iniziato un massiccio attacco di droni su Mosca e la regione di Mosca. Al momento, sappiamo di 1 morto e 3 feriti".
Riad, 11 mar. (Adnkronos) - L'Arabia Saudita e il Qatar hanno condannato l'interruzione da parte di Israele della distribuzione di elettricità nella Striscia di Gaza, invitando la comunità internazionale a intervenire. Il ministero degli Esteri saudita ha espresso “la sua condanna nei termini più forti”, mentre il Qatar ha denunciato “una flagrante violazione del diritto internazionale umanitario”.
Nuuk, 10 mar. (Adnkronos) - In Groenlandia si vota per eleggere il nuovo parlamento nazionale. La notizia, in passato, non aveva mai avuto grande risonanza al di fuori della capitale Nuuk e - seppur quasi solo di riflesso - a Copenaghen. Il voto di oggi, tuttavia, avrà un significato particolare per il Paese e non solo. Il "merito" è del presidente americano, Donald Trump, le cui dichiarazioni d'intenti sul controllo della Groenlandia - isola strategica nell'Artico e ricca di risorse naturali - potrebbero condizionare le scelte dei circa 41.000 elettori chiamati a scegliere i 31 membri del parlamento locale.
Ilpresidente americano continua a ribadire di voler prendere il controllo della Groenlandia "in un modo o nell'altro", nonostante si tratti di un territorio in gran parte inospitale e la cui superficie è all'80% ghiacciata. "Come ho chiarito nel mio discorso al Congresso, gli Stati Uniti sostengono fermamente il diritto del popolo groenlandese a determinare il proprio futuro", ha scritto Trump in un post su Truth a poche ore dal voto. "Siamo pronti a investire miliardi di dollari per creare nuovi posti di lavoro e renderli ricchi. E, se lo desiderano, li accoglieremo nella più grande nazione del mondo: gli Stati Uniti d’America", ha aggiunto.
Già durante il suo primo mandato, Trump aveva presentato un’offerta ufficiale alla Danimarca per acquistare la Groenlandia, sottolineando l’importanza strategica dell’isola su cui dal 1950 gli Stati Uniti mantengono la base spaziale di Pituffik, nel nord-ovest. Già allora, le risposte di Copenaghen e Nuuk erano state nette: la premier danese, Mette Frederiksen, definì l'idea di vendere la Groenlandia agli Stati Uniti "assurda" e ribadì che l'isola "non è in vendita". Frederiksen sottolineò che la Groenlandia è una regione autonoma con il diritto di decidere il proprio futuro e che la proposta di Trump non aveva alcun fondamento realistico.
Da parte sua, anche l'allora premier groenlandese, Kim Kielsen, respinse fermamente l'idea, affermando che la Groenlandia non aveva alcuna intenzione di essere ceduta a un'altra nazione e che avrebbe continuato a lavorare per la propria autonomia e, un giorno, l’indipendenza dalla Danimarca. L'episodio portò a una crisi diplomatica tra Stati Uniti e Danimarca. Dopo il rifiuto, Trump annullò una visita ufficiale a Copenaghen prevista per settembre 2019, definendo Frederiksen "sgradevole" per il modo in cui aveva respinto la proposta.
A distanza di sei anni, il "sentiment" dei groenlandesi non sembra essere troppo cambiato. Il premier Mute Egede ha espresso preoccupazione per "l’imprevedibilità" di Trump, affermando in un’intervista alla televisione pubblica danese che l'insistenza con cui il tycoon parla dei suoi piani per l'isola sta influenzando "diversi scenari globali". Secondo Egede, la Groenlandia non guarda più agli Stati Uniti con lo stesso interesse di un tempo, proprio a causa della pressione esercitata dal presidente.
Egede, leader della coalizione di sinistra indipendentista al governo dal 2021, è il netto favorito per la riconferma, sebbene i sondaggi segnalino un calo nei consensi. Il suo partito, Inuit Ataqatigiit, dovrebbe ottenere il 31% dei voti, superando di nove punti l'attuale alleato, Siumut. Le rilevazioni indicano anche una crescita dei partiti di opposizione, tra cui i populisti centristi di Naleraq, indipendentisti ma favorevoli a legami più stretti con Washington. Tra i loro candidati figura la influencer Qupanuk Olsen, famosa per la sua serie su Youtube "Q's Greenland". In corsa ci sono anche i partiti unionisti Demokratiit e Atassut.
Nel 2009, la popolazione groenlandese votò in referendum a larga maggioranza in favore dell’autogoverno, stabilendo anche un percorso verso l’indipendenza, tornata oggi al centro del dibattito politico. Molti groenlandesi vogliono liberarsi dal controllo danese, che ancora gestisce la politica monetaria, la difesa e gli affari esteri. Tuttavia, non è chiaro come e quando ciò potrebbe accadere, considerando che Copenaghen copre oltre la metà del bilancio groenlandese, finanziando servizi essenziali come sanità, istruzione e occupazione.
I movimenti indipendentisti puntano sulle risorse naturali dell’isola per finanziare un futuro Stato sovrano: terre rare nascoste sotto il ghiaccio e giacimenti petroliferi ancora da sfruttare. Tuttavia, per sviluppare questi progetti servono investimenti stranieri, e il nodo resta sotto quali condizioni la Groenlandia dovrebbe stringere accordi con potenze estere. La piccola comunità groenlandese – composta da circa 56.000 abitanti, in maggioranza inuit – è profondamente legata alla natura, e il dibattito sul futuro dell’isola si gioca anche sulla sostenibilità di uno sfruttamento economico su larga scala.
Milano, 10 mar. (Adnkronos Salute) - La dieta mediterranea come un farmaco, ma per chi? Quando e come? "Le evidenze scientifiche sugli effetti positivi della dieta mediterranea (Dm) sono ormai tali che questa può essere raccomandata in diversi contesti clinici e per diverse patologie, influendo su prevenzione, cura, assistenza e riabilitazione. Per definire gli standard della sua definizione e delle sue varie applicazioni sono state elaborate le prime Linee guida, promosse dalla Fondazione dieta mediterranea, dalla Società italiana nutrizione artificiale e metabolismo (Sinpe) e dalla Società italiana per la prevenzione cardiovascolare (Siprec), con il supporto metodologico dell'Iss", comunica lo stesso Istituto superiore di sanità in un aggiornamento sul suo sito web.
Il documento risponde a 10 domande (da 'Qual è l'efficacia della Dm nel ridurre la mortalità?' a 'La Dm è sostenibile?') ed è stato realizzato con il contributo di oltre 20 società scientifiche nazionali e stakeholder, spiega l'Iss. E' il risultato di un'approfondita analisi della letteratura scientifica e del lavoro di un gruppo multidisciplinare di esperti, che ha portato a elaborare oltre 50 raccomandazioni sull'impatto della dieta mediterranea su mortalità, malattie cardiovascolari, neurologiche, oncologiche, metaboliche, muscolo-scheletriche, fragilità e disabilità nell'anziano, malattie autoimmuni, malattie della gravidanza, con un'indicazione di quanto forti siano le evidenze sull'efficacia.
Inoltre, sono stati preparati dei quesiti specifici per definire attualmente cos'è la dieta mediterranea e i benefici economici. Il contenuto è destinato a tutti i professionisti sanitari e sociali coinvolti nella promozione e nell'applicazione della dieta mediterranea come strumento di prevenzione in qualsiasi setting di cura e presa in carico, così come nei vari contesti di intervento. Inoltre, le raccomandazioni contenute nel documento sono rivolte anche ai decisori politici e ai responsabili di strutture sanitarie, sociali ed educative.
Commenta Marco Silano, direttore del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrinometaboliche e dell'invecchiamento dell'Iss: "Le linee guida sulla dieta mediterranea mirano a promuovere uno stile di vita sano, basato sull'equilibrio nutrizionale e sulla sostenibilità ambientale. Le raccomandazioni alimentari sono state elaborate alla luce delle più recenti evidenze scientifiche, con particolare attenzione agli effetti benefici della dieta mediterranea nella prevenzione e trattamento delle malattie cronico-degenerative e alla sua importanza per la salute del pianeta". Aggiunge Nicola Veronese della Saint Camillus International University of Health Sciences: "La dieta mediterranea non è solo un patrimonio culturale, ma rappresenta un modello alimentare riconosciuto dall'Unesco come bene immateriale dell'umanità. Con queste nuove linee guida si intende rafforzare il suo ruolo nella prevenzione, a diversi livelli, e nella promozione della salute pubblica".
La dieta mediterranea, come descritta nel documento - approfondisce l'Iss - non si limita a un regime alimentare, ma rappresenta un vero e proprio stile di vita salutare e sostenibile. Le sue radici affondano negli studi pionieristici di Ancel Keys, evolvendosi nel tempo con molteplici descrizioni e diverse piramidi alimentari. La Dm si contraddistingue per l'alto consumo di alimenti di origine vegetale (verdure, frutta fresca, legumi, cereali integrali, frutta a guscio) e di olio d'oliva come fonte principale di grassi monoinsaturi. Dal punto di vista concettuale, include abitudini alimentari consapevoli, come la scelta di prodotti alimentari a chilometro zero e provenienti da filiera corta e stagionali, attività fisica regolare, adeguato riposo, convivialità e socialità. Promuove valori come ospitalità, vicinato, dialogo interculturale e rispetto della diversità, incarnando il concetto di 'vivere mediterraneo'. La definizione operativa proposta nelle linee guida enfatizza l'importanza di un consumo moderato di pesce, frutti di mare, uova, carni bianche, latte e derivati, limitando carne rossa e dolci.
I benefici della dieta mediterranea sono documentati in numerosi ambiti.
Malattie cardiovascolari: la Dm riduce l'incidenza di arteriopatia periferica, fibrillazione atriale e ictus, infiammazione cronica, inoltre riduce la mortalità per cause cardiovascolari.
Patologie oncologiche: adottare la Dm diminuisce il rischio di numerosi tumori, come tumore al colon retto, mammella, fegato, stomaco e polmone, con un effetto protettivo dovuto all'alto consumo di fibre, antiossidanti e grassi sani.
Diabete e patologie metaboliche: la Dm favorisce il controllo glicemico, riduce il rischio di diabete tipo 2 e migliora la resistenza all'insulina.
Obesità e sovrappeso: la Dm contribuisce a mantenere un peso normale, riducendo l'accumulo di grasso viscerale e migliorando il profilo lipidico.
Salute neurocognitiva: la Dm riduce l'incidenza di malattia di Alzheimer, Parkinson e depressione, grazie all'apporto di acidi grassi polinsaturi, vitamine e minerali.
Osteoporosi e fragilità: l'aderenza alla Dm contribuisce alla salute ossea, riducendo il rischio di fratture grazie all'apporto di calcio, vitamina D e antiossidanti.
Sarcopenia: la Dm concorre a preservare la massa muscolare negli anziani, migliorando la forza fisica e la qualità della vita.
Artrosi: è stato osservato un miglioramento del dolore e della funzionalità articolare nei pazienti con artrosi che seguono la Dm, attribuibile alle proprietà antinfiammatorie dell'olio d'oliva e degli acidi grassi polinsaturi.
Salute materno-infantile: nelle donne in gravidanza, la Dm è associata a un minor rischio di diabete gestazionale, preeclampsia, parto pretermine e basso peso neonatale.
Aspetti Economici: la Dm migliora la qualità della vita, misurata in Qalys, e riduce i costi sanitari diretti con un impatto positivo sui bilanci dei sistemi sanitari grazie alla diminuzione dei costi perle cure.