
Sarà stato quel numero 17, come gli appena 17 voti di scarto sul candidato avversario alle ultime elezioni comunali. Tuttavia più che la sfortuna è stata la magistratura e il procedere inesorabile delle indagini a rendere quello del sindaco Sabina Fornari uno dei mandati più brevi nella storia dei sindaci d’Italia. La prima cittadina di Serramazzoni, comune dell’appennino modenese, si è infatti dimessa stamane dopo meno di due mesi dalla sua elezione il 7 maggio scorso. Appena tre giorni dopo il voto tre avvisi di garanzia per associazione a delinquere finalizzata alla concussione, all’abuso edilizio e d’ufficio, erano stati notificati proprio a Fornari, all’ex sindaco Luigi Ralenti e al capo dell’ufficio tecnico del comune Luigi Tagliazucchi. Infine la settimana scorsa l’arresto per corruzione dello stesso Tagliazucchi, beccato a intascare una mazzetta da 500 euro.
“Mi auguro che il mio gesto contribuisca a ridare serenità a una comunità attonita per il recente arresto del tecnico comunale, ma già da qualche mese di certo sconcertata da una martellante campagna di delegittimazione nei miei confronti”, ha scritto oggi l’ormai ex sindaco in una lettera che segna il suo addio alla poltrona e il prossimo ritorno della cittadina appenninica alle urne. “Ho cercato di lanciare segnali di novità e di svolta – ha aggiunto Sabina Fornari – registrando l’assoluto disinteresse delle opposizioni, venendo poi sopraffatta dai noti eventi”.
Fornari, che era assessore all’urbanistica nella giunta guidata dall’ex sindaco Ralenti, prima della campagna elettorale era stata scaricata dal Partito democratico, messo in imbarazzo da una giunta comunale di centrosinistra su cui si addensavano da tempo voci di malagestione nell’ambito urbanistico, proprio il settore di competenza di Sabina Fornari. Da qui la scelta del Pd di non sostenere la candidatura della donna alla carica di sindaco, con la presentazione di una lista alternativa. Tuttavia la mossa dei bersaniani non era riuscita a impedire la vittoria di stretta misura di Fornari.
“Per questo avevamo ritenuto non percorribile la strada della candidatura della Fornari: lei era stata protagonista della gestione precedente avendo gestito in prima persona l’area delicata dell’urbanistica, in collaborazione con il geometra Tagliazucchi”, scrive oggi il segretario provinciale del Pd, Davide Baruffi. “Su quella gestione – continua – pesavano ombre pesanti, addensatesi in particolare sul finale della scorsa legislatura. Ce n’era abbastanza per chiedere un forte segnale di discontinuità con l’amministrazione Ralenti e una pratica urbanistica sempre più opaca”.
Nei giorni successivi alle elezioni del 7 maggio e alla vittoria di Sabina Fornari, insieme agli avvisi di garanzia per Ralenti, Tagliazucchi e Fornari erano contestualmente scattate le perquisizioni della Guardia di finanza che per giorni e giorni erano entrati in case di politici, tecnici, dipendenti comunali e imprenditori edili. Dietro c’è anche l’ombra di una pesante infiltrazione della ‘ndrangheta proprio sugli affari edilizi della cittadina. Affari che secondo gli inquirenti modenesi sarebbero stata addirittura “monopolizzati” da un gruppo di persone con entrature proprio nel modo politico di Serramazzoni.
Emilia Romagna
Serramazzoni, si è dimesso il sindaco indagato tre giorni dopo le elezioni
Pochi giorni fa un dirigente del Comune è stato arrestato mentre intascava una tangente da 500 euro
Sarà stato quel numero 17, come gli appena 17 voti di scarto sul candidato avversario alle ultime elezioni comunali. Tuttavia più che la sfortuna è stata la magistratura e il procedere inesorabile delle indagini a rendere quello del sindaco Sabina Fornari uno dei mandati più brevi nella storia dei sindaci d’Italia. La prima cittadina di Serramazzoni, comune dell’appennino modenese, si è infatti dimessa stamane dopo meno di due mesi dalla sua elezione il 7 maggio scorso. Appena tre giorni dopo il voto tre avvisi di garanzia per associazione a delinquere finalizzata alla concussione, all’abuso edilizio e d’ufficio, erano stati notificati proprio a Fornari, all’ex sindaco Luigi Ralenti e al capo dell’ufficio tecnico del comune Luigi Tagliazucchi. Infine la settimana scorsa l’arresto per corruzione dello stesso Tagliazucchi, beccato a intascare una mazzetta da 500 euro.
“Mi auguro che il mio gesto contribuisca a ridare serenità a una comunità attonita per il recente arresto del tecnico comunale, ma già da qualche mese di certo sconcertata da una martellante campagna di delegittimazione nei miei confronti”, ha scritto oggi l’ormai ex sindaco in una lettera che segna il suo addio alla poltrona e il prossimo ritorno della cittadina appenninica alle urne. “Ho cercato di lanciare segnali di novità e di svolta – ha aggiunto Sabina Fornari – registrando l’assoluto disinteresse delle opposizioni, venendo poi sopraffatta dai noti eventi”.
Fornari, che era assessore all’urbanistica nella giunta guidata dall’ex sindaco Ralenti, prima della campagna elettorale era stata scaricata dal Partito democratico, messo in imbarazzo da una giunta comunale di centrosinistra su cui si addensavano da tempo voci di malagestione nell’ambito urbanistico, proprio il settore di competenza di Sabina Fornari. Da qui la scelta del Pd di non sostenere la candidatura della donna alla carica di sindaco, con la presentazione di una lista alternativa. Tuttavia la mossa dei bersaniani non era riuscita a impedire la vittoria di stretta misura di Fornari.
“Per questo avevamo ritenuto non percorribile la strada della candidatura della Fornari: lei era stata protagonista della gestione precedente avendo gestito in prima persona l’area delicata dell’urbanistica, in collaborazione con il geometra Tagliazucchi”, scrive oggi il segretario provinciale del Pd, Davide Baruffi. “Su quella gestione – continua – pesavano ombre pesanti, addensatesi in particolare sul finale della scorsa legislatura. Ce n’era abbastanza per chiedere un forte segnale di discontinuità con l’amministrazione Ralenti e una pratica urbanistica sempre più opaca”.
Nei giorni successivi alle elezioni del 7 maggio e alla vittoria di Sabina Fornari, insieme agli avvisi di garanzia per Ralenti, Tagliazucchi e Fornari erano contestualmente scattate le perquisizioni della Guardia di finanza che per giorni e giorni erano entrati in case di politici, tecnici, dipendenti comunali e imprenditori edili. Dietro c’è anche l’ombra di una pesante infiltrazione della ‘ndrangheta proprio sugli affari edilizi della cittadina. Affari che secondo gli inquirenti modenesi sarebbero stata addirittura “monopolizzati” da un gruppo di persone con entrature proprio nel modo politico di Serramazzoni.
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Attacco Usa su larga scala contro lo Yemen controllato dagli Houthi. “È anche un avvertimento all’Iran”
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.