“Un provvedimento epocale che cambia la geografia giudiziaria del Paese, ferma all’epoca dell’unità d’Italia, epoca in cui si girava con le carrozze e non con l’auto e i treni ad alta velocità”. Paola Severino, ministro della Giustizia, introduce così l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del taglio ai tribunali. Il cdm di oggi infatti ha approvato il decreto di attuazione della delega sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Il testo è passato all’unanimità e prevede  la riduzione e l’accorpamento di 37 tribunali sui 165 esistenti, di 38 procure (per il Tribunale di Napoli Nord non è previsto l’ufficio di procura, la cui competenza è attribuita alla Procura di Napoli Sud) e la soppressione di tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale. Non ci saranno tagli per il personale di magistratura ed amministrativi impiegati nel settore giustizia, che sarà invece interamente “spalmato” sul territorio nazionale. Aboliti anche 674 giudici di Pace. I criteri per scegliere quali sedi giudiziarie salvare sono principalmente due: per prima cosa devono ospitare un numero di magistrati da 20 a 28 magistrati, “ma solo se si trova in una zona di criminalità organizzata o il cui spostamento porterebbe dei disagi di trasporto”. Su quali tribunali si debba agire il ministro Severino fa sapere che ha voluto riservare, “alla sede parlamentare la possibilità di discutere insieme i criteri” dei tagli dei tribunali “per vedere se, in riferimento alla lotta alla criminalità organizzata” o alla distanza, “si possa aggiungere qualche tassello a quelli che sono stati individuati dal governo”.

Il decreto punta al recupero “dell’efficienza”, e la riduzione degli uffici giudiziari comporterà risparmi di spesa, previsti sui 2 milioni 889mila e 597 euro per il 2012, 17milioni 337mila e 581 euro per il 2013 e 31 milioni 358mila e 999 per il 2014. I costi per questa operazione di razionalizzazione saranno di entità di gran lunga inferiore rispetto ai vantaggi e ai risparmi che si otterranno a regime e che connoteranno il sistema giudiziario per i prossimi decenni”. Parte dei risparmi saranno dovuti alla riduzione degli edifici della giustizia, dove si eviteranno esborsi per la manutenzione di un migliaio di immobili. Ci sono ”casi clamorosi di inefficienza” che dimostrano la necessità della riforma delle circoscrizioni giudiziarie approvata oggi dal Consiglio dei ministri” dice la Severino. “Le sedi distaccate – ha spiegato Severino – sono state create per esigenze temporanee ed emergenziali e poi, come accade spesso in Italia, l’emergenza diventa ordinarietà, ma queste sedi possono essere accorpate, secondo il principio di efficienza. Un tribunale troppo piccolo produce infatti sotto la media di efficienza ed è carente di specializzazione”. Il ministro ha quindi citato, senza farne il nome, “esempi clamorosi di inefficienza”, come una sede con 5 unità di personale amministrativo impegnate nel corso di un intero anno ad occuparsi di poco più di un centinaio di procedimenti, usando strutture che costano al cittadino 50 mila euro l’anno”. Inoltre, ha aggiunto, “alcuni uffici dei giudici di pace trattano solo poche decine di casi l’anno utilizzando fino a sei unità di personale con spese di decine di migliaia di euro all’anno”.  

Il decreto sembrava far parte della spending review, ma il ministro Severino è di parere contrario: “Si è parlato di provvedimento legato alla spending review”, ma così non è “per un criterio cronologico e di origine: deriva – ha spiegato il ministro – dalla delega che aveva il precedente governo e che questo governo ha ereditato, una delega che consentiva la riorganizzazione dei tribunali e delle aree giudiziarie, per rendere efficiente giustizia anche attraverso la redistribuzione giudiziaria” con l’obiettivo di “mantenere in piedi solo quei presidi con dimensione necessaria e sufficiente a dare risultati”. 

Nell’ambito del provvedimento arriva anche il taglio dei costi delle intercettazioni, con risparmi a regime di oltre 60 milioni di euro annui. Il numero dei colloqui ascoltati resterà invariato. Ma lo strumento per poter ottenere i risparmi sarà la gara unica nazionale.

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