No alla macelleria sociale. Giorgio Squinzi, il presidente di Confindustria, continua a sostenere la spending review varata due notti fa dal governo, ma intervenendo durante un faccia a faccia con la segretaria della Cgil a Serravalle Pistoiese spiazza tutti: “Per la verità di quello che ho sentito dire dalla segretaria Camusso condivido tutto”. “Non è una seria accetta che interviene su sprechi e problemi”, aveva detto tra l’altro la Camusso, ma è una manovra “che deve fare cassa e taglia orizzontalmente su tutto”.
Camusso: “Sciopero? Dipende”. La leader del sindacato ha aggiunto di non poter escludere “di fare nel mese di luglio una grande iniziativa sul tema della sanità”. A chi le ha chiesto della possibilità di uno sciopero ha risposto: “Dipende”. Sulla spending review “abbiamo iniziato la mobilitazione – ha aggiunto Camusso – ma sentiamo l’esigenza di una iniziativa generale perché se non si comincia a creare lavoro cominciamo a precipitare”. Secondo la Camusso, infatti, “noi non abbiamo mai opposto un’idea contraria alla spending review” che significa “tagliare dove la spesa non è necessaria”. Ma il provvedimento dell’esecutivo, sottolinea la Camusso ”di spending review non si tratta, si tratta in gran parte di tagli lineari a sanità, personale, amministrazioni pubbliche. Non è una accetta che interviene dove ci sono sprechi o problemi, ma che, per fare rapidamente cassa, taglia orizzontalmente tutto”. “Tredici di tagli alla sanità in 4 anni – ha concluso – vuole dire tagliare le prestazioni ai cittadini. Anche per questo non siamo d’accordo”.
Squinzi: “Evitare la macelleria sociale”. “Dobbiamo evitare la macelleria sociale” ha poi aggiunto Squinzi. Il presidente degli industriali ha detto che su questo punto è in linea con la leader della Cgil: “Di quello che ha detto io condivido praticamente tutto”. Squinzi ha sottolineato che tuttavia la spending review, come aveva già sottolineato nei giorni scorsi, “è un primo passo perchè Monti ci ha detto che l’obiettivo era il posticipo dell’aumento dell’Iva, fondi ai terremotati e gli esodati. Le motivazioni vanno nella direzione giusta”, “questo – ha aggiunto – deve essere considerato un primo intervento ma c’è fare ancora moltissimo”. “Abbiamo vissuto 30 anni da cicale – ha osservato Squinzi – ora dobbiamo iniziare a pensare da formiche”.
Il presidente di Confindustria va oltre ed apre alla patrimoniale, anche se solo “se fossimo in emergenza”. Per Squinzi, però, la patrimoniale non dovrebbe pesare sulle imprese. “Comunque – ha aggiunto- la patrimoniale l’abbiamo già, è l’Imu, è una patrimoniale che pagano tutti”. Squinzi ha aggiunto che “bisogna considerare la Tobin Tax a livello europeo”.