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Luigi Lusi indagato anche per calunnia. I pm: “False dichiarazioni su Rutelli”

L'ex tesoriere della Margherita, il 25 giugno scorso durante un interrogatorio ha parlato di "un patto con la corrente rutelliana per la spartizione dei soldi della ex Margherita". I magistrati non gli hanno creduto, quindi non hanno aperto procedimenti contro i vertici del partito, ma ne hanno aggiunto uno a lui

Luigi Lusi
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Nuovi guai giudiziari per l’ex segretario della Margherita Luigi Lusi. Ora la procura di Roma lo ha iscritto il senatore nel registro delle indagini per calunnia. Il filone d’inchiesta è sempre lo stesso, la sottrazione di ingenti quantità di denaro dalle casse del suo partito, e il senatore, già in carcere a Rebibbia, in un interrogatorio avrebbe dichiarato falsità su Francesco Rutelli. La nuova contestazione all’ex tesoriere è stata decisa dai procuratori Giuseppe Pignatone e Alberto Caperna, dopo l’interrogatorio a Lusi del 25 giugno scorso, dove ha sostenuto che “c’era un patto con la corrente rutelliana per la spartizione dei soldi della ex Margherita”. I magistrati non gli hanno creduto e hanno deciso quindi di non procedere nei confronti di Rutelli e Enzo Bianco, tirati in causa da Lusi, ma solo su quest’ultimo.

Nei giorni scorsi lo stesso Rutelli ha presentato un esposto in procura denunciando Lusi per le affermazioni che ha fatto nel corso del suo interrogatorio, quando ha sostenuto che c’era un accordo con la corrente rutelliana per la spartizione dei soldi del partito. Dopo avere appreso la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del senatore Lusi per calunnia, l’avvocato Luca Petrucci suo difensore ha detto: “E’ un atto dovuto. La situazione non mi sembra modificata rispetto a prima. Ora ci attendiamo che personalmente Lusi possa essere sottoposto a nuovo interrogatorio perchè chiarisca i fatti che gli vengono addebitati”. I legali della Margherita Alessandro Diddi e Titta Madia si dicono soddisfatti di come la procura sta affrontando “questo delicato caso, ci attendiamo ora che rapidamente si concluda l’indagine principale”.

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