C’entra poco con la tv, o forse c’entra tantissimo. Il Pdl vuole la testa di Nicole Minetti. Sì, avete capito bene: Silvio Berlusconi, in nome del rinnovamento (farlocco) del Pdl, sta premendo affinché l’igienista dentale lasci il consiglio regionale della Lombardia.
Eppure, poco più di un anno fa, la situazione era molto diversa. Ricordate l’intervento in diretta telefonica nella tramissione di Gad Lerner, quando l’allora presidente del Consiglio si scaglio contro il giornalista e i suoi ospiti che, a suo dire, stavano offendendo la “splendida persona” Minetti? All’epoca Silvio aveva deciso di difendere a spada tratta la bella Nicole, perché serviva a tenere in piedi la strategia difensiva del Rubygate. E allora, con un tono della voce perentorio e ducesco, il Cavaliere si era lanciato in lodi sperticate: “La signora Minetti è intelligente, preparata, seria. Si è laureata con il massimo dei voti, si è pagata gli studi lavorando, è di madrelingua inglese. A differenza delle cosiddette signore presenti. Non ho mai avuto rapporti diversi dall’amicizia e dal rispetto nei suoi confronti. Invito cordialmente l’onorevole Iva Zanicchi ad alzarsi e venire via da questo incredibile postribolo televisivo”.
Il postribolo televisivo, che francamente non avevamo visto nello studio di Lerner, è esattamente l’eredità maggiore di 20 anni di berlusconismo. La donna in tv diventa puttana, oggetto al servizio delle bavose voglie di uomini irrispettosi e maschilisti. E Nicole Minetti, catapultata in un listino bloccato e divenuta consigliere nella regione più importante d’Italia, è stata per lungo tempo la frontwoman di questo fenomeno offensivo per le donne italiane.
Ma nel frattempo qualcosa è cambiato: il Cavaliere deve ripulire l’immagine sua e del partito, vuole correre per la sesta volta per la conquista di Palazzo Chigi e allora da dove comincia? Ma dalla sua stessa creatura, ovviamente, donna “nelle sue disponibilità” (Rosy Bindi docet) e che quindi deve abbassare la testa e fare quello che il Grande Capo vuole.
Ci avessero pensato prima, i signori del Pdl, sarebbe stato meglio. Prima di cooptare una signorina nessuno in politica, senza nemmeno passare dal giudizio degli elettori. Prima di fare di Nicole Minetti un simbolo di una subcultura maschilista e “maiala” che ha ridicolizzato l’Italia in ogni angolo del mondo. Prima di infarcire la tv italiana di tante piccole Minetti, ragazzotte piacenti e pronte a tutto pur di far carriera, poco importa se nello showbiz o in politica, che in fondo in età berlusconiana pari sono.
E allora oggi viene da fare il tifo per l’igienista dentale riminese e sperare che non ceda. Non deve dimettersi, e non perché non ci piacerebbe che la signorina sparisse dalla scena politica. Ma semplicemente perché i maschi e maschilisti del Pdl dovevano pensarci prima e non possono gettare la suddetta come un kleenex usato. #minettiresisti è l’hashtag che sta spopolando su Twitter, anche e soprattutto tra la gente di sinistra. Ci uniamo al coro, perché Berlusconi capisca finalmente che le donne si trattano in maniera diversa. In tv, in politica e in camera da letto.