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- 18:01 - Mo: tre civili israeliani feriti nell'esplosione di un veicolo in Cisgiordania
Tel Aviv, 18 lug. (Adnkronos) - Tre persone sono rimaste ferite dopo che un veicolo civile israeliano è stato colpito da un ordigno esplosivo nell'insediamento di Hermesh, sulle colline occidentali della Samaria, in Cisgiordania. Lo ha riferito la radio dell'Idf. I feriti, un uomo, una donna e un bambino di 1 anno e mezzo, sono stati trasportati all'ospedale Hillel Yaffe di Hadera.
- 17:36 - Morto a 51 anni Hassani Shapi, tra protagonisti de 'Il Clandestino': il post di Edoardo Leo
Roma, 18 lug. (Adnkronos) - E' morto a 51 anni Hassani Shapi, attore kenyano tra i protagonisti della serie tv 'Il Clandestino' insieme a Edoardo Leo. A darne notizia è proprio attore e regista romano con un post. "Non so da dove cominciare. Ma è inutile fare giri di parole. Hassani Shapi è scomparso", scrive Edoardo Leo.
"Shapi è venuto a mancare diversi giorni fa, ma la notizia arriva solo ora tramite l'attore. "La notizia della sua morte, arrivata dal Kenya con molti giorni di ritardo, mi ha sconvolto. E ancora non riesco a realizzarlo - si legge ancora nel post - Mi imbarazza terribilmente scrivere questa cosa su un social. Chi mi segue sa quanto pudore e riservatezza io abbia per le mie cose private".
"In questo caso non riguarda solo me e mi rendo conto che molte persone che hanno apprezzato 'Il Clandestino' e quel meraviglioso personaggio che era Palitha, sono all’oscuro di questa notizia - prosegue l'attore romano - Ho passato mesi e mesi accanto ad un uomo adorabile, gentile, discreto e dal sorriso contagioso. Un attore sorprendente che è stato il vero mattatore della serie. Senza di lui non sarebbe stato possibile. Mi permetto di scriverne solo perché so quanto sia entrato nel cuore di tanta gente che magari vorrebbe dargli un saluto o dedicargli un pensiero. Avrei evitato ma quando leggo che ci aspettate insieme nella seconda stagione mi sento stupido a stare zitto. Ciao Has. Ciao Socio. Dovunque tu sia, grazie".
- 17:31 - Corruzione: inchiesta Toti, dipendente 'stupido' usato per coprire illecito
Genova, 18 lug. (Adnkronos) - "Qui non ho nessun obbligo... quindi io lì posso dire che gli do 10 passaggi al giorno per dire... poi gliene do 50 e questo è l'unico sistema corretto che io posso fare..... facciamo...l'ho spiegato a lui, noi dobbiamo fare un contratto per 10 passaggi al giorno...dopo di che, ho un programmatore che è veramente stupido che me li sbaglia continuamente... non è... è una questione interna e io lì poi mi incazzo...". E' con questo escamotage che sarebbe stato realizzato il presunto finanziamento illecito, tramite spot gratis, che ha portato ai domiciliari del governatore ligure Giovanni Toti.
Le virgolette intercettate sono di Maurizio Rossi, proprietario di Primocanale. Secondo la tesi accusatoria "Moncada (ex consigliere di Esselunga indagato, ndr), in accordo con Rossi, Cozzani e Toti, prometteva di concludere e poi concludeva un contratto di pubblicità con Maurizio Rossi che formalmente avrebbe dovuto pubblicizzare solo Esselunga ma che, in realtà, avrebbe pubblicizzato anche la campagna elettorale della lista Liguria al centro Toti per Bucci'. A questo punto dell'intercettazione del 17 marzo del 2022 Moncada afferma "..siamo a sistema..." e Toti replica "...siamo allineati su tutto...", quindi l'ex consigliere di Esselunga aggiunge "... anche su Savona" facendo riferimento all'apertura di un punto vendita di cui Toti si sarebbe dovuto interessare.
- 17:16 - Saipem garantirà i servizi di intervento sottomarino per gasdotto Libia-Italia
Roma, 18 lug. (Adnkronos) - Saipem si è aggiudicata un contratto per garantire la sorveglianza e i servizi di intervento sottomarino del gasdotto GreenStream lungo le tratte offshore e onshore presso i terminali di Mellitah, in Libia, e Gela, in Sicilia. Il nuovo contratto, assegnato da GreenStream Bv, uno dei principali operatori midstream nel Mar Mediterraneo, unisce le attività che Saipem ha svolto per GreenStream dal 2008 in merito ai servizi di integrità, ispezione, manutenzione e gestione in caso di emergenza delle condotte, e li estende per coprire una gamma più ampia di scenari ed esigenze del cliente.
Le attività, si legge in una nota, saranno gestite da Sonsub, il centro di eccellenza di Saipem per la robotica, le tecnologie e i servizi subacquei, ed eseguite in coordinamento con il Saipem Engineering Hub situato a Fano, in provincia di Pesaro. I lavori ottimizzano la gestione integrata dei dati delle ispezioni e dei ricambi critici, la fornitura di servizi di ingegneria specializzati per l'integrità degli asset e quelli di intervento per il ripristino in caso di danno per un’ampia gamma di scenari. In particolare, gli interventi di ripristino in caso di danno saranno eseguiti tramite la tecnologia SiRCoS, un sistema di riparazione da remoto industrializzato da Sonsub e qualificato per operare in acque profonde fino a 2.200 metri.
Con questa aggiudicazione Saipem contribuirà a gestire l’integrità di un’infrastruttura sottomarina fondamentale per l'approvvigionamento energetico italiano con un approccio integrato, confermando così la leadership dell’azienda nella dimensione underwater con soluzioni immediatamente disponibili ed efficaci. Si consolida, inoltre, la collaborazione pluriennale tra Saipem e GreenStream Bv, che nel 2002 aveva assegnato all’azienda un contratto per la posa del medesimo gasdotto, un progetto con cui Saipem ha stabilito il record della posa più profonda con ancoraggi.
- 17:06 - Toti, nuovo arresto: è accusato di finanziamento illecito
Genova, 18 lug. - (Adnkronos) - Nuova ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per il governatore ligure Giovanni Toti, già ai domiciliari dal 7 maggio per corruzione, con l’accusa di violazione alla legge sul finanziamento di partiti in relazione a 50mila euro che sarebbero stati versati da Esselunga alla tv genovese Primocanale per le elezioni comunali del 2022 poi vinte dall’attuale sindaco Marco Bucci, non indagato.
Secondo la procura di Genova, gran parte di quei fondi furono utilizzati per pagare spot elettorali del comitato Toti per Bucci, il candidato poi eletto primo cittadino. Il provvedimento, notificato stamane nella casa di Ameglia, non prolunga gli arresti domiciliari per il governatore che ‘scadrebbero’ a inizio novembre.
Toti dovrà affrontare un nuovo interrogatorio di garanzia, sempre davanti al gip Paola Faggioni, entro dieci giorni. Se la vecchia ordinanza gli consenti gli incontri politici, questa nuova misura mette a rischio i confronti a partire dall’incontro in programma domani con il leader della Lega Matteo Salvini.
La nuova misura cautelare prevede il divieto "di comunicare con persone diverse da congiunti o familiari conviventi come unica misura adeguata a svolgere una efficace funzione cautelare - dovendo ritenersi del tutto inadeguata l'applicazione di altre misure cautelari - nonché proporzionata alla notevole gravità dei fatti".
Una decisione presa dalla giudice di Genova Paola Faggioni, la stessa che ha firmato la prima ordinanza e che autorizza le istanze della difesa di Toti al quale da settimane vengono concessi incontri politici. Le esigenze cautelari contenute nell'ordinanza di oggi impediscono, salvo sorprese, nuovi incontri almeno fino all'interrogatorio di garanzia (entro dieci giorni) e dunque è a forte rischio l'incontro previsto per domani con il leader della Lega Matteo Salvini.
"E' evidente la permanenza e attualità del pericolo che l'indagato possa reiterare analoghe condotte - peraltro ritenute pienamente legittime e corrette dal predetto - tenuto conto anche del fatto che nel 2025 sono calendarizzate le elezioni regionali e che la campagna per la raccolta dei fondi è già iniziata", si legge in uno dei passaggi dell'ordinanza con cui il gip di Genova motiva le esigenze cautelari (arresti domiciliari) nei confronti del governatore ligure.
Per la giudice, la stessa che ha firmato la prima ordinanza, gli ultimi sviluppi investigativi "rendono nuovamente attuali anche le esigenze cautelari, stante il pericolo di inquinamento probatorio in ragione del pericolo che l'indagato, ove non sottoposto ad alcun vincolo cautelare, si ponga ni contatto con altri indagati per elaborare una strategia comune o che, sfruttando l'influenza derivante dalle funzioni svolte, contatti altre persone in grado di fornire circostanze utili ai fini di una conveniente ricostruzione delle nuove condotte criminose emerse". La gip ritiene che, "tenuto conto della gravità delle condotte, e della conseguente strumentalizzazione della propria funzione pubblica per il perseguimento di interessi personalistici", la misura dei domiciliari "sia proporzionata alla gravità dei fatti".
Il pericolo di reiterazione "si configura vieppiù concreto" considerando che Toti "continua tuttora a rivestire le medesime funzioni e le cariche pubblicistiche, con conseguente possibilità che le stesse vengano nuovamente messe al servizio di interessi privati in cambio di finanziamenti. Al riguardo, è anche particolarmente significativo il fatto che, nel corso delle indagini, erano emerse, da parte di Moncada, richieste di interessamento a Toti anche in relazione ad ulteriori pratiche amministrative coinvolgenti competenze regionali e, in particolare, in relazione all'apertura di ulteriori punti vendita Esselunga a Savona e Rapallo. Rimane, pertanto, il pericolo concreto che l'indagato possa continuare ad agevolare gli interessi di tali gruppi imprenditoriali" conclude la gip Faggioni.
E' di oltre 50mila euro il presunto finanziamento illecito su cui ha indagato la procura di Genova e che ha portato oggi la giudice Faggioni a una nuova misura cautelare. Nel capo di imputazione - si tratta di episodi già presenti nella prima ordinanza - si accusa Toti in concorso con Matteo Cozzani in qualità di capo di gabinetto del presidente della Regione Liguria e Maurizio Rossi rappresentante legale di Terrazza Colombo srl e di Ptv programmazioni televisive srl (entrambi indagati) di aver ricevuto da Francesco Moncada, (allora consigliere di amministrazione di Esselunga) "un finanziamento rappresentato da 5.560 passaggi elettorali pubblicitari a favore del candidato sindaco Marco Bucci (non indagato) per le comunali del giugno del 2022 del valore di circa 55.600 euro".
"Passaggi materialmente erogati da Ptv spa ma offerti da Esselunga spa in modo occulto e cioè senza alcuna delibera da parte dell'organo sociale competente, senza una regolare iscrizione a bilancio e senza procedere ad alcuna dichiarazione congiunta - si legge nel provvedimento -. In particolare, Moncada, in accordo con Rossi Cozzani e Toti, prometteva di concludere e poi concludeva un contratto di pubblicità con Maurizio Rossi che formalmente avrebbe dovuto pubblicizzare solo Esselunga ma che, in realtà, avrebbe coperto i costi anche dei passaggi pubblicitari per la campagna elettorale della lista Liguria al centro Toti per Bucci".
Al fine, poi, di poter giustificare i passaggi pubblicitari offerti - dal 26 marzo al 12 maggio del 2022 - dalla società Esselunga per la lista pro Bucci, Rossi stipulava, con il Comitato Giovanni Toti Liguria, quattro contratti che prevedevano la proiezione di un totale di 500 passaggi di una clip al prezzo complessivo di 5.000 euro (costo unitario per singola clip pari a 10 euro), ma, in realtà, "a fronte dei 500 passaggi previsti e contrattualizzati, ne venivano effettuati 6.060 per un valore economico complessivo pari a 60.600 euro". Un finanziamento che avrebbe avuto come contropartita, secondo l'ipotesi accusatoria, un interessamento da parte di Toti per delle nuove aperture di punti vendita Esselunga.
- 17:05 - Mo: Barghouti, 'voto Knesset segna morte accordi Oslo'
Gaza, 18 lug. (Adnkronos) - "Il voto della Knesset rappresenta un rifiuto della pace con i palestinesi e una dichiarazione ufficiale della morte degli accordi di Oslo". Lo ha affermato il politico palestinese Mustafa Barghouti, considerato uno dei capi della prima e seconda Intifada, condannando la decisione del parlamento israeliano contrario alla creazione di uno Stato palestinese indipendente. "Né i partiti del governo né quelli dell'opposizione hanno votato contro la risoluzione", ha aggiunto il politico palestinese.
- 17:05 - Messina Denaro, l'ex pm Agueci: "Da sempre contatti tra il boss e la Banda della Magliana"
Palermo, 18 lug. (Adnkronos) - "Già a metà degli anni Settanta gli esponenti della Banda della Magliana avevano dei contatti con la criminalità organizzata, in particolare con la camorra. Ma anche con Cosa nostra. Basti ricordare i rapporti tra il 'cassiere della mafia' Pippo Calò con i romani. Ricordo il calibro criminale di Enrico Nicoletti. Quindi, non mi stupirebbe che il figlio Antonio avrebbe aiutato il boss Matteo Messina Denaro durante la latitanza". A parlare con l'Adnkronos è Leonardo Agueci, ex Procuratore aggiunto di Palermo, tra i primi, a occuparsi, quando era alla Procura di Roma, negli anni Ottanta, della Banda della Magliana.
"Ricordo che feci io il primo processo in Corte d'Assise alla Banda della Magliana- racconta - Ci furono purtroppo poche condanne, poi successivamente potemmo contare sull'apporto più consistente dei collaboratori di giustizia e arrivarono risultati diversi. L'impianto accusatorio era molto più solido". Sarebbe passato proprio dalla Capitale il boss Matteo Messina Denaro nel corso della sua latitanza. E ad aiutarlo, favorendo il suo passaggio, sarebbe stato proprio Antonio Nicoletti. Come ha ricostruito la Direzione distrettuale antimafia, nell'ambito dell'operazione Assedio che ha portato all'arresto del figlio di Enrico Nicoletti, storico cassiere della Banda della Magliana.
Nicoletti junior avrebbe dato il suo contributo a Messina Denaro durante il suo passaggio a Roma per alcune visite oncologiche. "Quando si hanno degli agganci così ramificati nell'ambito di qualsiasi declinazione del potere - dice ancora l'ex Procuratore oggi in pensione - non è difficile che si possa arrivare a qualcosa del genere. Il padre di Nicoletti si occupava in particolare di reinvestire i capitali di Renato De Pedis, come constatammo all'epoca in procura". Emerge, dunque, un filo rosso tra il boss morto a settembre di un anno fa e la sua latitanza nella Capitale dove si sarebbe recato per alcune visite oncologiche. Antonio Nicoletti sarebbe stato al vertice del gruppo criminale romano che aveva dei rapporti con Cosa nostra, come emerge dall'informativa.
In un intercettazione ambientale del 21 luglio 2018 - come annotano gli investigatori del centro operativo della Dia di Roma - Antonio Nicoletti si vanta di aver incontrato sei mesi prima il boss allora latitante in un ospedale romano. Il figlio dell'ex cassiere della banda della Magliana viene intercettato in una conversazione a cui partecipano diverse persone. E' ancora il procuratore in pensione Leonardo Agueci, che ha coordinato numerose inchieste su Cosa nostra, a ricordare che negli anni Ottanta "emerse un sodalizio criminoso con varie ramificazioni che ha controllato il mondo del crimine romano per un decennio, fino agli anni '90". Era per Agueci "una associazione criminale vera, che faceva rapine, omicidi, traffici si stupefacenti e sequestri di persona, come il sequestro Grazioli del 1978. Una associazione che godeva di ramificazioni e contatti importanti con ambienti delle istituzioni, della imprenditoria, della politica e anche della magistratura e dello Stato, parlo dei servizi segreti".
In quegli anni il 'cassiere della mafia' Pippo Calò, con la falsa identità di Mario Aglialoro si trasferì a Roma e strinse rapporti proprio con la Banda della Magliana, con le frange eversive dell’estrema destra e con pezzi grossi dell’alta finanza. Secondo la testimonianza di Maurizio Abbatino, uno dei capi storici della Banda, in un primo momento il mafioso si sarebbe occupato del gioco clandestino e poi, col benestare del boss Stefano Bontate, della distribuzione dell’eroina ai gruppi malavitosi di Testaccio, della Magliana e di Ostia-Acilia. Quel filo rosso, a quanto pare, non si è mai spezzato. (di Elvira Terranova)
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