La trattativa c’è stata e non è affatto “presunta”. E le indagini continueranno nonostante il conflitto di attribuzione sollevato contro la Procura di Palermo dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a proposito delle intercettazioni telefoniche che avrebbero “carpito” la sua voce. Il procuratore capo risponde con fermezza agli attacchi i questi giorni, compresi quelli relativi all’apertura di un nuovo filone d’indagine sul senatore Marcello Dell’Utri.
“Abbiamo improntato un procedimento che è in fase di avviso di chiusura indagini e che verosimilmente andrà più avanti basandoci sull’ipotesi che la trattativa c’è stata ed è stata reale”, ha affermato Messineo al termine dell’audizione in commissione Giustizia alla Camera. “Non mi sembra di poter concordare con chi parla di presunta trattativa, salvo il successivo vaglio processuale. Sarei fortemente in contraddizione con me stesso se aggiungessi la parola ‘presunta’ davanti a trattativa”.
Il magistrato ha spiegato che “la proposizione di un conflitto di attribuzione non determina alcun obbligo di sospensione e quindi le attività che eventualmente dovessero essere svolte potrebbero essere svolte, indipendentemente da questa vicenda”. La procura valuterà “se non si ponga l’opportunità di una sospensione, ma non c’è alcun obbligo”. Sulla data dell’udienza relativa alle intercettazioni contestate dal Quirinale, il procuratore di Palermo ha affermato che “nelle cose ci vuole il tempo che ci vuole”.
Alla richiesta di un commento sul caso Dell’Utri, Messineo ha chiarito di essere “alieno da campagne elettorali pro o contro qualcuno. E’ incongruo”, ha continuato, “polemizzare o controbattere a dichiarazioni legittime perché rispecchiano il pensiero di qualcuno, ma che siano vere o no è un’altra cosa”.
Giustizia & Impunità
Trattativa, il procuratore Messineo: “Ci fu davvero e l’inchiesta continua”
Il capo dei pm di Palermo risponde agli attacchi sulle intercettazioni che hanno coinvolto il Quirinale e sul caso Dell'Utri. Il conflitto di attribuzione sollevato dal capo dello Stato "non obbliga alla sospensione delle indagini, ma valuteremo"
La trattativa c’è stata e non è affatto “presunta”. E le indagini continueranno nonostante il conflitto di attribuzione sollevato contro la Procura di Palermo dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a proposito delle intercettazioni telefoniche che avrebbero “carpito” la sua voce. Il procuratore capo risponde con fermezza agli attacchi i questi giorni, compresi quelli relativi all’apertura di un nuovo filone d’indagine sul senatore Marcello Dell’Utri.
“Abbiamo improntato un procedimento che è in fase di avviso di chiusura indagini e che verosimilmente andrà più avanti basandoci sull’ipotesi che la trattativa c’è stata ed è stata reale”, ha affermato Messineo al termine dell’audizione in commissione Giustizia alla Camera. “Non mi sembra di poter concordare con chi parla di presunta trattativa, salvo il successivo vaglio processuale. Sarei fortemente in contraddizione con me stesso se aggiungessi la parola ‘presunta’ davanti a trattativa”.
Il magistrato ha spiegato che “la proposizione di un conflitto di attribuzione non determina alcun obbligo di sospensione e quindi le attività che eventualmente dovessero essere svolte potrebbero essere svolte, indipendentemente da questa vicenda”. La procura valuterà “se non si ponga l’opportunità di una sospensione, ma non c’è alcun obbligo”. Sulla data dell’udienza relativa alle intercettazioni contestate dal Quirinale, il procuratore di Palermo ha affermato che “nelle cose ci vuole il tempo che ci vuole”.
Alla richiesta di un commento sul caso Dell’Utri, Messineo ha chiarito di essere “alieno da campagne elettorali pro o contro qualcuno. E’ incongruo”, ha continuato, “polemizzare o controbattere a dichiarazioni legittime perché rispecchiano il pensiero di qualcuno, ma che siano vere o no è un’altra cosa”.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".