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Grillo ha follower falsi? E’ guerra. Calzolari: “I 5 Stelle mi minacciano”

Volano stracci dopo la ricerca del docente dello Iulm (già creatore di forzasilvio.it) che aveva definito "bot", cioè identità fantasma oltre la metà degli utenti che seguono il leader del movimento su Twitter. Ora il professore denuncia insulti e molestie

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Volano stracci tra Beppe Grillo e Marco Camisani Calzolari, il docente dello Iulm di Milano che ha pubblicato il rapporto sui follower “falsi” del comico genovese. La polemica iniziata sul web rischia di finire in tribunale.

Tutto è cominciato venerdì con la pubblicazione dello studio di Calzolari, secondo cui oltre la metà dei 600mila utenti che seguono il profilo di Grillo su twitter sarebbero dei bot, follower “fantasma” generati automaticamente e non riconducibili a persone umane. La risposta di Grillo è arrivata a stretto giro di posta: sul suo blog ha accusato Calzolari di lavorare per screditare il Movimento 5 Stelle per conto di Silvio Berlusconi, per il quale il docente, in passato, ha curato la nascita del sito Forzasilvio.it.

La polemica sembrava destinata a finire qui, invece ieri è stato il giorno dell’escalation. Sul sito internet “Italian Insane Information” è comparso un appello per intasare la casella e-mail di Calzolari con messaggi di protesta, al grido (virtuale) di “Beppe chiama, la rete risponde! Al mio segnale scatenate l’inferno!” e “Facciamogli vedere quanto siamo umani e poco bot!”.

Sul suo profilo twitter, con una lunga serie di messaggi, Calzolari ha denunciato gli insulti e le intimidazioni che avrebbe subìto dai seguaci di Beppe Grillo. Nel primo pomeriggio il docente ha scritto: “Sto ricevendo una grande quantità di minacce di ogni tipo, fisiche, insulti, incitazione all’e-mail bombing, spam telefonico”. Più tardi, sempre via tweet, ha confessato di avere paura per i suoi due figli piccoli e di non avere “le spalle grosse per difendermi adeguatamente da questa violenza”. Infine ha annunciato di essere pronto alla querela: “Mi sto rivolgendo alle autorità al fine di tutelare i miei figli”.

Di Tommaso Rodano

Da Il Fatto Quotidiano del 22 luglio 2012

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