Il via libera, tra le polemiche, gli è stato dato dal Plenum del Consiglio superiore della magistratura con 23 voti a favore, 4 contrari e 3 astensioni. Nei giorni scorsi il magistrato, titolare dell'indagine sulla trattativa Stato-mafia, aveva detto al Fatto che con gli "strumenti" attuali era complicato arrivare alla verità
Il pm Antonio Ingroia, titolare dell’indagine sulla trattativa tra Stato e mafia, potrà lasciare la Procura di Palermo per un incarico dell’Onu in Guatemala. Il via libera, tra le polemiche, gli è stato dato dal Plenum del Csm con 23 voti a favore, 4 contrari e 3 astensioni. Nei giorni scorsi il magistrato aveva detto al Fatto che con gli “strumenti” attuali era complicato arrivare alla verità.
La terza Commissione, si era letteralmente spaccata sulla questione: la delibera, poi arrivata all’esame del plenum, era stata approvata con tre voti a favore – quelli dei togati di Unicost Alberto Liguori e Giovanna Di Rosa e quello del togato di Area Francesco Vigorito – uno contrario (Antonello Racanelli di Magistratura Indipendente) e due astensioni (i laici del Pdl Filiberto Palumbo e Annibale Marini). E’ “condivisibile – si leggeva nella delibera – la valutazione favorevole al collocamento fuori ruolo del dottor Ingroia in ragione della situazione complessiva della Procura della Repubblica di Palermo, conforme per indice di scopertura d’organico alle previsioni di autorizzabilità previste dalla circolare vigente e compatibile con il regolare funzionamento dell’ufficio”.Inoltre, continua la Commissione, “deve sottolinearsi come risponda all’interesse dell’amministrazione giudiziaria che il dottor Ingroia espleti tale incarico nell’ambito del necessario contributo dell’Italia nel contrasto al crimine internazionale”.
Giustizia & Impunità
Trattativa, Csm dice sì a incarico Onu in Guatemala per pm Ingroia
Il via libera, tra le polemiche, gli è stato dato dal Plenum del Consiglio superiore della magistratura con 23 voti a favore, 4 contrari e 3 astensioni. Nei giorni scorsi il magistrato, titolare dell'indagine sulla trattativa Stato-mafia, aveva detto al Fatto che con gli "strumenti" attuali era complicato arrivare alla verità
Il pm Antonio Ingroia, titolare dell’indagine sulla trattativa tra Stato e mafia, potrà lasciare la Procura di Palermo per un incarico dell’Onu in Guatemala. Il via libera, tra le polemiche, gli è stato dato dal Plenum del Csm con 23 voti a favore, 4 contrari e 3 astensioni. Nei giorni scorsi il magistrato aveva detto al Fatto che con gli “strumenti” attuali era complicato arrivare alla verità.
La terza Commissione, si era letteralmente spaccata sulla questione: la delibera, poi arrivata all’esame del plenum, era stata approvata con tre voti a favore – quelli dei togati di Unicost Alberto Liguori e Giovanna Di Rosa e quello del togato di Area Francesco Vigorito – uno contrario (Antonello Racanelli di Magistratura Indipendente) e due astensioni (i laici del Pdl Filiberto Palumbo e Annibale Marini). E’ “condivisibile – si leggeva nella delibera – la valutazione favorevole al collocamento fuori ruolo del dottor Ingroia in ragione della situazione complessiva della Procura della Repubblica di Palermo, conforme per indice di scopertura d’organico alle previsioni di autorizzabilità previste dalla circolare vigente e compatibile con il regolare funzionamento dell’ufficio”.Inoltre, continua la Commissione, “deve sottolinearsi come risponda all’interesse dell’amministrazione giudiziaria che il dottor Ingroia espleti tale incarico nell’ambito del necessario contributo dell’Italia nel contrasto al crimine internazionale”.
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Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Oggi è San Giuseppe. Buon onomastico a chi porta il suo nome e auguri a tutti i papà! Una preghiera per quelli che continuano a vivere nei nostri ricordi e nel nostro cuore". Lo scrive su X il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Un augurio speciale a tutti quei papà che passano la notte insonni, cullando i propri neonati. A quelli che ogni mattina vestono i bambini con cura e li accompagnano all’asilo o a scuola. A quelli che si fanno in quattro per sostenere i propri figli e la propria famiglia. A quelli che li proteggono da lassù. A chi vive la dolcezza di una vita di coppia e a chi, con il suo amore, riesce a dare tutto anche da solo. A quelli che, ormai con i figli adulti, non smettono mai di preoccuparsi per loro. Grazie a ognuno di voi. Perché papà e mamma sono e rimarranno sempre le parole più belle del mondo. Buona Festa del papà". Lo scrive su Facebook il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Bruxelles, 19 mar. (Adnkronos) - Il riarmo dell'Unione Europea non è contro gli Usa: "ciò di cui l'industria della difesa ha bisogno ora è di contratti a lungo termine da parte degli Stati membri e noi stiamo incoraggiando i Paesi Ue a lavorare a stretto contatto e ad avere una prospettiva di lungo termine con gli investimenti". Lo dice al Corriere della Sera Henna Virkkunen, uno dei vicepresidenti esecutivi della Commissione Europea, che ha guidato la preparazione di Safe, lo strumento che mette a disposizione dei Paesi Ue 150 miliardi di euro di prestiti per la difesa.
"La politica di difesa è di competenza degli Stati membri, ma sappiamo che viviamo in un mondo molto pericoloso e la situazione della nostra sicurezza è molto allarmante - spiega Virkkunen - Il ruolo dell'Unione europea è quindi quello di occuparsi della parte finanziaria, di come sostenere il finanziamento e di come rafforzare la nostra industria della difesa e la sua competitività. E poi c'è un terzo elemento: la mobilità militare, per la quale disponiamo di fondi oggi troppo esigui, ma sappiamo che gli Stati membri ne hanno bisogno. Gli Stati membri che si trovano più a Est vedono le minacce in modo molto più drammatico rispetto a quelli che non sono così vicini al confine orientale".
"Le tecnologie Usa sono spesso le migliori al mondo in molti settori - conclude - Nella nostra strategia per l'industria della difesa, abbiamo già detto che nel 2030 dovremmo avere una base industriale tale da poter acquistare il 50% dai mercati europei. In futuro continueremo ad acquistare anche fuori dell'Ue. Questo non è contro gli Usa. Non siamo ancora arrivati a questo punto: stiamo proponendo lo strumento sicuro di prestito, la clausola nazionale di salvaguardia, la flessibilità per i fondi di coesione. Ma abbiamo promesso di esaminare anche altri strumenti e stiamo anche preparando il nuovo bilancio Ue".
Berlino, 19 mar. (Adnkronos/Afp) - Vladimir "Putin sta giocando". E' il commento della Germania dopo i nuovi attacchi russi denunciati dall'Ucraina, il giorno dopo l'accordo per una tregua limitata concluso dal presidente russo con il suo omologo americano Donald Trump durante la loro lunga telefonata di ieri.
"Abbiamo riscontrato che gli attacchi alle infrastrutture civili non sono assolutamente diminuiti durante la prima notte dopo questa telefonata apparentemente rivoluzionaria e formidabile", ha detto il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius in un'intervista televisiva.
Tel Aviv, 19 mar. (Adnkronos/afp) - Il governo israeliano ha approvato nella notte il ritorno di Itamar Ben Gvir alla carica di ministro della Sicurezza nazionale. Lo ha indicato in un comunicato stampa l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu.
"Il governo ha approvato all'unanimità la proposta del primo ministro Benjamin Netanyahu di rinominare il deputato Itamar Ben Gvir ministro della Sicurezza nazionale", si legge nel testo. Ben Gvir si è dimesso dal suo incarico il 19 gennaio, in disaccordo con la decisione di tregua con Hamas che ha definito “scandalosa”.
Sana'a, 19 mar. (Adnkronos) - Almeno 10 attacchi americani hanno colpito alcune zone dello Yemen, tra cui la provincia di Saada e Hodeidah. Lo hanno riferito i media Houthi dello Yemen. Gli Stati Uniti hanno lanciato un'ondata di attacchi nelle zone dello Yemen controllate dagli Houthi, alleati dell'Iran, che la scorsa settimana hanno dichiarato di voler riprendere gli attacchi alle navi mercantili del Mar Rosso per sostenere i palestinesi a Gaza.
Sana'a, 19 mar. (Adnkronos) - Gli Houthi hanno condotto una "operazione militare di alta qualità" contro la USS Harry S Truman. Lo ha reso noto un portavoce dell'organizzazione terroristica, secondo cui l'operazione, la quarta in 72 ore, prevedeva anche un attacco a "diverse navi da guerra nemiche" e ha sventato "un attacco aereo che si stava preparando contro il nostro Paese".