A Napoli si direbbe “cornuto e mazziato”. Si sente più o meno così Elvis Fischietti, operaio che da 15 anni lavora nello stabilimento Ferrari di Maranello. Il 12 giugno Elvis si è infortunato lavorando sopra ad una pedana. Con la cavaglia ha colpito il supporto metallico su cui ogni giorno sale e scende centinaia di volte per le operazioni di carico e scarico. Poi la visita al pronto soccorso, la notizia di un’operazione chirurgica che arriverà a settembre e un periodo di recupero che forse lo terrà a casa fino a tutto ottobre 2012. In prospettiva la paura di avere riportato danni permanenti alla caviglia. Il problema è che l’azienda ha pensato bene di punirlo proprio per il suo infortunio. “Prima mi hanno spedito una lettera contestandomi la negligenza, l’altro ieri mi hanno comunicato la loro decisione: due giorni di sospensione dal lavoro da scontarsi il 18 e 19 settembre”, spiega Elvis che è anche un delegato della Fiom, sindacato di maggioranza che la Ferrari continua a non riconoscere in rigorosa osservanza della dottrina Marchionne sulle relazioni sindacali.
A Elvis la comunicazione è arrivata via posta: poche righe in burocratichese per annunciare i due giorni di sospensione, che tra le altre cose significano anche due giornate lavorative non retribuite. “Quella lettera è anche un richiamo scritto, quando si arriva a tre scatta il licenziamento. Sulla lettera – continua l’operaio – si parla solo di negligenza senza specificare nulla più. Non sono il primo che si fa male su quella postazione, e non sarò nemmeno l’ultimo. La verità è che mi hanno voluto punire per la mia attività sindacale e per la militanza con la Fiom, ma questa volta lo hanno fatto in modo assurdo e giocando anche con la mia salute”.
L’infortunio di Elvis è avvenuto in una zona che la Fiom da anni segnala come “pericolosa e non a norma”. Mesi fa, spiegano le rsu del sindacato di Landini, la stessa Ferrari, in accordo con i rappresentanti della sicurezza dei lavoratori, aveva accettato di modificare una serie di postazioni proprio perché giudicate poco sicure. Interpellato da ilfattoquotidiano.it, l’ufficio stampa Ferrari fa sapere che l’azienda ha voluto sanzionare la disattenzione dell’operaio, che nel corso del tempo si è infortunato per tre volte su di una pedana giudicata a norma di legge. A commentare è anche la Fiom, che spara a zero su quanto accaduto: “Questa tesi aziendale – scrivono le Rsu in una breve nota – è semplicemente abominevole perchè risponde alla logica per cui il lavoratore, se si infortuna, è indisciplinato e colpevole, e quindi va punito. I lavoratori della Ferrari si trovano alle prese con una realtà repressiva ed ottusa che contraddice drammaticamente l’immagine mediatica dell’azienda caritatevole e popolare”.