La crisi attuale dell’euro rischia di condurre a una disintegrazione dell’Europa. Lo afferma Mario Monti in un’intervista al giornale tedesco Der Spiegel: “Le tensioni che da anni accompagnano l’Eurozona hanno già i connotati di una disgregazione psicologica dell’Europa”. Nel caso in cui l’euro diventasse un fattore di divisione europea, “allora verrebbero distrutte le fondamenta dell’Europa” aggiunge il presidente del Consiglio. Nell’intervista Monti mostra apprezzamento per l’annuncio di Mario Draghi su futuri interventi della Bce, poiché il mercato dei titoli di Stato dell’Eurozona è da anni “molto turbato”. Per questo invita i partner europei a “risolvere presto questi problemi” e i governi europei a conservare la loro libertà di manovra nei riguardi dei rispettivi parlamenti. “Se i governi si facessero vincolare del tutto dalle decisioni dei loro parlamenti, senza mantenere un proprio spazio di manovra” afferma, “allora una disintegrazione dell’Europa sarebbe più probabile di un’integrazione”. Monti precisa che “dagli amici dell’Ue”, compresa la Germania, vorrebbe “sostegno morale e non finanziario”. 

Per il capo dell’esecutivo sarebbe utile “migliorare la comunicazione sulle decisioni dell’Eurozona”, considerato che “gli intoppi provocati da informazioni non completamente coincidenti provocano nuove turbolenze sui mercati”. “Molto più serio”, ha detto Monti con un implicito riferimento a Finlandia e Olanda, “è il fatto che ci sono un paio di Paesi i quali ogni volta che abbiamo raggiunto il consenso, uno o due giorni rimettono in discussione l’intesa”.

Fmi: “Con Grecia passi in avanti”. Buone notizie, intanto, dal dialogo tra Grecia e Troika. I colloqui fra il governo greco e la triade Ue-Bce-Fmi “sono andati bene” e “abbiamo fatto molti passi avanti” ha spiegato un rappresentante del Fondo monetario internazionale ad Atene Poul Thomsen, citato da Bloomberg. La troika dovrebbe tornare nella capitale greca i primi di settembre. Thomsen partecipa alle riunioni con il Governo di Atene che dovrebbero portare a nuove misure per circa 11,5 miliardi, cui hanno partecipato fra gli altri i ministri delle Finanze e del Lavoro greci, Yannis Stournaras e Yannis Vroutsis. Giudizio positivo della troika anche sul pacchetto di nuove misure di austerità che il governo greco sta mettendo a punto e che sarà completato all’inizio di settembre. 

I toni “antitedeschi”. Monti è “molto preoccupato” per i toni antitedeschi che si sono levati recentemente in Italia con le accuse alla Germania di durezza e di arroganza. “Ho riferito al cancelliere Merkel del crescente risentimento qui in parlamento contro l’Ue, contro l’euro, contro i tedeschi e a volte contro lo stesso cancelliere. Questo è però un problema che va molto oltre il rapporto tra Germania e Italia. Le tensioni che da anni accompagnano l’Eurozona hanno già i connotati di una dissoluzione psicologica dell’Europa. Dobbiamo lavorare duro per contrastarle”.

Le contrapposizioni nord-sud Europa. Uno dei problemi più gravi ed inquietanti per l’Europa, aggiunge Monti, è la contrapposizione tra i Paesi del Nord e quelli del Sud. “Esiste una contrapposizione frontale con reciproci rimproveri” dice, “è una cosa molto inquietante che dobbiamo combattere”. “Sono convinto che la maggioranza dei tedeschi abbiano una simpatia istintiva per l’Italia”, continua, “mentre gli italiani ammirano i tedeschi per le loro qualità. Ho però l’impressione che la maggior parte dei tedeschi ritenga che l’Italia abbia già ricevuto aiuti finanziari dalla Germania o dall’Ue, ma non è vero. Non abbiamo ricevuto nemmeno un euro”. Gli alti tassi d’interesse che l’Italia deve pagare sui titoli di Stato “sovvenzionano i bassi tassi tedeschi” ha ricordato Monti. Su tale condizione pesa sicuramente “il rischio di una frantumazione dell’Eurozona”, considera il premier: “Senza questo rischio i tassi d’interesse per i titoli di Stato tedeschi sarebbero anche un po’ più alti”.

“Resto fino al 2013, se tutto va bene”. Restare fino a chiusura di legislatura per salvare l’Italia dal baratro è comunque l’obiettivo che Monti illustra allo Spiegel in un’intervista in cui si lascia andare anche a un paio di battute sui suoi “sei giorni di ferie” e al rapporto con Angela Merkel. “Se tutto scorre secondo i piani, rimarrò in carica fino ad aprile 2013 e spero di essere riuscito a quel punto ad aver salvato l’Italia dalla rovina finanziaria” dice. Ferie ridottissime per il presidente del Consiglio a causa della crisi dell’euro, con appena sei giorni di riposo.

“Ho solo sei giorni di vacanza e spero che non vadano a monte, anche se guardo con una certa calma all’estate”. Quando gli viene chiesto in che modo vuole essere ricordato dagli italiani, aggiunge che spera “che l’Italia diventi un po’ più noiosa per gli osservatori esteri”. Sul suo rapporto personale con la Merkel il premier sottolinea che è “amichevole e cordiale”.

Il rapporto con la Merkel. Poi il rapporto “amichevole” con Angela Merkel. “Ci conosciamo da molti anni e sono molto lieto del riconoscimento nei miei confronti da parte del cancelliere e del ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, per i progressi realizzati dalla politica italiana”. All’osservazione che anche Berlusconi ha rivendicato un rapporto amichevole con la Merkel, smentito però da Berlino, Monti risponde ironico: “Allora spettiamo adesso con calma che arrivi un’altra smentita”.

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