Quante volte avete sentito dire che le energie rinnovabili “non potranno mai” sostituire i combustibili fossili? Talmente tante volte che è sembra di sentire il prete che dice “Amen” a messa.

Però, vi ricordate di tante altre cose che partivano dal concetto che un certo tipo di cose “non potranno mai” sostituirne delle altre? Vi ricordate dei personal computer? Mi ricordo benissimo di quando, tanti anni fa, tutti dicevano che “non potranno mai” sostituire quei computer giganteschi che stavano dentro una stanza climatizzata con dei tecnici in camice bianco che ci giravano intorno. Non che quei cosi siano spariti del tutto, ma certo nessuno ti dice più, come ti capitava allora, “cosa te ne fai di quel giocattolo” quandi gli fai vedere il tuo PC.

Insomma, le cose cambiano e questo è particolarmente vero nel caso delle energie rinnovabili. La loro crescita rapidissima negli ultimi anni ci potrebbe far ragionare sul fatto che quelli che insistono a dire che “non potranno mai sostituire i fossili” forse potrebbero essere costretti a ripensarci.

Ultimamente, Stuart Staniford ha fatto un piccolo calcolo sulla penetrazione delle energie rinnovabili sul suo blog. Il suo post ha generato forti reazioni, sia nella blogosfera anglofona come in quella Italiana. Vi posso raccontare che, per averlo riprodotto su uno dei miei blog, ne ho ricevuto addirittura minacce di morte (non me lo invento; lo giuro; che mi caschi un occhio nel lavandino! Qualcuno ha commentato che quelli come me e come Staniford dovevano essere impiccati!)

Ma cosa ha detto Staniford di tanto male? Beh, semplicemente ha fatto vedere che estrapolando la crescita delle rinnovabili a qualche decennio nel futuro viene fuori che in qualche decina di anni potremmo completamente rimpiazzare i combustibili fossili. Questo lo vedete nella figura in cima al post.

 

Ora, attenzione: io sono il primo a dire che le cose non sono mai semplici come sembrano e che estrapolare una curva non vuol dire prevedere il futuro. Assolutamente no. Ma, insomma, io credo che il post di Staniford vada preso in considerazione perché ci dice che c’è una possibilità per uscire dalla situazione in cui ci troviamo. Se vogliamo uscire dal disastro climatico ed energetico in cui ci siamo messi, gli eventi degli ultimi anni ci dicono che serve a poco cercare di convincere la gente a consumare un po’ meno energia. E’ molto più convincente dire che bisogna consumare l’energia giusta.

Se entriamo in questo ordine di idee, possiamo vedere che questa via di uscita c’è: non ci sono barriere fisiche alla possibilità di produrre grandi quantità di energia rinnovabile: anche se volessimo usare solo energia fotovoltaica, con una piccola frazione del suolo del pianeta (intorno all’1%, e potremmo usare zone desertiche) potremmo creare tutta l’energia che ci serve. Si tratta di investirci sopra e di fare dei sacrifici – certamente non sacrifici da niente – ma che si ripagheranno col tempo.

Allora, perché tante reazioni negative al post di Staniford? Beh, nel mio commento avevo paragonato la nostra situazione a quella del cane in un vecchio esperimento dove la povera bestia era stata talmente tanto maltrattata a furia di scosse elettriche al punto che non provava nemmeno più a scappare; nonostante avesse una via d’uscita libera.

Mi affretto a dire che per fortuna questo tipo di esperimenti non si fanno più! (anche se, purtroppo, sembra che molta gente continui a farli con i propri cani con i collari elettrici che sono in libera vendita). Ma ci dice che molto spesso ci troviamo in una condizione in cui ci sembra che dobbiamo soffrire per forza. E invece no; c’è una via di uscita. Nel nostro caso, sono le rinnovabili.

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