Una vera e propria rete di sette sataniste specializzate nel sacrificio di animali, responsabile – secondo la denuncia dell’associazione animalista Aidaa – della morte di almeno 300 gatti neri, attiva dal Piemonte al Lazio, è stata scoperta nel corso di un’indagine di diverse procure, partita da alcune denunce raccolte negli ultimi anni. Fino ad oggi gli investigatori hanno iscritto nel registro degli indagati 34 adepti di dodici diversi gruppi esoterici, tutti accusati di maltrattamento e uccisione di animali.
Secondo le informazioni raccolte dagli animalisti, le organizzazioni sataniste sarebbero particolarmente attive nella zona di Cairo Montenotte in Liguria, nella città di Alba, in val Pellice e nelle valli del Cuneese e alto Verbano in Piemonte, in Valtellina (zona Morbegno e val Chiavenna), Basso Varesotto – nell’area vicina alla diga del Panperduto, zona dove operavano le Bestie di Satana – e nella zona dei boschi del parco delle Groane in Lombardia. Nel centro Italia alcuni casi sono stati segnalati in provincia di Modena, all’interno del comune di Mirandola.
Satanisti specializzati nell’uccisione di gatti neri sarebbero presenti anche a Montefiascone, in provincia di Viterbo. A Roma vi sarebbe poi un gruppo attivo nei pressi del cimitero monumentale del Verano. Le oltre trecento segnalazioni sono state raccolte dall’Aidaa attraverso il servizio online di tutela degli animali e trasmesse alle Procure competenti. Il reato contestato è quello previsto dall’articolo 544 ter del codice penale che punisce chi ferisce o sevizia un animale con la reclusione da tre mesi ad un anni, e con la multa massima di 15 mila euro. Nella denuncia presentata dal presidente dell’associazione ambientalista Lorenzo Croce si fa riferimento anche alla macellazione clandestina e al furto di altri animali, sempre utilizzati nel corso di riti esoterici.