Ridere e cantare in pubblico è un evidente pregiudizio per l’azienda. Per questo due assistenti di volo della compagnia aerea sarda Meridiana fly si sono viste recapitare una contestazione disciplinare e sono state sospese dall’attività lavorativa per avere “osato” ridere e cantare durante un trasferimento in pick-up dall’aeroporto all’hotel. Siamo a Jeddah, una delle più grandi città dell’Arabia Saudita, paese dove vigono le rigide regole della sharia, la “legge di dio” per i musulmani più intransigenti. Ma si dà il caso che le due hostess siano italianissime e dipendenti della compagnia aerea Meridiana fly, azienda fondata dal principe ismaelita Karim Aga Khan che ha chiuso un contratto di “wet lease”, ovvero ha affittato aereo più equipaggio alla compagnia di bandiera algerina Air Algerie.
Il presunto fattaccio – le due infatti respingono con forza ogni addebito – è accaduto i primi di agosto durante un trasferimento dall’aeroporto King Abdulaziz della città saudita all’ hotel della famosa e lussuosa catena internazionale Radisson blue nella Medina Road di Jeddha. Dopo la tratta Algeri-Jeddah, due assistenti di volo di Meridiana fly si trovavano a bordo di un pullman dedicato esclusivamente all’equipaggio tutto italiano che doveva essere trasferito in albergo. La fine di una giornata di lavoro intenso. Secondo quanto contestato dall’azienda, le due hostess a bordo del pick-up avrebbero iniziato a cantare e a ridere in maniera eccessiva, dimostrando, secondo la compagnia aerea, di non rispettare le norme di comportamento previste in Arabia Saudita: norme che in casi come questo, ricorda l’azienda, possono comportare l’ intervento della polizia religiosa saudita. Gli agenti in questione fanno parte della famigerata Mutawwa’in, la polizia religiosa del “Dipartimento per la prevenzione del vizio e la promozione della virtù”, preposta, tra le altre cose, al controllo dei luoghi pubblici, alla sorveglianza degli spazi religiosi e degli orari della preghiera, alla protezione dei valori islamici e della società da “eventuali derive”. La direzione risorse umane di Meridiana nella contestazione spiega che fatti come questo non risultano conformi al contratto di lavoro vigente e a quanto previsto dal documento “planned information” che disciplina le operazioni con Air Algerie.
Nelle indicazioni fornite agli equipaggi dalla compagnia aerea sarda per lo svolgimento delle mansioni con il vettore algerino viene infatti chiesto alle assistenti di volo donna di evitare trucchi vistosi e profumi troppo intensi e, inoltre, si avvisa tutto il personale navigante di evitare di mangiare, bere e fumare in pubblico durante il giorno nel periodo del Ramadan, quest’anno dal 20 luglio al 20 agosto. Ma non c’è alcun riferimento a impedimenti che riguardino manifestazioni di gioia come ridere o cantare. Nonostante questo la contestazione rimarca che il comportamento delle due dipendenti risulta in contrasto con i doveri derivanti dal rapporto di lavoro e inoltre ha creato un evidente pregiudizio per la compagnia sotto il profilo dell’immagine. Alle dipendenti viene ricordato che hanno dieci giorni di tempo per presentare alla compagnia le loro ragioni al termine dei quali, senza una valida giustificazione, l’azienda potrà adottare il provvedimento disciplinare più idoneo che potrebbe essere anche il licenziamento.
Vista la gravità del comportamento Meridiana fly ha ritenuto indispensabile provvedere anche alla sospensione dall’attività lavorativa delle due dipendenti. La vertenza va però detto che rientra all’interno di un clima infuocato, con una serie di contestazioni disciplinari piovute sulla testa dei naviganti di Meridiana fly nell’ultimo semestre, in quelle che i dipendenti giudicano come vere e proprie azioni intimidatorie. Non a caso è di pochi giorni fa la lettera con cui alcuni assistenti di volo denunciano condizioni di lavoro “gravose e mobbizzanti”, a cui il personale di volo di Meridiana fly sarebbe sottoposto dalla gestione definita “medievale” dell‘amministratore delegato Giuseppe Gentile e di altri esponenti del management della compagnia aerea.
Denunce e malcontento che da tempo ormai invadono il web attraverso siti specializzati, stampa online e bacheche di settore. Si parla anche di dipendenti modello, con anni di lavoro alle spalle e curriculum di tutto rispetto, trattati alla stregua di una banda di sovversivi, estremisti ed indisciplinati, contro i quali agire a colpi di dubbi procedimenti disciplinari. Un clima già avvelenato che, secondo sindacati e diversi dipendenti, sarebbe ulteriormente esacerbato da continue vessazioni e pressioni, secondo un disegno in cui il dipendente non costituisce più una risorsa dell’azienda.