Dopo Lucera (Foggia) arriva Bassano del Grappa (Vicenza). Da sud a nord dilaga la protesta contro la chiusura dei tribunali, decisa dal ministro della Giustizia Paola Severino e inclusa nella spending review. E se in Puglia trentadue sindaci hanno restituito le fasce tricolori, i cittadini le tessere elettorali e il vescovo ha fatto suonare le campane a morto, in Veneto la protesta ha scelto l’appello a mezzo stampa. Il comitato per la salvaguardia del tribunale e della procura della Repubblica di Bassano del Grappa e anche il coordinamento delle categorie economiche del territorio sostenuto dalla Provincia di Vicenza ha comprato una pagina del Corriere della Sera. Una grande foto con un cestino tricolore che accoglie un sacchetto della spazzatura e una placca con la scritta Tribunale. “Con la soppressione del tribunale e della procura della Repubblica di Bassano del Grappa vengono ignorati i pareri favorevoli delle commissioni Giustizia di Camera e Senato, calpestata la volontà popolare espressa dalla raccolta di firme dei cittadini del circondario, tradita la volontà del parlamento espressa nella legge delega, condannato alla chiusura l’efficiente Tribunale di Bassano del Grappa, sperperati 12 milioni di euro dei contribuenti spesi per la realizzazione della “cittadella della giustizia”, aggravati i costi del cittadino”.
Già perché a giorni il tribunale si sarebbe trasferito in nuova palazzina che avrebbe dovuto ospitare nuove aule e nuove stanze per i magistrati. Costo totale dell’operazione 8.730.449,65 a cui si devono aggiungere i 2.582.294,60 per il restauro di Palazzo Cerato, sede della Procura della Repubblica e i 292.631,06 per l’adeguamento di Palazzo Antonibon, sede attuale del tribunale. “Sulla chiusura non mi pronuncio, ma posso fornire i dati”, argomenta il presidente del Tribunale Aurelio Gatto. Con suoi otto giudici, in un’area geografica che ha circa 20 mila imprese, il tribunale ha un carico di lavoro nel civile superiore a quello del Tribunale di Belluno e Rovigo. Del resto il rapporto tra magistrati e cittadini e 1 a 20/21mila, mentre la media nazionale è di 1 a 15 mila e in alcuni casi 1 a 10 mila. “E’ un tribunale che lavora”, chiosa il presidente. Per l’anno 2008 le pendenze civili sono state 5.229; nel 2009 si è passati a 5.298; nel 2010 a 5.406 e l’anno scorso un ulteriore piccolo aumento a 5.433. Cui bisogna aggiungere i nuovi fascicoli superiori a 5mila per ogni anno. Calcolatrice alla mano quasi 1300 fascicoli (tra vecchi e nuovi) per ogni giudice, senza contare le pendenze penali certamente meno significative: anno 2009 sono state 297; l’anno dopo 391 e per 2011 460. Con cause civili risolte mediamente in tre anni, cause di lavoro in due anni, un solo mese per emettere una sentenza di separazione o divorzio consensuali.
Un’altra questione riguarda l’accorpamento di questi uffici giudiziari al tribunale di Vicenza, anche questo praticamente nuovo, che però allo stato sembra non avere posto per i colleghi – almeno secondo il presidente Oreste Carbone. Anche se arriveranno nel giro di un anno e mezzo. Il tribunale di Vicenza dovrebbe accogliere 17 magistrati (13 di Bassano e 4 di Schio che è sede distaccata della prima) e i circa 75 operatori amministrativi. Nel frattempo si parla della creazione di un unico polo e si farà traslocare la procura, gip e giudice di pace. Un trasloco in due tempi, anche perché i soldi per farlo non sarebbero ancora arrivati. Su Vicenza si riverseranno quindi le cause civili e i procedimenti penali riguardanti la popolazione di Bassano del Grappa, 195.000 abitanti circa, e di Schio (sede distaccata), 250.000 abitanti circa. Nella vicenda si è inserita anche una polemica tra avvocati di Bassano e quelli di Vicenza. Quest’ultimi hanno scritto al ministro e al presidente della Regione: “Non è vero che a Vicenza siamo stretti, siamo pronti ad accogliere i magistrati di Bassano, qui c’è posto”.
“Sostenere il Tribunale di Bassano del Grappa significa schierarsi a fianco del territorio, cosa che considero un dovere della Provincia. La soppressione del Tribunale comporterebbe per loro disagi e aumento dei costi – spiega il Commissario Straordinario Attilio Schneck (Lega Nord) già presidente della Provincia -. Il Tribunale ha sempre dimostrato con i numeri la sua efficienza, con una media di tre anni per la risoluzione delle controversie e 3,5 milioni di euro rimessi allo Stato nel solo 2010 per contributo di accesso alla giustizia, per multe e pene convertite per tasse di registro dei provvedimenti. La sua soppressione è quindi oggettivamente contraria ad ogni logica di risparmio e maggiore efficienza. Tanto più che di recente sono stati spesi 12 milioni di euro per il completamento di quella Cittadella della Giustizia che rappresenterebbe un unicum (insieme a Chiavari) in Italia: all’avanguardia e in imminente consegna, idonea ad ospitare anche nuovi magistrati e altro personale, diverrebbe, se abbandonata, un monumento allo spreco delle risorse pubbliche. La Provincia di Vicenza – riflette – non poteva quindi che appoggiare l’Ordine degli avvocati, dei notai, dei commercialisti di Bassano del Grappa, ma anche le attività economiche e tutti i cittadini che sono scesi in campo per la difesa del loro diritto ad una giustizia che funziona e che è elemento fondamentale per uno sviluppo economico e sociale”.