La proiezione è di un film di quelli che contano. Uno, per capirci, di quelli in cui ci sono i produttori importanti; gli attori dallo sguardo dell’onnipotenza capricciosa tutti belli vestiti e pettinati; le Istituzioni tutte schierate, con i loro sepolcri imbiancati nella prima fila della galleria e con le seconde linee sparse in sala in maniera strategica; il regista, un Maestro, che accoglie con naturalezza gli applausi, che lui sa gestire meglio di tutti gli altri; la Sala Grande piena e anch’essa vestita a festa, tranne la parte giovane e alternativa della giuria, i Trapero e Garrone, che possono vestirsi come vogliono e allora scelgono l’abito più comodo, che addosso a loro diventa anche il più bello.
Inizia la proiezione. Silenzio. Attenzione, commozione. Qualche sbadiglio. Qualche momento di appisolamento lassù in galleria. Qualche telefonino acceso a smistare sms, proprio nel momento in cui l’attrice, quella semplicemente bella dà il meglio di sé sullo schermo. Qualche mano furtiva. Qualche gioco di gambe. Qualche sguardo a commento.
Quando nel rullo di coda appare il titolo del film, parte l’applauso, che sembra non finire più. A metà dei titoli di coda si accendono le luci, vanificando l’altra metà dei titoli, rendendo ancora più oscuro e sommerso il lavoro di centinaia di persone. A questo punto c’è l’apoteosi dell’applauso. Anzi no, a questo punto partono le grandi manovre perché domani sui giornali ci possa essere scritto che questo film è stato un trionfo più di quello di ieri, perché l’applauso non è durato otto ma dieci minuti! Le seconde linee delle istituzioni, quelle strategicamente posizionate, sanno come fare a raggiungere l’obiettivo. E intanto gli attori sgomitano per farsi fotografare nella posizione migliore, quella più vicina possibile al Maestro.
Poi ci si avvia felici verso l’uscita della Sala, gonfi del successo ottenuto. Gli Eletti, cioè gli attori, i produttori, il Maestro, le Istituzioni, i vari invitati appartenenti al circo viaggiante del cinema italiano, si avviano in tante macchine sponsor verso una cena, che con i prezzi del Lido vale, per dirne uno, quasi quanto il costo delle riprese di Kuf, il bellissimo film turco, che questo pubblico non vedrà, impegnato a mangiare o a fare festa, sempre con il sorriso sulle labbra, per carità.
Gianluca Arcopinto
Produttore cinematografico
Cultura - 6 Settembre 2012
Venezia, splendori e miserie in Sala Grande
La proiezione è di un film di quelli che contano. Uno, per capirci, di quelli in cui ci sono i produttori importanti; gli attori dallo sguardo dell’onnipotenza capricciosa tutti belli vestiti e pettinati; le Istituzioni tutte schierate, con i loro sepolcri imbiancati nella prima fila della galleria e con le seconde linee sparse in sala in maniera strategica; il regista, un Maestro, che accoglie con naturalezza gli applausi, che lui sa gestire meglio di tutti gli altri; la Sala Grande piena e anch’essa vestita a festa, tranne la parte giovane e alternativa della giuria, i Trapero e Garrone, che possono vestirsi come vogliono e allora scelgono l’abito più comodo, che addosso a loro diventa anche il più bello.
Inizia la proiezione. Silenzio. Attenzione, commozione. Qualche sbadiglio. Qualche momento di appisolamento lassù in galleria. Qualche telefonino acceso a smistare sms, proprio nel momento in cui l’attrice, quella semplicemente bella dà il meglio di sé sullo schermo. Qualche mano furtiva. Qualche gioco di gambe. Qualche sguardo a commento.
Quando nel rullo di coda appare il titolo del film, parte l’applauso, che sembra non finire più. A metà dei titoli di coda si accendono le luci, vanificando l’altra metà dei titoli, rendendo ancora più oscuro e sommerso il lavoro di centinaia di persone. A questo punto c’è l’apoteosi dell’applauso. Anzi no, a questo punto partono le grandi manovre perché domani sui giornali ci possa essere scritto che questo film è stato un trionfo più di quello di ieri, perché l’applauso non è durato otto ma dieci minuti! Le seconde linee delle istituzioni, quelle strategicamente posizionate, sanno come fare a raggiungere l’obiettivo. E intanto gli attori sgomitano per farsi fotografare nella posizione migliore, quella più vicina possibile al Maestro.
Poi ci si avvia felici verso l’uscita della Sala, gonfi del successo ottenuto. Gli Eletti, cioè gli attori, i produttori, il Maestro, le Istituzioni, i vari invitati appartenenti al circo viaggiante del cinema italiano, si avviano in tante macchine sponsor verso una cena, che con i prezzi del Lido vale, per dirne uno, quasi quanto il costo delle riprese di Kuf, il bellissimo film turco, che questo pubblico non vedrà, impegnato a mangiare o a fare festa, sempre con il sorriso sulle labbra, per carità.
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Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Il Pd chiede al governo di "ribadire la ferma contrarietà all'utilizzo dei Fondi di coesione europei per il finanziamento e l'aumento delle spese militari". E' quanto si legge nella risoluzione dem sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Il Pd chiede al governo di "scegliere senza esitazioni e ambiguità, di fronte alle minacce globali e alle sfide inedite rappresentate dalla nuova amministrazione americane, l’interesse europeo, all’interno del quale si promuove e realizza il nostro interesse nazionale, anche una attraverso la costruzione di alleanze, a partire dai paesi fondatori dell’Europa, per collocare l’Italia sulla frontiera più avanzata dell’integrazione contro le spinte disgregatrici e i ripiegamenti nazionalisti". E' quanto si legge nella risoluzione dem sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Ribadire la ferma condanna della grave, inammissibile e ingiustificata aggressione russa dell'Ucraina e a continuare a garantire pieno sostegno e solidarietà al popolo e alle istituzioni ucraine, mediante tutte le forme di assistenza necessarie, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, promuovendo con urgenza un’iniziativa diplomatica e politica autonoma dell'Unione europea, in collaborazione con gli alleati, per il perseguimento di una pace giusta e sicura, che preservi i diritti del popolo ucraino a partire da quello alla propria autoderminazione, l’ordine internazionale basato sulle regole e offra le necessarie garanzie di sicurezza per una soluzione duratura". E' quanto si legge nella risoluzione Pd sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Il piano ReArmEU, proposto dalla Presidente della Commissione europea Von der Leyen, va nella direzione di favorire soprattutto il riarmo dei 27 Stati membri e va radicalmente cambiato, poiché così come presentato non risponde all’esigenza indifferibile di costruire una vera difesa comune che garantisca la deterrenza e un percorso di investimenti comuni in sicurezza realizzati non a detrimento delle priorità sociali, di coesione e sviluppo dell’Unione". Si legge nella risoluzione Pd sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.
"La difesa non può essere considerato un bene pubblico separato dal benessere sociale, ma è parte integrante di una strategia globale che prevede di garantire non solo la sicurezza fisica dei cittadini europei, ma anche la loro sicurezza sociale ed economica: tanto più l’affermazione dei nazionalismi disgregatori dell’unità europea è legata anche alla percezione di insicurezza economica e sociale, nonché alla paura nei confronti delle sfide globali".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Sostenere una risposta europea ed unitaria alle politiche dei dazi dell’amministrazione Trump, che escluda ogni controproducente e inadeguata tentazione di bilateralizzare la risoluzione del conflitto commerciale, e che ampli le contromisure includendo i servizi e i diritti di proprietà intellettuale delle Big Tech, rilanciando anche l’iniziativa multilaterale per l’introduzione della Global Minimum Tax". E' quanto chiede il Pd al governo nella risoluzione sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Il Pd chiede al governo, nella risoluzione presentata sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni, di "collocare l’Italia da protagonista nella costruzione di una vera difesa comune europea e non di un riarmo degli eserciti nazionali privo di coordinamento, esprimendo la chiara volontà politica di andare avanti nel percorso di realizzazione di un’unione della difesa, anche partendo da forme di cooperazione rafforzata o integrazione differenziata tra Stati membri".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Promuovere, nell’attuazione del Libro bianco sulla difesa europea, tutti gli strumenti che puntano a una governance democratica chiara del settore, agli investimenti comuni necessari per realizzare l’autonomia strategica e colmare i deficit alla sicurezza europea, al coordinamento e all’integrazione della capacità industriali europee e dei comandi militari, all’interoperabilità dei sistemi di difesa verso un esercito comune europeo". Si legge nella risoluzione Pd sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.