“E’ arrivato il vento del cambiamento!” hanno gridato in tanti dopo la vittorie dei sindaci Pisapia e De Magistris, il raggiungimento del quorum ai referendum, o l’esplosione del Movimento 5 Stelle.

Gli italiani vogliono il cambiamento! Affermano tutti i partiti, di destra, di centro, di sinistra.

Ne parlano i giornali, ne parlano i politici, ne parlano gli opinionisti. Ma sempre in modo superficiale, vago, astratto.

Eppure, mentre il mondo della politica e dei mass media, in modo sempre più autoreferenziale, continua a raccontare e a raccontarsi di un Paese decadente, volgare e immobile, lontano dai riflettori, dai reality show e dai talk show, si è andata affermando un’altra Italia che sta cambiando veramente.

E’ un’Italia complessa, variegata e multiforme fatta di singoli e movimenti, di artigiani, laureati e contadini. Un’Italia fatta di giovani e anziani, donne e uomini, amministrazioni virtuose e imprenditori. Di chi cerca di cambiare il mondo e di chi lotta per cambiare se stesso.

L’Italia di quelli che hanno abbandonato il lavoro tradizionale per inseguire un sogno, di quelli che hanno lasciato la città per costruire un ecovillaggio o un co-housing e di quelli che invece sono rimasti nella loro città e stanno cercando di cambiarla tramite il metodo delle transition town o le teorie della decrescita.

L’Italia del bioregionalismo, dell’ecologia profonda, dei gruppi di acquisto solidale, dei farmer market, dei rifiuti zero, della filiera corta, del consumo critico e solidale, del ritorno alla campagna, della permacultura e dell’agricoltura sinergica, del parto in casa e delle scuole famigliari.

Di chi vive con poco e di chi cambia poco per volta.

Un’Italia che non aspetta che siano altri ad agire, ma che – spesso silenziosamente – si è messa in moto.

Da nord a sud, vive e palpita un’Italia diversa!

Ma sarà vero… O sono solo chiacchiere? Ennesimi fenomeni virtuali, che servono a riempire le chat e a placare le coscienze?

Voglio scoprirlo, voglio raccontarlo.

Sono questi, infatti, i temi di cui mi occupo con il mio lavoro da giornalista (qui il mio giornale: www.ilcambiamento.it) da oltre 10 anni. Ma troppo spesso – per mancanza di risorse – ho dovuto farlo a distanza, stando seduto nella mia stanza, scrivendo al mio computer, chattando, telefonando.

Ma ora basta. Sono stanco di sentire parlare di spread e leggi elettorali. Voglio riprendere contatto con la vita vera, la vita delle persone. La vita di chi reagisce a questa crisi economica, sociale, ambientale prendendosi la responsabilità delle proprie azioni.

Ci siamo. Domenica 9 settembre salirò sul mio camper e lascerò i monti liguri, in cui mi trovo in questo momento, per iniziare un percorso lungo cinque mesi (qui l’itinerario provvisorio del viaggio)  che mi porterà ad attraversare lo stivale da nord a sud, isole comprese. La data non è casuale. Il 9 settembre era il compleanno di mio nonno. Un uomo che mi ha insegnato tantissimo e a cui devo molto di ciò che sono oggi. E poi, se si vuole pensare al futuro bisogna partire dalle nostre radici.

Volete scoprire l’altra Italia? Venite con me.

Il sito del progetto: www.italiachecambia.org

Al termine del viaggio realizzerò un libro e un documentario che racchiuderanno questa esperienza.

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