Dopo tre mesi di sospirata attesa, la Corte Costituzionale tedesca ha dato formalmente il via libera al nuovo fondo Salva stati europeo, l’European Stability Mechanism (Esm). Ma ad alcune precise condizioni. Dopo il vertice Ue di fine giugno l’entrata in funzione dell’Esm era inizialmente prevista per luglio ma sul tavolo dei giudici di Karlsruhe erano arrivati i ricorsi presentati dagli accademici di Europolis, parlamentari (alcuni dei quali appartenenti al partito di Angela Merkel) e comuni cittadini tedeschi secondo i quali tali istituti sottrarrebbero al Bundestag responsabilità in materia fiscale.
La Consulta, quindi, era stata chiamata a decidere se il nuovo fondo da 500 miliardi e il trattato che impone il rigore contabile (fiscal compact ideato proprio a Berlino) fossero compatibili con la Costituzione tedesca. Sì, è stato il verdetto, ma a condizione che il contributo della Germania sia limitato: qualsiasi incremento della partecipazione finanziaria di Berlino al capitale dell’Esm oltre il tetto massimo di 190 miliardi di euro (cifra che corrisponde alla quota-parte del Paese sul fondo) dovrà essere sottoposto al voto del Bundestag. Non solo. La sentenza stabilisce anche che i due rami del Parlamento tedesco siano informati delle decisioni del fondo.
Una sentenza salomonica, quindi, che in parte accoglie le istanze dei ricorrenti circa l’impegno dei risparmi dei contribuenti tedeschi a favore di Paesi considerati lassisti come Grecia, Spagna e Italia. Sarà quindi almeno un po’ soddisfatto il capofila dei ricorrenti, Markus C. Kerber, economista della Technische Universität di Berlino, che in un’intervista al Fatto Quotidiano si è augurato che gli spread possano fare giustizia, punendo i peccatori, costringendoli a ravvedersi, e premiando i virtuosi come la Germania.
Per il momento l’effetto sul mercato, però, si è sentito di più sul Bund decennale, che in concomitanza con la sentenza ha registrato un’impennata dei rendimenti a metà mattina all’1,61%, stabile, invece il Btp di pari scadenza, ma l’effetto combinato ha portato a una riduzione dello spread a quota 340 punti. Positive, poi, le Borse europee, con Milano che guadagna quasi l’1 per cento.
Emblematica la reazione a caldo del cancelliere Angela Merkel. “La Germania ha dato un forte segnale all’Europa, ma ora farà di tutto per dare uno sviluppo all’Unione economia e monetaria”, ha detto commentando la sentenza della Corte. “Al Bundestag entro dicembre faremo nuovi passi per questo sviluppo. Se è necessario un emendamento del Trattato, si farà tutto quello che è necessario. Ma comunque serve una legittimazione democratica di questi passi”. Intanto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, si affretta a confermare che “la Germania ratificherà rapidamente l’Esm e il nuovo meccanismo europeo di salvataggio diventerà operativo entro poche settimane”.