Anni fa, quando ho cambiato la cucina di casa mia, mi sono fatto un punto d’onore di trovare un forno a gas, in un momento in cui se ne vendevano quasi soltanto di elettrici. Ripensandoci sopra, tuttavia, non credo di aver fatto una buona scelta.
![Consumi energia elettrica Italia Consumi energia elettrica Italia](http://www.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2012/09/energia-elettrica.jpg)
Figura: consumi di energia elettrica in Italia. Dati da Terna (1), elaborazione “Mondo Elettrico” (3)
Se volevo un forno a gas non era perché pensassi che il gas cucinava meglio dell’elettricità. Piuttosto, era per via di un concetto che alle volte viene chiamato la “strage termodinamica.” L’idea è che è uno spreco assurdo scaldare un forno attraverso una serie di stadi che sono 1) bruciare combustibile fossile in una centrale elettrica, 2) trasformare l’energia termica in elettricità, 3) trasportarla nelle case, e 4) ritrasformarla in energia termica per scaldare il forno. Questa serie di passaggi, e gli sprechi associati, si può evitare usando direttamente il combustibile dove si vuol generare calore, ovvero con un forno a gas. Lo stesso vale per tutti gli impianti che generano calore, sia domestici (scaldabagni, eccetera), sia industriali. Generando calore localmente, si dice, si risparmia energia.
L’idea non è sbagliata ma, con gli anni, mi sono reso conto che è antiquata perché non è più vero che l’energia elettrica si può produrre soltanto bruciando qualcosa. Le rinnovabili producono oggi il 25% dell’energia elettrica lorda in Italia e sono in rapida crescita con un grandissimo potenziale ancora da sfruttare. Per fare un confronto, la produzione nazionale di petrolio è oggi non più dell’ 8% dei consumi, in calo dal 2000 anche se ultimamente ha dato qualche segno di ripresa. Del resto si sa che l’Italia è il paese del sole, non il “paese del petrolio.”
Ora, è vero che generare calore bruciando fossili sul posto evita la “strage termodinamica” ma c’è un problema. Facendo così, si perpetua la dipendenza dai combustibili fossili, dato che un investimento come un forno domestico o un impianto industriale dura parecchi anni. Il costo dell’importazione di combustibili fossili è uno dei fattori che ha generato la crisi che stiamo vivendo e che ha causato una riduzione dei consumi elettrici in Italia di un buon 5% nel 2011. Questo ha messo in difficoltà i produttori tradizionali che si sono visti portar via una quota di mercato dalle rinnovabili. La reazione ha poi portato a una campagna anti-rinnovabili e il governo che si è impegnato a sostenere la produzione di energia fossile con soldi pubblici, il che vuol dire un’ulteriore esborso di capitali verso l’estero.
Viceversa, ogni chilowattora prodotto dalle rinnovabili non genera nessuna “strage termodinamica” perché non è soggetto agli stadi di trasformazione che invece sono necessari per i fossili. Inoltre è prodotto qui in Italia e non ci richiede un esborso di valuta verso l’estero (eccetto che per parte del costo di installazione, che però è ampiamente compensato dalla produzione). Allora, come favorire le rinnovabili in Italia? Beh, non certamente risparmiando energia: se vogliamo che qualcuno produca, dobbiamo generare una domanda. Allora, io sostengo che dobbiamo fare esattamente il contrario di quello si sostiene comunemente: consumare più energia elettrica, non risparmiarla! Del resto, con le rinnovabili non generiamo inquinamento, non esauriamo risorse preziose e in più generiamo lavoro e occupazione sul territorio nazionale. Il tutto ci aiuta anche a risolvere la crisi, e allora perché no?
Il forno a gas che ho in casa comincia a essere vecchiotto. Il prossimo sarà certamente elettrico, anche perché sul tetto di casa ho un bell’impianto fotovoltaico: l’energia non mi costa niente e addio inquinamento!
Ugo Bardi
Prof.
Ambiente & Veleni - 17 Settembre 2012
Contro la crisi: consumare più energia elettrica
Anni fa, quando ho cambiato la cucina di casa mia, mi sono fatto un punto d’onore di trovare un forno a gas, in un momento in cui se ne vendevano quasi soltanto di elettrici. Ripensandoci sopra, tuttavia, non credo di aver fatto una buona scelta.
Figura: consumi di energia elettrica in Italia. Dati da Terna (1), elaborazione “Mondo Elettrico” (3)
Se volevo un forno a gas non era perché pensassi che il gas cucinava meglio dell’elettricità. Piuttosto, era per via di un concetto che alle volte viene chiamato la “strage termodinamica.” L’idea è che è uno spreco assurdo scaldare un forno attraverso una serie di stadi che sono 1) bruciare combustibile fossile in una centrale elettrica, 2) trasformare l’energia termica in elettricità, 3) trasportarla nelle case, e 4) ritrasformarla in energia termica per scaldare il forno. Questa serie di passaggi, e gli sprechi associati, si può evitare usando direttamente il combustibile dove si vuol generare calore, ovvero con un forno a gas. Lo stesso vale per tutti gli impianti che generano calore, sia domestici (scaldabagni, eccetera), sia industriali. Generando calore localmente, si dice, si risparmia energia.
L’idea non è sbagliata ma, con gli anni, mi sono reso conto che è antiquata perché non è più vero che l’energia elettrica si può produrre soltanto bruciando qualcosa. Le rinnovabili producono oggi il 25% dell’energia elettrica lorda in Italia e sono in rapida crescita con un grandissimo potenziale ancora da sfruttare. Per fare un confronto, la produzione nazionale di petrolio è oggi non più dell’ 8% dei consumi, in calo dal 2000 anche se ultimamente ha dato qualche segno di ripresa. Del resto si sa che l’Italia è il paese del sole, non il “paese del petrolio.”
Ora, è vero che generare calore bruciando fossili sul posto evita la “strage termodinamica” ma c’è un problema. Facendo così, si perpetua la dipendenza dai combustibili fossili, dato che un investimento come un forno domestico o un impianto industriale dura parecchi anni. Il costo dell’importazione di combustibili fossili è uno dei fattori che ha generato la crisi che stiamo vivendo e che ha causato una riduzione dei consumi elettrici in Italia di un buon 5% nel 2011. Questo ha messo in difficoltà i produttori tradizionali che si sono visti portar via una quota di mercato dalle rinnovabili. La reazione ha poi portato a una campagna anti-rinnovabili e il governo che si è impegnato a sostenere la produzione di energia fossile con soldi pubblici, il che vuol dire un’ulteriore esborso di capitali verso l’estero.
Viceversa, ogni chilowattora prodotto dalle rinnovabili non genera nessuna “strage termodinamica” perché non è soggetto agli stadi di trasformazione che invece sono necessari per i fossili. Inoltre è prodotto qui in Italia e non ci richiede un esborso di valuta verso l’estero (eccetto che per parte del costo di installazione, che però è ampiamente compensato dalla produzione). Allora, come favorire le rinnovabili in Italia? Beh, non certamente risparmiando energia: se vogliamo che qualcuno produca, dobbiamo generare una domanda. Allora, io sostengo che dobbiamo fare esattamente il contrario di quello si sostiene comunemente: consumare più energia elettrica, non risparmiarla! Del resto, con le rinnovabili non generiamo inquinamento, non esauriamo risorse preziose e in più generiamo lavoro e occupazione sul territorio nazionale. Il tutto ci aiuta anche a risolvere la crisi, e allora perché no?
Il forno a gas che ho in casa comincia a essere vecchiotto. Il prossimo sarà certamente elettrico, anche perché sul tetto di casa ho un bell’impianto fotovoltaico: l’energia non mi costa niente e addio inquinamento!
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Roma, 8 feb. (Adnkronos) - "Il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo e questa mattina la Foiba di Basovizza è stata vigliaccamente vandalizzata. Questo luogo simbolo della memoria nazionale è un monito contro l'odio e le tragedie del passato. Oltraggiarlo significa non solo calpestare il ricordo delle vittime, ma offendere la nostra storia, l’intero Paese. La memoria va preservata, non calpestata!”. Lo afferma il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo.
Roma, 8 feb. (Adnkronos) - "L’atto vandalico alla foiba di Basovizza lascia sgomenti. Un oltraggio alla memoria di tanti italiani innocenti che sono stati vittima della barbarie titina. A pochi giorni dalle celebrazioni del Giorno del Ricordo, voglio ricordare il faticoso percorso che ha portato oggi a riconoscere quella triste pagina di storia a lungo dimenticata, e alla costruzione di una memoria condivisa sui fatti del secondo dopoguerra. Ma non saranno questi gesti inaccettabili e da condannare da parte di tutti , a riportarci indietro nel tempo”. Lo afferma Ettore Rosato, vicesegretario di Azione.
Roma, 8 feb. (Adnkronos) - "Le vergognose scritte apparse nella notte alla foiba di Basovizza -a poche ore dal Giorno del Ricordo- ci ricordano che il riconoscimento della crudeltà di questo dramma ancora non è condiviso da tutti i cittadini italiani. Non possiamo accettarlo. Le foibe hanno rappresentato un pagina buia della nostra storia -per troppo tempo nascosta- in cui migliaia di uomini, donne e bambini sono stati perseguitati e uccisi in nome della follia comunista". Lo afferma il deputato di Fratelli d'Italia e presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone.
"Anche quest'anno -grazie ad una risoluzione della commissione Cultura della Camera del 2023 e all'impegno del presidente Meloni, del ministro Abodi e delle Ferrovie dello Stato- partirà da Trieste -ricorda- 'Il Treno del Ricordo' per mantenere viva la memoria dell’esodo giuliano-istriano-fiumano-dalmata, che lo scorso anno ha avuto un enorme successo con lunghissime file nelle stazioni italiane delle più grandi città italiane. Dobbiamo continuare questo percorso di riconoscimento e di sensibilizzazione della terribile strage delle Foibe e restituire queste pagine strappate della nostra storia alla Nazione, per evitare che episodi come quelli di questa notte si ripetano".
Roma, 8 feb. (Adnkronos) - "Se fosse confermata la notizia del commissariamento di tre aziende municipalizzate su quattro del Comune di Bari, si avrebbe la dimostrazione della gravità, dello 'stato di emergenza' sul fronte della legalità in cui si è trovato il capoluogo pugliese. Anni e anni di silenzi e omessi controlli. Il sindaco Decaro deteneva la delega alle municipalizzate: dove era quando la mafia si appropriava della gestione di queste società pubbliche come un cancro? Ci sono responsabilità politiche pesantissime. Se confermata la notizia delle società, avremmo l’ulteriore dimostrazione della cura e dell’attenzione del Governo verso Bari e i baresi: il commissariamento di tutto il Comune avrebbe delle conseguenze disastrose e il bollino rosso delle infiltrazioni mafiose verrebbe posto, così, senza investire tutta la comunità”. Lo affermano i parlamentari pugliesi di Forza Italia Dario Damiani, Rita Dalla Chiesa, Andrea Caroppo, Giandiego Gatta, Vito De Palma, Giorgio Lovecchio e Antonio Trevisi.
Roma, 8 feb. (Adnkronos) - "L’oltraggio ai caduti è un atto vile che vuole seppellire ancora la memoria. Ricordare le vittime italiane è fondamentale per costruire un futuro di pace tra i popoli. Non possiamo permettere che la storia venga distorta, dimenticata e oltraggiata. Ferma condanna per l’ignobile atto di vandalizzazione della foiba di Basovizza". Così il ministro del Turismo, Daniela Santanchè.
Roma, 8 feb. (Adnkronos) - "Basta con questi atti brutali, provocatori e intolleranti. La memoria delle vittime delle foibe deve essere rispettata, i morti si ricordano e si piangono. È particolarmente odioso dover ancora una volta constatare che qualcuno a ridosso del Giorno del Ricordo tenta di speculare e di scavare ancora solchi ideologici. Pochi vandali non rovineranno la solennità della cerimonia di lunedì a Basovizza né incrineranno oggi l'inaugurazione della Capitale europea della cultura a Gorizia-Nova Gorica". Lo afferma Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd.
Roma, 8 feb. (Adnkronos) - "La vicenda Lo Voi ci rattrista profondamente. Perché la Procura di Roma ha inserito atti riservati dei Servizi segreti in un fascicolo giudiziario? Non possiamo immaginare che si tratti di una ripicca per la famosa vicenda dei voli di Stato da 13mila euro a tratta negati al procuratore di Roma. Non è possibile. Ma allora perché agire in maniera così maldestra? Bisogna valutare con serenità la prosecuzione della permanenza di Lo Voi alla guida della Procura di Roma. Ha competenze su organi istituzionali i cui segreti potrebbero essere ulteriormente divulgati. Io credo che dovrebbe essere Lo Voi stesso a trarne le conclusioni. E se il Csm fosse un organo libero e autorevole dovrebbe occuparsene con immediatezza". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.
"Quali che siano le valutazioni che si faranno in futuro, allo stato -aggiunge- non c'è una condizione di sicurezza per servizi dello Stato fondamentali le cui sedi centrali sono a Roma e quindi raggiungibili dalle competenze del procuratore Lo Voi. Poi ricorrono sempre condotte inquietanti di alcuni giornali stranamente sempre in possesso delle giuste notizie, sia che si tratti della super procura antimafia sia che si tratti dei Servizi segreti. La libertà di stampa è un caposaldo della Repubblica, ma a volte ci si può interrogare sulla natura reale di alcune testate spuntate all'improvviso con enorme dispendio di risorse visti i bilanci passivi. C'è poi da riprendere la vicenda della super procura antimafia, ovverosia dello scandalo De Raho e Striano. Anche in questo caso la competenza è finita nelle mani di Lo Voi, che probabilmente non appaiono quelle più adatte. Dobbiamo riprendere l'iniziativa nella commissione Antimafia. Il Parlamento deve difendere istituzioni fondamentali e principi di diritto che sono baluardo stesso della democrazia”.