Mentre i sindaci dei Comuni colpiti dal terremoto continuano a sommergersi di debiti per andare avanti, i soldi destinati alla ricostruzione stanno ad aspettare. Aspettano i 6 milioni di euro raccolti via sms dai telefonini, per esempio, ma sono bloccati alla Banca d’Italia. Il motivo non si chiama solo burocrazia. Lo spiega bene Francesca Maffini, portavoce del prefetto Franco Gabrielli, capo della Protezione civile: “Non appena i fondi saranno versati sul conto della Protezione civile, una procedura che è in corso, noi dovremo dividerli tra l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto, che però non hanno ancora ufficializzato la ripartizione – spiega l’ufficio stampa del dipartimento – non sappiamo, quindi, quale percentuale del totale versare a una regione e quale all’altra, mentre sarebbe utile saperlo il prima possibile, così che non si perda tempo”.
Dunque non solo tempi tecnici, ma in questo caso ritardi. Il problema è anche e soprattutto politico, e legato ai tre presidenti di Regione, cioè Vasco Errani Per l’Emilia Romagna, Roberto Formigoni per la Lombardia, Luca Zaia per il Veneto.
Eppure doveva trattarsi di una procedura “rapidissima”, almeno a sentir parlare il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Invece, ci vorrà ancora qualche mese perché quei 15 milioni di euro raccolti grazie gli sms solidali (6 milioni ci sono, gli altri sono ancora nelle casse delle compagnie telefoniche) arrivino alle popolazioni terremotate, gli unici legittimati. Negli uffici si parla di burocrazia e altre giustificazioni. Quello che è certo è che trascorsa l’ultima giornata utile per inviare la propria donazione tramite telefono, il 10 luglio scorso, le compagnie telefoniche hanno avuto sessanta giorni di tempo per verificare la solvibilità degli abbonati (controllando le bollette dei clienti che hanno partecipato alla raccolta) per assicurarsi che gli sms non fossero stati inviati da numeri aziendali. Poi, terminata questa procedura, una parte del denaro, quello proveniente dalla telefonia mobile, è stato versato nelle casse della Banca d’Italia.
“Noi abbiamo effettuato un bonifico il 9 agosto – spiega infatti l’ufficio stampa della Vodafone – e l’importo complessivo era di 4.423.464 euro”. Telecom invece non ha confermato telefonicamente l’avvenuto invio del denaro al dipartimento, tuttavia i soldi, una parte almeno, sono già arrivati.
Inoltre, per vigilare affinché le operazioni economiche avvengano nella “più totale trasparenza, sia nel rispetto di chi ha donato i suoi due euro, sia nei confronti di chi riceverà la donazione”, la presidenza del consiglio dei ministri, d’intesa con presidenti delle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, che a loro volta decideranno la destinazione esatta delle risorse raccolte, deve nominare un Comitato dei garanti. Gabrielli però, il 13 settembre scorso, ha già firmato il decreto necessario all’istituzione dell’organo, composto da Isabella Seragnoli, imprenditrice bolognese, Giuseppe Grechi, magistrato e componente del Comitato per la trasparenza degli appalti e la sicurezza dei cantieri della Regione Lombardia, e Pier Luigi Petrillo, professore di Diritto pubblico comparato alla Sapienza di Roma. Ciononostante, un altro ritardo è in vista.
Perché per poter distribuire le risorse, i presidenti delle regioni devono presentare al comitato quei progetti per la ricostruzione per i quali il numero telefonico è stato istituito. Ma a oggi ancora nessuno ha presentato nulla. Quindi, anche qualora i fondi dovessero tempestivamente raggiungere le casse della Protezione civile, e si dovesse stabilire la ripartizione fra i territori interessati, questi rimarrebbero fermi, in attesa che il comitato possa vagliare i progetti da attuare per ricostruire ciò che il terremoto in pochi attimi ha distrutto.
Sulle tempistiche, la Protezione civile, quindi, non si sbilancia. “Non sappiamo quanto ci vorrà affinché i fondi siano effettivamente disponibili”, spiegano infatti dall’ufficio stampa. Del resto nella lunga trafila di passaggi mancanti potrebbe anche esserci qualche intoppo. Una situazione paradossale, che rasenta quanto accaduto a L’Aquila, dove i soldi raccolti via sms vennero affidati a un consorzio finanziario che usò il denaro come garanzie per le banche. Banche che a loro volta erogavano prestiti a un tasso del 2,5 per cento. E non a tutti, ma solo a quelli che erano in grado di restituire il prestito. Questa volta niente tassi di interesse, il problema non si pone: i milioni sono alla banca d’Italia e lì sono destinati a rimanere a lungo.
di Annalisa Dall’Oca, Wanda Marra e Emiliano Liuzzi
Emilia Romagna
Terremoto, i soldi degli sms bloccati alla banca d’Italia: “Colpa delle Regioni”
Una parte della cifra raccolta è già disponibile, ma non c'è stato un accordo sulla ripartizione e soprattutto non sono stati presentati i progetti per la ricostruzione. Il tutto mentre i sindaci continuano a coprirsi di debiti perché non riescono a tirare avanti
Mentre i sindaci dei Comuni colpiti dal terremoto continuano a sommergersi di debiti per andare avanti, i soldi destinati alla ricostruzione stanno ad aspettare. Aspettano i 6 milioni di euro raccolti via sms dai telefonini, per esempio, ma sono bloccati alla Banca d’Italia. Il motivo non si chiama solo burocrazia. Lo spiega bene Francesca Maffini, portavoce del prefetto Franco Gabrielli, capo della Protezione civile: “Non appena i fondi saranno versati sul conto della Protezione civile, una procedura che è in corso, noi dovremo dividerli tra l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto, che però non hanno ancora ufficializzato la ripartizione – spiega l’ufficio stampa del dipartimento – non sappiamo, quindi, quale percentuale del totale versare a una regione e quale all’altra, mentre sarebbe utile saperlo il prima possibile, così che non si perda tempo”.
Dunque non solo tempi tecnici, ma in questo caso ritardi. Il problema è anche e soprattutto politico, e legato ai tre presidenti di Regione, cioè Vasco Errani Per l’Emilia Romagna, Roberto Formigoni per la Lombardia, Luca Zaia per il Veneto.
Eppure doveva trattarsi di una procedura “rapidissima”, almeno a sentir parlare il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Invece, ci vorrà ancora qualche mese perché quei 15 milioni di euro raccolti grazie gli sms solidali (6 milioni ci sono, gli altri sono ancora nelle casse delle compagnie telefoniche) arrivino alle popolazioni terremotate, gli unici legittimati. Negli uffici si parla di burocrazia e altre giustificazioni. Quello che è certo è che trascorsa l’ultima giornata utile per inviare la propria donazione tramite telefono, il 10 luglio scorso, le compagnie telefoniche hanno avuto sessanta giorni di tempo per verificare la solvibilità degli abbonati (controllando le bollette dei clienti che hanno partecipato alla raccolta) per assicurarsi che gli sms non fossero stati inviati da numeri aziendali. Poi, terminata questa procedura, una parte del denaro, quello proveniente dalla telefonia mobile, è stato versato nelle casse della Banca d’Italia.
“Noi abbiamo effettuato un bonifico il 9 agosto – spiega infatti l’ufficio stampa della Vodafone – e l’importo complessivo era di 4.423.464 euro”. Telecom invece non ha confermato telefonicamente l’avvenuto invio del denaro al dipartimento, tuttavia i soldi, una parte almeno, sono già arrivati.
Inoltre, per vigilare affinché le operazioni economiche avvengano nella “più totale trasparenza, sia nel rispetto di chi ha donato i suoi due euro, sia nei confronti di chi riceverà la donazione”, la presidenza del consiglio dei ministri, d’intesa con presidenti delle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, che a loro volta decideranno la destinazione esatta delle risorse raccolte, deve nominare un Comitato dei garanti. Gabrielli però, il 13 settembre scorso, ha già firmato il decreto necessario all’istituzione dell’organo, composto da Isabella Seragnoli, imprenditrice bolognese, Giuseppe Grechi, magistrato e componente del Comitato per la trasparenza degli appalti e la sicurezza dei cantieri della Regione Lombardia, e Pier Luigi Petrillo, professore di Diritto pubblico comparato alla Sapienza di Roma. Ciononostante, un altro ritardo è in vista.
Perché per poter distribuire le risorse, i presidenti delle regioni devono presentare al comitato quei progetti per la ricostruzione per i quali il numero telefonico è stato istituito. Ma a oggi ancora nessuno ha presentato nulla. Quindi, anche qualora i fondi dovessero tempestivamente raggiungere le casse della Protezione civile, e si dovesse stabilire la ripartizione fra i territori interessati, questi rimarrebbero fermi, in attesa che il comitato possa vagliare i progetti da attuare per ricostruire ciò che il terremoto in pochi attimi ha distrutto.
Sulle tempistiche, la Protezione civile, quindi, non si sbilancia. “Non sappiamo quanto ci vorrà affinché i fondi siano effettivamente disponibili”, spiegano infatti dall’ufficio stampa. Del resto nella lunga trafila di passaggi mancanti potrebbe anche esserci qualche intoppo. Una situazione paradossale, che rasenta quanto accaduto a L’Aquila, dove i soldi raccolti via sms vennero affidati a un consorzio finanziario che usò il denaro come garanzie per le banche. Banche che a loro volta erogavano prestiti a un tasso del 2,5 per cento. E non a tutti, ma solo a quelli che erano in grado di restituire il prestito. Questa volta niente tassi di interesse, il problema non si pone: i milioni sono alla banca d’Italia e lì sono destinati a rimanere a lungo.
di Annalisa Dall’Oca, Wanda Marra e Emiliano Liuzzi
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Roma, 17 feb. (Adnkronos) - "Sto pensando di tornare ad allenare, in Italia o all'estero". Lo dice -un po' a sorpresa- Arrigo Sacchi, tecnico di Fusignano di 78 anni, durante una conversazione con l'Adnkronos sullo stato del massimo campionato italiano. Qualche contatto, quali squadre? "Ne ho tante. Ma se farlo in Italia non lo so. Perché io voglio troppo bene a questo paese, solo che ho un difetto: dico quello che penso e quindi a volte devo dire quello che penso di noi. E questo mi dispiace dirlo. E quindi cerco di evitare prima. Mi chiedono di andare per esempio in Brasile, in Argentina, in Spagna. E tanti altri".
Caltanissetta, 17 feb. (Adnkronos) - E' durata solo pochi minuti l'udienza, davanti al tribunale di Caltanissetta, del cosiddetto 'maxi processo' sul Sistema Montante, che vede imputati, oltre all'ex leader di Confindustria Sicilia Antonello Montante, diversi imprenditori, investigatori e politici. Oggi erano attesi il questore di Milano, Bruno Megale, e un ispettore di Polizia, Giovanni Gambino. Ma Megale è stato trattenuto a Milano, come è stato spiegato a inizio udienza, "per impegni istituzionali" e Gambino per "motivi di salute". Così l'udienza è saltata.
Nelle scorse settimane era scattata la prescrizione per alcuni capi di imputazione nei confronti di diversi imputati, come per l'imprenditore gelese Carmelo Turco per il quale è stato prescritto il reato di traffico di influenze illecite. Prescritto il favoreggiamento per l'ex amministratore delegato delle società di Montante, Vincenzo Mistretta, il quale, non avendo altri capi di imputazione, è uscito dal processo.
Tra gli imputati del processo anche l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, gli ex assessori Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, l’ex commissario Irsap Maria Grazia Brandara, gli imprenditori Giuseppe Catanzaro, Rosario Amarù, Vincenzo Savastano vice questore aggiunto all’epoca dei fatti della Polizia presso l’ufficio di frontiera di Fiumicino, Gaetano Scillia capocentro Dia di Caltanissetta dal 2010 al 2014, Arturo De Felice, direttore della Dia dal 2012 al 2014.
Il questore di Milano Bruno Megale, ex questore di Caltanissetta, oggi in aula avrebbe dovuto testimoniare sui tentativi di un appartenente al servizio segreto civile di avere da lui notizie riservate sull'inchiesta di Caltanissetta. Si tratta dell'ex vice direttore del servizio segreto civile. All'epoca, nel 2016, l'allora della Polizia aveva inviato Megale in Sicilia per blindare l’indagine della Squadra mobile. E Megale aveva alzato un muro quando gli vennero chieste notizie sull’indagine che vedeva coinvolto anche il colonnello Giuseppe D’Agata. Il questore gli disse ("con la correttezza che gli va riconosciuta", come scrissero poi i magistrati nisseni) che non era il caso di avanzare simili richieste. "E la mancata rassicurazione -avevano scritto i magistrati all'epoca dell'inchiesta - accese un ulteriore campanello dall’allarme negli ambienti dell’Aisi". Ma, nel frattempo, il questore Megale aveva fatto una dettagliata relazione di servizio su quanto accaduto. Il processo è stato rinviato al prossimo 10 marzo.
Roma, 17 feb (Adnkronos) - "Ci aspettiamo che Giorgia Meloni si dichiari a favore di nuovo piano di investimenti comunitari, un Next generation da 800mld ogni anno per l'autonomia strategica dell'Europa". Lo ha detto Elly Schlein all'Aquila.
"Un grande piano di investimenti comuni entro cui sviluppare una difesa che sia però davvero europea, che non sia la corsa al riarmo di ogni singolo Stato dei 27 Stati membri ma una difesa comune, con investimenti e ricerca comuni", ha aggiunto la segretaria del Pd.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Sottoscritto a Roma dalla confederazione datoriale Cifa Italia e dall’organizzazione sindacale Confsal l’accordo per il rinnovo della parte economica del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per le imprese dei settori Terziario, Commercio, Distribuzione, Servizi, Turismo e Pubblici Esercizi, valido per il triennio economico 2025-2027. Notevoli gli incrementi salariali in tutti i livelli di inquadramento, in particolare l’aumento previsto per il IV livello, in cui si concentra il maggior numero di lavoratori del settore Commercio, Distribuzione e Servizi, pari a 75 euro mensili a decorrere dal 1° giugno 2024. Con gli ulteriori aumenti economici che decorreranno da marzo e novembre di quest’anno, l’incremento per questo livello sarà di 140 euro mensili, ossia un aumento dell’8,5%. Sulla stessa linea anche gli aumenti economici per le tabelle del settore Turismo e Pubblici Esercizi.
Sul piano normativo, le delegazioni trattanti stanno ultimando il testo contrattuale che comprende l’aggiornamento alle modifiche legislative introdotte nelle ultime settimane, oltre a innovative tutele giuridiche, che caratterizzeranno la contrattazione collettiva Cifa-Confsal negli anni a venire. Diversi gli istituti innovativi qualificanti previsti che andranno a rafforzare il sistema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, favorire la retribuzione premiale, incentivare forme di flessibilità organizzativa e molteplici misure di welfare aziendale, la centralità della formazione continua nella contrattazione collettiva, al fine di sostenere sempre più una contrattazione di “qualità”.
"Un passo concreto per garantire condizioni economiche in linea con le esigenze dei lavoratori - sottolinea il segretario generale della Confsal Angelo Raffaele Margiotta, riferendosi al rinnovo delle tabelle retributive del Ccnl Intersettoriale Cifa-Confsal - questo aggiornamento si inserisce in un più ampio percorso di evoluzione e qualificazione della nostra contrattazione collettiva, volto a innovare il sistema delle relazioni industriali all’insegna del dialogo e del confronto partecipativo. Siamo fermamente convinti che ciò rappresenti un fattore determinante per il benessere dei lavoratori e la crescita delle imprese, contribuendo in modo positivo allo sviluppo del sistema economico-produttivo".
"La nostra contrattazione collettiva di qualità - aggiunge Andrea Cafà, presidente della confederazione Cifa Italia - non si limita alla regolamentazione del rapporto di lavoro, ma rappresenta uno strumento dinamico, capace di supportare imprese e lavoratori nel processo di adattamento alle nuove dimensioni economiche e sociali. In un contesto caratterizzato da cambiamenti rapidi e sfide globali, riteniamo fondamentale promuovere un modello contrattuale innovativo, che coniughi flessibilità e sicurezza, favorendo la crescita, la formazione continua e la competitività del sistema produttivo".
Rispetto al futuro della contrattazione collettiva, Cafà e Margiotta di concerto hanno poi affermato: "Siamo convinti che la leadership di un contratto collettivo non si misurerà più in base alla storicità delle sigle sindacali sottoscrittrici, ma dalla loro capacità di fornire risposte concrete alle nuove esigenze di imprese e lavoratori. Nella contrattazione Cifa-Confsal la bilateralità, quale spazio di confronto e alleanza strategica tra le Parti sociali, si distinguerà nel garantire politiche concrete di sostegno ai bisogni dei lavoratori e delle imprese".
Roma, 17 feb (Adnkronos) - "L'unione Europea deve reagire compatta alle provocazioni di Trump e lo deve fare con un salto di qualità sull'integrazione europea". Lo h a detto Elly Schlein nel corso di una vista a L'Aquila.
"L'Europa si deve sedere da protagonista nelle trattative per fare cessare il conflitto in Ucraina, deve portare una sua idea di pace e di sicurezza per il continente intero, deve garantire al tavolo di quelle trattive da protagonista gli interessi e la sicurezza sia dell'Ucraina che dell'Unione europea stessa perchè non sarà Trump a garantire gli interessi e la sicurezza dell'Ucraina e dell'Unione europea -ha spiegato la segretaria del Pd-. Lo deve fare l'Europa trovando una voce sola e forte con cui sedersi a quel tavolo con un mandato chiaro anche per dare tutte le garanzie di sicurezza necessaria, sia all' Ucraina che all'Unione europea".
Roma, 17 feb. (Adnkronos Salute) - Hanno ottenuto il marchio Ce il catetere di ablazione Farawave™ Nav, una tecnologia di navigazione progettata per il trattamento della fibrillazione atriale parossistica (Pfa), e il nuovo modulo Faraview™. Entrambe le tecnologie integreranno e amplieranno le capacità di mappatura delle procedure di ablazione cardiaca eseguite con il sistema Farapulse™ Pulsed Field Ablation (Pfa), il sistema di elettroporazione clinicamente più provato, già utilizzato in oltre 200 mila pazienti nel mondo. Queste tecnologie - informa Boston Scientific Corporation in una nota - sono compatibili esclusivamente con l'attuale tecnologia di mappatura cardiaca dell'azienda e con la sua ultima proposta, il sistema di mappatura Opal HDx™.
Oggi, prima di qualsiasi procedura, gli elettrofisiologi utilizzano un catetere di mappatura specifico per studiare le vie di conduzione elettrica del cuore del paziente, un passo indispensabile per la pianificazione di un'ablazione cardiaca. Il catetere Farawave Nav, dotato di navigazione magnetica, semplifica le procedure combinando la mappatura cardiaca e la terapia per l'elettroporazione, riducendo così il numero di cambi dei dispositivi necessari alla procedura. Il modulo Faraview offre ai medici una visualizzazione dinamica delle procedure di elettroporazione Farapulse, consentendo di seguire in tempo reale il posizionamento, la forma e la rotazione del catetere.
"Il Sistema Farapulse Pfa - afferma Caroline Bravo, vicepresidente della divisione Rhythm Management Emea di Boston Scientific - ha modificato il modo di trattare la fibrillazione atriale e la tecnologia di mappatura integrata con un singolo catetere pone un nuovo standard di innovazione clinica e terapeutica. Il catetere di ablazione Farawave Nav e il modulo Faraview, appositamente progettati per il sistema di elettroporazione Farapulse, offrono una soluzione completa ed efficiente per la mappatura e l'ablazione della Fa, migliorando così l'efficienza e la precisione delle procedure". Il nuovo modulo fornisce un tracciamento magnetico del catetere di ablazione, offrendo ai medici una visualizzazione dettagliata delle aree trattate con campi pulsati. Questa funzionalità consente di osservare in tempo reale l'accumulo di energia erogata e di adattare di conseguenza la strategia di ablazione. Grazie a una tecnologia di marcatura automatica (Fieldtag™), il modulo identifica le aree in cui è stata eseguita l'elettroporazione, facilitando così la pianificazione, l'esecuzione e la correttezza della procedura.
"L'integrazione del software Faraview e del catetere per ablazione Farawave Nav rappresenta un'opportunità significativa per i medici - commenta Ignacio García-Bolao, MD, Ph.D, direttore di cardiologia e chirurgia cardiovascolare, Clinica Universidad de Navarra, Pamplona, Spagna - in quanto le capacità combinate di navigazione e visualizzazione di queste tecnologie possono migliorare la guida, ridurre i tempi di fluoroscopia e consentire una valutazione precisa dell'erogazione di energia durante le procedure di isolamento delle vene polmonari. Un vantaggio fondamentale di questa combinazione è che la mappatura di alta qualità offre una serie di opzioni per il flusso di lavoro e contribuisce all'ottimizzazione della gestione del tempo, che potrebbe migliorare i risultati dei pazienti", conclude.
Boston Scientific intende lanciare il catetere per ablazione Farawave Nav e il software Faraview nella regione Emea.
Roma, 17 feb (Adnkronos) - "Giorgia Meloni deve decidere da che parte stare, non si può stare con i piedi in due scarpe, e l'Italia non può che stare per una Europa più unita e forte per una pace giusta dal punto di vista degli ucraini e con la sicurezza necessaria per tutta l'Europa". Lo ha detto Elly Schlein nel corso di una visita a L'Aquila.