La Banca centrale europea è pronta a lanciare il suo programma di acquisto dei titoli di Stato, se verrà richiesto da Paesi che sottoscrivono le condizioni previste. Lo ha assicurato il presidente della Bce, Mario Draghi, mentre è in corso un negoziato fra la Spagna e Bruxelles per i fondi a Madrid. Il programma di acquisto dei titoli di Stato, aggiunge il capo dell’Eurotower difendendo il programma criticato dalla Bundesbank, “ci permetterà di evitare sfide potenzialmente gravi per la stabilità dei prezzi” e “siamo strettamente nel nostro mandato”. Le condizioni cui sono subordinati gli aiuti da parte del fondo salva-Stati e della Bce “non devono essere necessariamente punitive”, precisa l’ex governatore della Banca d’Italia, anzi spesso si tratta di condizioni “pro crescita” come le riforme strutturali.
“L’Otm, il programma di acquisto bon – dice Draghi – ci consentirà di fornire, con le appropriate condizioni, una piena ed effettiva rete di protezione per evitare scenari distruttivi che possono potenzialmente sfidare in modo severo la stabilità dei prezzi nell’area euro”. “Siamo pronti – aggiunge – a intraprendere l’Itm una volta che i pre-requisiti siamo al loro posto”. “Il mese scorso – spiega ancora il capo della Bce – abbiamo detto che il Consiglio dei Governatori prenderà in considerazione l’avvio dell’Otm per una durata che sia giustificata da una prospettiva di politica monetaria abbastanza lunga da rispettare pienamente le condizionalità. Le nostre decisioni riguardi all’Otm hanno consentito di alleviare le tensioni nelle scorse settimane e hanno ridotte le preoccupazioni sulla materializzazione di scenari distruttivi”.
Resta, però, secondo Draghi, la necessità di un impegno dei governi nazionali. I governi devono continuare i loro sforzi per consolidare i conti pubblici, spiega, e le riforme strutturali per rilanciare la crescita, a partire dalle liberalizzazioni, sono “altrettanto importanti”. Di più: tocca ai governi di Eurolandia decidere sulle eventuali richieste di salvataggio: la Bce ha già messo in piedi un meccanismo di difesa. In questo modo, insomma, Draghi difende la condizionalità cui sono legati gli aiuti che serve anche a proteggere l’indipendenza della Bce.
Draghi comunque ha avuto parole di soddisfazione e incoraggiamento per i Paesi che sono in maggiore difficoltà. Il Portogallo ha messo in atto “progressi molto, molto significativi”, spiega, mentre la Spagna ha realizzato “progressi significativi” sul consolidamento di bilancio, anche se restano “sfide significative”. Tuttavia chiude qualsiasi ipotesi di un allungamento delle scadenze sul debito della Grecia in mano alla Bce: “Equivarrebbe – dice – al finanziamento monetario”.
L’Italia, infine, sta vedendo “considerevoli afflussi di depositi bancari” e la Spagna ha “completato quasi il 90% del suo programma di finanziamento”. E dopo l’annuncio del programma anti-spread si sono “stabilizzati” gli squilibri all’interno di Eurolandia visibili sul sistema “Target 2”.
Gli elevati spread pagati da alcuni paesi dell’Eurozona, per contro, segnalano una “frammentazione inaccettabile” che impedisce alle decisioni di politica monetaria della Bce di esplicare i loro effetti.”E’ inaccettabile – ha dichiarato Draghi – che due sussidiarie della stessa compagnia paghino tassi molto diversi per un prestito a seconda della sede. In questo momento i flussi di credito vanno tutti verso alcuni paesi generando problemi di liquidità in altri”.
Il presidente della Bce, peraltro, ha precisato che il consiglio direttivo della Bce non ha discusso oggi l’ipotesi di un taglio dei tassi d’interesse nei prossimi mesi, abbassando così le attese per una riduzione da qui a fine anno. I tassi d’inflazione dell’Eurozona, prosegue il presidente della Bce, sono attesi sopra il 2% nel 2012 per poi scendere sotto nel corso dell’anno prossimo”, mentre la crescita “dovrebbe restare debole con le tensioni sui mercati e l’alta incertezza che pesano sulla fiducia”.
La Bce lascia i tassi invariati
Intanto la Banca Centrale Europea nella riunione di oggi ha lasciato i tassi fermi allo 0,75%. L’Eurotower, in trasferta a Lubiana, ha lasciato invariati anche il tasso marginale all’1,5% e quello sui depositi a zero. I tassi segnano uno stop nella loro discesa. Infatti nelle ultime 4 sessioni, cioè dal 7 luglio del 2011, il board di Francoforte li ha tagliati di 0,25 punti base. L’orientamento mostrato dall’Istituto centrlae è stato anticipato anche dalla Banca d’Inghilterra. La banca centrale inglese ha confermato infatti il tasso d’interesse di riferimento allo 0,5%. Il programma di “quantitative easing” con cui l’istituto compra bond stampando moneta fresca per sostenere l’economia, resta fermo a 375 miliardi di sterline.
Sul fronte italiano, oscilla sulla parità la borsa italiana che guadagna un timido 0,07% , con i mercati europei in attesa della conferenza stampa di Draghi alle 14.30. Lo spread Btp-Bund si attesta sui 362 punti base.