Sequestrati nel Barese taralli per il sospetto che fossero prodotti con crusca destinata ai cavalli. Gli anelli di pasta di pane non lievitata, prodotti tipicamente pugliesi, finivano sulle tavole di tutta Italia e anche all’estero. A produrre i taralli è la “Fiore di Puglia S.p.A.”. L’azienda vanta tra i suoi clienti Auchan, Carrefour, In’s Mercato, Md Discount, Autogrill. Valica anche i confini nazionali raggiungendo i palati di tutta Europa, nonché i consumatori di Russia, Cina, Giappone e America.
L’azienda figura tra le “eccellenze” del “Made in Puglia“. Visto che compare nell’elenco delle 36 imprese del Tacco d’Italia, produttrici di “prodotti tradizionali” accreditate sul portale www.tipicipuglia.it. A quest’ultimo fa riferimento l’Atlante dei prodotti tipici agroalimentari pubblicato dalla Regione Puglia, in una versione ancora disponibile in rete. Per quanto Dario Stefàno, assessore regionale alle risorse agroalimentari, spieghi: “Quel portale doveva essere da tempo oscurato. L’idea di creare una mappa delle aziende di prodotti tipici è stata abbandonata dalla Regione perché ingestibile”.
Il tarallificio sul proprio sito dichiara una capacità produttiva di cento quintali al giorno di taralli. Ma può sfornare quotidianamente anche 10 quintali di friselle, 25 quintali di pasta secca, 15 quintali di biscotti e pasticceria. Conta 60 dipendenti distribuiti su tre stabilimenti, che occupano una superficie di 12mila metri quadrati. Infine vanta un fatturato annuo di circa 6 milioni di euro. Sotto accusa è finita non tutta la produzione, ma la linea di taralli “integrale” e “multi cereale”.
Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Bari hanno sequestrato 2700 confezioni di taralli, da 250 grammi e 500 grammi. Sui cartoni pronti alla commercializzazione, oltre al logo che recita “La natura in tavola”, è stampato anche l’avviso sulla corretta conservazione. Si legge “contengono ingredienti genuini, privi di conservanti, quindi temono il caldo e l’umidità”. Peccato che i guai iniziano a monte. L’accusa mossa alla ditta dai forestali è proprio quella di spacciare per “genuini” prodotti che non sono tali.
I militari del Nucleo agroalimentare hanno bussato alla porta del tarallificio inseguendo tutt’altro. Dovevano accertare la correttezza dei dati stampati sulle etichette dei prodotti da forno. In particolare l’uso di olio Dop (Denominazione d’origine protetta), così come segnalato sulle confezioni dei taralli. Stando alle fatture, era tutto in regola. L’azienda effettivamente acquista olio Dop da alcuni fornitori. La sorpresa è arrivata però durante l’ispezione ai locali di produzione, dove i forestali hanno trovato quattro sacchi di crusca etichettati come “mangime” provenienti da un’azienda locale. A quel punto gli agenti di polizia giudiziaria sono ritornati a indagare tra le carte. La documentazione presente in azienda ha confermato che il tarallificio si rifornisce regolarmente di mangime per animali da una ditta pugliese.
L’ispezione è stata estesa anche ai magazzini dove vengono stoccate le materie prime. La visita ha aggiunto altri elementi alla presunta frode. Nei depositi è stata trovata crusca, sempre destinata agli animali, invasa da parassiti. I veterinari della Asl competente hanno prelevato alcuni campioni sia dal prodotto imbustato e destinato alla commercializzazione sia dalle materie prime. Sarà l’Arpa Puglia (Agenzia regionale prevenzione ambientale) ad accertare eventuali altre tossicità presenti nei campioni prelevati. L’amministratore unico della ditta è stato denunciato all’autorità giudiziaria. Deve rispondere di “vendita di sostanze non genuine come genuine” e di “commercio di sostanze alimentari nocive“.
Raggiunti al telefono, i proprietari tagliano corto e dichiarano che si tratta di una “bufala inventata dai giornalisti”. Intanto, in attesa degli esiti delle analisi effettuate sui campioni, il fascicolo è finito sulla scrivania del pm Michele Ruggiero, sostituto procuratore della Repubblica al tribunale di Trani. A lui il compito di vagliare anche eventuali altri reati.
di Rosaria Malcangi
Aggiornamento: In data 25 marzo 2013, il PM che ne aveva ordinato il sequestro, ha disposto il dissequestro dei taralli, oggetto di accertamento, rilevando l’assenza di mangimi per animali o di altri componenti nocivi.
Cronaca
Bari, annullato maxi-sequestro di taralli pugliesi: “Non erano prodotti con la crusca per cavalli”
Operazione della Forestale. Le confezioni finivano sulle tavole di tutta Italia e anche all'estero come eccellenza del "Madre in Puglia". L'azienda compariva anche tra le 36 accreditate all'Atlante dei prodotti tipici agroalimentari della regione. I prodotti dissequestrati sei mesi dopo
Sequestrati nel Barese taralli per il sospetto che fossero prodotti con crusca destinata ai cavalli. Gli anelli di pasta di pane non lievitata, prodotti tipicamente pugliesi, finivano sulle tavole di tutta Italia e anche all’estero. A produrre i taralli è la “Fiore di Puglia S.p.A.”. L’azienda vanta tra i suoi clienti Auchan, Carrefour, In’s Mercato, Md Discount, Autogrill. Valica anche i confini nazionali raggiungendo i palati di tutta Europa, nonché i consumatori di Russia, Cina, Giappone e America.
L’azienda figura tra le “eccellenze” del “Made in Puglia“. Visto che compare nell’elenco delle 36 imprese del Tacco d’Italia, produttrici di “prodotti tradizionali” accreditate sul portale www.tipicipuglia.it. A quest’ultimo fa riferimento l’Atlante dei prodotti tipici agroalimentari pubblicato dalla Regione Puglia, in una versione ancora disponibile in rete. Per quanto Dario Stefàno, assessore regionale alle risorse agroalimentari, spieghi: “Quel portale doveva essere da tempo oscurato. L’idea di creare una mappa delle aziende di prodotti tipici è stata abbandonata dalla Regione perché ingestibile”.
Il tarallificio sul proprio sito dichiara una capacità produttiva di cento quintali al giorno di taralli. Ma può sfornare quotidianamente anche 10 quintali di friselle, 25 quintali di pasta secca, 15 quintali di biscotti e pasticceria. Conta 60 dipendenti distribuiti su tre stabilimenti, che occupano una superficie di 12mila metri quadrati. Infine vanta un fatturato annuo di circa 6 milioni di euro. Sotto accusa è finita non tutta la produzione, ma la linea di taralli “integrale” e “multi cereale”.
Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Bari hanno sequestrato 2700 confezioni di taralli, da 250 grammi e 500 grammi. Sui cartoni pronti alla commercializzazione, oltre al logo che recita “La natura in tavola”, è stampato anche l’avviso sulla corretta conservazione. Si legge “contengono ingredienti genuini, privi di conservanti, quindi temono il caldo e l’umidità”. Peccato che i guai iniziano a monte. L’accusa mossa alla ditta dai forestali è proprio quella di spacciare per “genuini” prodotti che non sono tali.
I militari del Nucleo agroalimentare hanno bussato alla porta del tarallificio inseguendo tutt’altro. Dovevano accertare la correttezza dei dati stampati sulle etichette dei prodotti da forno. In particolare l’uso di olio Dop (Denominazione d’origine protetta), così come segnalato sulle confezioni dei taralli. Stando alle fatture, era tutto in regola. L’azienda effettivamente acquista olio Dop da alcuni fornitori. La sorpresa è arrivata però durante l’ispezione ai locali di produzione, dove i forestali hanno trovato quattro sacchi di crusca etichettati come “mangime” provenienti da un’azienda locale. A quel punto gli agenti di polizia giudiziaria sono ritornati a indagare tra le carte. La documentazione presente in azienda ha confermato che il tarallificio si rifornisce regolarmente di mangime per animali da una ditta pugliese.
L’ispezione è stata estesa anche ai magazzini dove vengono stoccate le materie prime. La visita ha aggiunto altri elementi alla presunta frode. Nei depositi è stata trovata crusca, sempre destinata agli animali, invasa da parassiti. I veterinari della Asl competente hanno prelevato alcuni campioni sia dal prodotto imbustato e destinato alla commercializzazione sia dalle materie prime. Sarà l’Arpa Puglia (Agenzia regionale prevenzione ambientale) ad accertare eventuali altre tossicità presenti nei campioni prelevati. L’amministratore unico della ditta è stato denunciato all’autorità giudiziaria. Deve rispondere di “vendita di sostanze non genuine come genuine” e di “commercio di sostanze alimentari nocive“.
Raggiunti al telefono, i proprietari tagliano corto e dichiarano che si tratta di una “bufala inventata dai giornalisti”. Intanto, in attesa degli esiti delle analisi effettuate sui campioni, il fascicolo è finito sulla scrivania del pm Michele Ruggiero, sostituto procuratore della Repubblica al tribunale di Trani. A lui il compito di vagliare anche eventuali altri reati.
di Rosaria Malcangi
Aggiornamento: In data 25 marzo 2013, il PM che ne aveva ordinato il sequestro, ha disposto il dissequestro dei taralli, oggetto di accertamento, rilevando l’assenza di mangimi per animali o di altri componenti nocivi.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.