La situazione del conflitto tra la Siria e la Turchia sta peggiorando, e se continua così “si va verso la catastrofe”. Questo l’allarme del segretario dell’Onu Ban Ki Moon durante il suo intervento al Consiglio d’Europa. “L’escalation della violenza al confine tra i due paesi – ha detto – ha conseguenze molto gravi e sta mettendo a rischio la stabilità dei Paesi vicini e dell’intera regione”. Anche la situazione all’interno della Siria è “peggiorata drammaticamente”. Il numero uno dell’Onu si è poi detto particolarmente preoccupato per il continuo traffico di armi diretto sia al regime siriano, sia alle forze ribelli. La militarizzazione del conflitto ha solo peggiorato la situazione, ha detto, rivolgendo un appello per interrompere la consegna di armi ad ambo le parti.
Ban Ki Moon ha quindi chiesto ai donatori di trovare un accordo per fornire ulteriori aiuti alle vittime del disastro umanitario in Siria. “Con l’inverno alle porte, abbiamo bisogno di donatori che contribuiscano in modo più generoso nel rispondere ai crescenti bisogni di coloro che si trovano in Siria e agli oltre 300 mila rifugiati nei Paesi vicini”. Ha in particolare sottolineato l’“estrema pericolosità” dell’allargamento del conflitto alla Turchia e dell’impatto della crisi siriana sul Libano. Nel suo intervento al Forum per la democrazia in corso a Strasburgo, Ban ha evidenziato il rischio che si arrivi a una “calamità regionale” ed ha espresso tutta la sua preoccupazione per il fatto che la Siria continua a ricevere armi.
Intanto continuano gli scontri tra i sue paesi. Un nuovo colpo di mortaio siriano è caduto in territorio turco nella provincia di Antiochia (Hatay) senza provocare danni innescando l’immediata risposta dell’artiglieria turca, secondo quanto indicato questa mattina dall’ufficio del governatore provinciale citato dall’agenzia Anadolu. Il proiettile è esploso in una zona disabitata a 150 metri oltre il confine nel comune di Altinozu. L’artiglieria turca ha sparato qualche colpo in direzione delle postazioni siriane oltre frontiera.