”Consideriamolo un errore che naturalmente il Parlamento correggerà”. Così Gianfranco Conte, presidente della commissione Finanze della Camera, sulla retroattività del taglio delle deduzioni fiscali prevista dalla legge di Stabilità. Secondo Conte inoltre, la norma violerebbe lo statuto del Contribuente. Il riferimento è alla la decisione del governo di applicare retroattivamente il taglio su detrazioni e deduzioni fiscali stigmatizzato questa mattina dalla Confesercenti. L’organizzazione dei commercianti aveva parlato di una “clamorosa violazione dello Statuto del contribuente, ultima di una lunga serie: dal 2011 sono stati anticipati 6 miliardi di imposte a carico di famiglie e imprese. Il Governo chiarisca l’equivoco e smentisca la presenza di queste novità nella versione finale del disegno di legge”.
La decorrenza dal primo gennaio del2012 dei tagli alle detrazioni e alle deduzioni e l’estensione della franchigia di 250 euro anche a queste ultime, come previsto dalla bozza del ddl Stabilità, “sono una sorpresa sgradita e inaspettata, di cui l’Esecutivo non ha fatto menzione nella presentazione del ddl”, rilevava Confesercenti in una nota. “Se confermate, infatti, queste verità nascoste renderebbero ancora più ineguale lo scambio Irpef/Iva, fino al punto di determinare una penalizzazione per tutti i contribuenti. Costituirebbero inoltre l’ennesima, clamorosa violazione del divieto di irretroattività sancito dallo Statuto del Contribuente. Una violazione, purtroppo, ormai seriale: lo Statuto, nei suoi 12 anni di vita, è stato violato più di 400 volte: solo dal 2011 famiglie e imprese hanno anticipato più di 6 miliardi di maggior gettito. A questo andrebbe aggiunto quanto recuperato dall’erario sui redditi del 2012 grazie ai tagli e alla franchigia su deduzioni e detrazioni, previsti dalla bozza circolante e che interesserebbero un monte di circa 5,6 miliardi di spese”.
“E’ una situazione complessa, con una serie di tecnicalità che si ripresentano ogni volta si toccano le aliquote: il nuovo sistema di detrazioni partirà dal 1 gennaio 2013 dal punto di vista di cassa”, ha risposto il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, a tal proposito. “E’ una questione complessa – ha ripetuto – con i saldi sul 2012 e gli anticipi sul 2014 che saranno di competenza del 2013”. Il taglio delle detrazioni, ha ricordato Grilli, vale 1 miliardo rispetto ai 6,5 derivanti dal taglio di un punto dell’Irpef sulle aliquote più basse: “ci sono 5,5 miliardi che entrano nelle tasche degli italiani”.
”Il mio giudizio è che non si può smettere di essere rigorosi sul taglio della spesa se si vuole essere più dolci sul fronte delle tasse”, ha detto poi in generale aggiungendo che “non si poteva andare più lentamente” sulla strada del risanamento visto quello che è successo fino a luglio su spread e fuga capitali.