Dopo giorni di silenzio, gli animalisti ritornano a fare sentire la propria voce chiedendo lo sgombero del circo di Aldo Martini. Davanti ai tendoni di Ravadese, a Parma, dove nonostante l’ordinanza del sindaco Federico Pizzarotti gli spettacoli sono continuati regolarmente con tanto di alligatori sul palco, si è consumato lo scontro tra circensi e attivisti.
Attimi di tensione, insulti verbali sfociati in piccole colluttazioni si sono verificate quando i membri dell’associazione Animal Amnesty hanno cercato di dissuadere gli spettatori in arrivo dall’entrare al circo, sbarrando la strada alle auto e distribuendo volantini contro lo sfruttamento degli animali. A quel punto la rabbia dei circensi è scoppiata, alcuni dipendenti e lo stesso titolare hanno inveito contro i manifestanti e solo grazie all’intervento della polizia, che ha diviso le due fazioni, transennando la zona esterna del circo e il parcheggio, la situazione non è degenerata.
“Se c’è l’ordinanza del sindaco e non la rispettano, perché non li fanno sgomberare?” Gli animalisti, che fino a questo momento erano stati zitti per non creare motivi di tensione, visto che teoricamente il circo doveva essere bloccato dall’ordinanza di Pizzarotti, hanno deciso di intervenire a quasi una settimana dal debutto dello show. E questo perché, nonostante il provvedimento del sindaco, gli spettacoli al circo Martini sono continuati.
Il primo cittadino Cinque stelle aveva emesso l’ordinanza urgente dopo le pressioni ricevute da cittadini e associazioni animaliste, che dopo la morte della giraffa Aleksandre a Imola avevano chiesto all’amministrazione di fermare la tappa parmigiana del circo. Martini non l’aveva presa bene, visto che solo pochi giorni prima aveva ricevuto l’autorizzazione a montare i tendoni alle porte della città e aveva presentato ricorso al Tar, minacciando una denuncia in Procura contro la decisione di Pizzarotti.
Alla fine però lo spettacolo ha debuttato venerdì scorso. “Solo con animali domestici”, avevano precisato il titolare e i colleghi circensi, anche se tra un’esibizione e l’altra erano spuntati un alligatore, fenicotteri, serpenti. Senza contare che l’area espositiva dietro il tendone, con i cosiddetti “animali esotici” vietati dall’ordinanza, è rimasta aperta al pubblico a ogni spettacolo. Un’infrazione che è costata al circo una denuncia da parte della polizia municipale, che tutti i giorni vigila sulla regolarità degli spettacoli e sul rispetto dell’ordinanza.
A dare torto a Martini e al suo circo è stato poi anche il Tar, che ha rigettato la richiesta di sospensiva presentata dal titolare all’indomani del provvedimento di Pizzarotti. Nonostante questo però, lo spettacolo che conta 100 animali e un’ottantina di lavoratori va in scena ogni giorno nei tendoni colorati.
Così a muoversi sono state le associazioni animaliste di Bologna, che dopo Imola sono arrivate a Parma “per chiedere che il sindaco prenda provvedimenti per fare rispettare la sua ordinanza” e per sensibilizzare i cittadini su una questione spesso sottovalutata: “Ogni anno – spiega un’attivista – lo Stato dà un contributo di 42 milioni di euro per sovvenzionare i circhi, mentre taglia sulle pensioni e aumenta le tasse”. Una trentina di manifestanti si sono piazzati davanti all’area occupata dal circo Martini con striscioni e cartelli contro lo sfruttamento degli animali, al grido di “Martini, devi chiudere! Ormai ti sostengono solo Giovanardi e Sgarbi”.
Ormai mancano pochi giorni prima che il circo se ne vada da Parma, l’ultimo spettacolo è previsto per domenica. Ma gli strascichi per il sindaco Pizzarotti potrebbero andare ben oltre. Alla possibile guerra di carte bollate con Martini, si aggiunge infatti anche quella dichiarata proprio da Vittorio Sgarbi, che ha annunciato una querela contro il primo cittadino a Cinque stelle. Al centro dello scontro c’è sempre il circo. Ieri infatti il critico d’arte aveva lanciato accuse nei confronti di Pizzarotti e della sua ordinanza anti-circo, definendolo “un passante nominato da un partito inesistente” e “un sindaco che governa inconsapevolmente”.
Il primo cittadino di Parma aveva risposto per le rime via Twitter: “Certo che leggere insulti da un ex-sindaco di un comune che è stato sciolto per mafia è quantomeno esilarante”. Ma Sgarbi se l’è legata al dito, dando mandato al suo legale Giampaolo Cicconi di denunciare per diffamazione Pizzarotti: “Ignorando le vicende di Salemi – ha risposto Sgarbi – ha fatto delle inaccettabili insinuazioni. Io a Salemi ho fatto in soli tre anni quello che lui a Parma non riuscirebbe a fare nemmeno se restasse in carica vent’anni, ridando vita ad una città che la cospirazione di mafia ed antimafia ha oggi riportato allo stato di abbandono, amministrata da tre burocrati pagati dallo Stato”.