Il magnifico finisce sotto inchiesta. Alcune cartelle cliniche sarebbero state falsificate, al fine di coprire l’inadempienza del reparto che dirige nei confronti della legge sulle cure palliative ai malati di tumore. Il professor Luigi Frati, oltreché essere il rettore del più grande ateneo d’Europa (La Sapienza), è anche direttore scientifico dell’istituto Neuromed di Pozzilli, in Molise, presidente dell’Accademia Nazionale di Medicina e infine primario del reparto di Oncologia del Policlinico Umberto I di Roma. In quest’ultima sede, infatti, il magnifico Frati non si vedrebbe così spesso. Anzi, come disse qualche tempo fa ai microfoni di Report la dottoressa Maria Luisa Basile (medico operante nello stesso reparto diretto da Frati), “non è mai stato presente. Non è mai intervenuto in una scelta, non ha mai visitato un paziente”.
Lo scorso marzo, pochi giorni dopo l’inchiesta del programma di Milena Gabanelli, la Fials Medici universitari aveva chiesto tramite un atto formale, indirizzato al premier Mario Monti, al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, a quello della Salute Renato Balduzzi, alla governatrice Renata Polverini, e al direttore del policlinico Umberto I Antonio Capparelli, che il professor Frati venisse rimosso dal suo incarico di primario di Oncologia. “Non può solo firmare i turni di servizio dei medici che coordina, deve visitare e curare personalmente i pazienti”, denunciava il segretario della Fials Lazio, Antonio Sili Scavalli. Poche settimane – nel mezzo anche una denuncia del presidente dell’Adusbef, il senatore dell’Idv Elio Lannutti – e sul caso Frati la Procura di Roma aveva deciso di aprire un fascicolo, ma senza indagati né ipotesi di reato.
Da giugno però qualcosa ha iniziato a muoversi. Ad accelerare le indagini è stato ancora una volta il sindacato dei lavoratori della sanità. Tre sono le denunce contro Frati che Antonio Sili Scavali (per conto della Fials Medici universitari) e Ennio Biascucci, segretario nazionale del Comitato sindacati utenti e consumatori, hanno presentato alla magistratura: una alla Corte dei Conti e due in Procura. Per “ovviare” in qualche modo alla sua assenza in reparto, secondo la Fials Medici universitari, il primario di Oncologia dell’Umberto I avrebbe firmato in bianco cartelle cliniche e moduli indirizzati alla farmacia interna e di richiesta di chemioterapie, ma senza il nome del paziente né prescrizione di farmaci. Così che potessero essere usati dai suoi subordinati. I magistrati di piazzale Clodio vogliono vederci chiaro, anche perché a quegli esposti si aggiunge una mail spedita a Frati da un medico del suo reparto, in cui viene fatto esplicito riferimento ad una pratica quasi abitudinaria: quella cioè di modificare le cartelle cliniche in base ai dettami della legge, entrata in vigore nel marzo del 2010, che prevede un monitoraggio costante dell’intensità del dolore del paziente durante il ricovero, da riportare sulla cartella. Una legge che qualsiasi primario, se fosse quotidianamente presente nel suo reparto, dovrebbe assicurarsi venga applicata dai suoi medici. E Frati, stando a quanto aveva detto lui stesso a ilfattoquotidiano.it, nel suo reparto c’è ogni giorno. “Certo che ci sto, sto nel laboratorio di oncologia molecolare, che coordino direttamente, e nel reparto di day hospital, dove passo ogni mattina e domando se hanno problemi. Questa dottoressa che mi accusa – prosegue – è l’unico medico del mio reparto non specialista in oncologia e continua a fare fotocopie di ogni cosa e a mandarle ai magistrati”.
Dall’entrata in vigore di quella legge, però, per quasi un anno sulle cartelle dei malati in cura nel reparto guidato dal professor Frati, non ci sarebbe alcuna informazione relativa all’intensità del dolore. E proprio quando vennero annunciate le ispezioni del ministero, il reparto di Oncologia del Policlinico Umberto I, rendendosi conto della grave inadempienza, cercò di correre ai ripari. In che modo, però, se alcuni dei pazienti curati l’anno precedente erano stati dimessi? Falsificando le cartelle. è l’ipotesi. Sono oltre duecento le cartelle cliniche che, la scorsa settimana, i carabinieri del Nas hanno sequestrato, su mandato della Procura. A causa delle quali Frati adesso è iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di falso.
Cronaca
Roma, il rettore della Sapienza Luigi Frati indagato per falso
Il professore non avrebbe vigilato sul reparto di Oncologia di cui è primario perché spesso assente. Ma lui si difende e dice: “Ogni mattina in ospedale”. Omesse, sulle cartelle cliniche dei pazienti, informazioni previste dalla legge relative al monitoraggio dell’intensità del dolore. Ma prima dei controlli degli ispettori ministeriali i documenti sarebbero stati falsificati
Il magnifico finisce sotto inchiesta. Alcune cartelle cliniche sarebbero state falsificate, al fine di coprire l’inadempienza del reparto che dirige nei confronti della legge sulle cure palliative ai malati di tumore. Il professor Luigi Frati, oltreché essere il rettore del più grande ateneo d’Europa (La Sapienza), è anche direttore scientifico dell’istituto Neuromed di Pozzilli, in Molise, presidente dell’Accademia Nazionale di Medicina e infine primario del reparto di Oncologia del Policlinico Umberto I di Roma. In quest’ultima sede, infatti, il magnifico Frati non si vedrebbe così spesso. Anzi, come disse qualche tempo fa ai microfoni di Report la dottoressa Maria Luisa Basile (medico operante nello stesso reparto diretto da Frati), “non è mai stato presente. Non è mai intervenuto in una scelta, non ha mai visitato un paziente”.
Lo scorso marzo, pochi giorni dopo l’inchiesta del programma di Milena Gabanelli, la Fials Medici universitari aveva chiesto tramite un atto formale, indirizzato al premier Mario Monti, al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, a quello della Salute Renato Balduzzi, alla governatrice Renata Polverini, e al direttore del policlinico Umberto I Antonio Capparelli, che il professor Frati venisse rimosso dal suo incarico di primario di Oncologia. “Non può solo firmare i turni di servizio dei medici che coordina, deve visitare e curare personalmente i pazienti”, denunciava il segretario della Fials Lazio, Antonio Sili Scavalli. Poche settimane – nel mezzo anche una denuncia del presidente dell’Adusbef, il senatore dell’Idv Elio Lannutti – e sul caso Frati la Procura di Roma aveva deciso di aprire un fascicolo, ma senza indagati né ipotesi di reato.
Da giugno però qualcosa ha iniziato a muoversi. Ad accelerare le indagini è stato ancora una volta il sindacato dei lavoratori della sanità. Tre sono le denunce contro Frati che Antonio Sili Scavali (per conto della Fials Medici universitari) e Ennio Biascucci, segretario nazionale del Comitato sindacati utenti e consumatori, hanno presentato alla magistratura: una alla Corte dei Conti e due in Procura. Per “ovviare” in qualche modo alla sua assenza in reparto, secondo la Fials Medici universitari, il primario di Oncologia dell’Umberto I avrebbe firmato in bianco cartelle cliniche e moduli indirizzati alla farmacia interna e di richiesta di chemioterapie, ma senza il nome del paziente né prescrizione di farmaci. Così che potessero essere usati dai suoi subordinati. I magistrati di piazzale Clodio vogliono vederci chiaro, anche perché a quegli esposti si aggiunge una mail spedita a Frati da un medico del suo reparto, in cui viene fatto esplicito riferimento ad una pratica quasi abitudinaria: quella cioè di modificare le cartelle cliniche in base ai dettami della legge, entrata in vigore nel marzo del 2010, che prevede un monitoraggio costante dell’intensità del dolore del paziente durante il ricovero, da riportare sulla cartella. Una legge che qualsiasi primario, se fosse quotidianamente presente nel suo reparto, dovrebbe assicurarsi venga applicata dai suoi medici. E Frati, stando a quanto aveva detto lui stesso a ilfattoquotidiano.it, nel suo reparto c’è ogni giorno. “Certo che ci sto, sto nel laboratorio di oncologia molecolare, che coordino direttamente, e nel reparto di day hospital, dove passo ogni mattina e domando se hanno problemi. Questa dottoressa che mi accusa – prosegue – è l’unico medico del mio reparto non specialista in oncologia e continua a fare fotocopie di ogni cosa e a mandarle ai magistrati”.
Dall’entrata in vigore di quella legge, però, per quasi un anno sulle cartelle dei malati in cura nel reparto guidato dal professor Frati, non ci sarebbe alcuna informazione relativa all’intensità del dolore. E proprio quando vennero annunciate le ispezioni del ministero, il reparto di Oncologia del Policlinico Umberto I, rendendosi conto della grave inadempienza, cercò di correre ai ripari. In che modo, però, se alcuni dei pazienti curati l’anno precedente erano stati dimessi? Falsificando le cartelle. è l’ipotesi. Sono oltre duecento le cartelle cliniche che, la scorsa settimana, i carabinieri del Nas hanno sequestrato, su mandato della Procura. A causa delle quali Frati adesso è iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di falso.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.