Ogni volta che percorro l’autostrada Torino – Milano (solo per stretta necessità…) guardo con tristezza il rilevato che accompagna la tratta realizzato per far correre a tutta birra alcuni treni ad alta velocità, come guardo con raccapriccio quante sopraelevate in cemento armato sono state realizzate anche per quelli che una volta erano poco più che viottoli di campagna. Non per niente la Torino – Milano è costata circa quattro volte tanto di un’equivalente linea TGV francese. Un grosso affare per le imprese di costruzione non c’è che dire, e forse non solo per quelle.
La Torino – Milano “serve” a far viaggiare più velocemente i passeggeri, tant’è che – non è uno scherzo – dato che gli immobili a Torino costano decisamente meno che a Milano, si diceva che un milanese oggi potrebbe con l’AV comprarsi casa a Torino e lavorare a Milano.
Ma a parte quelle che ritengo facezie, ogni volta che guardo questa tratta già realizzata mi convinco che viviamo davvero in un “mondo di ladri”, come cantava Venditti. Perché è ladro, a mio modo di vedere, non solo chi ruba la cosa altrui, ma anche chi ruba le cose di tutti, quale il territorio, oppure chi, con i soldi di tutti, invece di realizzare servizi di pubblica utilità, finanzia i soliti noti.
Scusate questa digressione, che non è motivata, una volta tanto, dalla mia giustificata avversione per la Torino – Lione, quanto per la TAV Napoli – Bari. Così non direte che sono affetto dalla sindrome di Nimby…
Sì, perché quello che mi sconcerta è che si faccia un gran parlare dell’inutilità (certa) della linea della Valsusa, mentre sembra che vada tutto bene per la new entry, la Napoli – Bari. Conferma di ciò è che se digitate “TAV Napoli Bari” su Google, troverete pagine e pagine di elogi e nessuna critica.
Mi sono allora domandato se sia così utile trasferire merci dal Tirreno all’Adriatico con un treno veloce. Mi informo ed innanzitutto scopro che la linea non è Napoli – Bari, bensì Napoli – Bari – Lecce – Taranto, ed in sovrappiù anche la tratta Potenza – Foggia. Scopro anche che da Napoli a Taranto saranno ben 146,6 chilometri di linea e 15 stazioni. A lavori ultimati i tempi di percorrenza da Napoli a Bari saranno ridotti del 22 per cento. Si passerà dagli attuali 218 a 170 minuti. Certo, un gran bel vantaggio!
Scopro anche che, dato che la redditività (leggasi “l’utilità”) della linea è molto, ma molto dubbia, non si applicherà il contratto di disponibilità che era inizialmente previsto, ma il contratto istituzionale di sviluppo.
Cerchiamo di capire. Con il contratto di disponibilità, un’opera pubblica viene realizzata dal privato e poi l’ente pubblico gli paga un canone per l’utilizzo per tot numero di anni, terminati i quali l’opera potrà essere riscattata dall’ente pubblico. Con il contratto istituzionale di sviluppo, invece, “al fine di promuovere lo sviluppo economico e la coesione sociale e territoriale, di rimuovere gli squilibri economici, sociali, istituzionali e amministrativi del Paese e di favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona” (questa è davvero splendida!!!) le opere pubbliche sono a carico della collettività. Quindi la TAV, tanto per cambiare, sarà pagata da noi tutti, per la modica cifra di 7,116 miliardi di euro. A moneta attuale. Vogliamo scommettere quanto costerà alla fine?
Ma al di là del discorso sui costi che gravano come sempre sulla collettività e sul sicuro aumento che essi subiranno, penso ai costi ambientali enormi per avere questa diminuzione dei tempi di percorrenza del 22% e per avere una linea che già si sa che sarà ben poco utilizzata.
Eppure nessuno dice niente, nessuno muove obiezioni, anzi. Vendola (sinistra, ecologia e libertà) è stato uno dei suoi fautori. E a favore si schiera anche Legambiente. Perché, ormai è risaputo, se si fanno nuove linee ferroviarie sono solo ad alta velocità: quella “normale” di velocità non esiste più, tant’è che le linee secondarie tendono a sparire, sostituite da autobus. Di intervenire per migliorare l’esistente poi proprio non se ne parla.
Certe volte, consentitemi, nonostante la mia impostazione culturale, mi viene da chiedermi se non sarebbe meglio che in certi settori lo Stato sparisse e tutto fosse in mano ai privati. Prendiamo appunto le ferrovie. Facciamo che siano completamente private, e vedremo quante linee nuove verranno realizzate in futuro. Oppure prendiamo la previdenza: lo Stato non ci sottragga un terzo o la metà del reddito, per poi darci la pensione. Ci lasci i soldi che ne facciamo ciò che vogliamo. Preferisco.
Fabio Balocco
Scrittore in campo ambientale e sociale
Ambiente & Veleni - 24 Ottobre 2012
Perché nessuno è contrario alla Tav Napoli – Bari?
Ogni volta che percorro l’autostrada Torino – Milano (solo per stretta necessità…) guardo con tristezza il rilevato che accompagna la tratta realizzato per far correre a tutta birra alcuni treni ad alta velocità, come guardo con raccapriccio quante sopraelevate in cemento armato sono state realizzate anche per quelli che una volta erano poco più che viottoli di campagna. Non per niente la Torino – Milano è costata circa quattro volte tanto di un’equivalente linea TGV francese. Un grosso affare per le imprese di costruzione non c’è che dire, e forse non solo per quelle.
La Torino – Milano “serve” a far viaggiare più velocemente i passeggeri, tant’è che – non è uno scherzo – dato che gli immobili a Torino costano decisamente meno che a Milano, si diceva che un milanese oggi potrebbe con l’AV comprarsi casa a Torino e lavorare a Milano.
Ma a parte quelle che ritengo facezie, ogni volta che guardo questa tratta già realizzata mi convinco che viviamo davvero in un “mondo di ladri”, come cantava Venditti. Perché è ladro, a mio modo di vedere, non solo chi ruba la cosa altrui, ma anche chi ruba le cose di tutti, quale il territorio, oppure chi, con i soldi di tutti, invece di realizzare servizi di pubblica utilità, finanzia i soliti noti.
Scusate questa digressione, che non è motivata, una volta tanto, dalla mia giustificata avversione per la Torino – Lione, quanto per la TAV Napoli – Bari. Così non direte che sono affetto dalla sindrome di Nimby…
Sì, perché quello che mi sconcerta è che si faccia un gran parlare dell’inutilità (certa) della linea della Valsusa, mentre sembra che vada tutto bene per la new entry, la Napoli – Bari. Conferma di ciò è che se digitate “TAV Napoli Bari” su Google, troverete pagine e pagine di elogi e nessuna critica.
Mi sono allora domandato se sia così utile trasferire merci dal Tirreno all’Adriatico con un treno veloce. Mi informo ed innanzitutto scopro che la linea non è Napoli – Bari, bensì Napoli – Bari – Lecce – Taranto, ed in sovrappiù anche la tratta Potenza – Foggia. Scopro anche che da Napoli a Taranto saranno ben 146,6 chilometri di linea e 15 stazioni. A lavori ultimati i tempi di percorrenza da Napoli a Bari saranno ridotti del 22 per cento. Si passerà dagli attuali 218 a 170 minuti. Certo, un gran bel vantaggio!
Scopro anche che, dato che la redditività (leggasi “l’utilità”) della linea è molto, ma molto dubbia, non si applicherà il contratto di disponibilità che era inizialmente previsto, ma il contratto istituzionale di sviluppo.
Cerchiamo di capire. Con il contratto di disponibilità, un’opera pubblica viene realizzata dal privato e poi l’ente pubblico gli paga un canone per l’utilizzo per tot numero di anni, terminati i quali l’opera potrà essere riscattata dall’ente pubblico. Con il contratto istituzionale di sviluppo, invece, “al fine di promuovere lo sviluppo economico e la coesione sociale e territoriale, di rimuovere gli squilibri economici, sociali, istituzionali e amministrativi del Paese e di favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona” (questa è davvero splendida!!!) le opere pubbliche sono a carico della collettività. Quindi la TAV, tanto per cambiare, sarà pagata da noi tutti, per la modica cifra di 7,116 miliardi di euro. A moneta attuale. Vogliamo scommettere quanto costerà alla fine?
Ma al di là del discorso sui costi che gravano come sempre sulla collettività e sul sicuro aumento che essi subiranno, penso ai costi ambientali enormi per avere questa diminuzione dei tempi di percorrenza del 22% e per avere una linea che già si sa che sarà ben poco utilizzata.
Eppure nessuno dice niente, nessuno muove obiezioni, anzi. Vendola (sinistra, ecologia e libertà) è stato uno dei suoi fautori. E a favore si schiera anche Legambiente. Perché, ormai è risaputo, se si fanno nuove linee ferroviarie sono solo ad alta velocità: quella “normale” di velocità non esiste più, tant’è che le linee secondarie tendono a sparire, sostituite da autobus. Di intervenire per migliorare l’esistente poi proprio non se ne parla.
Certe volte, consentitemi, nonostante la mia impostazione culturale, mi viene da chiedermi se non sarebbe meglio che in certi settori lo Stato sparisse e tutto fosse in mano ai privati. Prendiamo appunto le ferrovie. Facciamo che siano completamente private, e vedremo quante linee nuove verranno realizzate in futuro. Oppure prendiamo la previdenza: lo Stato non ci sottragga un terzo o la metà del reddito, per poi darci la pensione. Ci lasci i soldi che ne facciamo ciò che vogliamo. Preferisco.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.
(Adnkronos) - Gli attacchi - ordinati secondo quanto riferito dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump - hanno colpito radar, difese aeree e sistemi missilistici e di droni. Secondo il Times, l'obiettivo è riaprire le rotte di navigazione nel Mar Rosso che sono state minacciate dagli attacchi degli Houthi alle navi israeliane.