Stiamo contando freneticamente, impiliamo moduli, scriviamo numeri corrispondenti ai nomi di cittadini di altre città e regioni… Sottraiamo a 20mila un altro plico…e intanto il fax continua a macinare.
Sono le ultime ore dell’ultimo giorno. Dall’altro capo del telefono ogni tanto arriva un numero da una regione lontana: altre persone che non mi conoscono a fondo ma che hanno compilato e firmato un modulo per dire che vogliono altro, vogliono che ci sia anche io accanto ai più noti competitori già in campo per le primarie del 25 novembre.
E’ un’onda lunga che preme con la forza dei tantissimi che oggi in Italia credono ancora nella democrazia partecipativa, nella capacità di cambiare le cose partendo dal basso, dalla gente comune, da chi si prende una mattinata di ferie dal lavoro per fare un banchetto di raccolta firme al mercato, da chi monta i gazebo del Pd la mattina presto della domenica e, nonostante la disaffezione di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta la mia candidatura alle primarie, chiede una firma perché anche io, sconosciuta ai più e ignorata completamente dalla stampa nazionale, possa prendere parte alle primarie del centrosinistra.
Non perché sono una donna e bisogna “considerare la questione maschile”, non sono un “panda” e non voglio esserlo. Sono un politico con delle idee valide, un curriculum dignitoso e dei valori ben chiari in testa. Per questo merito il rispetto del Pd e dei media.
In questi giorni abbiamo letto qualunque cosa in tema di primarie. Da che se parla, sembrano essere state disegnate come una competizione interna al Pd e soprattutto una sfida a due! Anche le regole sembrano essere state studiate apposta per questo schema. Ebbene: a me e a tantissimi altri cittadini questo schema non va bene, non ci sembra rispettoso della libertà di parola e di scelta che deve caratterizzare una sfida autenticamente democratica.
Eppure queste regole fatte, a mio giudizio, per rendere il collo della bottiglia troppo stretto rischiano di vanificare lo sforzo di una candidatura dal basso, l’unica che garantisce anche la parità di genere, che non rappresenta strutture, apparati e forza mediatica ed economica. Sono una possibilità in più per il Pd, non un problema. Eppure l’ostracismo che ho subito sino ad oggi, parla in altri termini.
Da che mi sono candidata ho giocato una lotta impari, davvero, uno scontro alla Davide contro Golia. Non che mi aspettassi molto, conosco le dinamiche del Partito, ma credevo che qualcosa in più potesse venire, anche solo un’apertura maggiore. Invece no. Agli altri la notorietà, le interviste e le ospitate in trasmissioni seguitissime dal popolo del Pd, a me il passaparola, soprattutto la forza della rete, delle persone volonterose che mi scrivono, mi spingono a non demordere, a crederci fino in fondo. Ecco perché se oggi conteremo fino a 20mila non sarà merito mio ma di tutta questa gente di buona volontà, che non smette mai di sperare che la politica possa essere anche altro rispetto a quello che vediamo oggi.
Bersani e Renzi intendono considerare patrimonio irrinunciabile proprio l’incremento di consensi che sta registrando il Pd, dimenticando che solo insieme siamo più rappresentativi e più capaci di garantire un’efficace governabilità del Paese, soprattutto nelle sue diversità. Chi dimentica il valore di questo patrimonio commette un errore che rischia di pesare molto sul risultato finale, perdendo di vista l’obiettivo comune. Che sono gli italiani.
Ogni tanto, oggi, mi fermo dalla conta e leggo i nomi di coloro che hanno firmato per me, immagino i loro volti, i loro desideri e sogni. La loro forza. Penso agli appelli fatti da più di qualche volto conosciuto e stimato: Marco Travaglio che ha fondato questo giornale, Marco Paolini che ha commosso l’Italia raccontando del Vajont, Paolo Rumiz, Edo Ronchi e tanti altri che ringrazio per il coraggio di una scelta controcorrente. Nelle loro voci leggo tutta la generosità di chi ha voglia di portare alle primarie una donna con uno stile tutto suo di far politica. Uno stile senza fronzoli, senza guru, senza grandi capitali. Vorrei che fosse lo stile della gente comune, degli amministratori locali, di chi si impegna quotidianamente per il bene sociale: persone capaci di dar vita ad un autentico movimento popolare, sano, che sarebbe di vitale importanza per l’Italia. Gente che, spero attraverso di me, potrà aprire finalmente un dibattito sul paese che fino ad oggi si è voluto chiuso, ristretto solo a due volti.
Contando le firme penso: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, spero di farcela!”
Laura Puppato
Ex senatrice Pd
Politica - 25 Ottobre 2012
L’Italia ha bisogno di voi
Stiamo contando freneticamente, impiliamo moduli, scriviamo numeri corrispondenti ai nomi di cittadini di altre città e regioni… Sottraiamo a 20mila un altro plico…e intanto il fax continua a macinare.
Sono le ultime ore dell’ultimo giorno. Dall’altro capo del telefono ogni tanto arriva un numero da una regione lontana: altre persone che non mi conoscono a fondo ma che hanno compilato e firmato un modulo per dire che vogliono altro, vogliono che ci sia anche io accanto ai più noti competitori già in campo per le primarie del 25 novembre.
E’ un’onda lunga che preme con la forza dei tantissimi che oggi in Italia credono ancora nella democrazia partecipativa, nella capacità di cambiare le cose partendo dal basso, dalla gente comune, da chi si prende una mattinata di ferie dal lavoro per fare un banchetto di raccolta firme al mercato, da chi monta i gazebo del Pd la mattina presto della domenica e, nonostante la disaffezione di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta la mia candidatura alle primarie, chiede una firma perché anche io, sconosciuta ai più e ignorata completamente dalla stampa nazionale, possa prendere parte alle primarie del centrosinistra.
Non perché sono una donna e bisogna “considerare la questione maschile”, non sono un “panda” e non voglio esserlo. Sono un politico con delle idee valide, un curriculum dignitoso e dei valori ben chiari in testa. Per questo merito il rispetto del Pd e dei media.
In questi giorni abbiamo letto qualunque cosa in tema di primarie. Da che se parla, sembrano essere state disegnate come una competizione interna al Pd e soprattutto una sfida a due! Anche le regole sembrano essere state studiate apposta per questo schema. Ebbene: a me e a tantissimi altri cittadini questo schema non va bene, non ci sembra rispettoso della libertà di parola e di scelta che deve caratterizzare una sfida autenticamente democratica.
Eppure queste regole fatte, a mio giudizio, per rendere il collo della bottiglia troppo stretto rischiano di vanificare lo sforzo di una candidatura dal basso, l’unica che garantisce anche la parità di genere, che non rappresenta strutture, apparati e forza mediatica ed economica. Sono una possibilità in più per il Pd, non un problema. Eppure l’ostracismo che ho subito sino ad oggi, parla in altri termini.
Da che mi sono candidata ho giocato una lotta impari, davvero, uno scontro alla Davide contro Golia. Non che mi aspettassi molto, conosco le dinamiche del Partito, ma credevo che qualcosa in più potesse venire, anche solo un’apertura maggiore. Invece no. Agli altri la notorietà, le interviste e le ospitate in trasmissioni seguitissime dal popolo del Pd, a me il passaparola, soprattutto la forza della rete, delle persone volonterose che mi scrivono, mi spingono a non demordere, a crederci fino in fondo. Ecco perché se oggi conteremo fino a 20mila non sarà merito mio ma di tutta questa gente di buona volontà, che non smette mai di sperare che la politica possa essere anche altro rispetto a quello che vediamo oggi.
Bersani e Renzi intendono considerare patrimonio irrinunciabile proprio l’incremento di consensi che sta registrando il Pd, dimenticando che solo insieme siamo più rappresentativi e più capaci di garantire un’efficace governabilità del Paese, soprattutto nelle sue diversità. Chi dimentica il valore di questo patrimonio commette un errore che rischia di pesare molto sul risultato finale, perdendo di vista l’obiettivo comune. Che sono gli italiani.
Ogni tanto, oggi, mi fermo dalla conta e leggo i nomi di coloro che hanno firmato per me, immagino i loro volti, i loro desideri e sogni. La loro forza. Penso agli appelli fatti da più di qualche volto conosciuto e stimato: Marco Travaglio che ha fondato questo giornale, Marco Paolini che ha commosso l’Italia raccontando del Vajont, Paolo Rumiz, Edo Ronchi e tanti altri che ringrazio per il coraggio di una scelta controcorrente. Nelle loro voci leggo tutta la generosità di chi ha voglia di portare alle primarie una donna con uno stile tutto suo di far politica. Uno stile senza fronzoli, senza guru, senza grandi capitali. Vorrei che fosse lo stile della gente comune, degli amministratori locali, di chi si impegna quotidianamente per il bene sociale: persone capaci di dar vita ad un autentico movimento popolare, sano, che sarebbe di vitale importanza per l’Italia. Gente che, spero attraverso di me, potrà aprire finalmente un dibattito sul paese che fino ad oggi si è voluto chiuso, ristretto solo a due volti.
Contando le firme penso: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, spero di farcela!”
C'era una volta la Sinistra
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Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.