Quattro anni a Berlusconi, tre al produttore cinematografico Frank Agrama (il “socio occulto” del Cavaliere), assoluzione per Fedele Confalonieri, tre anni e otto mesi al manager Daniele Lorenzano, un anno e due mesi a Gabriella Galetto. Tutte pene – come ha letto in dispositivo il presidente Edoardo D’Avossa – condonate nella misura di tre anni grazie all’indulto (articolo 1 della legge 241 del 2006, ndr). E’ questa la sentenza del processo Mediaset, arrivata dopo quasi 10 anni di indagini. E altrettante peripezie giudiziarie. Un’udienza preliminare convocata e continuamente aggiornata di mese in mese fino ai rinvii a giudizio nel 2006. Quasi 6 anni di processo ‘a singhiozzo’ tra richieste di ricusazione avanzate dai legali e l’istanza di astensione presentata dal giudice. E ancora slittamenti dovuti al Lodo Alfano e al conseguente ricorso alla Consulta, richiesta di trasferimento del procedimento a Brescia, legittimi impedimenti di Silvio Berlusconi, cambi di capi d’imputazione. E’ stato un percorso a ostacoli quello che ha portato oggi alla sentenza di primo grado per il processo Mediaset che ha visto l’ex premier condannato a 4 anni per frode fiscale.
LE TAPPE PRINCIPALI DEL PROCESSO
– 13 Giugno 2003: Su alcuni quotidiani esce l’indiscrezione di un’inchiesta aperta dalla procura di Milano nei confronti di Silvio Berlusconi nata da un’altra indagine, quella sul comparto estero di Fininvest. I Pm Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo “non confermano né smentiscono”. Nei giorni seguenti si avrà la conferma che l’indagine c’è e che già nel maggio era stata richiesta una rogatoria urgente negli Usa. La rogatoria sarà poi bloccata dal ministro della giustizia Roberto Castelli.
– 7 luglio 2004: Anche Marina e Piersilvio Berlusconi risultano indagati fra gli altri col padre Silvio, il presidente Mediaset Fedele Confalonieri, l’ex responsabile del settore estero Fininvest Giorgio Vanoni e, ancora, l’ex responsabile di Fininvest Service in Svizzera Candia Camaggi e il presidente di Arner Bank Paolo Del Bue.
– 13 luglio 2004: I militari del Nucleo Provinciale della Gdf di Milano perquisiscono gli uffici Mediaset.
– 30 luglio 2004: Il Gip Maurizio Grigo concede la proroga delle indagini.
– 26 ottobre 2004: Proroga delle indagini anche Per Pier Silvio e Marina Berlusconi.
– 17 novembre 2004: Ancora una proroga delle indagini per Silvio Berlusconi in attesa delle rogatorie.
– 22 aprile 2005: Ennesima proroga concessa dal Gip Grigo sempre in attesa delle rogatorie.
– maggio 2005: Il Gup Paparella chiede di astenersi perché “già tre volte” si è occupato di vicende relative a Berlusconi, ma la richiesta viene respinta il 17 maggio dal presidente dei Gip Renato Samek.
– 24 maggio 2005: L’inizio dell’udienza preliminare viene fissato per il 28 ottobre.
– 26 ottobre 2005: I legali Mediaset chiedono il trasferimento a Brescia. A Milano ci sono “64 magistrati possessori di azioni Mediaset che potrebbero figurare come parti offese”.
– 28 ottobre 2005: l’udienza preliminare per 14 indagati viene subito rinviata perché i pm hanno depositato documentazione oltre il termine previsto. Diventa pubblico nel frattempo che le indagini sono state aperte nel 2001 e che i reati ipotizzati partono dal 1988.
– 7 novembre 2005: Inizia l’udienza preliminare.
– 11 novembre 2005: Il Gup Paparella respinge la richiesta di trasferimento a Brescia.
– 28 novembre 2005: nuova udienza e nuovo rinvio perché bisogna tradurre 470 pagine di rogatorie dall’inglese all’italiano.
– 12 maggio 2006: Dopo altri tre aggiornamenti dell’udienza preliminare, il Pm De Pasquale chiede il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi e altre 11 persone. Chiede anche di affrettare i tempi “per il pericolo prescrizione. Non è colpa nostra se le indagini sono durate 4 anni”.
– 29 maggio 2006: Il legale di Silvio Berlusconi, Nicolò Ghedini, chiede di non processare il proprio assistito: “Si è dimesso il 26 gennaio 2004 dalle sue cariche in Mediaset e non ci sono testimonianze o documenti che comprovano le accuse”.
– 7 luglio 2006: Il Gup Paparella rinvia a giudizio Silvio Berlusconi per falso in bilancio, appropriazione indebita e frode fiscale. A giudizio altri 12 fra i quali Confalonieri.
– 13 ottobre 2006: Il Pm De Pasquale chiede l’archiviazione per Marina e Pier Silvio Berlusconi.
– 21 novembre 2006: inizia il processo.
– 22 novembre 2006: Il presidente del Tribunale Giuseppe Tarantola rigetta l’istanza di astensione presentata dal giudice Edoardo D’Avossa, ricusato dai legali di Silvio Berlusconi.
– 30 novembre: Il Gup dispone l’archiviazione per Marina e Pier Silvio Berlusconi.
– 1 dicembre 2006: Respinta la ricusazione del giudice D’Avossa.
– 15 gennaio 2007: Vengono dichiarati prescritti i reati fino al 1999.
– 26 gennaio 2007: Il processo resta a Milano. Lo decidono i giudici della prima sezione penale respingendo la richiesta di trasferimento a Brescia.
– 8 ottobre 2007: Il Pm contesta a Silvio Berlusconi il falso in bilancio fino al 2000.
– 19 novembre 2007: Scatta per Berlusconi la prescrizione per il falso in bilancio resta quella di aver evaso il fisco.
– 26 settembre 2008: Processo sospeso. I giudici accolgono l’eccezione di costituzionalità del Lodo Alfano sollevata dal Pm De Pasquale e inviano gli atti alla Consulta.
– 26 ottobre 2009: Viene fissata al 3 novembre la riapertura del processo sospeso in seguito all’approvazione del Lodo Alfano poi dichiarato incostituzionale dalla Consulta.
– 16 novembre 2009: Si riapre il processo e viene subito rinviato per ‘legittimo impedimento‘ del Cavaliere.
– 25 gennaio 2010: nuovo legittimo impedimento, processo slitta a marzo.
– 8 marzo: L’udienza inizia e viene subito rinviata ad aprile.
– 12 aprile 2010: il pm De Pasquale chiede di andare avanti col processo il sabato e la domenica per evitare gli ‘impedimenti’ del premier.
– 19 aprile 2010: Nuova richiesta dei giudici alla Consulta sulla costituzionalità delle legge sul legittimo impedimento. Dopo qualche tempo il giudice D’Avossa ottiene il trasferimento a La Spezia e si teme che il processo debba riprendere dall’inizio.
– 28 gennaio 2011: Il Csm concede a D’Avossa una proroga per dirigere i lavori del collegio.
– 28 febbraio 2011: il processo riprende e viene rinviato ad aprile. La difese chiede udienze solo il lunedì. Berlusconi, che non si è mai presentato in aula viene dichiarato ‘contumace’.
– 11 aprile 2011: Berlusconi si presenta in aula e a De Pasquale dice “lei è il pm cattivo”.
– 5 ottotre 2011: La Corte Costituzionale giudica “ammissibile” il conflitto di attribuzioni sollevato da Berlusconi nei confronti dei giudici.
– 18 giugno 2012: Il Pm chiede la condanna di Silvio Berlusconi a 3 anni e 8 mesi. “Sui soldi dei fondi neri – dice in aula De Pasquale – ci sono le sue impronte digitali”. Dieci le condanne chieste complessivamente, la più alta, 6 anni, per il banchiere e fondatore della Arner Bank, Paolo Del Bue.
– 24 settembre 2012: I legali chiedono l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”.
– 22 ottobre 2012: giudici in camera di consiglio.