”Le scadenze sono quelle previste e restano quelle”. Il ministro dell’Economia Vittorio Grilli ha risposto così, dall’inaugurazione dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate dell’Aquila, a chi gli chiede se è possibile una posticipazione della scadenza dell’Imu, fissata ora al 17 dicembre. ”Spero che i ministri che non hanno deliberato lo facciano presto ma non è possibile spostare la scadenza, altrimenti si mettono a rischio gli obiettivi di deficit” ha aggiunto Grilli dopo l’allarme lanciato dai Centri di Assistenza fiscale.
Ieri infatti la Consulta dei Caf ha emanato una nota con la quale si è espressa forte preoccupazione relativa al saldo Imu. Infatti non ci sono ancora le delibere considerato che ai comuni è stata concessa una proroga fino al 31 ottobre e hanno tempo altri 30 giorni per la pubblicazione. La Consulta dei Caf, i Centri di assistenza fiscale, parla di “criticità evidenti” e chiede di spostare la scadenza per il pagamento dal 17 dicembre almeno al 31 dello stesso mese. Mancano poi i modelli per le dichiarazioni. Il rischio è quello di un ingorgo agli uffici che danno una mano ai contribuenti nel pagamento delle imposte. A giugno l’acconto è stato pagato sulle aliquote base e ora i Comuni devono dare le indicazioni per il saldo.
Il problema non riguarda solo un inceppo nella burocrazia ma anche un cambio in corsa da parte dei comuni delle aliquote. Alcuni municipi infatti, nonostante abbiano già cambiato l’aliquota, a causa del dissesto delle loro finanze sono in procinto di aggiornare l’aliquota. Per il Codacons “è stato un atto irresponsabile dare così tanto tempo agli enti locali per decidere l’aliquota definitiva”. Secondo l’organizzazione dei consumatori “per rimediare al caos annunciato, il governo dovrebbe almeno mettere a disposizione le proprie strutture ed i propri esperti per dare consigli al consumatore nel calcolo dell’imposta”.
Ad esempio il numero verde dell’Agenzia delle entrate 848.800.444 “andrebbe potenziato a questo scopo” perché attualmente gli operatori rispondono che “si tratta di un’imposta municipale e che, quindi, i contribuenti devono rivolgersi al loro comune”. Infine il Codacons ha ricordato che “i rialzi delle aliquote già decisi dai comuni produrranno, rispetto alla prima rata in acconto, un aumento medio del saldo pari a 25 euro per la prima casa – si considera il pagamento in due rate – e 159 euro per la seconda”.
Nella visita effettuata a L’Aquila, il ministro Grilli e anche quello della Coesione territoriale Fabrizio Barca hanno avuto una piccola contestazione. Sono stati infatti accolti da una nutrita pattuglia di cittadini che esponevano lo striscione con la scritta ‘Senza lavoro, diritti, ricostruzione. Non pagheremo i vostri debiti. L’unica soluzione è ribellarci firmato il ‘Comitato 3.32‘. Le popolazioni del cratere sismico sono pronte allo sciopero fiscale per protestare contro la richiesta da parte di Inps e Inail della restituzione del cento per cento dei contributi sospesi durante l’emergenza terremoto.