Riduzione degli stipendi dei deputati, appoggio a Rosario Crocetta se saranno buone le proposte che verranno valutate volta per volta, ritorno a un’idea di sanità diffusa e di primo ordine, stop a tutte le consulenze, rinuncia alle indennità. Il Movimento 5 Stelle si presenta così dopo il “boom” siciliano che ha portato il movimento politico ad avere 15 eletti all’Assemblea regionale siciliana ed essere il primo partito.
Il candidato presidente Giancarlo Cancelleri e gli altri attivisti in una conferenza stampa rispondono alle domande dei giornalisti. “Il primo disegno di legge che proporremo all’Ars sarà la riduzione degli stipendi dei parlamentari a 2.500 euro – afferma Cancelleri – Rinunceremo a tutti i benefit previsti per i deputati e restituiremo la parte eccedente ai 2.500 euro dello stipendio. Ci siamo informati questa mattina con la Ragioneria della Regione siciliana ed è possibile”. L’indennità media di un deputato regionale siciliana è intorno ai 16.000 euro: “L’indennità prevista dall’Ars la percepiremo tutta ma al momento dell’insediamento dovremo firmare un modulo su cui sono indicate tutte le indennità, come quella per i chilometraggi, e noi non li vorremo”.
Dopo aver dichiarato a caldo: “Siamo come le zitelle acide, non andiamo con nessuno”, però il geometra 37enne sembra ammorbidire i toni: “Siamo pronti a sostenere tutte le proposte di buon senso per i cittadini, non ci saranno problemi per votarli. Crocetta parla di un’alleanza volta per volta, noi siamo convinti che si può portare avanti un governo del genere. Devono avere loro la grande capacità di sedurci con le proposte, altrimenti non li votiamo”. “Sulla presidenza dell’Ars la scelta del nome sarà valutato tutti assieme, non solo tra gli eletti ma in una fase assembleare più ampia, che consentirà anche ai semplici attivisti di prendere posizione su questo tema” spiega Cancelleri. Il portavoce regionale sottolinea anche che non vuole fare “inciuci” e che il movimento non intende “spartirsi poltrone di sotto governo perché non ci interessano”. Certo è che così come è allo stato il candidato appoggiato da Pd e Udc non ha i numeri per governare la regione e potrebbe essere obbligato a guardare a destra.
Un risultato quello siciliano che in molti considerano la cartina di tornasole di tutta Italia. “Mi sembra ovvio che il risultato siciliano del Movimento 5 Stelle influenzerà le politiche. Tutto quello che in Sicilia vale uno a Roma vale due, quindi se qui abbiamo superato il quindici per cento a Roma raggiungeremo il trenta per cento” ragiona Cancelleri. Il risultato, come dichiarato in conferenza stampa da un altro eletto, è stato in questi termini “inaspettato. E’ un segnale di risveglio di coscienze”. Cosa è scattato nei siciliani chiedono i cronisti? “La voglia di cambiare, da tutte le infamie che i partiti hanno fatto non solo a livello regionale – dice Cancelleri – ma anche nazionale. Hanno fatto più campagna elettorale loro a noi che noi stessi”. “L’alta percentuale di astensionismo è il neo di queste elezioni – dice il 37 enne parlando del 52,53 per cento di astensionisti in Sicilia – .Noi abbiamo sempre detto che la parola d’ordine di queste elezioni era la partecipazione ma non c’è stata, l’astensionismo è figlia di questa cattiva politica“. E ancora: “Poi l’astensione dal voto è stata favorita anche dagli ultimi scandali nel Lazio e in Lombardia, ma anche la richiesta di condanna a venti mesi per Nichi Vendola. La gente ha perso la fiducia”.
Alle accuse di non avere un programma, Cancelleri ribatte: “Ne abbiamo online uno dal 15 di settembre, chi lo dice o non ha il computer o non lo sa usare”. Sulle liste per le nazionali Beppe Grillo si farà garante come ha fatto fino a ora ma saranno stilate “on line con primarie su internet, questa sarà l’idea che ci porterà alla politiche. Non si candida chiaramente visto che qualcuno ha travisato il suo modo di dire che è un capopartito. Le liste saranno fatte on line, con votazioni on line. Un metodo completamente nuovo”.
“Tra i punti del nostro programma pensiamo di istituire all’interno dello Statuto regionale un referendum ‘finanziario’ per le spese che superano la soglia dei 200 milioni di euro. E’ un modo per sottoporre la bontà della proposta ai cittadini. Questo è un vero modello di democrazia partecipata. Saremo cittadini e basta, non ci sfregeremo del titolo di onorevole, così come rinunceremo a tutti i rimborsi elettorali. Chiameremo i comuni cittadini per partecipare con idee e progetti prendendo parte a commissioni parallele a quelle parlamentari. Grazie anche ai cittadini che collaboreranno con noi, porteremo fuori le informazioni dal palazzo utilizzando anche le webcam, anche all’interno delle commissioni”. E il ruolo di deputato verrà sottoposto a controlli periodici: “La nostra idea è che ogni sei mesi i deputati eletti dovranno presentarsi alle assemblee provinciali a cui relazioneranno l’operato e acquisiranno progetti e proposte. Se si è operato male si discuterà, ci sarà una votazione e se sarà negativa il deputato dovrà dimettersi. Se non lo fa il movimento lo butta fuori perché il movimento deve essere preservato”, niente dimissioni in bianco “che tra le altre cose sono anticostituzionali”.