“Caro Beppe, hai visto che casino sta venendo fuori a seguito della mia intervista di questa mattina su Il Fatto Quotidiano? E, soprattutto, del tuo successivo post in cui hai affermato che mi vedresti bene a fare il Presidente della Repubblica? Troppa grazia Sant’Antonio”. Comincia così l’ultimo articolo postato da Antonio Di Pietro sul suo sito indirizzato al fondatore del Movimento 5 stelle Beppe Grillo dopo le polemiche seguite alla puntata di Report domenica 28 ottobre, in cui il leader Idv veniva accusato di avere gestito in modo non trasparente fondi destinati al partito.
Di Pietro si lancia all’attacco della “buona parte dei dirigenti ‘nominati’ del mio partito, questi sì graziati da Sant’Antonio” che “se la sta facendo sotto temendo che una rinnovata accoppiata fra me e te (è Grillo il riferimento del “te” e “me”) metterebbe fuori automaticamente i riciclati, che pure si sono infilati nell’Italia dei Valori”. “Stiano tranquilli e sereni coloro che in Italia dei Valori ci sono venuti e ci stanno per amore e per passione di questo partito e di tutto il lavoro che abbiamo fatto insieme in questi anni. Travaglio in un esemplare editoriale di ieri ne ha fatto una sintesi meditata. Io – assicura l’ex pm – non abbandonerò mai la nave Idv e rimarrò al suo comando fino alla fine, ovvero fino a quando non troveremo insieme una persona che lo farà con altrettanto amore e passione”.
Di Pietro spiega che “tutti quelli che nell’Idv, fino ad oggi, ne hanno approfittato e speravano di poterne approfittare ancora per riciclarsi, con abili manovre di trasformismo politico, fanno bene ad essere preoccupati. Perché sono effettivamente arrivati al capolinea all’interno del partito”. “E’ bene che costoro si preparino a traslocare altrove, giacché il Congresso prossimo venturo che ci aspetta – dice ancora – non è, né può essere, riservato solo agli amici e agli amici degli amici. Insomma, a coloro che portano un mucchietto di tessere ogni tanto solo per assicurarsi una ricandidatura e una poltrona, sfruttando il lavoro e lo sforzo dei tanti, tantissimi militanti e dirigenti perbene che hanno fatto il loro dovere civico dentro il partito. A costoro ribadisco: state sereni che l’Idv continuerà ad esistere e a lottare per le proprie battaglie di legalità e democrazia nel nostro Paese. Nessuno ha intenzione di ammainare la bandiera”.
“Certo, quanto prima, e sicuramente in occasione del Congresso, toglieremo anche il mio nome dal simbolo ma questo solo perché – ribadisce – una volta eliminate le mele marce e i tanti ‘mosconi verdi’ che erano saliti sul nostro carro, saremo tutti in grado di camminare a testa alta senza più il pericolo di coltellate alle spalle. Quanto alla mia intervista di questa mattina su Il Fatto Quotidiano, i ‘soliti soloni’, soprattutto quelli presenti all’interno dell’Idv, mi chiedono di smentirne il contenuto e di rettificare il mio pensiero. E perche’? Che cosa ho detto di male? Ho solo segnalato che l’azione di killeraggio politico in corso, su vari fronti, ai danni dell’Idv, da ultima quella realizzata da chi a Report ha dato informazioni false e documenti parziali e farlocchi, traendo così in inganno anche la sua conduttrice, sta scientemente delegittimando la nostra forza politica. Questo, allo specifico scopo di voler impedire al partito di raggiungere il quorum del 5% e così farlo restare fuori dal Parlamento nella prossima legislatura”.