Frattura nella Federazione della Sinistra, l’alleanza che unisce il Partito della Rifondazione Comunista di Ferrero, il Partito dei Comunisti Italiani di Diliberto e altre sigle della sinistra. Il Pdci vuole tentare l’ingresso nell’alleanza di centrosinistra, schierandosi nelle primarie a favore di Vendola, passo sul quale non si trova d’accordo il Prc che resta sulla linea dell’opposizione rigorosa a chi oggi sostiene il governo Monti. Nella riunione dell’ufficio di presidenza non si è votato, ma si è preso atto della differenza di vedute. Rifondazione aveva chiesto di sottoporre la questione a un referendum degli iscritti, ma la proposta è stata respinta.
Diliberto: “Bersani ha ridato un segno laburista al Pd e noi sosterremo Vendola”
Spiega Diliberto: “Bersani, oggettivamente, ha ridato un segno laburista e socialdemocratico al Pd. Almeno nelle sue intenzioni per il futuro. Vuol provare ad archiviare la fase del governo Monti e con esso la stagione fallita del neoliberismo. Cerca di accantonare le fascinazioni clintoniane e blairiane delle terze vie che tanto hanno pesato sulla sinistra italiana. Non a caso – e soprattutto grazie a Vendola – la carta d’intenti non contiene più il riferimento a Monti che, invece, c’era nella prima versione del Pd. Dopo aver registrato oggi, la differenza di orientamento con Rifondazione, tre componenti su quattro della Fds (Pdci, Lavoro e solidarietà di Gian Paolo Patta e Socialismo 2000 di Cesare Salvi) vogliono provare a fare l’accordo con il centrosinistra”.
“La candidatura di Vendola – dice ancora il leader del Pdci – dal mio punto di vista, potrebbe riaprire la questione dell’unità e dell’utilità della sinistra per sostenere le ragioni del lavoro. Non è con lo ‘splendido isolamento’ che i comunisti e le sinistre risorgeranno in Italia. Intendiamo provarci per riportare i comunisti in Parlamento, per provare a ricostruire percorsi unitari a sinistra, per cercare di impedire alle destre di vincere, per tentare di archiviare il berlusconismo e il montismo con un nuovo centro-sinistra e per provare a delineare un’altra Europa”.
Ora il Pdci, ha spiegato da parte sua il responsabile comunicazione del Pdci Flavio Arzarello, “avvierà un confronto con la coalizione dell’Italia bene comune per verificare se ci sono le possibilità di un ingresso nell’alleanza”. Subito dopo, se le trattative andranno a buon fine (ma nel Pdci sono ottimisti) il partito di Diliberto si impegnerà a fondo nelle primarie. “Noi – spiega Arzarello – siamo in sintonia con Vendola, che è il candidato che si oppone con decisione al governo Monti e vuole il superamento radicale delle politiche liberiste del governo. Se poi al secondo turno dovessero passare Renzi e Bersani il nostro impegno sarebbe per il segretario del Pd, che si oppone alle politiche montiane del sindaco di Firenze”.
Ferrero: “Noi vogliamo fare una cosa di sinistra, un New Deal in Italia”
Rifondazione, in una riunione avvenuta peraltro in un clima sereno, aveva proposto di sottoporre la questione con un referendum degli iscritti. Una sorta di primarie interne alle quattro forze politiche che compongono la Federazione per scegliere la linea da intraprendere. Uno strumento del referendum per dirimere temi sui quali non ci fosse stata l’unità era previsto nello stesso statuto della Federazione della Sinistra, che però prevede anche che in caso di maggioranza degli organismi dirigenti di tre soggetti politici sui 4 che compongono la Fds decada la necessità della consultazione degli iscritti. “Si tratta – spiega Paolo Ferrero al fattoquotidiano.it – di una consuetudine che ha anche Izquierda Unida in Spagna: quando ci sono temi su cui si registra una divisione, questa si supera facendo partecipare gli iscritti”.
La strada indicata da Rifondazione, tuttavia, non è stata accolta da Diliberto, Salvi e Patta. Né Ferrero seguirà i leader delle altre forze politiche federate: “Noi abbiamo proposto un documento per costruire un soggetto con tutti coloro che stanno a sinistra del Pd: da Di Pietro ad Alba (Alleanza Lavoro Beni comuni Ambiente, ndr) agli organizzatori della manifestazione del 27 ottobre”. Cioè la protesta del Monti day: “Noi vogliamo fare una cosa di sinistra, visto che il Pd si definisce riformista e progressista, ma ha fatto sparire la parola ‘sinistra’. Noi siamo contro le politiche rigoriste di Monti e per un New Deal in Italia”.
Politica
Frattura tra comunisti, Diliberto rompe con Rifondazione e tenta l’accordo col Pd
Il segretario dei Comunisti Italiani sosterrà Nichi Vendola alle primarie: "Non è con lo splendido isolamento che le sinistre risorgeranno". Ferrero aveva chiesto un referendum tra gli iscritti, ma la proposta è stata respinta: "Noi vogliamo costituire un soggetto di sinistra, Di Pietro compreso"
Frattura nella Federazione della Sinistra, l’alleanza che unisce il Partito della Rifondazione Comunista di Ferrero, il Partito dei Comunisti Italiani di Diliberto e altre sigle della sinistra. Il Pdci vuole tentare l’ingresso nell’alleanza di centrosinistra, schierandosi nelle primarie a favore di Vendola, passo sul quale non si trova d’accordo il Prc che resta sulla linea dell’opposizione rigorosa a chi oggi sostiene il governo Monti. Nella riunione dell’ufficio di presidenza non si è votato, ma si è preso atto della differenza di vedute. Rifondazione aveva chiesto di sottoporre la questione a un referendum degli iscritti, ma la proposta è stata respinta.
Diliberto: “Bersani ha ridato un segno laburista al Pd e noi sosterremo Vendola”
Spiega Diliberto: “Bersani, oggettivamente, ha ridato un segno laburista e socialdemocratico al Pd. Almeno nelle sue intenzioni per il futuro. Vuol provare ad archiviare la fase del governo Monti e con esso la stagione fallita del neoliberismo. Cerca di accantonare le fascinazioni clintoniane e blairiane delle terze vie che tanto hanno pesato sulla sinistra italiana. Non a caso – e soprattutto grazie a Vendola – la carta d’intenti non contiene più il riferimento a Monti che, invece, c’era nella prima versione del Pd. Dopo aver registrato oggi, la differenza di orientamento con Rifondazione, tre componenti su quattro della Fds (Pdci, Lavoro e solidarietà di Gian Paolo Patta e Socialismo 2000 di Cesare Salvi) vogliono provare a fare l’accordo con il centrosinistra”.
“La candidatura di Vendola – dice ancora il leader del Pdci – dal mio punto di vista, potrebbe riaprire la questione dell’unità e dell’utilità della sinistra per sostenere le ragioni del lavoro. Non è con lo ‘splendido isolamento’ che i comunisti e le sinistre risorgeranno in Italia. Intendiamo provarci per riportare i comunisti in Parlamento, per provare a ricostruire percorsi unitari a sinistra, per cercare di impedire alle destre di vincere, per tentare di archiviare il berlusconismo e il montismo con un nuovo centro-sinistra e per provare a delineare un’altra Europa”.
Ora il Pdci, ha spiegato da parte sua il responsabile comunicazione del Pdci Flavio Arzarello, “avvierà un confronto con la coalizione dell’Italia bene comune per verificare se ci sono le possibilità di un ingresso nell’alleanza”. Subito dopo, se le trattative andranno a buon fine (ma nel Pdci sono ottimisti) il partito di Diliberto si impegnerà a fondo nelle primarie. “Noi – spiega Arzarello – siamo in sintonia con Vendola, che è il candidato che si oppone con decisione al governo Monti e vuole il superamento radicale delle politiche liberiste del governo. Se poi al secondo turno dovessero passare Renzi e Bersani il nostro impegno sarebbe per il segretario del Pd, che si oppone alle politiche montiane del sindaco di Firenze”.
Ferrero: “Noi vogliamo fare una cosa di sinistra, un New Deal in Italia”
Rifondazione, in una riunione avvenuta peraltro in un clima sereno, aveva proposto di sottoporre la questione con un referendum degli iscritti. Una sorta di primarie interne alle quattro forze politiche che compongono la Federazione per scegliere la linea da intraprendere. Uno strumento del referendum per dirimere temi sui quali non ci fosse stata l’unità era previsto nello stesso statuto della Federazione della Sinistra, che però prevede anche che in caso di maggioranza degli organismi dirigenti di tre soggetti politici sui 4 che compongono la Fds decada la necessità della consultazione degli iscritti. “Si tratta – spiega Paolo Ferrero al fattoquotidiano.it – di una consuetudine che ha anche Izquierda Unida in Spagna: quando ci sono temi su cui si registra una divisione, questa si supera facendo partecipare gli iscritti”.
La strada indicata da Rifondazione, tuttavia, non è stata accolta da Diliberto, Salvi e Patta. Né Ferrero seguirà i leader delle altre forze politiche federate: “Noi abbiamo proposto un documento per costruire un soggetto con tutti coloro che stanno a sinistra del Pd: da Di Pietro ad Alba (Alleanza Lavoro Beni comuni Ambiente, ndr) agli organizzatori della manifestazione del 27 ottobre”. Cioè la protesta del Monti day: “Noi vogliamo fare una cosa di sinistra, visto che il Pd si definisce riformista e progressista, ma ha fatto sparire la parola ‘sinistra’. Noi siamo contro le politiche rigoriste di Monti e per un New Deal in Italia”.
C'era una volta la Sinistra
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Sanità, Pnrr al palo: “attive” meno della metà delle case di comunità previste. E una su tre non ha medici
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Gaza, la tregua e i nomi degli ostaggi. L’Idf: “Pronti ad accoglierli. Cessate il fuoco alle 8.30 di domenica”. Intercettato missile dallo Yemen
Agrigento, 18 gen. (Adnkronos) - Il Presidente della repubblica Sergio Mattarella è stato accolto al Teatro Pirandello di Agrigento, per la cerimonia di apertura di Agrigento capitale della Cultura, da centinaia di bambini che sventolavano bandierine tricolore. Il Capo dello Stato è stato accolto al grido di "Mattarella, Mattarella". Il Presidente ha rivolto ai giovani un saluto e un sorriso.
Agrigento, 18 gen. (Adnkronos) - Il ministro della Cultura Alessandro Giuli è appena arrivato al Teatro Pirandello di Agrigento per la cerimonia inaugurale di Agrigento Capitale della Cultura. Giuli si è seduto in prima fila, in attesa dell'arrivo del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Agrigento, 18 gen. (Adnkronos) - "Oggi è un giorno di festa, perché abbiamo il presidente della Repubblica. E' una giornata importantissima, siamo felici. Adesso dobbiamo cercare di valorizzarla al meglio. Abbiamo poco tempo e lo dobbiamo sfruttare al massimo". Lo ha detto il Presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno, in attesa dell'arrivo del Capo dello Stato Sergio Mattarella al Teatro Pirandello di Agrigento per la cerimonia di apertura di Agrigento Capitale della cultura 2025.
Roma, 18 gen. (Adnkronos) - “Il 18 gennaio 1919, don Luigi Sturzo lanciando l’appello ’Liberi e forti’ fondava il Partito popolare italiano, dando voce a chi rappresentava i valori cristiani e democratici in Italia. Un esempio di visione politica basata sulla libertà, sul rispetto e sul servizio alla comunità. Gli stessi valori ai quali si ispira Forza Italia, per una politica che mette al centro la persona, la famiglia e la giustizia sociale”. Così Forza Italia sui canali social del partito.
Roma, 18 gen. (Adnkronos) - "Ora Giorgia Meloni non può fare altro che chiamare Santanchè e chiederle un passo indietro. Non lo facesse farebbe una figura davvero barbina. La presidente del Consiglio ha atteso anche troppo e con un'immagine come quella dataci dalla ministra del Turismo ha leso la reputazione internazionale del nostro Paese. Per quel che ci riguarda torneremo immediatamente alla carica. Santanchè non può continuare a fare la ministra". Così il capogruppo M5S alla Camera, Francesco Silvestri, a 'L'attimo fuggente', su Giornale radio Rai.
Roma, 18 gen. (Adnkronos) - “Chi fa il ministro rappresenta tutto il Paese. Il partito della Meloni è giustizialista con gli avversari e indulgente con i propri rappresentanti. Il silenzio di Fdi sulla vicenda Santanche è molto ambiguo. Quello che pensa il Pd sulla vicenda è noto”. Così il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, a Sky Agenda.
Agrigento, 18 gen. (Adnkronos) - “Agrigento è stata scelta quale Capitale italiana della cultura 2025 anche perché, nel progetto iniziale presentato al momento della candidatura, Lampedusa aveva un ruolo determinante. In tutti questi mesi però non è mai stata fatta alcuna riunione né attivata alcuna iniziativa per il coinvolgimento dell’isola, nel disinteresse più totale non solo del capoluogo ma anche della stessa Amministrazione comunale di Lampedusa che, probabilmente per propria incapacità, ha del tutto e colpevolmente ignorato quella che, almeno sulla carta, poteva essere un’opportunità di promozione culturale e turistica. A questo punto che senso ha continuare a far parte della provincia di Agrigento? Presenterò una mozione al Consiglio comunale per chiedere di attivare tutte le iniziative necessarie affinché la nostra isola diventi l’83° Comune della provincia di Palermo”. Lo dice Totò Martello, capogruppo del Pd al Comune di Lampedusa e Linosa.
“Mi rivolgo anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - aggiunge Martello - affinché valuti questa situazione con la massima attenzione. Signor Presidente, saremo anche ‘Capitale della Cultura’ ma a Lampedusa per una visita specialistica fanno aspettare anche mesi, e in provincia di Agrigento abbiamo ancora i rubinetti a secco e l’acqua nelle vasche da bagno”.