Di Pietro corre insieme al Movimento 5 Stelle? Niente affatto. E’ lo stesso Grillo a smentire le voci che lo darebbero alleato al leader dell’Italia dei Valori per le prossime politiche in 12 punti pubblicati online (sopra lo screenshot del post) in cui specifica, tra l’altro, quale è la linea del movimento su primarie e partecipazione alle trasmissioni televisive. E dove cancella anche uno dei pilastri del movimento, ovvero quello delle dimissioni in bianco. Un’abitudine consolidata nel Movimento tra chi ha assunto incarichi pubblici che consisteva nel rimettere ogni sei mesi il mandato nelle mani dei cittadini. Un modo, forse, per salvare i ‘colonnelli’ del Movimento che altrimenti non rischiano di non vedersi rinnovata la fiducia della base.
Beppe Grillo pubblica sul blog “una ‘guida for dummies‘ per tutti coloro che hanno dubbi interpretativi, dietrologie, necessità di chiarimenti”. Innanzitutto l’alleanza alle politiche, dove il movimento correrà da solo. “Antonio Di Pietro ha la mia amicizia – scrive il comico genovese sul suo blog -, ma il M5S non si alleerà né con l’Idv, né con nessun altro. Il M5S vuole sostituire il Sistema dei partiti con la democrazia diretta. In sostanza vuole la fine dei partiti basati sulla delega in bianco”.
Poi, alla voce “T come Televisione“, Grillo specifica che “non sono ‘vietate’ interviste di eletti del M5S trasmesse in televisione per spiegare le attività di cui sono direttamente responsabili”, ma allo stesso tempo “è fortemente sconsigliata (in futuro sarà vietata) la partecipazione ai talk show condotti abitualmente da giornalisti graditi o nominati dai partiti, come è il caso delle reti Rai, delle reti Mediaset e de La7“. Un riferimento che punta dritto alla scorsa puntata di Ballarò, al centro delle polemiche dopo la partecipazione della consigliera comunale di Bologna Federica Salsi. Il leader M5S ha paragonato la tv al “punto G” e lei ha replicato accusandolo di essere figlio della cultura berlusconiana. Attacchi e polemiche al vetriolo culminati nell’isolamento della Salsi in Consiglio comunale a cui la consigliera ha reagito paragonando il Movimento a Scientology.
Cruciale anche il dietrofront sulla remissione mandati. Una decisione che si innesta sulla scia delle polemiche a seguito di quanto accaduto in consiglio comunale a Bologna, dove il consigliere Massimo Bugani, dopo la presa di distanza da Federica Salsi, rischia di non vedersi rinnovata la fiducia dei cittadini nell’assemblea fissata per il 14 novembre. Infatti alla lettera “R come Remissione del mandato” Grillo scrive che “il consigliere, il sindaco o il parlamentare non ha alcun obbligo di rimettere il mandato periodicamente (ad esempio ogni sei mesi)”.
Nella ‘guida for dummies’, il blogger puntualizza la posizione dei 5 Stelle su alcuni grandi temi, ricordando, tra le altre cose, che gli eletti nelle file del Movimento non percepiranno più di 5mila euro lordi al mese; non ci saranno primarie ma la sola scelta del portavoce per Camera e Senato. Il Movimento inoltre voterà anche proposte di altri partiti se aderenti al programma dei 5 Stelle. Sulla questione euro, la decisione di rimanere nella moneta unica “spetta ai cittadini italiani attraverso un referendum”. E prosegue: “Io ritengo che l’Italia non possa permettersi l’euro, ma devono essere gli italiani a deciderlo e non un gruppo di oligarchi o Beppe Grillo”. Il M5S inoltre “non candida chi ha svolto due mandati anche se interrotti” e “supporta e appoggia le istanze dei movimenti con obiettivi comuni, come è avvenuto per il no al nucleare, l’acqua pubblica, il No Tav e il No Gronda, eccetera”. Sui rimborsi confermata la linea di sempre: “il M5S non ha incassato alcun rimborso elettorale per le regionali e non lo incasserà per le prossime politiche”.
Pdci: “Editto è web-dittatura” – Flavio Arzarello, responsabile della comunicazione del Pdci, definisce il post “l’editto di Beppe Grillo”, che è il contrario della “democrazia diretta” perché vietare “ai suoi la partecipazione ai talk show è segno di delirio di onnipotenza”. Per Arzarello “siamo alla ‘web-dittatura’ di una sola persona. Gli italiani se ne accorgeranno molto in fretta”.
Puppato (Pd): “Solidarietà a Federica Salsi” – Laura Puppato, consigliere regionale del Pd in Veneto e candidata in corsa alle primarie del centrosinistra, solidarizza con Federica Salsi e si chiera contro “il bavaglio” voluto dal comico 5 Stelle. “E’ vero che ogni movimento o partito ha le sue regole, ma le regole si possono anche infrangere quando sono irragionevoli e immotivate. Qui non stiamo parlando di valori o di principi non rispettati ma di televisione, di comunicazione”. Inoltre, ha aggiunto, “ritenere tuttavia che questo possa essere una ragione per determinare un’autoesclusione dalla tv o dagli spazi informativi che ti consentono di spiegare come la pensi e cosa vorresti fare, lo trovo presuntuoso eccessivo e esagitato. Proprio non lo condivido”.
Politica
Grillo: “Di Pietro è amico, non è alleato. No talk show per i 5 Stelle”
Il comico sul blog scrive un post dal titolo "Grillo for dummies" in cui specifica di non volere correre alle prossime politiche né col leader Idv né con altri partiti. In più cancella uno dei pilastri del Movimento: ovvero l'obbligo di remissione del mandato ogni sei mesi per "consiglieri, sindaci e parlamentari". Una norma ad hoc per salvare i 'colonnelli'?
Di Pietro corre insieme al Movimento 5 Stelle? Niente affatto. E’ lo stesso Grillo a smentire le voci che lo darebbero alleato al leader dell’Italia dei Valori per le prossime politiche in 12 punti pubblicati online (sopra lo screenshot del post) in cui specifica, tra l’altro, quale è la linea del movimento su primarie e partecipazione alle trasmissioni televisive. E dove cancella anche uno dei pilastri del movimento, ovvero quello delle dimissioni in bianco. Un’abitudine consolidata nel Movimento tra chi ha assunto incarichi pubblici che consisteva nel rimettere ogni sei mesi il mandato nelle mani dei cittadini. Un modo, forse, per salvare i ‘colonnelli’ del Movimento che altrimenti non rischiano di non vedersi rinnovata la fiducia della base.
Beppe Grillo pubblica sul blog “una ‘guida for dummies‘ per tutti coloro che hanno dubbi interpretativi, dietrologie, necessità di chiarimenti”. Innanzitutto l’alleanza alle politiche, dove il movimento correrà da solo. “Antonio Di Pietro ha la mia amicizia – scrive il comico genovese sul suo blog -, ma il M5S non si alleerà né con l’Idv, né con nessun altro. Il M5S vuole sostituire il Sistema dei partiti con la democrazia diretta. In sostanza vuole la fine dei partiti basati sulla delega in bianco”.
Poi, alla voce “T come Televisione“, Grillo specifica che “non sono ‘vietate’ interviste di eletti del M5S trasmesse in televisione per spiegare le attività di cui sono direttamente responsabili”, ma allo stesso tempo “è fortemente sconsigliata (in futuro sarà vietata) la partecipazione ai talk show condotti abitualmente da giornalisti graditi o nominati dai partiti, come è il caso delle reti Rai, delle reti Mediaset e de La7“. Un riferimento che punta dritto alla scorsa puntata di Ballarò, al centro delle polemiche dopo la partecipazione della consigliera comunale di Bologna Federica Salsi. Il leader M5S ha paragonato la tv al “punto G” e lei ha replicato accusandolo di essere figlio della cultura berlusconiana. Attacchi e polemiche al vetriolo culminati nell’isolamento della Salsi in Consiglio comunale a cui la consigliera ha reagito paragonando il Movimento a Scientology.
Cruciale anche il dietrofront sulla remissione mandati. Una decisione che si innesta sulla scia delle polemiche a seguito di quanto accaduto in consiglio comunale a Bologna, dove il consigliere Massimo Bugani, dopo la presa di distanza da Federica Salsi, rischia di non vedersi rinnovata la fiducia dei cittadini nell’assemblea fissata per il 14 novembre. Infatti alla lettera “R come Remissione del mandato” Grillo scrive che “il consigliere, il sindaco o il parlamentare non ha alcun obbligo di rimettere il mandato periodicamente (ad esempio ogni sei mesi)”.
Nella ‘guida for dummies’, il blogger puntualizza la posizione dei 5 Stelle su alcuni grandi temi, ricordando, tra le altre cose, che gli eletti nelle file del Movimento non percepiranno più di 5mila euro lordi al mese; non ci saranno primarie ma la sola scelta del portavoce per Camera e Senato. Il Movimento inoltre voterà anche proposte di altri partiti se aderenti al programma dei 5 Stelle. Sulla questione euro, la decisione di rimanere nella moneta unica “spetta ai cittadini italiani attraverso un referendum”. E prosegue: “Io ritengo che l’Italia non possa permettersi l’euro, ma devono essere gli italiani a deciderlo e non un gruppo di oligarchi o Beppe Grillo”. Il M5S inoltre “non candida chi ha svolto due mandati anche se interrotti” e “supporta e appoggia le istanze dei movimenti con obiettivi comuni, come è avvenuto per il no al nucleare, l’acqua pubblica, il No Tav e il No Gronda, eccetera”. Sui rimborsi confermata la linea di sempre: “il M5S non ha incassato alcun rimborso elettorale per le regionali e non lo incasserà per le prossime politiche”.
Pdci: “Editto è web-dittatura” – Flavio Arzarello, responsabile della comunicazione del Pdci, definisce il post “l’editto di Beppe Grillo”, che è il contrario della “democrazia diretta” perché vietare “ai suoi la partecipazione ai talk show è segno di delirio di onnipotenza”. Per Arzarello “siamo alla ‘web-dittatura’ di una sola persona. Gli italiani se ne accorgeranno molto in fretta”.
Puppato (Pd): “Solidarietà a Federica Salsi” – Laura Puppato, consigliere regionale del Pd in Veneto e candidata in corsa alle primarie del centrosinistra, solidarizza con Federica Salsi e si chiera contro “il bavaglio” voluto dal comico 5 Stelle. “E’ vero che ogni movimento o partito ha le sue regole, ma le regole si possono anche infrangere quando sono irragionevoli e immotivate. Qui non stiamo parlando di valori o di principi non rispettati ma di televisione, di comunicazione”. Inoltre, ha aggiunto, “ritenere tuttavia che questo possa essere una ragione per determinare un’autoesclusione dalla tv o dagli spazi informativi che ti consentono di spiegare come la pensi e cosa vorresti fare, lo trovo presuntuoso eccessivo e esagitato. Proprio non lo condivido”.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".