Fiamme Gialle all’Alitalia via Windjet. Questa mattina sono state eseguite perquisizioni dalla Guardia di Finanza di Catania negli uffici della compagnia di Roberto Colaninno e della low cost che fu del patron del Calcio Catania, Antonino Pulvirenti Alitalia e Windjet. Le perquisizioni, si legge in una nota della Procura di Catania, chiudono la prima fase delle indagini preliminari avviate fin da questa estate ed attinenti da un lato alla denuncia sporta dai legali responsabili di Windjet nei confronti di Alitalia circa la gestione delle trattative per l’acquisto della compagnia catanese o di suoi assetti patrimoniali e dall’altro, in via autonoma ma collegata, alla verifica della sussistenza di reati nella gestione di Windjet e in particolare nella redazione della documentazione contabile.
Già il 29 agosto scorso, continua la nota della Procura, la Guardia di Finanza aveva proceduto al sequestro di documentazione presso gli uffici di Windjet. Le indagini “sono in fase di accertamenti preliminari, finalizzati alla individuazione di responsabilità personali. Con riferimento a notizie di stampa circolate nei giorni passati si precisa che per i fatti denunciati in danno di Windjet non sono state effettuate, allo stato, iscrizioni nei confronti di noti. La Procura della Repubblica segue costantemente e nell’ampiezza delle sue attribuzioni, anche di carattere civilistico, lo sviluppo della vicenda”, conclude la nota.
La trattativa tra Alitalia e Windjet, durata diversi mesi, ha avuto un primo punto di incontro il 13 aprile scorso, quando è stato firmato il contratto preliminare di acquisizione. Ma è seguita una rottura tra le parti: la dead line è fissabile il 29 giugno scorso, data di scadenza dell’acquisizione: per Alitalia la compagnia aerea siciliana non aveva presentato documenti chiesti sulla situazione patrimoniale e di bilancio; per Windjet era Cai che sperava di spuntare condizioni maggiormente vantaggiose, imponendo “condizioni vessatorie” e usando a pretesto la necessità di ricevere documentazione da terze parti.
Una contrapposizione che è diventata sempre più forte, fino alla rottura definitiva avvenuta il 10 agosto scorso, con la chiusura negativa del dossier. Per Windjet, schiacciata da un debito 140 milioni di euro, sono arrivate offerte e proposte per evitare il fallimento, ma nessuna si è concretizzata. La società, il 30 settembre scorso, ha rivelato di essere pronta a ripartire, dal prossimo 6 dicembre, con un nuovo nome, Aereo linee siciliane, e nuovi colori. Tra meno di un mese si saprà se sarà così.