“La legislatura attuale termina nell’aprile 2013. Come ho detto più volte, l’Italia deve ritrovare un processo democratico normale e non c’è nessuna ragione per cui il voto non debba dare una maggioranza in grado di governare. Come ho detto recentemente, nell’ipotesi in cui fosse impossibile costituire una tale maggioranza, io sarei là. Se servisse, io continuerei”. Così il Presidente del Consiglio, Mario Monti, in una intervista al trimestrale Politique internationale. L’intervista – si apprende a Palazzo Chigi – e’ stata però raccolta nella seconda metà di settembre.
Nel colloquio, il presidente del Consiglio riprende i temi più cari: “Alcune pratiche, profondamente radicate nella mentalità italiana”, come “l’evasione fiscale” o “il nepotismo”, “non sono degne di un Paese sviluppato membro del G7 e che è la seconda potenza industriale d’Europa”. “Spero – aggiunge – di aver contribuito a rendere gli italiani meno tolleranti rispetto agli abusi di potere e alla corruzione, e più rispettosi nei confronti dei loro doveri civici, a partire da quello che consiste nel pagare le tasse”. Monti torna anche sulla necessità di una continuità sul fronte delle riforme. Sarà “difficile tornare indietro” e “sono rassicurato dal fatto che un gran numero di responsabili politici si sia impegnato a continuare su questa strada virtuosa”. Anche perché “queste riforme godono del sostegno” degli italiani che “si rendono conto che in passato non sono state fatte sempre le scelte giuste e che questi sacrifici sono necessari per creare occupazione a beneficio delle generazioni presenti e future”. Alla richiesta dell’intervistatore di chiarire le parole pronunciate a New York il 27 settembre, pochi giorni prima dell’intervista (il premier aveva detto che in “circostanze speciali” avrebbe potuto valutare l’ipotesi di un bis a Palazzo Chigi), Monti risponde: “Ciò che ho detto di recente è che, nell’ipotesi in cui risultasse impossibile costituire una maggioranza, io ci sarò. E se sarà necessario continuerò”. Ma, prosegue, “come ho detto molte volte l’Italia deve ritrovare la via di un processo democratico normale e non c’è alcun motivo per cui questo scrutinio non consenta di esprimere una maggioranza in grado di governare”.
Alla domanda su come veda l’Italia tra dieci anni, Monti risponde: “Sono ottimista. Le azioni intraprese proseguiranno e continueranno a portare i loro frutti. Gli italiani – prosegue il premier – si rendono conto che chi evade il fisco è un ladro. Ruba nelle tasche dei cittadini onesti, che sono costretti a pagare di più. Hanno capito che queste abitudini macchiano la reputazione del Paese”. Nell’intervista Monti si dice anche “impressionato dal senso di responsabilità di cui hanno dato prova gli italiani”.