Ponte Nord, Pizzarotti non taglia il nastro. “Uno spreco, non ci rappresenta” (foto)
Struttura impattante da 39 milioni di euro, di cui 25 dalle casse comunali, per collegare stazione e Efsa, voluta dal centrodestra di Ubaldi e Vignali e, oltretutto, ancora incompiuta perché manca il tetto che costa altri 4 milioni: "Nessuna inaugurazione, collega il niente col niente. Proveremo a finirlo, ma non coi soldi dei cittadini"
Nessun taglio del nastro per il Ponte Nord di Parma. L’opera simbolo di quindici anni di amministrazione di centrodestra, al centro di critiche e polemiche per mole, posizione e costi, è stata aperta al pubblico dopo due anni di lavori, ma senza il cerimoniale che si riserva alle grandi opere.
Il sindaco Federico Pizzarotti si è rifiutato di tagliare il nastro e l’unico atto ufficiale è stata la benedizione del parroco don Luigi Valentini. “Non è un’inaugurazione e infatti non c’è nessun nastro – ha sottolineato il primo cittadino del Movimento Cinque stelle – Questa è un’opera che non ci rappresenta, ma che apriamo ai cittadini, visto che sono stati loro a pagarla, anche se non ha ancora una funzione perché prima non era stata pensata”.
Nessuno finora aveva avuto il coraggio di inaugurare il ponte che sorge a pochi passi dalla stazione e che idealmente dovrebbe collegarla alla sede dell’Efsa, tanto che la sua reale denominazione è Ponte Europa. Non l’aveva fatto il commissario straordinario Mario Ciclosi e non l’ha voluto fare nemmeno il sindaco Pizzarotti, che in campagna elettorale ha sempre parlato dell’opera come di un “ponte che collega il niente con il niente”, visto che il tratto del torrente Parma su cui passa è quasi sempre in secca e che a un centinaio di metri c’è un altro ponte che congiunge le due zone della città.
Prima di consegnarlo parzialmente al pubblico, la giunta Cinque stelle in questi mesi ha ridimensionato il progetto, riducendo le corsie stradali da quattro a due e facendo realizzare una pista ciclabile non prevista nel progetto originale. Ma l’apertura dell’infrastruttura ultramoderna non rappresenta certo la fine dei problemi legati all’opera, come sanno bene gli amministratori. Il progetto del ponte, voluto nell’era di Elvio Ubaldi e cominciato sotto l’amministrazione di Pietro Vignali, porta la firma dell’architetto Vittorio Guasti, ex senatore del Pdl, ex coordinatore di Forza Italia ed ex vicesindaco di Parma, ed è costato 39 milioni di euro, di cui 25 di contributi pubblici. A costruirlo in due anni (dal 2010 al 2012) è stata l’impresa di Paolo Pizzarotti, l’industriale che porta lo stesso cognome del sindaco e che nella città ducale avrebbe dovuto realizzare il ben più mastodontico progetto della metropolitana, promessa rimangiata di campagna elettorale dell’ex sindaco Vignali.
Il problema però è che per ora il grande spazio coperto da vetrate su due piani che sorge di fianco all’asse stradale del ponte, lungo 160 metri e alto 15, è del tutto inutilizzabile. Manca la copertura finale del volume, che al momento è aperto e non riscaldato, e che per norma non può ospitare sedi stabili di attività, essendo costruito sopra un corso d’acqua. Niente negozi e uffici dunque, ma nemmeno alcuna esposizione o mercato temporaneo, almeno fino a quando non saranno completati i lavori per l’impiantistica. E per farlo, secondo l’assessore ai Lavori pubblici Michele Alinovi, servono altri 3 milioni e 980mila euro che l’amministrazione Cinque stelle sta cercando con Regione, Provincia e Aipo, che insieme dovranno trovare anche una funzione adeguata agli spazi costruiti. “Ora che il ponte c’è cercheremo di utilizzare al meglio i soldi spesi male dei cittadini – ha detto Pizzarotti – Sicuramente altri non li investiremo noi”.
Nel frattempo 850mila euro serviranno per coprire la chiusura della copertura a vetri, ma la questione su come lo spazio potrà essere utilizzato rimane. Il rischio è che il Ponte Nord diventi un contenitore vuoto e un luogo di degrado, vista la sua identità di piazza coperta che però si colloca tra l’autostrada e la stazione. “Servono enormi costi di manutenzione e bisogna pensare a soluzioni per potere valorizzare gli spazi” ha detto Alinovi.
Senza contare che per realizzare la bretella è stato vivisezionato un intero quartiere, con il risultato che i residenti di via Brennero, aperta per fare spazio al ponte, si sono trovati con una strada a due corsie (nel progetto originario ne erano previste quattro) a pochi metri dalle proprie finestre. “Per tamponare la situazione abbiamo deciso di non aprire la strada fino a quando non saranno completati i lavori della stazione, in modo da non gravare con il traffico sui residenti – ha spiegato l’assessore – Di certo questa è un’opera che si poteva non fare, ma in qualche modo bisogna concludere questa triste storia”. Nei giorni scorsi a ribattere alle critiche era stato l’amministratore unico di Stu Authority Francesco Fochi, che aveva negato la mancanza di fondi per finire il progetto e che era presente all’apertura del passaggio insieme a tecnici e dirigenti del Comune, rappresentanti dell’impresa costruttrice e consiglieri Cinque stelle. Unico esponente dell’opposizione, il consigliere del Pdl Paolo Buzzi, che da vicesindaco della giunta Vignali e ancora prima di Ubaldi aveva sempre sostenuto il progetto. Assente invece il Pd, che negli ultimi giorni aveva invitato la città a boicottare l’evento, considerato in “totale continuità con quella idea di città-vetrina del centrodestra, vuoto messaggio del disastro in cui versa Parma”. Il consigliere Massimo Iotti aveva puntato il dito contro la scelta dell’amministrazione di aprire il ponte: “In campagna elettorale Pizzarotti e i grillini invitavano a boicottare l’inaugurazione del Ponte a Nord e promettevano la gogna mediatica a chi fosse andato alla cerimonia. Invece, dopo sei mesi chi inaugura il Ponte, con tanto di invito ufficiale? Proprio gli stessi malpancisti che oggi governano la città”. Per i politici assenti, non sono mancati invece tanti cittadini e curiosi che hanno attraversato insieme al sindaco e agli assessori il nuovo collegamento. Pochi però quelli pronti ad applaudire l’opera, a partire dai residenti di via Brennero e delle vie intorno. Al punto che qualcuno, con un cartello, ha subito battezzato con un nuovo nome il Ponte Nord: “Anche Parma ha il Ponte dei Sospiri”.
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La Redazione
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Al referendum sul Jobs act voterò sì, ma non abbiamo chiesto abiure a nessuno rispetto al passato". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io candidata premier? C'è tempo, intanto costruiamo la coalizione e il progetto condiviso per l'Italia". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sembra che parliamo di cose astratte o di fantasie ma le alleanze le abbiamo già fatte e abbiamo vinto due elezioni in Regioni in cui governava la destra, costruendo una coalizione attorno a un programma di cose concrete". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita, a proposito del centrosinistra.
"Sento anche io questo ritornello dell'opposizione che manca, ma non tiriamoci più sfiga di quella che c'è. Lavoriamo per unire le opposizioni su cose concrete. In Parlamento sono più le cose che votiamo insieme di quelle che su cui dividiamo", ha spiegato la leader del Pd.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria, ce lo chiede la gente. Rispetto il dibattito di questi giorni, l'aspetto positivo è che siamo tutti d'accordo sul fatto che non può andare come l'altra volta. Ma prima degli accori tattici ho una ambizione più alta, unire su una prospettiva comune l'Italia che vuole mandare a casa la destra". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul dibattito innescato dalle parole di Dario Franceschini.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".
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Emilia Romagna
Ponte Nord, Pizzarotti non taglia il nastro. “Uno spreco, non ci rappresenta” (foto)
Struttura impattante da 39 milioni di euro, di cui 25 dalle casse comunali, per collegare stazione e Efsa, voluta dal centrodestra di Ubaldi e Vignali e, oltretutto, ancora incompiuta perché manca il tetto che costa altri 4 milioni: "Nessuna inaugurazione, collega il niente col niente. Proveremo a finirlo, ma non coi soldi dei cittadini"
Nessun taglio del nastro per il Ponte Nord di Parma. L’opera simbolo di quindici anni di amministrazione di centrodestra, al centro di critiche e polemiche per mole, posizione e costi, è stata aperta al pubblico dopo due anni di lavori, ma senza il cerimoniale che si riserva alle grandi opere.
Il sindaco Federico Pizzarotti si è rifiutato di tagliare il nastro e l’unico atto ufficiale è stata la benedizione del parroco don Luigi Valentini. “Non è un’inaugurazione e infatti non c’è nessun nastro – ha sottolineato il primo cittadino del Movimento Cinque stelle – Questa è un’opera che non ci rappresenta, ma che apriamo ai cittadini, visto che sono stati loro a pagarla, anche se non ha ancora una funzione perché prima non era stata pensata”.
Nessuno finora aveva avuto il coraggio di inaugurare il ponte che sorge a pochi passi dalla stazione e che idealmente dovrebbe collegarla alla sede dell’Efsa, tanto che la sua reale denominazione è Ponte Europa. Non l’aveva fatto il commissario straordinario Mario Ciclosi e non l’ha voluto fare nemmeno il sindaco Pizzarotti, che in campagna elettorale ha sempre parlato dell’opera come di un “ponte che collega il niente con il niente”, visto che il tratto del torrente Parma su cui passa è quasi sempre in secca e che a un centinaio di metri c’è un altro ponte che congiunge le due zone della città.
Prima di consegnarlo parzialmente al pubblico, la giunta Cinque stelle in questi mesi ha ridimensionato il progetto, riducendo le corsie stradali da quattro a due e facendo realizzare una pista ciclabile non prevista nel progetto originale. Ma l’apertura dell’infrastruttura ultramoderna non rappresenta certo la fine dei problemi legati all’opera, come sanno bene gli amministratori. Il progetto del ponte, voluto nell’era di Elvio Ubaldi e cominciato sotto l’amministrazione di Pietro Vignali, porta la firma dell’architetto Vittorio Guasti, ex senatore del Pdl, ex coordinatore di Forza Italia ed ex vicesindaco di Parma, ed è costato 39 milioni di euro, di cui 25 di contributi pubblici. A costruirlo in due anni (dal 2010 al 2012) è stata l’impresa di Paolo Pizzarotti, l’industriale che porta lo stesso cognome del sindaco e che nella città ducale avrebbe dovuto realizzare il ben più mastodontico progetto della metropolitana, promessa rimangiata di campagna elettorale dell’ex sindaco Vignali.
Il problema però è che per ora il grande spazio coperto da vetrate su due piani che sorge di fianco all’asse stradale del ponte, lungo 160 metri e alto 15, è del tutto inutilizzabile. Manca la copertura finale del volume, che al momento è aperto e non riscaldato, e che per norma non può ospitare sedi stabili di attività, essendo costruito sopra un corso d’acqua. Niente negozi e uffici dunque, ma nemmeno alcuna esposizione o mercato temporaneo, almeno fino a quando non saranno completati i lavori per l’impiantistica. E per farlo, secondo l’assessore ai Lavori pubblici Michele Alinovi, servono altri 3 milioni e 980mila euro che l’amministrazione Cinque stelle sta cercando con Regione, Provincia e Aipo, che insieme dovranno trovare anche una funzione adeguata agli spazi costruiti. “Ora che il ponte c’è cercheremo di utilizzare al meglio i soldi spesi male dei cittadini – ha detto Pizzarotti – Sicuramente altri non li investiremo noi”.
Nel frattempo 850mila euro serviranno per coprire la chiusura della copertura a vetri, ma la questione su come lo spazio potrà essere utilizzato rimane. Il rischio è che il Ponte Nord diventi un contenitore vuoto e un luogo di degrado, vista la sua identità di piazza coperta che però si colloca tra l’autostrada e la stazione. “Servono enormi costi di manutenzione e bisogna pensare a soluzioni per potere valorizzare gli spazi” ha detto Alinovi.
Senza contare che per realizzare la bretella è stato vivisezionato un intero quartiere, con il risultato che i residenti di via Brennero, aperta per fare spazio al ponte, si sono trovati con una strada a due corsie (nel progetto originario ne erano previste quattro) a pochi metri dalle proprie finestre. “Per tamponare la situazione abbiamo deciso di non aprire la strada fino a quando non saranno completati i lavori della stazione, in modo da non gravare con il traffico sui residenti – ha spiegato l’assessore – Di certo questa è un’opera che si poteva non fare, ma in qualche modo bisogna concludere questa triste storia”.
Nei giorni scorsi a ribattere alle critiche era stato l’amministratore unico di Stu Authority Francesco Fochi, che aveva negato la mancanza di fondi per finire il progetto e che era presente all’apertura del passaggio insieme a tecnici e dirigenti del Comune, rappresentanti dell’impresa costruttrice e consiglieri Cinque stelle. Unico esponente dell’opposizione, il consigliere del Pdl Paolo Buzzi, che da vicesindaco della giunta Vignali e ancora prima di Ubaldi aveva sempre sostenuto il progetto. Assente invece il Pd, che negli ultimi giorni aveva invitato la città a boicottare l’evento, considerato in “totale continuità con quella idea di città-vetrina del centrodestra, vuoto messaggio del disastro in cui versa Parma”. Il consigliere Massimo Iotti aveva puntato il dito contro la scelta dell’amministrazione di aprire il ponte: “In campagna elettorale Pizzarotti e i grillini invitavano a boicottare l’inaugurazione del Ponte a Nord e promettevano la gogna mediatica a chi fosse andato alla cerimonia. Invece, dopo sei mesi chi inaugura il Ponte, con tanto di invito ufficiale? Proprio gli stessi malpancisti che oggi governano la città”.
Per i politici assenti, non sono mancati invece tanti cittadini e curiosi che hanno attraversato insieme al sindaco e agli assessori il nuovo collegamento. Pochi però quelli pronti ad applaudire l’opera, a partire dai residenti di via Brennero e delle vie intorno. Al punto che qualcuno, con un cartello, ha subito battezzato con un nuovo nome il Ponte Nord: “Anche Parma ha il Ponte dei Sospiri”.
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Politica
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Cronaca
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Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io candidata premier? C'è tempo, intanto costruiamo la coalizione e il progetto condiviso per l'Italia". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sembra che parliamo di cose astratte o di fantasie ma le alleanze le abbiamo già fatte e abbiamo vinto due elezioni in Regioni in cui governava la destra, costruendo una coalizione attorno a un programma di cose concrete". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita, a proposito del centrosinistra.
"Sento anche io questo ritornello dell'opposizione che manca, ma non tiriamoci più sfiga di quella che c'è. Lavoriamo per unire le opposizioni su cose concrete. In Parlamento sono più le cose che votiamo insieme di quelle che su cui dividiamo", ha spiegato la leader del Pd.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria, ce lo chiede la gente. Rispetto il dibattito di questi giorni, l'aspetto positivo è che siamo tutti d'accordo sul fatto che non può andare come l'altra volta. Ma prima degli accori tattici ho una ambizione più alta, unire su una prospettiva comune l'Italia che vuole mandare a casa la destra". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul dibattito innescato dalle parole di Dario Franceschini.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".