Ponte Nord, Pizzarotti non taglia il nastro. “Uno spreco, non ci rappresenta” (foto)
Struttura impattante da 39 milioni di euro, di cui 25 dalle casse comunali, per collegare stazione e Efsa, voluta dal centrodestra di Ubaldi e Vignali e, oltretutto, ancora incompiuta perché manca il tetto che costa altri 4 milioni: "Nessuna inaugurazione, collega il niente col niente. Proveremo a finirlo, ma non coi soldi dei cittadini"
Nessun taglio del nastro per il Ponte Nord di Parma. L’opera simbolo di quindici anni di amministrazione di centrodestra, al centro di critiche e polemiche per mole, posizione e costi, è stata aperta al pubblico dopo due anni di lavori, ma senza il cerimoniale che si riserva alle grandi opere.
Il sindaco Federico Pizzarotti si è rifiutato di tagliare il nastro e l’unico atto ufficiale è stata la benedizione del parroco don Luigi Valentini. “Non è un’inaugurazione e infatti non c’è nessun nastro – ha sottolineato il primo cittadino del Movimento Cinque stelle – Questa è un’opera che non ci rappresenta, ma che apriamo ai cittadini, visto che sono stati loro a pagarla, anche se non ha ancora una funzione perché prima non era stata pensata”.
Nessuno finora aveva avuto il coraggio di inaugurare il ponte che sorge a pochi passi dalla stazione e che idealmente dovrebbe collegarla alla sede dell’Efsa, tanto che la sua reale denominazione è Ponte Europa. Non l’aveva fatto il commissario straordinario Mario Ciclosi e non l’ha voluto fare nemmeno il sindaco Pizzarotti, che in campagna elettorale ha sempre parlato dell’opera come di un “ponte che collega il niente con il niente”, visto che il tratto del torrente Parma su cui passa è quasi sempre in secca e che a un centinaio di metri c’è un altro ponte che congiunge le due zone della città.
Prima di consegnarlo parzialmente al pubblico, la giunta Cinque stelle in questi mesi ha ridimensionato il progetto, riducendo le corsie stradali da quattro a due e facendo realizzare una pista ciclabile non prevista nel progetto originale. Ma l’apertura dell’infrastruttura ultramoderna non rappresenta certo la fine dei problemi legati all’opera, come sanno bene gli amministratori. Il progetto del ponte, voluto nell’era di Elvio Ubaldi e cominciato sotto l’amministrazione di Pietro Vignali, porta la firma dell’architetto Vittorio Guasti, ex senatore del Pdl, ex coordinatore di Forza Italia ed ex vicesindaco di Parma, ed è costato 39 milioni di euro, di cui 25 di contributi pubblici. A costruirlo in due anni (dal 2010 al 2012) è stata l’impresa di Paolo Pizzarotti, l’industriale che porta lo stesso cognome del sindaco e che nella città ducale avrebbe dovuto realizzare il ben più mastodontico progetto della metropolitana, promessa rimangiata di campagna elettorale dell’ex sindaco Vignali.
Il problema però è che per ora il grande spazio coperto da vetrate su due piani che sorge di fianco all’asse stradale del ponte, lungo 160 metri e alto 15, è del tutto inutilizzabile. Manca la copertura finale del volume, che al momento è aperto e non riscaldato, e che per norma non può ospitare sedi stabili di attività, essendo costruito sopra un corso d’acqua. Niente negozi e uffici dunque, ma nemmeno alcuna esposizione o mercato temporaneo, almeno fino a quando non saranno completati i lavori per l’impiantistica. E per farlo, secondo l’assessore ai Lavori pubblici Michele Alinovi, servono altri 3 milioni e 980mila euro che l’amministrazione Cinque stelle sta cercando con Regione, Provincia e Aipo, che insieme dovranno trovare anche una funzione adeguata agli spazi costruiti. “Ora che il ponte c’è cercheremo di utilizzare al meglio i soldi spesi male dei cittadini – ha detto Pizzarotti – Sicuramente altri non li investiremo noi”.
Nel frattempo 850mila euro serviranno per coprire la chiusura della copertura a vetri, ma la questione su come lo spazio potrà essere utilizzato rimane. Il rischio è che il Ponte Nord diventi un contenitore vuoto e un luogo di degrado, vista la sua identità di piazza coperta che però si colloca tra l’autostrada e la stazione. “Servono enormi costi di manutenzione e bisogna pensare a soluzioni per potere valorizzare gli spazi” ha detto Alinovi.
Senza contare che per realizzare la bretella è stato vivisezionato un intero quartiere, con il risultato che i residenti di via Brennero, aperta per fare spazio al ponte, si sono trovati con una strada a due corsie (nel progetto originario ne erano previste quattro) a pochi metri dalle proprie finestre. “Per tamponare la situazione abbiamo deciso di non aprire la strada fino a quando non saranno completati i lavori della stazione, in modo da non gravare con il traffico sui residenti – ha spiegato l’assessore – Di certo questa è un’opera che si poteva non fare, ma in qualche modo bisogna concludere questa triste storia”. Nei giorni scorsi a ribattere alle critiche era stato l’amministratore unico di Stu Authority Francesco Fochi, che aveva negato la mancanza di fondi per finire il progetto e che era presente all’apertura del passaggio insieme a tecnici e dirigenti del Comune, rappresentanti dell’impresa costruttrice e consiglieri Cinque stelle. Unico esponente dell’opposizione, il consigliere del Pdl Paolo Buzzi, che da vicesindaco della giunta Vignali e ancora prima di Ubaldi aveva sempre sostenuto il progetto. Assente invece il Pd, che negli ultimi giorni aveva invitato la città a boicottare l’evento, considerato in “totale continuità con quella idea di città-vetrina del centrodestra, vuoto messaggio del disastro in cui versa Parma”. Il consigliere Massimo Iotti aveva puntato il dito contro la scelta dell’amministrazione di aprire il ponte: “In campagna elettorale Pizzarotti e i grillini invitavano a boicottare l’inaugurazione del Ponte a Nord e promettevano la gogna mediatica a chi fosse andato alla cerimonia. Invece, dopo sei mesi chi inaugura il Ponte, con tanto di invito ufficiale? Proprio gli stessi malpancisti che oggi governano la città”. Per i politici assenti, non sono mancati invece tanti cittadini e curiosi che hanno attraversato insieme al sindaco e agli assessori il nuovo collegamento. Pochi però quelli pronti ad applaudire l’opera, a partire dai residenti di via Brennero e delle vie intorno. Al punto che qualcuno, con un cartello, ha subito battezzato con un nuovo nome il Ponte Nord: “Anche Parma ha il Ponte dei Sospiri”.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Qualcuno spieghi a Tajani, che parla di Ocalan, che all’epoca dei fatti la segretaria del Pd Schlein aveva 13 anni. Dovrebbe trovare argomenti più solidi per coprire la responsabilità del suo governo sul caso Almasri". Così il Pd replica alle ultime affermazioni di Antonio Tajani.
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - L'orario, il luogo e un'immagine "rilevante". La consulenza dell'esperto informatico Marco Tinti, incaricato dalla procura di Milano, rafforza la credibilità di Omar T., il giovane testimone dell'incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml. Davanti agli inquirenti aveva raccontato di aver assistito e registrato con il cellulare quanto accaduto, la sera del 24 novembre scorso, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta dove lo scooter guidato da Fares Bouzidi, su cui viaggiava anche la vittima, si è scontrato con un'auto dei carabinieri, dopo che il T Max non si era fermato all'alt e aveva proseguito la fuga per venti minuti.
Il testimone aveva raccontato di essere stato costretto da altri due carabinieri, indagati per favoreggiamento e depistaggio, a cancellare un video. Se l'esame del cellulare, voluto dalla procura, non ha restituito nessun video di quella notte, "tuttavia, dall'analisi della timeline è emersa la presenza una miniatura, presumibilmente di un video, di possibile interesse". La miniatura è un'immagine di anteprima, di piccole dimensioni, generata automaticamente dal cellulare. Il frame mostra - confrontando anche con la geolocalizzazione del cellulare - un incrocio cittadino, probabilmente quello dove, intorno alle ore 4, avviene l'incidente mortale. "La rilevanza della miniatura è attribuibile sia alia data e all'ora dell'ultima modifica, sia agli elementi visivi che essa presenta" si legge nella relazione.
"La data di ultima modifica associata al file risale al giorno 24 novembre 2024 ore 4:05:07. Inoltre, comparando la miniatura con le immagini dell'incrocio stradale fornite da Google Streei View, è possibile affermare con un ragionevole grado di certezza come il file ritragga una strada cittadina compatibile con via Ripamonti a Milano. L'inquadratura sembra essere in direzione nord verso via Ripamonti, dall'angolo sud-est dell'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta". Che si tratta di un fotogramma di un video, e non di una semplice foto, il consulente lo deduce dalla dimensione del file, "tipico della maggior parte dei video registrati dal dispositivo e tuttora salvati su di esso". Inoltre, dalla cronologia di navigazione web di quella sera si evidenziano ricerche ripetute su Google 'come recuperare video da cestino' a partire dalle ore 4.38.
Palermo, 30 gen. (Adnkronos) - La ragazza di 17anni accusata di avere ucciso, nel febbraio 2024, insieme con il padre e una coppia di amici dei genitori, la madre e due fratelli, "è imputabile e capace di intendere e di volere". Lo ha deciso il gip del tribunale per i minorenni Nicola Aiello in seguito alla perizia di un neuropsichiatra infantile di Roma che ha valutato la capacità della ragazza. Il gip ha disposto l'inizio della requisitoria per il prossimo 6 marzo. La giovane è imputata per omicidio plurimo aggravato e soppressione di cadavere.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Luisa Morgantini è stata rilasciata insieme al giornalista de Il Sole 24 Ore dopo essere stati fermati in Cisgiordania dalle truppe israeliane . È una buona notizia che tuttavia non cancella la vergogna dei metodi usati contro attivisti e giornalisti stranieri dalle autorità israeliane". Lo dicono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Avs, quest’ultimo ha parlato poco fa direttamente con Morgantini che insieme a Roberto Bongiorni è in attesa che le autorità israeliane liberino i due accompagnatori palestinesi ancora in stato di fermo.
"I fermi, le prevaricazioni e le infinite attese per fare qualsiasi cosa sono il loro modo di agire per scoraggiare chiunque chieda diritti per il popolo palestinese. Ringraziamo i funzionari della Farnesina e il personale diplomatico italiano in Israele che si è impegnata in tutte queste ore per il loro rilascio. Luisa non si è mai fermata - concludono - e non lo farà neanche stavolta. Nemmeno noi".
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - In un'informativa della Guardia di finanza di Milano, tra gli atti che fanno parte del fascicolo del processo contro Chiara Ferragni - imputata per truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022) - emergono una serie di mail in cui si evince il malumore su come il team dell'imprenditrice digitale sembra voler gestire la comunicazione sugli accordi commerciali raggiunti. In una mail dell'azienda dolciaria di Cerealitalia si evidenzia come la dicitura 'acquistate l'uovo per sostenere' sarebbe "fuorviante in quanto passerebbe l'errato concetto che acquistando l'uovo si sostiene la causa benefica", mentre in realtà il numero dei prodotti venduti nulla c'entra con la somma destinata all'ente di sostegno per bambini.
Ancora più esplicite le mail in casa Balocco dopo il contrasto con il team di Chiara Ferragni è esplicito. "Mi verrebbe da rispondere 'in realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante...'" scrive una dipendente all'amministratrice delegata Alessandra Balocco (indagata) che replica: "Hai perfettamente ragione. Si attribuiscono meriti che non hanno, ma il buon Dio ne terrà conto al momento opportuno". E chi cura la comunicazione mette in allarme l'azienda dolciaria di Cuneo. "Chiara Ferragni si sta prendendo tutto il bello di questa iniziativa e voi tutto il brutto. (...) Alla faccia del nuovo Natale rosa e stiloso, insomma. Fate molta attenzione".
E le paure diventano realtà quando le denunce portano all'apertura di un fascicolo in procura e alla perquisizione della Guardia di finanza nelle aziende Ferragni. Nell'informativa viene evidenziato un messaggio Whatsapp inviato al personale: "Avviso importante. Fabio (Damato ex braccio destro dell'imprenditrice digitale, ndr) mi ha chiesto di avvisarvi di non andare in ufficio in Tbs, sia noi dell'ufficio sia chi aveva meeting con lui. C'è la Guardia di finanza e stanno interrogando parte del team". E ancora: "Ragazzi anche chi sta andando in Fenice non andate in ufficio. Sono arrivati anche li, Fabio non vuole che inizino a interrogare tutti".
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sono un garantista, non ho mai chiesto dimissioni. Sull'opportunità è una scelta che spetta alla ministra Santanchè, alla sua sensibilità, non devo dirglielo io". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Santanchè.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "C'è molta propaganda politica, legittima, da parte della segretaria del Pd. La sinistra non può dare lezioni, ripresero loro Ocalan con rullo di tamburi all'aeroporto". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Almasri.
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Emilia Romagna
Ponte Nord, Pizzarotti non taglia il nastro. “Uno spreco, non ci rappresenta” (foto)
Struttura impattante da 39 milioni di euro, di cui 25 dalle casse comunali, per collegare stazione e Efsa, voluta dal centrodestra di Ubaldi e Vignali e, oltretutto, ancora incompiuta perché manca il tetto che costa altri 4 milioni: "Nessuna inaugurazione, collega il niente col niente. Proveremo a finirlo, ma non coi soldi dei cittadini"
Nessun taglio del nastro per il Ponte Nord di Parma. L’opera simbolo di quindici anni di amministrazione di centrodestra, al centro di critiche e polemiche per mole, posizione e costi, è stata aperta al pubblico dopo due anni di lavori, ma senza il cerimoniale che si riserva alle grandi opere.
Il sindaco Federico Pizzarotti si è rifiutato di tagliare il nastro e l’unico atto ufficiale è stata la benedizione del parroco don Luigi Valentini. “Non è un’inaugurazione e infatti non c’è nessun nastro – ha sottolineato il primo cittadino del Movimento Cinque stelle – Questa è un’opera che non ci rappresenta, ma che apriamo ai cittadini, visto che sono stati loro a pagarla, anche se non ha ancora una funzione perché prima non era stata pensata”.
Nessuno finora aveva avuto il coraggio di inaugurare il ponte che sorge a pochi passi dalla stazione e che idealmente dovrebbe collegarla alla sede dell’Efsa, tanto che la sua reale denominazione è Ponte Europa. Non l’aveva fatto il commissario straordinario Mario Ciclosi e non l’ha voluto fare nemmeno il sindaco Pizzarotti, che in campagna elettorale ha sempre parlato dell’opera come di un “ponte che collega il niente con il niente”, visto che il tratto del torrente Parma su cui passa è quasi sempre in secca e che a un centinaio di metri c’è un altro ponte che congiunge le due zone della città.
Prima di consegnarlo parzialmente al pubblico, la giunta Cinque stelle in questi mesi ha ridimensionato il progetto, riducendo le corsie stradali da quattro a due e facendo realizzare una pista ciclabile non prevista nel progetto originale. Ma l’apertura dell’infrastruttura ultramoderna non rappresenta certo la fine dei problemi legati all’opera, come sanno bene gli amministratori. Il progetto del ponte, voluto nell’era di Elvio Ubaldi e cominciato sotto l’amministrazione di Pietro Vignali, porta la firma dell’architetto Vittorio Guasti, ex senatore del Pdl, ex coordinatore di Forza Italia ed ex vicesindaco di Parma, ed è costato 39 milioni di euro, di cui 25 di contributi pubblici. A costruirlo in due anni (dal 2010 al 2012) è stata l’impresa di Paolo Pizzarotti, l’industriale che porta lo stesso cognome del sindaco e che nella città ducale avrebbe dovuto realizzare il ben più mastodontico progetto della metropolitana, promessa rimangiata di campagna elettorale dell’ex sindaco Vignali.
Il problema però è che per ora il grande spazio coperto da vetrate su due piani che sorge di fianco all’asse stradale del ponte, lungo 160 metri e alto 15, è del tutto inutilizzabile. Manca la copertura finale del volume, che al momento è aperto e non riscaldato, e che per norma non può ospitare sedi stabili di attività, essendo costruito sopra un corso d’acqua. Niente negozi e uffici dunque, ma nemmeno alcuna esposizione o mercato temporaneo, almeno fino a quando non saranno completati i lavori per l’impiantistica. E per farlo, secondo l’assessore ai Lavori pubblici Michele Alinovi, servono altri 3 milioni e 980mila euro che l’amministrazione Cinque stelle sta cercando con Regione, Provincia e Aipo, che insieme dovranno trovare anche una funzione adeguata agli spazi costruiti. “Ora che il ponte c’è cercheremo di utilizzare al meglio i soldi spesi male dei cittadini – ha detto Pizzarotti – Sicuramente altri non li investiremo noi”.
Nel frattempo 850mila euro serviranno per coprire la chiusura della copertura a vetri, ma la questione su come lo spazio potrà essere utilizzato rimane. Il rischio è che il Ponte Nord diventi un contenitore vuoto e un luogo di degrado, vista la sua identità di piazza coperta che però si colloca tra l’autostrada e la stazione. “Servono enormi costi di manutenzione e bisogna pensare a soluzioni per potere valorizzare gli spazi” ha detto Alinovi.
Senza contare che per realizzare la bretella è stato vivisezionato un intero quartiere, con il risultato che i residenti di via Brennero, aperta per fare spazio al ponte, si sono trovati con una strada a due corsie (nel progetto originario ne erano previste quattro) a pochi metri dalle proprie finestre. “Per tamponare la situazione abbiamo deciso di non aprire la strada fino a quando non saranno completati i lavori della stazione, in modo da non gravare con il traffico sui residenti – ha spiegato l’assessore – Di certo questa è un’opera che si poteva non fare, ma in qualche modo bisogna concludere questa triste storia”.
Nei giorni scorsi a ribattere alle critiche era stato l’amministratore unico di Stu Authority Francesco Fochi, che aveva negato la mancanza di fondi per finire il progetto e che era presente all’apertura del passaggio insieme a tecnici e dirigenti del Comune, rappresentanti dell’impresa costruttrice e consiglieri Cinque stelle. Unico esponente dell’opposizione, il consigliere del Pdl Paolo Buzzi, che da vicesindaco della giunta Vignali e ancora prima di Ubaldi aveva sempre sostenuto il progetto. Assente invece il Pd, che negli ultimi giorni aveva invitato la città a boicottare l’evento, considerato in “totale continuità con quella idea di città-vetrina del centrodestra, vuoto messaggio del disastro in cui versa Parma”. Il consigliere Massimo Iotti aveva puntato il dito contro la scelta dell’amministrazione di aprire il ponte: “In campagna elettorale Pizzarotti e i grillini invitavano a boicottare l’inaugurazione del Ponte a Nord e promettevano la gogna mediatica a chi fosse andato alla cerimonia. Invece, dopo sei mesi chi inaugura il Ponte, con tanto di invito ufficiale? Proprio gli stessi malpancisti che oggi governano la città”.
Per i politici assenti, non sono mancati invece tanti cittadini e curiosi che hanno attraversato insieme al sindaco e agli assessori il nuovo collegamento. Pochi però quelli pronti ad applaudire l’opera, a partire dai residenti di via Brennero e delle vie intorno. Al punto che qualcuno, con un cartello, ha subito battezzato con un nuovo nome il Ponte Nord: “Anche Parma ha il Ponte dei Sospiri”.
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Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Qualcuno spieghi a Tajani, che parla di Ocalan, che all’epoca dei fatti la segretaria del Pd Schlein aveva 13 anni. Dovrebbe trovare argomenti più solidi per coprire la responsabilità del suo governo sul caso Almasri". Così il Pd replica alle ultime affermazioni di Antonio Tajani.
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - L'orario, il luogo e un'immagine "rilevante". La consulenza dell'esperto informatico Marco Tinti, incaricato dalla procura di Milano, rafforza la credibilità di Omar T., il giovane testimone dell'incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml. Davanti agli inquirenti aveva raccontato di aver assistito e registrato con il cellulare quanto accaduto, la sera del 24 novembre scorso, all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta dove lo scooter guidato da Fares Bouzidi, su cui viaggiava anche la vittima, si è scontrato con un'auto dei carabinieri, dopo che il T Max non si era fermato all'alt e aveva proseguito la fuga per venti minuti.
Il testimone aveva raccontato di essere stato costretto da altri due carabinieri, indagati per favoreggiamento e depistaggio, a cancellare un video. Se l'esame del cellulare, voluto dalla procura, non ha restituito nessun video di quella notte, "tuttavia, dall'analisi della timeline è emersa la presenza una miniatura, presumibilmente di un video, di possibile interesse". La miniatura è un'immagine di anteprima, di piccole dimensioni, generata automaticamente dal cellulare. Il frame mostra - confrontando anche con la geolocalizzazione del cellulare - un incrocio cittadino, probabilmente quello dove, intorno alle ore 4, avviene l'incidente mortale. "La rilevanza della miniatura è attribuibile sia alia data e all'ora dell'ultima modifica, sia agli elementi visivi che essa presenta" si legge nella relazione.
"La data di ultima modifica associata al file risale al giorno 24 novembre 2024 ore 4:05:07. Inoltre, comparando la miniatura con le immagini dell'incrocio stradale fornite da Google Streei View, è possibile affermare con un ragionevole grado di certezza come il file ritragga una strada cittadina compatibile con via Ripamonti a Milano. L'inquadratura sembra essere in direzione nord verso via Ripamonti, dall'angolo sud-est dell'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta". Che si tratta di un fotogramma di un video, e non di una semplice foto, il consulente lo deduce dalla dimensione del file, "tipico della maggior parte dei video registrati dal dispositivo e tuttora salvati su di esso". Inoltre, dalla cronologia di navigazione web di quella sera si evidenziano ricerche ripetute su Google 'come recuperare video da cestino' a partire dalle ore 4.38.
Palermo, 30 gen. (Adnkronos) - La ragazza di 17anni accusata di avere ucciso, nel febbraio 2024, insieme con il padre e una coppia di amici dei genitori, la madre e due fratelli, "è imputabile e capace di intendere e di volere". Lo ha deciso il gip del tribunale per i minorenni Nicola Aiello in seguito alla perizia di un neuropsichiatra infantile di Roma che ha valutato la capacità della ragazza. Il gip ha disposto l'inizio della requisitoria per il prossimo 6 marzo. La giovane è imputata per omicidio plurimo aggravato e soppressione di cadavere.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Luisa Morgantini è stata rilasciata insieme al giornalista de Il Sole 24 Ore dopo essere stati fermati in Cisgiordania dalle truppe israeliane . È una buona notizia che tuttavia non cancella la vergogna dei metodi usati contro attivisti e giornalisti stranieri dalle autorità israeliane". Lo dicono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Avs, quest’ultimo ha parlato poco fa direttamente con Morgantini che insieme a Roberto Bongiorni è in attesa che le autorità israeliane liberino i due accompagnatori palestinesi ancora in stato di fermo.
"I fermi, le prevaricazioni e le infinite attese per fare qualsiasi cosa sono il loro modo di agire per scoraggiare chiunque chieda diritti per il popolo palestinese. Ringraziamo i funzionari della Farnesina e il personale diplomatico italiano in Israele che si è impegnata in tutte queste ore per il loro rilascio. Luisa non si è mai fermata - concludono - e non lo farà neanche stavolta. Nemmeno noi".
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - In un'informativa della Guardia di finanza di Milano, tra gli atti che fanno parte del fascicolo del processo contro Chiara Ferragni - imputata per truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022) - emergono una serie di mail in cui si evince il malumore su come il team dell'imprenditrice digitale sembra voler gestire la comunicazione sugli accordi commerciali raggiunti. In una mail dell'azienda dolciaria di Cerealitalia si evidenzia come la dicitura 'acquistate l'uovo per sostenere' sarebbe "fuorviante in quanto passerebbe l'errato concetto che acquistando l'uovo si sostiene la causa benefica", mentre in realtà il numero dei prodotti venduti nulla c'entra con la somma destinata all'ente di sostegno per bambini.
Ancora più esplicite le mail in casa Balocco dopo il contrasto con il team di Chiara Ferragni è esplicito. "Mi verrebbe da rispondere 'in realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante...'" scrive una dipendente all'amministratrice delegata Alessandra Balocco (indagata) che replica: "Hai perfettamente ragione. Si attribuiscono meriti che non hanno, ma il buon Dio ne terrà conto al momento opportuno". E chi cura la comunicazione mette in allarme l'azienda dolciaria di Cuneo. "Chiara Ferragni si sta prendendo tutto il bello di questa iniziativa e voi tutto il brutto. (...) Alla faccia del nuovo Natale rosa e stiloso, insomma. Fate molta attenzione".
E le paure diventano realtà quando le denunce portano all'apertura di un fascicolo in procura e alla perquisizione della Guardia di finanza nelle aziende Ferragni. Nell'informativa viene evidenziato un messaggio Whatsapp inviato al personale: "Avviso importante. Fabio (Damato ex braccio destro dell'imprenditrice digitale, ndr) mi ha chiesto di avvisarvi di non andare in ufficio in Tbs, sia noi dell'ufficio sia chi aveva meeting con lui. C'è la Guardia di finanza e stanno interrogando parte del team". E ancora: "Ragazzi anche chi sta andando in Fenice non andate in ufficio. Sono arrivati anche li, Fabio non vuole che inizino a interrogare tutti".
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sono un garantista, non ho mai chiesto dimissioni. Sull'opportunità è una scelta che spetta alla ministra Santanchè, alla sua sensibilità, non devo dirglielo io". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Santanchè.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "C'è molta propaganda politica, legittima, da parte della segretaria del Pd. La sinistra non può dare lezioni, ripresero loro Ocalan con rullo di tamburi all'aeroporto". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Almasri.