Vincenzo Maruccio, ex capogruppo dell’Italia dei valori in Regione Lazio, è stato arrestato dal nucleo nucleo di polizia Valutaria della Guardia di Finanza. L‘accusa è di peculato per essersi appropriato di circa un milione di euro di fondi destinati al partito. Dall’ordine di custodia richiesto dal procuratore aggiunto di Roma Nello Rossi e dal sostituto Stefano Pesci, ed emesso dal gip Flavia Costantini, emerge che nel periodo incriminato il politico, già assessore nella giunta di centrosinistra guidata da Piero Marrazzo, avrebbe bruciato dai 100 ai 120mila euro nelle slot machine, in particolare in una sala giochi gestita da un altro dirigente dell’Idv, Andrea Palma, tesoriere regionale del partito.
Ma Maruccio – lo ha raccontato lui stesso in interrogatorio – era al centro di un vorticoso giro di contanti e assegni tra “sale giochi, tabaccherie, parenti”, scrive il gip nell’ordinanza, “quali la madre che dalla Calabria, a suo dire, gli inviava con l’autobus i risparmi della nonna e amici vari, alcuni calabresi”. Proprio in un’inchiesta della Procura di Catanzaro, il nome di Maruccio (non indagato) è emerso nelle intercettazioni tra i protagonisti di un presunto gruppo di potere massonico-‘ndranghetistico.
L’arresto arriva in un momento molto difficile per il partito, segnato da scissioni e dalla discussione sulla questione morale che, in particolare dopo le accuse di Report, investe anche il fondatore – ed ex pm di Mani pulite – Antonio Di Pietro. Pochi giorni fa si è saputo dell’inchiesta che a Bergamo coinvolge Gabriele Cimadoro, parlamentare del partito e cognato di Di Pietro.
LAZIO, UN NUOVO CASO FIORITO. Maruccio – che dopo aver appreso di essere indagato si era dimesso dal partito e dal consiglio regionale – è il secondo capogruppo del Consiglio regionale del Lazio a finire in carcere, dopo quello del Pdl Franco Fiorito, anche lui accusato di uso privato dei fondi di partito. Uno scandalo che ha determinato la caduta della giunta Polverini e il ritorno alle urne, in data ancora da stabilire e oggetto di polemiche tra l’ex governatrice e il ministero dell’Interno. E nell’ordine di custodia cautelare, disposta dal gip per 30 giorni, riecheggiano i toni della vicenda Fiorito. Il gip Costantini scrive infatti di “un’attività predatoria di risorse pubbliche”, di una “sistematica spoliazione” dei conti dell’Italia dei Valori alla Regione Lazio da parte di Maruccio. “Si può ritenere che la gestione delle ingenti risorse (oltre 1.200.000 euro per ogni anno) che la Regione Lazio ha messo a disposizione dell’Idv” sia stata “esclusiva, incontrollata, proprietaria e destinata, almeno nelle speranze dell’indagato, anche a risultare incontrollabile a posteriori”, aggiunge il gip. L’inchiesta continua ora alla ricerca di eventuali favoreggiatori, anche all’interno dell’Idv, coinvolti dall’ex capogruppo nel tentativo di “concordare versioni favorevoli” sulla gestione dei fondi.
Salvatore Vincenzo Maruccio avrebbe sottratto circa un milione di euro dai fondi pubblici messi a disposizione del gruppo consiliare Idv tra l’aprile del 2011 e il giugno del 2012. Il denaro sarebbe stato prelevato da due conti correnti aperti dall’Idv sulle banche Cariparma e Credito Artigiano e poi trasferito, secondo l’accusa, dallo stesso Maruccio su dieci conti correnti di cui risulta titolare presso alcune banche. Sette di questi conti sono personali mentre altri tre in codelega.
IL “BOMBARDIERE” DELLE SLOT MACHINE. Durante le indagini è emerso che nel periodo incriminato Maruccio ha bruciato parecchie migliaia di euro alle slot machine. “Molto spesso mi procuravo il contante cambiando assegni dei miei conti o chiedendo anticipazioni da amici come ad esempio la sala giochi Il Travaso presso la quale avrò cambiato circa 60mila euro”, ha affermato l’ex capogruppo Idv nell’interrogatorio del 25 ottobre davanti al pm Pesci, riportato nell’ordinanza. La procura ha convocato il titolare della Travaso, società che gestisce la sala giochi romana Las Vegas Slot Room. Si tratta di Andrea Palma, anche lui dirigente del partito dipietrista. “Dal 2001 la nostra amicizia si è intensificata”, racconta a verbale Palma. “Vincenzo Maruccio spesso si e recato presso il Las Vegas Slot Room per giocare alle slot machine. Per quello che so, in quanto appreso dal personale o direttamente da lui, Maruccio ha frequentato il locale fino a pochi giorni fa per giocare”. Nel gergo della sala da gioco, l’esponente dell’Idv era uno dei “bombardieri“, cioè persone che nel gioco “non si limitano mai”.
A una domanda del pm, Palma risponde che nel locale Maruccio “aveva la disponibilità, come altri clienti importanti, di una somma in contanti che poteva prendere in prestito direttamente dalla cassa della sala giochi, senza avere l’obbligo di restituirla il giorno stesso”. Il titolare della Travaso descrive il collega di partito come un forte giocatore: “Ci sono stati giorni rari in cui ha accumulato debiti verso la cassa anche di 5mila euro, dovuti a più anticipazioni per varie giornate di gioco”. E conclude: “Presumo, data la mia esperienza personale, che Maruccio abbia potuto perdere cifre importanti e considerevoli, che potrebbero ammontare a circa 100mila euro. La sala giochi vanta a oggi un credito verso di lui di 5.500 euro”.
“SOLDI IN AUTOBUS DALLA CALABRIA”. Gli inquirenti descrivono l’ex assessore come ”una persona perennemente pressata dalla necessità di reperire denaro, pur percependo cospicui introiti come consigliere regionale”. Maruccio era sempre in cerca di denaro “reperito” da “svariate fonti: sale giochi, tabaccherie, parenti, quali la madre che dalla Calabria, a suo dire, gli inviava con l’autobus i risparmi della nonna e amici vari, alcuni calabresi”. Tra questi ”amici” figura anche una ex convivente che lo avrebbe aiutato “economicamente addirittura facendo la cessione di un quinto dello stipendio”. Per questa donna l’ex esponente dell’Idv avrebbe, con soldi del partito, pagato “il canone di locazione dell’appartamento che le era in uso mediante un assegno di 5.400 euro”. Secondo il gip nel reperimento di soldi, l’ex capogruppo “non ha esitato a violare ogni regola, sia quelle sulla circolazione del contante, sia quelle sulla negoziazione degli assegni”.
LA DIFESA: “AVEVO ANTICIPATO SOLDI PER IL PARTITO”. Durate l’inchiesta, Vincenzo Maruccio si è difeso spiegando di essere stato costretto ad anticipare soldi per sostenere le spese della politica quando il partito era in crisi di liquidità per i ritardi dell’amministrazione negli accrediti, e gli eventi incalzavano. Una spiegazione che non ha convinto la procura e la Guardia di Finanza.
Il gip ha convalidato l’arresto ravvisando “il pericolo di inquinamento delle prove”. Il provvedimento ha suscitato la protesta del legale di Maruccio, Luca Petrucci, che definisce l’arresto uno “strumento di pressione” sul suo assistito: “Vincenzo Maruccio si è dimesso, ha lasciato tutti gli incarichi, si è presentato spontaneamente agli inquirenti”, spiega il legale. “Ha offerto la massima collaborazione. Malgrado tutto ciò arrivano oggi gli arresti. La custodia cautelare dovrebbe essere l’extrema ratio, ma in questo modo appare come uno strumento di pressione sull’indagato”.
L’interrogatorio di garanzia è fissato venerdi’ mattina alle 12 nel carcere romano di Regina Coeli l’interrogatorio di garanzia di Vincenzo Maruccio, l’ex capogruppo dell’Idv alla Regione Lazio, arrestato questa mattina con l’accusa di peculato. A interrogare Maruccio sara’ il gip Flavia Costantini che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare. Secondo quanto si e’ appreso, i difensori di Maruccio, gli avvocati Luca Petrucci e Raffaella Talotta, non potranno incontrare il loro assistito fino all’interrogatorio.
Aggiornato dalla redazione web alle 16,19
Giustizia & Impunità
Regione Lazio, arrestato l’ex capogruppo Idv Maruccio. L’accusa è di peculato
Il politico avrebbe prelevato un milione di euro tra il 2011 e il 2012, dirottati su dieci conti personali. Dalle carte dell'inchiesta emerge che il politico avrebbe "bruciato" più di 100mila euro nelle slot machine gestite dal tesoriere del partito, Andrea Palma. La testimonianza: "Al gioco era un bombardiere, non si fermava mai". Il gip di Roma: "Attività predatoria di risorse pubbliche"
Vincenzo Maruccio, ex capogruppo dell’Italia dei valori in Regione Lazio, è stato arrestato dal nucleo nucleo di polizia Valutaria della Guardia di Finanza. L‘accusa è di peculato per essersi appropriato di circa un milione di euro di fondi destinati al partito. Dall’ordine di custodia richiesto dal procuratore aggiunto di Roma Nello Rossi e dal sostituto Stefano Pesci, ed emesso dal gip Flavia Costantini, emerge che nel periodo incriminato il politico, già assessore nella giunta di centrosinistra guidata da Piero Marrazzo, avrebbe bruciato dai 100 ai 120mila euro nelle slot machine, in particolare in una sala giochi gestita da un altro dirigente dell’Idv, Andrea Palma, tesoriere regionale del partito.
Ma Maruccio – lo ha raccontato lui stesso in interrogatorio – era al centro di un vorticoso giro di contanti e assegni tra “sale giochi, tabaccherie, parenti”, scrive il gip nell’ordinanza, “quali la madre che dalla Calabria, a suo dire, gli inviava con l’autobus i risparmi della nonna e amici vari, alcuni calabresi”. Proprio in un’inchiesta della Procura di Catanzaro, il nome di Maruccio (non indagato) è emerso nelle intercettazioni tra i protagonisti di un presunto gruppo di potere massonico-‘ndranghetistico.
L’arresto arriva in un momento molto difficile per il partito, segnato da scissioni e dalla discussione sulla questione morale che, in particolare dopo le accuse di Report, investe anche il fondatore – ed ex pm di Mani pulite – Antonio Di Pietro. Pochi giorni fa si è saputo dell’inchiesta che a Bergamo coinvolge Gabriele Cimadoro, parlamentare del partito e cognato di Di Pietro.
LAZIO, UN NUOVO CASO FIORITO. Maruccio – che dopo aver appreso di essere indagato si era dimesso dal partito e dal consiglio regionale – è il secondo capogruppo del Consiglio regionale del Lazio a finire in carcere, dopo quello del Pdl Franco Fiorito, anche lui accusato di uso privato dei fondi di partito. Uno scandalo che ha determinato la caduta della giunta Polverini e il ritorno alle urne, in data ancora da stabilire e oggetto di polemiche tra l’ex governatrice e il ministero dell’Interno. E nell’ordine di custodia cautelare, disposta dal gip per 30 giorni, riecheggiano i toni della vicenda Fiorito. Il gip Costantini scrive infatti di “un’attività predatoria di risorse pubbliche”, di una “sistematica spoliazione” dei conti dell’Italia dei Valori alla Regione Lazio da parte di Maruccio. “Si può ritenere che la gestione delle ingenti risorse (oltre 1.200.000 euro per ogni anno) che la Regione Lazio ha messo a disposizione dell’Idv” sia stata “esclusiva, incontrollata, proprietaria e destinata, almeno nelle speranze dell’indagato, anche a risultare incontrollabile a posteriori”, aggiunge il gip. L’inchiesta continua ora alla ricerca di eventuali favoreggiatori, anche all’interno dell’Idv, coinvolti dall’ex capogruppo nel tentativo di “concordare versioni favorevoli” sulla gestione dei fondi.
Salvatore Vincenzo Maruccio avrebbe sottratto circa un milione di euro dai fondi pubblici messi a disposizione del gruppo consiliare Idv tra l’aprile del 2011 e il giugno del 2012. Il denaro sarebbe stato prelevato da due conti correnti aperti dall’Idv sulle banche Cariparma e Credito Artigiano e poi trasferito, secondo l’accusa, dallo stesso Maruccio su dieci conti correnti di cui risulta titolare presso alcune banche. Sette di questi conti sono personali mentre altri tre in codelega.
IL “BOMBARDIERE” DELLE SLOT MACHINE. Durante le indagini è emerso che nel periodo incriminato Maruccio ha bruciato parecchie migliaia di euro alle slot machine. “Molto spesso mi procuravo il contante cambiando assegni dei miei conti o chiedendo anticipazioni da amici come ad esempio la sala giochi Il Travaso presso la quale avrò cambiato circa 60mila euro”, ha affermato l’ex capogruppo Idv nell’interrogatorio del 25 ottobre davanti al pm Pesci, riportato nell’ordinanza. La procura ha convocato il titolare della Travaso, società che gestisce la sala giochi romana Las Vegas Slot Room. Si tratta di Andrea Palma, anche lui dirigente del partito dipietrista. “Dal 2001 la nostra amicizia si è intensificata”, racconta a verbale Palma. “Vincenzo Maruccio spesso si e recato presso il Las Vegas Slot Room per giocare alle slot machine. Per quello che so, in quanto appreso dal personale o direttamente da lui, Maruccio ha frequentato il locale fino a pochi giorni fa per giocare”. Nel gergo della sala da gioco, l’esponente dell’Idv era uno dei “bombardieri“, cioè persone che nel gioco “non si limitano mai”.
A una domanda del pm, Palma risponde che nel locale Maruccio “aveva la disponibilità, come altri clienti importanti, di una somma in contanti che poteva prendere in prestito direttamente dalla cassa della sala giochi, senza avere l’obbligo di restituirla il giorno stesso”. Il titolare della Travaso descrive il collega di partito come un forte giocatore: “Ci sono stati giorni rari in cui ha accumulato debiti verso la cassa anche di 5mila euro, dovuti a più anticipazioni per varie giornate di gioco”. E conclude: “Presumo, data la mia esperienza personale, che Maruccio abbia potuto perdere cifre importanti e considerevoli, che potrebbero ammontare a circa 100mila euro. La sala giochi vanta a oggi un credito verso di lui di 5.500 euro”.
“SOLDI IN AUTOBUS DALLA CALABRIA”. Gli inquirenti descrivono l’ex assessore come ”una persona perennemente pressata dalla necessità di reperire denaro, pur percependo cospicui introiti come consigliere regionale”. Maruccio era sempre in cerca di denaro “reperito” da “svariate fonti: sale giochi, tabaccherie, parenti, quali la madre che dalla Calabria, a suo dire, gli inviava con l’autobus i risparmi della nonna e amici vari, alcuni calabresi”. Tra questi ”amici” figura anche una ex convivente che lo avrebbe aiutato “economicamente addirittura facendo la cessione di un quinto dello stipendio”. Per questa donna l’ex esponente dell’Idv avrebbe, con soldi del partito, pagato “il canone di locazione dell’appartamento che le era in uso mediante un assegno di 5.400 euro”. Secondo il gip nel reperimento di soldi, l’ex capogruppo “non ha esitato a violare ogni regola, sia quelle sulla circolazione del contante, sia quelle sulla negoziazione degli assegni”.
LA DIFESA: “AVEVO ANTICIPATO SOLDI PER IL PARTITO”. Durate l’inchiesta, Vincenzo Maruccio si è difeso spiegando di essere stato costretto ad anticipare soldi per sostenere le spese della politica quando il partito era in crisi di liquidità per i ritardi dell’amministrazione negli accrediti, e gli eventi incalzavano. Una spiegazione che non ha convinto la procura e la Guardia di Finanza.
Il gip ha convalidato l’arresto ravvisando “il pericolo di inquinamento delle prove”. Il provvedimento ha suscitato la protesta del legale di Maruccio, Luca Petrucci, che definisce l’arresto uno “strumento di pressione” sul suo assistito: “Vincenzo Maruccio si è dimesso, ha lasciato tutti gli incarichi, si è presentato spontaneamente agli inquirenti”, spiega il legale. “Ha offerto la massima collaborazione. Malgrado tutto ciò arrivano oggi gli arresti. La custodia cautelare dovrebbe essere l’extrema ratio, ma in questo modo appare come uno strumento di pressione sull’indagato”.
L’interrogatorio di garanzia è fissato venerdi’ mattina alle 12 nel carcere romano di Regina Coeli l’interrogatorio di garanzia di Vincenzo Maruccio, l’ex capogruppo dell’Idv alla Regione Lazio, arrestato questa mattina con l’accusa di peculato. A interrogare Maruccio sara’ il gip Flavia Costantini che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare. Secondo quanto si e’ appreso, i difensori di Maruccio, gli avvocati Luca Petrucci e Raffaella Talotta, non potranno incontrare il loro assistito fino all’interrogatorio.
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Caso Paragon, Nordio in Aula: ‘Nessuno è stato intercettato da Polizia penitenziaria nel 2024’. Mediterranea: ‘Spionaggio iniziato un anno fa’
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Bingo! Nordio dice in Aula che il Ministero della Giustizia non ha mai stipulato contratti con società che hanno Trojan. Se è vero ciò che dice il ministro, e noi abbiamo il dovere di credergli, a questo punto è evidente che nel Governo qualcuno mente. Pensano di fregarci ma non ci conoscono. Un giornalista è stato intercettato in modo illegale: chi è stato?". Lo scrive Matteo Renzi sui social.
"Se nessun Ministero è responsabile dell’acquisto del Trojan israeliano allora sono solo i servizi ad avere questo strumento. Ma se i servizi hanno intercettato un giornalista, Alfredo Mantovano ha mentito. Oggi Nordio ha messo molto in difficoltà Mantovano: ecco perché Mantovano non voleva che Nordio rispondesse in Aula".
"La situazione è la seguente: un giornalista è stato intercettato illegalmente con il Trojan israeliano. I servizi hanno ripetutamente negato una loro responsabilità. Il Ministro nega qualsiasi responsabilità di tutta la struttura del Ministero della Giustizia. Qualcuno sta mentendo. Chi? Non è un puntiglio. È una battaglia di civiltà giuridica. Ma prima ancora è una battaglia di libertà. Se lo Stato permette di intercettare abusivamente giornalisti, autorità religiose, attivisti politici vi immaginate che cosa può accadere con le nuove tecnologie a un cittadino comune?".
"Noi chiederemo accesso agli atti sulle spese per intercettazione di tutte le Procure della Repubblica. E non ci fermiamo. Lo facciamo perché abbiamo combattuto quando hanno violato la nostra privacy con intercettazioni illegali e perquisizioni illegittime. E allora abbiamo promesso che saremmo andati fino in fondo. Scopriremo presto chi sta mentendo agli italiani".
"E a Nordio che minaccia azioni giudiziarie contro chi insinua dubbi rispondo che io faccio domande perché è il mio dovere di membro dell’opposizione. Se vogliono denunciarmi per questo sanno dove trovarmi. Li aspetto. Minacciare l’opposizione perché fa domande: la Repubblica delle Meloni assomiglia sempre più a una repubblica delle banane".
Roma, 19 feb. (Adnkronos Salute) - "Oggi siamo qui per celebrare un grande successo: il lancio di una nuova generazione di un farmaco che aiuta a curare le maculopatie. È un percorso iniziato più di 10 anni fa e che ha portato Bayer a entrare nel campo dell’oftalmologia, per la prima volta, e a sfruttare l'innovazione e la scienza per metterle al servizio delle persone. È la celebrazione di un risultato importante, nonché un punto di partenza per noi, per futuri risultati e migliorie per i pazienti. Bayer ha un grande impegno nel migliorare la vita delle persone e oggi siamo qui per parlare del nostro impegno per migliorare la vista che è uno degli organi più importanti: vedere vuol dire vivere meglio". Sono le parole di Arianna Gregis, Country Division Head di Bayer Pharmaceuticals Italy, all’incontro ‘Una nuova opportunità per la gestione della maculopatia”, organizzato oggi a Milano dalla farmaceutica e dedicato alla nuova formulazione aflibercept 8 mg, recentemente adottata in Italia, che migliora la qualità di vita dei pazienti con maculopatie, in particolare la degenerazione maculare neovascolare (nAmd) e l’edema maculare diabetico (Dme).
"L’oftalmologia è un'area di punta per Bayer perché è un settore dove scienza e innovazione sono al servizio delle persone - spiega Gregis - Il nostro impegno non è solo sviluppare soluzioni tecnologiche, come nuovi farmaci, ma anche pensare a tutto quello che è il percorso di cura delle persone e a come possiamo metterci a servizio dei clinici, dell'associazione di pazienti e delle istituzioni per portare una miglioria nel sistema salute in Italia. Il nostro impegno è quello di ascoltare per portare un'innovazione concreta. A conferma di ciò ci sono due esempi: il primo è 'Salvare la vita si può', una campagna di sensibilizzazione per aiutare tutte le persone a capire qual è l'importanza di preservare un organo vitale come quello della vista, il nostro occhio. Come azienda, inoltre - aggiunge - stiamo investendo sullo sviluppo di competenze nuove. Abbiamo introdotto in Italia un nuovo ruolo all'interno di Bayer, che si chiama Innovation Partner in Ophthalmology, che ha la sfida, non solo di portare il massimo contributo e supporto scientifico alla comunità dei clinici, ma anche di riuscire a gestire tutte quelle tematiche del mondo della farmaco economia, del management e del supporto organizzativo, che possono impattare il percorso di cura del paziente. La nostra storia in Bayer - conclude - è legata all'innovazione e alla concretezza e questo ci fa guardare al futuro con ottimismo: possiamo continuare ad avere delle alleanze che porteranno risultati concreti per le persone".
Roma, 19 feb. (Adnkronos Salute) - Gli ultimi studi registrativi, "hanno testato l’evoluzione di aflibercept 8 mg" nelle maculopatie e ne "abbiamo decretato l'efficacia e la sicurezza, in 2 studi Pivotali: Pulsar e Photon. Il primo si è concentrato sulla degenerazione maculare legata all'età di tipo neovascolare, mentre il secondo ha testato l’efficacia nell’edema maculare diabetico. Questi studi hanno dimostrato l'equivalenza terapeutica tra il ‘vecchio’ aflibercept 2 mg” e la nuova formulazione 8 mg “ma, soprattutto, una riduzione significativa del numero di trattamenti necessari a uno, a due e a tre anni dall'inizio del trattamento. A due anni dall'inizio del trattamento, il 25-30% circa dei pazienti ha avuto bisogno di una iniezione ogni 6 mesi alla fine del follow up dei 3 anni e questo è qualcosa che non avevamo mai visto e sperimentato con le iniezioni intravitreali. Ovviamente, il risvolto pratico sta in una riduzione probabile dei costi e in un miglioramento significativo della qualità di vita dei nostri pazienti". Così all’Adnkronos Salute Paolo Lanzetta, professore di Oftalmologia e direttore della clinica Oculistica università degli studi di Udine, in occasione dell’incontro, organizzato oggi a Milano da Bayer, dedicato alla nuova formulazione aflibercept 8 mg, recentemente adottata in Italia, che rappresenta un progresso nella cura della degenerazione maculare neovascolare (nAmd) e della Dme.
"La maculopatia dal punto di vista epidemiologico colpisce un gran numero di persone - spiega Lanzetta - Ci sono due tipi di maculopatia: la degenerazione maculare legata all'età (Amd) di tipo umido o neovascolare - di fatto la principale causa di cecità legale nel mondo occidentale - e l'edema maculare diabetico (Dme), che è una componente della più complessa retinopatia diabetica, principale causa di cecità legale nella popolazione in età lavorativa, con un impatto sulla società e sulla qualità di vita dei pazienti davvero significativo. Da quasi 2 decenni i pazienti hanno accesso a terapie efficaci e sicure che sono rappresentate dai trattamenti intravitreali, spesso con farmaci cosiddetti anti-Vegf. Siamo passati - illustra lo specialista - dagli anti-Vegf di prima generazione, che necessitavano di frequenti somministrazioni intraoculari - mensile o bimensile - a quelli di seconda generazione, che si caratterizzano per la medesima efficacia, in termini di miglioramento della qualità visiva - quindi con la possibilità per i pazienti di mantenere la licenza di guida - e una riduzione della frequenza dei trattamenti iniettivi", conclude.
Roma, 19 feb. (Adnkronos Salute) - "I nuovi farmaci anti-Vegf", come aflibercept 8 mg, "garantiscono nei pazienti con maculopatia la possibilità di ridurre in modo sostanziale il numero delle procedure, cioè il numero di iniezioni che devono essere eseguite per garantire che all'interno dell'occhio ci sia un livello terapeutico adeguato" di farmaco. "Noi veniamo da un lungo periodo, ormai sono 15 anni, di terapie con dei farmaci che avevano una durata d'azione molto limitata all'interno dell'occhio, che oscillavano intorno a un mese, per cui le procedure andavano ripetute con frequenza molto alta per garantire un'adeguata efficacia". Così Francesco Bandello, professore di Oftalmologia e direttore della scuola di specializzazione in Oftalmologia dell’università Vita-Salute San Raffaele e dell’unità di Oculistica dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, in occasione dell’incontro 'Una nuova opportunità per la gestione della maculopatia', organizzato a Milano oggi, da Bayer, ricorda che "in precedenza, dopo alcuni anni dall'inizio della terapia, i pazienti stessi si allontanavano dal trattamento che diventava insostenibile a livello pratico, organizzativo, logistico e, soprattutto, portava grande disagio a tutti i caregivers, che si dovevano prendere carico del problema di accompagnarli".
Con il passare del tempo "il paziente ha la percezione del fatto che tutte le persone che lo stanno aiutando non ce la fanno più - sottolinea l’esperto - Ciò comporta l'allontanamento dei pazienti dalla terapia, quindi un'aderenza scarsa e una perdita di efficacia del trattamento sostanziale".
Guardando al futuro, "l'idea di poter disporre di farmaci che durano all'interno dell'occhio tre, quattro o addirittura cinque o sei mesi dopo le dosi di carico - evidenzia Bandello - significa poter ridurre in modo talmente sostanziale il numero di procedure che l'aderenza alla terapia può migliorare moltissimo e, conseguentemente, anche l'efficacia della terapia, con enormi vantaggi dal punto di vista clinico. Inoltre, migliora molto la possibilità per le strutture di poter garantire un'adeguata gestione dei problemi. I nostri ospedali e centri di cura - chiarisce - sono stati stressati molto dalla enorme quantità di procedure che dovevano essere eseguite. Quindi, ridurre questo numero significa rendere tutto più possibile e più praticabile e, inoltre, significa comportare dei vantaggi enormi dal punto di vista dei costi, perché il Sistema sanitario a quel punto, con una cifra che è pari a quella precedente, perché il costo di questi farmaci è uguale a quello precedente, può ottenere dei risultati molto migliori".
Roma, 19 feb. (Adnkronos Salute) - “Finalmente, grazie al sacrificio e alla ricerca, abbiamo a disposizione un farmaco che riuscirà a dilazionare nel tempo i trattamenti - un'iniezione intravitreale, cioè un'iniezione nell'occhio - dei quali noi malati abbiamo bisogno. Fino a oggi i prodotti spesso raggiungevano il mese e qualche giorno, dopo di che l'acutezza visiva iniziava a scendere. In un anno, fare 12 iniezioni nell'occhio è un ‘massacro’, primo perché fanno male, secondo perché spesso serve una persona che ti accompagni e terzo per via delle liste d’attesa: per fare 12 iniezioni è probabile che, considerando i controlli, debba recarmi 24 volte in ospedale. Grazie a questo farmaco, invece, c’è un distanziamento anche di 5 mesi”. Lo ha detto Massimo Ligustro, presidente del comitato Macula, intervenendo oggi a Milano, all’incontro con la stampa, organizzato da Bayer, dedicato alla nuova formulazione aflibercept 8 mg, recentemente adottata in Italia, che migliora la qualità di vita dei pazienti con maculopatie, in particolare la degenerazione maculare neovascolare (nAmd) e l’edema maculare diabetico (Dme).
Distanziare di mesi il trattamento “vuol dire tanto per il paziente - sottolinea Ligustro - Significa stare bene, vedere bene, non vivere la frequenza della violenza dell'iniezione e non avere gli effetti collaterali: un conto è farne 12, un altro è farne 2. Più si abbassa il numero di somministrazioni, “più si riduce” anche “l'evento avverso”. Non ultimo, recandosi meno in ospedale si abbatte la lista d'attesa e il costo. Se tutti i pazienti avessero la possibilità di avere questi nuovi e innovativi farmaci - conclude - staremmo tutti meglio e lo Stato risparmierebbe, mantenendo l’efficienza”.
Come si è ricordato nel corso dell’evento, è disponibile anche OcuClick™, una siringa pre-riempita per la somministrazione di aflibercept 8 mg, progettata per semplificare e ottimizzare ulteriormente la gestione terapeutica di queste importanti condizioni oculari.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Il momento più stressante? Quando i Duran Duran si sono presentati con un tir di strumenti loro e durante uno stacco pubblicitario abbiamo dovuto fare un miracolo per portare sul palco e collegare tutto. Ma ci siamo riusciti. Perché al lavoro sul festival c'è una squadra incredibile, tecnici di eccellenza". A parlare con grande orgoglio del lavoro fatto su Sanremo 2025 è Pippo Balistreri, direttore di palco del festival dal 1981: "Mi chiamò Ravera. Io facevo il dj. La mia fortuna fu parlare le lingue. Arrivarono i Dire Straits e nessuno riusciva a comunicarci, tranne io. Lì è iniziato tutto", racconta Balistreri in un'intervista all'Adnkronos.
Quest'anno con 29 artisti in gara, più le 4 Nuove Proposte, e una serata cover con oltre 140 artisti sul palco, il lavoro è stato frenetico: "A Sanremo tutte le edizioni sono impegnative. Certo la serata cover è sempre quella che ci mette più alla prova, con tutti quegli artisti ospiti, molti con strumenti sul palco. Dietro le quinte c'è un traffico che nemmeno nelle metropoli all'ora di punta". L'unico disguido è successo con Bresh e De André: "Sì ma la reazione di Cristiano De André non è stata carina, anche perché il body pack si era staccato perché lui si era mosso sullo sgabello. Può succedere e bisogna avere rispetto di chi lavora ai ritmi in cui si lavora a Sanremo. Non mi è piaciuto", sottolinea senza giri di parole. Così come, in maniera molto schietta, dice di non essere contento della vittoria di Olly: "Una vittoria muscolare. Musicalmente c'era di meglio", afferma. E confessa quello che sarebbe stato il suo podio ideale: "Giorgia al primo posto, Gabbani al secondo e Achille Lauro al terzo".
"Il momento più bello del festival? Per me il duetto di Giorgia con Annalisa sulle note di 'Skyfall'. Una performance stupenda. Ho fatto i complimenti a Giorgia, il suo festival è stato bellissimo. E non sono l'unico a pensare che meritasse lei la vittoria visto il boato di disapprovazione che si è sentito all'Ariston dopo l'annuncio della cinquina finalista che non prevedeva né lei né Lauro. Un peccato", insiste.
Negli ultimi due anni, Balistreri, a chi glielo ha chiesto subito dopo la fine del festival, ha detto che sarebbe stato il suo ultimo Sanremo. Ma a richiederglielo oggi, con qualche giorno di decompressione, la risposta cambia: "La domenica sono esausto e dico sempre: 'mai più'. Finiamo alle 2, andiamo a cena, andiamo a dormire alle 4, e io alle 9.30 sono di nuovo in piedi per andare alle prove. Impegnativo. Ma, se me lo chiederanno ancora, vedremo. Negli ultimi anni la Rai mi ha affiancato dei giovani, è normale che prima o poi ci sia un passaggio di consegne", dice senza sciogliere la riserva sul prossimo anno.
Di una cosa però Balistreri è certo: "Un festival di Sanremo fuori dalla Rai non ce lo vedo proprio. Nessuno può avere una competenza, un know how come quello accumulato da questa azienda. E questo dovrà pure pesare. I materiali e la tecnica della Rai su questo fronte non hanno eguali, non solo in Italia". (di Antonella Nesi)
Milano, 19 feb. (Adnkronos) - "Nei mesi che hanno preceduto le elezioni, tutte le volte che mi chiedevano di spiegare il punto del programma, io ho ribadito, con la massima intensità, l'importanza del ruolo che rivestono tutti gli addetti alla segreteria, i segretari, i direttori e i greenkeeper, che rappresentano la spina dorsale dei circoli. Il pannello che abbiamo realizzato per l'allestimento della tenda federale recita 'Federazione Italiana Golf A.i.t.g Insieme per la crescita del golf italiano' e qua tocchiamo il punto saliente di quello che dovrà essere il lavoro del prossimo mandato anno: la massima collaborazione e il dialogo fra tutti gli attori principali del mondo del golf, in particolare con i circoli, di cui A.i.t.g inevitabilmente è anche espressione per il lavoro quotidiano che svolge". E' quanto affermato dal presidente della Federazione Italiana Golf-Fig, Cristiano Cerchiai, durante la conferenza dal titolo 'Novità del settore, migliori pratiche per l’irrigazione, adempimenti e sicurezza sul lavoro in un campo da golf', convegno a cura di A.i.t.g. Associazione italiana tecnici del golf, alla prima giornata di lavori della IX edizione di Myplant & Garden, il Salone internazionale del Verde, l’appuntamento professionale tra i più importanti al mondo per le filiere del florovivaismo, in programma a Fiera Milano Rho, dal 19 al 21 febbraio 2025.
"Se mi avete sentito dire, durante la fase di campagna, che dal punto di vista tecnico i professionisti rappresentano gli ambasciatori del golf, per coloro che si approcciano per la prima volta al nostro mondo, è anche vero, dall'altro lato, che addetti alla segreteria e i direttori rappresentano le prime persone che noi incontriamo quando varchiamo la soglia di un circolo e sono i nostri riferimenti all'interno di esso -spiega Cerchiai-. Vorrei spendere due parole a vantaggio e a favore di coloro che svolgono molto spesso un lavoro oscuro che sono i greenkeeper, che raramente vedono le lu ci della ribalta, ma ci mettono costantemente in condizione di giocare sfruttando le condizioni migliori del nostro campo".
“Tra i punti del programma e ancora una volta la collaborazione con A.i.t.g sarà molto forte, vi è sicuramente quel ruolo importantissimo che i tecnici A.i.t.g rivestono nella formazione delle figure professionali all'interno della Scuola nazionale di golf - continua - Lavoreremo con loro, ho già cominciato a parlarne per un aggiornamento dei programmi e anche per introdurre un percorso di formazione continua, come peraltro avviene già in molte altre realtà professionali, per esempio la mia”.
“Non posso, quindi, che ringraziare ancora una volta il coordinatore della sezione, il segretario e direttore Davide Lantos e l'altro coordinatore Corrado Graglia, per il lavoro che fino ad oggi abbiamo svolto e per cui a volte dovremo svolgere ancora. A tutta l’A.i.t.g e ai suoi rappresentanti ricordo che dovremo mettere in campo il nostro massimo impegno e la nostra massima collaborazione per riuscire a completare il percorso di modifica normativa del Piano di Azione Nazionale, riferito all'utilizzo dei prodotti fitosanitari sugli interventi erbosi dei campi da golf. Quindi, dovremo attivarci insieme per contattare e per interloquire con i ministeri competenti, perché il risultato deve essere ottenuto anche in tempi relativamente rapidi”, conclude.