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Manifestare in pace. Di questi tempi

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In futuro i cortei dovranno durare sempre meno, a seconda della velocità con cui si esaurisce una carica della polizia. La presenza fisiologica dei violenti renderà necessarie misure sempre più preventive: le forze di polizia saranno autorizzate (istituzionalmente deresponsabilizzate) a menare per legittimo sospetto. Tra i pacifici manifestanti sarà estratto a sorte un numero variabile di innocenti, a seconda di quanti violenti avranno il diritto fisiologico di screditare la folla.

In futuro manifestazioni come quella di Roma (e altre città) del 14 novembre 2012 dovranno ispirarsi a Forza Nuova, Casapound, Movimento Sociale Europeo, Alba Doarata e non potranno essere cumulabili con diritti sanciti dalla nostra Costituzione. In alternativa tutte le manifestazioni potrebbero essere lecite nel caso la folla per intero manifestasse violenza, cosa che renderebbe indistinguibile la fisiologica percentuale minoritaria di violenti e di conseguenza vana la repressione da parte delle forze del disordine. In futuro, durante manifestazioni a difesa dei propri diritti, espressioni quali “io c’ero” saranno a discrezione del partecipante, poiché il partecipante avrà il diritto di non parlare ma tutto ciò che dirà potrà essere usato contro di lui. Come il manganello.

“Penso… ma i fascisti scendono in piazza, fanno manifestazioni, sfoggiano simboli nazisti, vogliono il “dovere” e nessuna “forza dell’ordine” dice no… Poi lavoratori, studenti urlano per i “diritti” ed allora le “forze dell’ordine” rispondono… sangue e lacrime…. violenza e terrore… penso.???”. Prendo a prestito questa riflessione dell’amico Ivano Tajetti e mi auguro di non finire in carcere per aver sporcato col mio sangue il manganello di un poliziotto, pensando che, molto probabilmente, a quel poliziotto è stato ordinato che non è colpa sua.

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