Ha portato una città al dissesto finanziario. Ora è imputato per falso in atto pubblico, truffa allo Stato e abuso d’ufficio. Si tratta dell’ex sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio, politico del Pdl che ha guidato la città piemontese dal 2007 fino allo scorso maggio conducendola sull’orlo del crac. Insieme a lui sono accusati degli stessi reati anche l’ex assessore alle finanze della sua giunta, Luciano Vandone, e il direttore economico-finanziario del Comune, Carlo Alberto Ravazzano, che avrebbero preparato il bilancio truccato. Proprio i due autori materiali del rendiconto falsato non erano in aula, ieri, davanti alla corte presieduta dal giudice Aldo Tirone. C’era solo l’ex primo cittadino. Alla sua sinistra c’era il nuovo sindaco di Alessandria, Rita Rossa (Pd), a rappresentare il Comune come parte lesa: “Vogliamo rappresentare i diritti di un’intera comunità danneggiata dalla cattiva gestione – dichiara -. Oggi i cittadini vivono delle difficoltà, mi chiedono se i responsabili pagheranno. Noi speriamo che la giustizia accerti la verità dei fatti e sancisca un risarcimento”.
Secondo il pm Ghio l’assessore alle finanze e il direttore della direzione economico-finanziaria del Comune, con il benestare di Fabbio, avrebbero falsificato il bilancio del 2010 registrando entrate più alte per più di 6,5 milioni di euro e spese più basse per più di 13,5 milioni. Con questi giochetti finanziari il consiglio comunale del 4 maggio 2011 ha potuto approvare il rendiconto che nascondeva la voragine, quella che poi ha portato il Comune al crac. Ma non è tutto, perché stando alla Procura i tre amministratori “procuravano a se stessi e al Comune di Alessandria un ingiusto vantaggio patrimoniale e all’erario statale un ingiusto danno patrimoniale”, perché i trucchetti nel bilancio del 2010 hanno permesso al Comune di non sforare il patto di stabilità, cioè la norma che pone dei rigidi paletti nei conti degli enti pubblici. Così facendo Fabbio, Vandone e Ravazzano hanno evitato le conseguenze negative imposte dalla legge, come la sospensione dei trasferimenti di fondi dallo Stato, l’impossibilità di spendere più della media del triennio precedente, l’impossibilità di accendere mutui o assumere personale e la riduzione del 30 per cento degli stipendi. Ma non è tutto, perché così facendo hanno anche compiuto una truffa ai danni dello Stato poiché – motiva il pm nella richiesta di rinvio a giudizio – hanno indotto “in errore i funzionari statali” evitando un taglio di quasi tre milioni di euro sui trasferimenti statali.
Tuttavia un errore nei documenti potrebbe far rallentare il processo, portandolo un gradino indietro. In sostanza il giudice per l’udienza preliminare che in estate ha rinviato a giudizio i tre indagati ha commesso un errore formale nel documento e gli avvocati hanno chiesto al collegio giudicante di considerare nullo il rinvio a giudizio e chiedere al gup di riscrivere il decreto. I giudici faranno sapere alla prossima udienza il 30 gennaio la loro decisione.
Nel frattempo la situazione finanziaria della città, che nell’estate scorsa è stata dichiarata in “dissesto” dalla Corte dei Conti ed è stata commissariata dal governo, continua a essere critica, soprattutto per le società partecipate dal Comune che erogano servizi. La giunta di Rita Rossa (eletta al ballottaggio di maggio contro l’ex sindaco) ha dovuto aumentare i tributi e le tariffe e tagliare i servizi cercando di ridurre il debito accumulato. Per il momento sono gli alessandrini gli unici a pagare.
Giustizia & Impunità
Alessandria, a processo al sindaco del crac: “Bilancio falsato per truffare lo Stato”
Piercarlo Fabbio (Pdl) a giudizio con l'ex assessore alle Finanze e un funzionario del Comune. Il pm: "Nel rendiconto entrate più alte di 6,5 milioni e spese più basse di 13,5". L'amministrazione (ora guidata da una giunta di centrosinistra) si è costituita parte civile
Ha portato una città al dissesto finanziario. Ora è imputato per falso in atto pubblico, truffa allo Stato e abuso d’ufficio. Si tratta dell’ex sindaco di Alessandria Piercarlo Fabbio, politico del Pdl che ha guidato la città piemontese dal 2007 fino allo scorso maggio conducendola sull’orlo del crac. Insieme a lui sono accusati degli stessi reati anche l’ex assessore alle finanze della sua giunta, Luciano Vandone, e il direttore economico-finanziario del Comune, Carlo Alberto Ravazzano, che avrebbero preparato il bilancio truccato. Proprio i due autori materiali del rendiconto falsato non erano in aula, ieri, davanti alla corte presieduta dal giudice Aldo Tirone. C’era solo l’ex primo cittadino. Alla sua sinistra c’era il nuovo sindaco di Alessandria, Rita Rossa (Pd), a rappresentare il Comune come parte lesa: “Vogliamo rappresentare i diritti di un’intera comunità danneggiata dalla cattiva gestione – dichiara -. Oggi i cittadini vivono delle difficoltà, mi chiedono se i responsabili pagheranno. Noi speriamo che la giustizia accerti la verità dei fatti e sancisca un risarcimento”.
Secondo il pm Ghio l’assessore alle finanze e il direttore della direzione economico-finanziaria del Comune, con il benestare di Fabbio, avrebbero falsificato il bilancio del 2010 registrando entrate più alte per più di 6,5 milioni di euro e spese più basse per più di 13,5 milioni. Con questi giochetti finanziari il consiglio comunale del 4 maggio 2011 ha potuto approvare il rendiconto che nascondeva la voragine, quella che poi ha portato il Comune al crac. Ma non è tutto, perché stando alla Procura i tre amministratori “procuravano a se stessi e al Comune di Alessandria un ingiusto vantaggio patrimoniale e all’erario statale un ingiusto danno patrimoniale”, perché i trucchetti nel bilancio del 2010 hanno permesso al Comune di non sforare il patto di stabilità, cioè la norma che pone dei rigidi paletti nei conti degli enti pubblici. Così facendo Fabbio, Vandone e Ravazzano hanno evitato le conseguenze negative imposte dalla legge, come la sospensione dei trasferimenti di fondi dallo Stato, l’impossibilità di spendere più della media del triennio precedente, l’impossibilità di accendere mutui o assumere personale e la riduzione del 30 per cento degli stipendi. Ma non è tutto, perché così facendo hanno anche compiuto una truffa ai danni dello Stato poiché – motiva il pm nella richiesta di rinvio a giudizio – hanno indotto “in errore i funzionari statali” evitando un taglio di quasi tre milioni di euro sui trasferimenti statali.
Tuttavia un errore nei documenti potrebbe far rallentare il processo, portandolo un gradino indietro. In sostanza il giudice per l’udienza preliminare che in estate ha rinviato a giudizio i tre indagati ha commesso un errore formale nel documento e gli avvocati hanno chiesto al collegio giudicante di considerare nullo il rinvio a giudizio e chiedere al gup di riscrivere il decreto. I giudici faranno sapere alla prossima udienza il 30 gennaio la loro decisione.
Nel frattempo la situazione finanziaria della città, che nell’estate scorsa è stata dichiarata in “dissesto” dalla Corte dei Conti ed è stata commissariata dal governo, continua a essere critica, soprattutto per le società partecipate dal Comune che erogano servizi. La giunta di Rita Rossa (eletta al ballottaggio di maggio contro l’ex sindaco) ha dovuto aumentare i tributi e le tariffe e tagliare i servizi cercando di ridurre il debito accumulato. Per il momento sono gli alessandrini gli unici a pagare.
Articolo Precedente
Da IV grado di giudizio a “ammazza sentenze”: il Pdl inasprisce l’emendamento
Articolo Successivo
Primarie Pdl, il candidato Alessandro Proto indagato per truffa a Milano
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Usa: “Telefonata Trump-Putin? Pace mai così vicina”. “Il tycoon pensa a riconoscere la Crimea come russa”. Armi, l’Ue vuole altri 40 miliardi dai “volenterosi”
Mondo
Contro Trump il Canada si fa scudo anche con la corona: “Noi e Regno Unito sovrani sotto lo stesso re”
Mondo
Scontro a distanza Francia-Usa. “Ridateci la statua della libertà”, “Non parli tedesco grazie a noi”
Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.