“Le donne sbagliano a credere che l’amore vinca tutto”. A parlare, a due giorni dal 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è il ministro della Giustizia Paola Severino. La Guardasigilli, in un’intervista a Uno Mattina, ha anche annunciato la ratifica, a breve, della Convenzione di Instanbul, il trattato internazionale che affronta il fenomeno e ha, tra gli obiettivi, la prevenzione della violenza, la protezione delle vittime e la perseguibilità penale degli aggressori. Domenica, per la giornata mondiale, programmata dalle Nazioni unite, in tutta Italia sono previste iniziative: incontri, dibattiti, spettacoli (qui una scelta tra le tante opzioni su tutto il territorio). In questo quadro si inserisce anche la discussione sul femminicidio: le parlamentari di Fli e Pdl Giulia Bongiorno e Mara Carfagna hanno presentato una proposta per introdurre l’aggravante dell’ergastolo quando una donna viene uccisa “proprio perché donna”. “E’ impensabile che nel 2012 parlamentari italiani possano considerare incostituzionale parlare di violenza maschile sulle donne. Eppure, nel corso del dibattito per la ratifica della Convenzione di Istanbul, sono emerse anche posizioni di questo tipo”, aveva detto due giorni fa a Donne di Fatto l’avvocato Barbara Spinelli, che lavora alla Convenzione Onu per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna.
Secondo le anticipazioni dei dati 2012 di Telefono Rosa le violenze contro le donne all’interno di rapporti sentimentali sono in aumento: questo tipo di abusi ha raggiunto l’85% di tutte le violenze, il 3% in più del 2011. Questo dato – commenta l’associazione – “dimostra l’urgenza di ripartire dalle relazione donna-uomo, proprio gli uomini inizino davvero a farsi carico di questa vera e propria tragedia”.
“Quella sulle donne è la forma di violenza più diffusa, senza confini di ambiente, religione, censo, cultura e nazionalità. Lo dimostra la statistica e lo conferma la cronaca” sottolinea Gabriella Battaini Dragoni, vice Segretaria Generale del Consiglio d’Europa. E’ nel 1999 che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le Ong ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno. La data fu scelta in ricordo del brutale assassinio del 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
Severino: “Serve una cultura antiviolenza. Le cause sono culturali e sociali”
Sono tante e in aumento, ricorda il ministro Severino, “le storie di donne prima picchiate e poi uccise: circa 120 in Italia dall’inizio dell’anno un numero straordinariamente alto. Perché? Le cause sono profondamente sociali, prima culturali e poi sociali. La violenza delle donne avviene sia nei Paesi ad elevato livello di cultura e civiltà, come Finlandia e Danimarca per esempio, sia nel sud. Le categorie delle donne sono indifferenziate”, dalla manager alla casalinga. “Il problema sociologico della violenza sulle donne – ha osservato Severino – non riguarda le donne, visto che tutte le fasce di donne sono colpite, ma riguarda la cultura degli uomini, una cultura che si radica nel senso del possesso. Mariti, padri, fratelli, amanti che ritengono di dover possedere la loro donna, le creano attorno una specie di cerchio di fuoco, la allontanano dal resto della famiglia, la isolano, la amano in modo folle, malato, la picchiano. E la donna non reagisce, perché non è supportata, è isolata, si vergogna e ritiene che l’amore possa vincere tutto e questo è un grande errore. Invece bisogna creare una cultura dell’antiviolenza”.
“Molti passi avanti li abbiamo fatti, ma non ci si deve fermare – continua il ministro -, bisogna andare oltre e creare una cultura dell’anti-violenza e dare alla donne la possibilità di non essere uccise, che è una frase apparentemente semplice e terribile, ma l’escalation di violenza che si ha con lo stalking sfocia spesso nella morte. La prevenzione non è facile. Bisogna suggerire alle donne che subiscono violenze di rimanere sempre in contatto con i centri anti-violenza e insegnare alle donne a costruirsi e a conservare le prove” dello stalking.
“Nei prossimi giorni il Senato ratificherà la Convenzione di Istanbul”
Gli strumenti per combattere il fenomeno della violenza ci sono nel nostro ordinamento, ma “se molti passi in avanti sono stati fatti, bisogna andare oltre, con la ratifica della Convenzione di Istanbul, prevista in Senato nei prossimi giorni, e che spero abbia un percorso accelerato, entro la fine della legislatura” insiste la Severino. Non è facile, sottolinea, mettere a punto strumenti di prevenzione: “Dobbiamo suggerire alle donne di restare sempre in contatto con i centri antiviolenza e le forze di polizia. Stiamo lavorando a banche dati, ne parlo spesso con il ministro Cancellieri e anche il ministro Fornero è attivata su questo fronte. Dobbiamo insegnare alle donne a costruire la prova della violenza subita, perché spesso ciò che accade non è visibile, perché si tratta di minacce”.
L’inasprimento delle pene, aggiunge il guardasigilli riferendosi evidentemente alla proposta di legge Bongiorno-Carfagna, “può essere un segnale importante, ma fondamentale è l’applicazione della pena. Le nostre leggi prevedono già aggravanti. Le norme le abbiamo, stiamo meglio di quanto si pensi”. In particolare, Severino ricorda l’intervento del legislatore nel prevedere “querele che non possono essere ritrattate”; inoltre, rileva come in alcuni casi “la perseguibilità d’ufficio possa essere una soluzione: servirebbe a far sì – conclude il ministro – che anche un vicino di casa possa intervenire con una denuncia a sostegno della donna vittima di violenza”.
Fornero: “Le discriminazioni sul lavoro ci costano anche in mancato sviluppo”
A ridosso della Giornata mondiale ha parlato oggi anche il ministro del Lavoro, del Welfare e delle Pari Opportunità Elsa Fornero: “Ho avuto modo di incontrare molte donne, di sentire ancora fortissima la violenza, la pressione e la distanza nei confronti delle donne in molti ambiti, anche all’interno della famiglia, nei posti di lavoro: quindi il tema è più che mai attuale” afferma. “Ovviamente il tema specifico delle differenze di genere nell’ambito del mercato del lavoro, nell’accesso alle professioni, nell’accesso alla carriera, nella dinamica della progressione di carriera – sostiene – è un tema non di violenza, ma è comunque un tema che per la nostra Italia è molto importante perché questi ritardi costano in termini di mancato sviluppo oltre che di mancato benessere”.
“Molte ricerche – ha proseguito il ministro – dimostrano che laddove il lavoro è sia della donna che dell’uomo nella famiglia i bambini vivono meglio, non solo in termini materiali ma anche di benessere psicologico. Quindi c’è una maggiore sicurezza. Certo si può dire che questa è una bella aspirazione ed è vero che deve essere un’aspirazione di tutti. Il governo la condivide e io ritengo che anche la riforma del mercato del lavoro, magari con mezzi insufficienti, tenda a valorizzare il ruolo della donna, a darle più chance, a ridurre le segmentazioni che sono oggi molto a discapito delle donne”. “Noi – ha concluso – abbiamo cercato di fare quello che era possibile, certo la strada non è finita, altri la riprenderanno io penso che dobbiamo puntare sulle cose positive e credo che ce ne siano molte”.
La Carfagna a Facci: “La nostra proposta una scemenza? La legga, prima di criticare”
Intanto si accende la polemica tra la Carfagna e il giornalista di Libero Filippo Facci che aveva scritto che la legge che vuole introdurre l’ergastolo in caso di “femminicidio” vince “il premio scemenza di fine anno”. Prima di criticare la proposta di legge che chiede l’ergastolo per chi commette un femminicidio, “bisogna leggerla” risponde Carfagna, “Questa è una proposta di legge che fa discutere – ha detto Carfagna – e mette in evidenza con quanta superficialità vengano accolte le battaglie contro un’emergenza e una piaga sociale, come quella della violenza sulle donne”. Mancano, secondo l’ex ministro per le Pari opportunità, “la sensibilità e l’intelligenza di andare a fondo per capire cosa vuol dire questa proposta di legge. Contro la violenza sulle donne – ha concluso – c’è tanta strada da fare, soprattutto sul piano culturale”.
Il sito del Pd lancia la campagna delle “Scarpe rosse”
Scarpe rosse eppur bisogna andar”: è lo slogan (che fa una perifrasi della celebre canzone Fischia il vento) lanciato sul doodle del sito internet del Pd. Il motivo è l’adesione di alcune deputati del Pd all’iniziativa di indossare le scarpe rosse per denunciare il problema. Idea nata dopo l’installazione dell’artista messicana Elina Chauvet. Sulla prima pagina seguono una serie di foto dei piedi delle parlamentari del Pd che calzano le scarpe rosse con la spiegazione dell’iniziativa: “Abbiamo voluto indossare quelle scarpe abbandonate per far camminare un obiettivo di civiltà incredibilmente ancora lontano: la lotta la femminicidio, obiettivo che deve ancora farsi strada soprattutto nella coscienza e nell’educazione dei singoli”. Seguono il video di Fischia il vento interpretato da Modena City Ramblers e di Todo cambia di Mercedes Sosa.
Hands off Women: “Serve una rete internazionale”. L’adesione online
Creare una rete internazionale di associazioni e persone per contrastare la violenza sulle donne è invece l’obiettivo dell’associazione “Hands off Women-How”, che parte dal presupposto che le violenze di genere “non possono essere considerate fatti individuali e privati, ma devono essere affrontate e contrastate come responsabilità collettive”. La violenza sulle donne, ha affermato la presidente di How, Isabella Rauti, è “un flagello mondiale, una malattia sociale, un fenomeno diffuso e sommerso, nessun paese è esente. How vuole mettere in rete le persone e le associazioni, è una vetrina mondiale dove, attraverso le nuove tecnologie, si può denunciare un caso singolo di diritti violati perché diventi di consapevolezza mondiale, è un mezzo per amplificare la voce delle donne”. In Italia, come nel mondo, ha ricordato Rauti, la violenza sulle donne “è in aumento, solo nel 2012 nel nostro Paese sono oltre 100 le donne rimaste vittima di casi estremi di violenza. Ma la violenza ha tante forme: psicologica, sessuale, economica. E quella domestica è la più diffusa, ma anche la più difficile da far emergere”.
L’adesione alla rete può avvenire attraverso la sottoscrizione di una carta d’intenti, che sarà pubblicata sul sito. Tra gli obiettivi “eliminare ogni tipo di violenza e coercizioni subite dal genere femminile, divulgare le buone prassi, sviluppare azioni coordinate, promuovere borse di studio per la comunicazione sociale sul tema dei diritti umani delle donne e delle bambine e corsi di formazione e avviamento al lavoro e iniziative di imprenditoria solidale”. “La violenza sulle donne – ha concluso la deputata del Pdl e presidente dell’associazione Diritti in Cammino, Mara Carfagna – è una tragedia quotidiana, le istituzioni devono vigilare e dare risposte efficaci”.
Passate parola
Giornata contro la violenza sulle donne, Severino: “Servono altri passi avanti”
A due giorni dalla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne il ministro della Giustizia annuncia che a breve il Senato ratificherà la Convenzione di Istanbul: "Le cause sono culturali e sociali". Il sito del Pd lancia la campagna delle "Scarpe rosse"
“Le donne sbagliano a credere che l’amore vinca tutto”. A parlare, a due giorni dal 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è il ministro della Giustizia Paola Severino. La Guardasigilli, in un’intervista a Uno Mattina, ha anche annunciato la ratifica, a breve, della Convenzione di Instanbul, il trattato internazionale che affronta il fenomeno e ha, tra gli obiettivi, la prevenzione della violenza, la protezione delle vittime e la perseguibilità penale degli aggressori. Domenica, per la giornata mondiale, programmata dalle Nazioni unite, in tutta Italia sono previste iniziative: incontri, dibattiti, spettacoli (qui una scelta tra le tante opzioni su tutto il territorio). In questo quadro si inserisce anche la discussione sul femminicidio: le parlamentari di Fli e Pdl Giulia Bongiorno e Mara Carfagna hanno presentato una proposta per introdurre l’aggravante dell’ergastolo quando una donna viene uccisa “proprio perché donna”. “E’ impensabile che nel 2012 parlamentari italiani possano considerare incostituzionale parlare di violenza maschile sulle donne. Eppure, nel corso del dibattito per la ratifica della Convenzione di Istanbul, sono emerse anche posizioni di questo tipo”, aveva detto due giorni fa a Donne di Fatto l’avvocato Barbara Spinelli, che lavora alla Convenzione Onu per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna.
Secondo le anticipazioni dei dati 2012 di Telefono Rosa le violenze contro le donne all’interno di rapporti sentimentali sono in aumento: questo tipo di abusi ha raggiunto l’85% di tutte le violenze, il 3% in più del 2011. Questo dato – commenta l’associazione – “dimostra l’urgenza di ripartire dalle relazione donna-uomo, proprio gli uomini inizino davvero a farsi carico di questa vera e propria tragedia”.
“Quella sulle donne è la forma di violenza più diffusa, senza confini di ambiente, religione, censo, cultura e nazionalità. Lo dimostra la statistica e lo conferma la cronaca” sottolinea Gabriella Battaini Dragoni, vice Segretaria Generale del Consiglio d’Europa. E’ nel 1999 che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le Ong ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno. La data fu scelta in ricordo del brutale assassinio del 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
Severino: “Serve una cultura antiviolenza. Le cause sono culturali e sociali”
Sono tante e in aumento, ricorda il ministro Severino, “le storie di donne prima picchiate e poi uccise: circa 120 in Italia dall’inizio dell’anno un numero straordinariamente alto. Perché? Le cause sono profondamente sociali, prima culturali e poi sociali. La violenza delle donne avviene sia nei Paesi ad elevato livello di cultura e civiltà, come Finlandia e Danimarca per esempio, sia nel sud. Le categorie delle donne sono indifferenziate”, dalla manager alla casalinga. “Il problema sociologico della violenza sulle donne – ha osservato Severino – non riguarda le donne, visto che tutte le fasce di donne sono colpite, ma riguarda la cultura degli uomini, una cultura che si radica nel senso del possesso. Mariti, padri, fratelli, amanti che ritengono di dover possedere la loro donna, le creano attorno una specie di cerchio di fuoco, la allontanano dal resto della famiglia, la isolano, la amano in modo folle, malato, la picchiano. E la donna non reagisce, perché non è supportata, è isolata, si vergogna e ritiene che l’amore possa vincere tutto e questo è un grande errore. Invece bisogna creare una cultura dell’antiviolenza”.
“Molti passi avanti li abbiamo fatti, ma non ci si deve fermare – continua il ministro -, bisogna andare oltre e creare una cultura dell’anti-violenza e dare alla donne la possibilità di non essere uccise, che è una frase apparentemente semplice e terribile, ma l’escalation di violenza che si ha con lo stalking sfocia spesso nella morte. La prevenzione non è facile. Bisogna suggerire alle donne che subiscono violenze di rimanere sempre in contatto con i centri anti-violenza e insegnare alle donne a costruirsi e a conservare le prove” dello stalking.
“Nei prossimi giorni il Senato ratificherà la Convenzione di Istanbul”
Gli strumenti per combattere il fenomeno della violenza ci sono nel nostro ordinamento, ma “se molti passi in avanti sono stati fatti, bisogna andare oltre, con la ratifica della Convenzione di Istanbul, prevista in Senato nei prossimi giorni, e che spero abbia un percorso accelerato, entro la fine della legislatura” insiste la Severino. Non è facile, sottolinea, mettere a punto strumenti di prevenzione: “Dobbiamo suggerire alle donne di restare sempre in contatto con i centri antiviolenza e le forze di polizia. Stiamo lavorando a banche dati, ne parlo spesso con il ministro Cancellieri e anche il ministro Fornero è attivata su questo fronte. Dobbiamo insegnare alle donne a costruire la prova della violenza subita, perché spesso ciò che accade non è visibile, perché si tratta di minacce”.
L’inasprimento delle pene, aggiunge il guardasigilli riferendosi evidentemente alla proposta di legge Bongiorno-Carfagna, “può essere un segnale importante, ma fondamentale è l’applicazione della pena. Le nostre leggi prevedono già aggravanti. Le norme le abbiamo, stiamo meglio di quanto si pensi”. In particolare, Severino ricorda l’intervento del legislatore nel prevedere “querele che non possono essere ritrattate”; inoltre, rileva come in alcuni casi “la perseguibilità d’ufficio possa essere una soluzione: servirebbe a far sì – conclude il ministro – che anche un vicino di casa possa intervenire con una denuncia a sostegno della donna vittima di violenza”.
Fornero: “Le discriminazioni sul lavoro ci costano anche in mancato sviluppo”
A ridosso della Giornata mondiale ha parlato oggi anche il ministro del Lavoro, del Welfare e delle Pari Opportunità Elsa Fornero: “Ho avuto modo di incontrare molte donne, di sentire ancora fortissima la violenza, la pressione e la distanza nei confronti delle donne in molti ambiti, anche all’interno della famiglia, nei posti di lavoro: quindi il tema è più che mai attuale” afferma. “Ovviamente il tema specifico delle differenze di genere nell’ambito del mercato del lavoro, nell’accesso alle professioni, nell’accesso alla carriera, nella dinamica della progressione di carriera – sostiene – è un tema non di violenza, ma è comunque un tema che per la nostra Italia è molto importante perché questi ritardi costano in termini di mancato sviluppo oltre che di mancato benessere”.
“Molte ricerche – ha proseguito il ministro – dimostrano che laddove il lavoro è sia della donna che dell’uomo nella famiglia i bambini vivono meglio, non solo in termini materiali ma anche di benessere psicologico. Quindi c’è una maggiore sicurezza. Certo si può dire che questa è una bella aspirazione ed è vero che deve essere un’aspirazione di tutti. Il governo la condivide e io ritengo che anche la riforma del mercato del lavoro, magari con mezzi insufficienti, tenda a valorizzare il ruolo della donna, a darle più chance, a ridurre le segmentazioni che sono oggi molto a discapito delle donne”. “Noi – ha concluso – abbiamo cercato di fare quello che era possibile, certo la strada non è finita, altri la riprenderanno io penso che dobbiamo puntare sulle cose positive e credo che ce ne siano molte”.
La Carfagna a Facci: “La nostra proposta una scemenza? La legga, prima di criticare”
Intanto si accende la polemica tra la Carfagna e il giornalista di Libero Filippo Facci che aveva scritto che la legge che vuole introdurre l’ergastolo in caso di “femminicidio” vince “il premio scemenza di fine anno”. Prima di criticare la proposta di legge che chiede l’ergastolo per chi commette un femminicidio, “bisogna leggerla” risponde Carfagna, “Questa è una proposta di legge che fa discutere – ha detto Carfagna – e mette in evidenza con quanta superficialità vengano accolte le battaglie contro un’emergenza e una piaga sociale, come quella della violenza sulle donne”. Mancano, secondo l’ex ministro per le Pari opportunità, “la sensibilità e l’intelligenza di andare a fondo per capire cosa vuol dire questa proposta di legge. Contro la violenza sulle donne – ha concluso – c’è tanta strada da fare, soprattutto sul piano culturale”.
Il sito del Pd lancia la campagna delle “Scarpe rosse”
Scarpe rosse eppur bisogna andar”: è lo slogan (che fa una perifrasi della celebre canzone Fischia il vento) lanciato sul doodle del sito internet del Pd. Il motivo è l’adesione di alcune deputati del Pd all’iniziativa di indossare le scarpe rosse per denunciare il problema. Idea nata dopo l’installazione dell’artista messicana Elina Chauvet. Sulla prima pagina seguono una serie di foto dei piedi delle parlamentari del Pd che calzano le scarpe rosse con la spiegazione dell’iniziativa: “Abbiamo voluto indossare quelle scarpe abbandonate per far camminare un obiettivo di civiltà incredibilmente ancora lontano: la lotta la femminicidio, obiettivo che deve ancora farsi strada soprattutto nella coscienza e nell’educazione dei singoli”. Seguono il video di Fischia il vento interpretato da Modena City Ramblers e di Todo cambia di Mercedes Sosa.
Hands off Women: “Serve una rete internazionale”. L’adesione online
Creare una rete internazionale di associazioni e persone per contrastare la violenza sulle donne è invece l’obiettivo dell’associazione “Hands off Women-How”, che parte dal presupposto che le violenze di genere “non possono essere considerate fatti individuali e privati, ma devono essere affrontate e contrastate come responsabilità collettive”. La violenza sulle donne, ha affermato la presidente di How, Isabella Rauti, è “un flagello mondiale, una malattia sociale, un fenomeno diffuso e sommerso, nessun paese è esente. How vuole mettere in rete le persone e le associazioni, è una vetrina mondiale dove, attraverso le nuove tecnologie, si può denunciare un caso singolo di diritti violati perché diventi di consapevolezza mondiale, è un mezzo per amplificare la voce delle donne”. In Italia, come nel mondo, ha ricordato Rauti, la violenza sulle donne “è in aumento, solo nel 2012 nel nostro Paese sono oltre 100 le donne rimaste vittima di casi estremi di violenza. Ma la violenza ha tante forme: psicologica, sessuale, economica. E quella domestica è la più diffusa, ma anche la più difficile da far emergere”.
L’adesione alla rete può avvenire attraverso la sottoscrizione di una carta d’intenti, che sarà pubblicata sul sito. Tra gli obiettivi “eliminare ogni tipo di violenza e coercizioni subite dal genere femminile, divulgare le buone prassi, sviluppare azioni coordinate, promuovere borse di studio per la comunicazione sociale sul tema dei diritti umani delle donne e delle bambine e corsi di formazione e avviamento al lavoro e iniziative di imprenditoria solidale”. “La violenza sulle donne – ha concluso la deputata del Pdl e presidente dell’associazione Diritti in Cammino, Mara Carfagna – è una tragedia quotidiana, le istituzioni devono vigilare e dare risposte efficaci”.
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Roma, 21 feb. - (Adnkronos) - Con il 'ritocco' al rialzo annunciato dal Mef diventa più appetibile il Btp Più, il nuovo titolo di Stato a 8 anni, il cui collocamento si è chiuso alle 13 con quasi 15 miliardi raccolti. Rispetto ai rendimenti originari (2,80% i primi 4 anni e 3,60% i successivi 4) l'aumento annunciato - rispettivamente a 2,85% e 3,70% - rappresenta un incremento complessivo di oltre l'8% sul fronte interessi. Infatti, investendo 10 mila euro, e considerando la trattenuta del 12,5% (inferiore a quella del 26% applicata sui dividendi azionari) in 8 anni il risparmiatore può incassare 2422 euro netti, a fronte dei 2240 euro previsti con i rendimenti 'iniziali'. Un dato che rappresenta un rendimento netto del 3,03% annuo: è questo il dato di riferimento per giudicare la redditività del titolo a fronte dell'inflazione (che inevitabilmente erode il valore delle somme investite). Se la Bce dovesse riuscire nell'intento di mantenere stabilmente la crescita dei prezzi sotto il 2%, allora chi ha investito nel Btp Più potrà dire di aver fatto un buon affare. Ma sull'inflazione, come insegna la storia recente, è difficile fare previsioni.
(Adnkronos) - La letteratura fantastica in Italia si prende sempre più spazio. Questo fine settimana si tiene a Roma la prima edizione di ‘Oblivion, fiera del libro, del fumetto e dell’irrazionale', dedicata alla letteratura di genere horror, fantasy, fantascienza e weird.
"È nato tutto da una pizza a San Lorenzo insieme a Claudio Kulesko, Paolo di Orazio ed Edoardo M. Rizzoli", spiega all’Adnkronos Emmanuele Pilia, alla direzione editoriale dell’evento. "Volevamo ribadire il valore artistico letterario del mondo della letteratura fantastica, che in Italia ha poche piattaforme in cui fare rete e in cui avere dignità, e così ci siamo ispirati a eventi come ‘Stranimondi’ e ‘Marginalia’ che si svolgono a Milano, per creare qualcosa di simile", dice.
Alla Città dell’Altra Economia, nel quartiere Testaccio di Roma, il 22 e il 23 febbraio, 45 case editrici indipendenti italiane propongono i propri libri e un programma ricco di incontri, che si terranno tra le 10 e le 20 di sabato e domenica. "Niente presentazioni classiche, ma piccole conferenze sui temi in cui siamo riusciti a coinvolgere tutti gli editori", spiega Pilia. E così dalla crisi climatica al femminismo, dall’intelligenza artificiale alle relazioni affettive sono tantissimi gli argomenti che verranno affrontati da autori ed editori attraverso la lente della letteratura di genere.
Nell'anno che si è appena concluso si è registrato un calo del numero generale di lettori, eppure il fantasy è in controtendenza: le vendite nel 2024 sono cresciute del 27,1% da gennaio a ottobre, superando il milione di libri venduti. Gli italiani hanno riscoperto un genere considerato a lungo di ‘serie b’? “I lettori e le lettrici italiani – spiega Pilia – hanno sempre letto tanta letteratura fantastica, ma prima era meno monitorata. Pensiamo alla collana di successo ‘Urania’, che esce in edicola e non è tracciata. Però negli ultimi anni c’è stata sicuramente una crescita dell’ecosistema editoriale: ci sono più editor, più traduttori, sono nate molte case editrici di genere che hanno portato un ‘know how’ che prima era appannaggio di accademici. È aumentata la qualità, ma anche il discorso attorno al genere, con un grande lavoro di riscoperta del fantasy italiano".
Non c’è una motivazione unica dietro alla cresciuta di interesse registrata negli ultimi anni: da un lato ci sono il successo di saghe letterarie e cinematografiche/televisive come ‘Harry Potter’, ‘Hunger Games’ o ‘Il trono di spade’, dall’altro c’è chi ritiene che il fantasy, con le sue metafore, sia uno strumento utile a interpretare il tempo presente. Emmanuele Pilia ci tiene a sottolineare l’aspetto più importante quando si devono avvicinare nuovi lettori: "Credo che l’idea moralistica che leggere sia utile e necessario abbia danneggiato la letteratura. Leggere è divertente, è bello, è fico. Si può paragonare a una partita di calcio o una cena fuori. Bisogna desacralizzare la lettura per darle valore e noi, con il nostro evento, abbiamo puntato tutto su questo concetto anche per avvicinare chi non ha ancora scoperto il fantastico".
La manifestazione, che beneficia del patrocinio del Comune di Roma, dell’Assessorato alla Cultura e del I Municipio, è completamente gratuito e non sarà solo un'occasione per i lettori, ma anche per chi sogna di lavorare nel campo. Nel corso della fiera infatti verrà assegnato il Premio di Racconti Brevi, "dedicato agli autori e alle autrici che vogliono esplorare i temi dell’horror, del fantasy, della fantascienza e del weird", si legge sul sito ufficiale, e che avranno così l'opportunità di sottoporre il proprio scritto a una giuria di editori esperti, presenti alla fiera. Sono previste anche diverse menzioni speciali, con relativi premi e targhe, per le opere che si distingueranno per originalità e stile. (di Corinna Spirito)
Roma, 21 feb. (Adnkronos Salute) - "La prima richiesta che facciamo al ministro della Salute Schillaci è quella di valutare e concludere la questione medico-legale istituendo una commissione super partes, che valuti prima di ogni iter, di ogni pratica, la questione, in modo tale che il numero delle denunce venga ridotto. Questo accade negli Stati Uniti, accade anche in Francia, quindi crediamo che debba essere applicato anche in Italia. Seconda cosa", serve "intervenire sulla questione delle nuove tecnologie, che ha un peso rilevantissimo anche sul fronte economico, quindi legiferare a livello centrale sulla congruità e sul numero, per esempio, dei robot e delle nuove tecnologie importanti e costose che vengono, diciamo, proposte. L'altra cosa è incentivare l'intelligenza artificiale. Tuttavia sappiamo che soltanto il 26% delle Asl in Italia ha investito in intelligenza artificiale". Così all'Adnkronos Salute il presidente del Collegio italiano dei chirurghi, Maurizio Brausi, in occasione del secondo congresso Cic, momento di confronto sul presente e il futuro della chirurgia, promosso oggi a Roma.
"La formazione per i giovani chirurghi è importantissima - continua Brausi - A questo proposito abbiamo ideato un questionario che è stato spedito a tutte le scuole di specialità. Abbiamo già raccolto più di 600 risposte sulla soddisfazione o meno che i nostri specializzandi hanno nelle varie scuole". Per far fronte alla carenza di professionisti, poi, "dobbiamo fare una programmazione diversa. Sappiamo che 3mila medici all'anno vanno in pensione e non vengono sostituiti - ricorda - e abbiamo anche un problema contingente degli specializzanti stessi: per diventare un chirurgo occorrono 11 anni, cosa che non aiuta". A questo si aggiunge "il problema dello stipendio che in Italia non è equiparato a quello europeo", e quello "delle denunce: ne arrivano circa 35mila-40mila all'anno per i chirurghi. Questo ovviamente è un fattore un po' negativo", che rende "più difficile la scelta della specialità". La prova lampante è sui "concorsi, soprattutto per l'ortopedia e anche per chirurgia generale: vanno deserti".
Altra cosa che interessa molto il Collegio, che rappresenta circa 47 società chirurgiche e 45 mila chirurghi italiani, è "l'uso delle nuove tecnologie e la loro sostenibilità per il sistema sanitario nazionale - conclude Brausi - Possiamo fare qualcosa per ridurre i costi, però occorre essere molto determinati e prendere decisioni sia a livello centrale che a livello regionale per razionalizzare, ad esempio, il numero di robot in Italia o il numero delle nuove tecnologie. L'intelligenza artificiale può ridurre nettamente il lavoro e dovrebbe essere applicata nelle varie Asl, vista l'applicazione incredibile che c'è nell'imaging, della radiologia, con la velocizzazione degli esami radiologici e diagnosi molto più sicure in accordo con le linee guida".
Roma, 21 feb. (Adnkronos/Labitalia) - Mary Modaffari, presidente nazionale della Confederazione nazionale esercenti (Cne), associazione sindacale datoriale italiana, iscritta al registro dei lobbisti del Parlamento Europeo, è stata l' unica italiana entrata a far parte del direttivo del Seri ( sindacato europeo dei rappresentanti di interessi ) e contestualmente nominata a responsabile della gestione dei rapporti istituzionali esteri del Seri.
"Il Seri, acronimo di Sindacato europeo rappresentanti interessi presso il Parlamento Europeo è un’organizzazione sindacale europea composta da presidenti di varie sigle sindacali datoriali di tutta Europa. Il Seri è stato istituito per rappresentare e tutelare i diritti e gli interessi dei professionisti che operano al Parlamento Europeo come rappresentanti di interessi e dunque portavoce delle esigenze delle imprese associate presso le rispettive associazioni datoriali dei vari Paesi Europei. L' obiettivo è quello di fornire un supporto qualificato a livello istituzionale, promuovendo la valorizzazione delle competenze e delle specificità del lavoro che ogni rappresentante svolge al Parlamento Europeo. Le finalità principali includono la difesa dei diritti delle imprese, pmi e start-up in ambito parlamentare, la promozione di politiche di equità e sostenibilità nel mondo del lavoro e il rafforzamento delle relazioni tra il settore istituzionale europeo e partner internazionali presso Paesi extra Ue", afferma Modaffari.
"La mia priorità -continua- è consolidare e ampliare le relazioni internazionali del Seri coinvolgendo in primo luogo soprattutto l' Italia , dando dunque voce alle varie associazioni sindacali datoriali italiane aderenti al Seri creando nuove opportunità di collaborazione istituzionale e professionale. L’obiettivo è rendere il Seri un associazione sindacale europea dei rappresentanti di interessi autorevole e riconosciuta non solo a livello europeo ma globale. La prima tappa del mio programma è organizzare con lo staff del dipartimento del Seri che mi è stato assegnato, incontri con rappresentanti di istituzioni straniere, anche tramite tavoli tematici, su argomenti che hanno come obiettivo la crescita delle imprese e pmi tenendo conto dei punti di vista dei colleghi rappresentanti di interessi degli altri stati europei", spiega ancora.
"I punti centrali da trattare sono: commercio internazionale (limiti e prospettive future), sostenibilità, crescita economica, innovazione e tutela dei diritti umani, transizione digitale e particolare attenzione sull' utilizzo dell'Ia. In sostanza, il nostro obiettivo è quella di fungere da ponte tra le istituzioni europee e le imprese degli stati membri , promuovendo uno scambio continuo e costruttivo su temi di particolare rilevanza sociale, economica e culturale. Altresì attraverso l’internazionalizzazione sarà possibile consolidare nuove partnership, rendendo il Sindacato europeo dei rappresentanti di interessi un organo "influente" nei processi decisionali che riguardano il mondo del lavoro e delle imprese", spiega ancora.
"Sono davvero onorata ed orgogliosa di questo importante incarico che mi è stato conferito e ringrazio la presidenza nazionale per la fiducia accordatami. Da anni lavoro nel mondo sindacale, ho svolto l' attività di politica sindacale con grande responsabilità ed impegno, e pertanto metterò a disposizione il mio bagaglio di esperienze. Sono certa che riusciremo a portare benefici concreti ai nostri iscritti nonché il nostro obiettivo finale è poter dare supporto con le nostre proposte alle istituzioni europee ed alle rispettive commissioni", conclude Mary Modaffari.
Roma, 21 feb. - (Adnkronos) - Si è chiuso alle 13, come annunciato, il collocamento del nuovo Btp Più che ha registrato nel quarto e ultimo giorno di raccolta 39.759 contratti per un controvalore di 1.096.376.000 euro. Il dato porta il totale del collocamento a oltre 14,9 milioni di euro. L'attenzione adesso è per il dato definitivo sul rendimento che, nelle speranze dei sottoscrittori, potrebbe portare a qualche ritocco al rialzo.
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - Le elezioni federali del 23 febbraio 2025 sono un momento cruciale non solo per la Germania ma per l’intero panorama politico europeo e internazionale. Per approfondire l'impatto di questo appuntamento elettorale, Adnkronos organizza una diretta speciale targata Eurofocus, direttamente dalla residenza di Hans-Dieter Lucas, l’ambasciatore tedesco a Roma.
Condotto dal direttore Davide Desario e dai vicedirettori Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, con la partecipazione dei giornalisti Adnkronos Mara Montanari e Otto Lanzavecchia, lo speciale di domenica comincerà alle 17 e vedrà la partecipazione di molti ospiti italiani e tedeschi, con continui collegamenti anche da Berlino, Francoforte e Bruxelles.
Alle 18, con la chiusura dei seggi e la diffusione degli exit poll, è prevista l’analisi dei primi risultati. Alle 19 un panel di esperti si confronterà sugli scenari del post-voto: quali le coalizioni possibili, e quali i rapporti di forza tra i partiti. Tra le 20 e le 21, infine, il commento della Elefantenrunde, la “tavola rotonda degli elefanti”, confronto tra i leader politici in onda sulle tv tedesche. Un'occasione unica per leggere i risultati, le prospettive e le possibili conseguenze di queste elezioni sul futuro dell'Unione Europea, delle relazioni transatlantiche e degli equilibri globali.
Lo speciale sarà trasmesso sulla homepage e sul canale Youtube di Adnkronos, con 400 siti collegati tra testate nazionali e network locali online. Le notizie sulle elezioni saranno lanciate in tempo reale dall’agenzia, analisi e interviste pubblicate sul portale Eurofocus.
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - Le elezioni federali del 23 febbraio 2025 sono un momento cruciale non solo per la Germania ma per l’intero panorama politico europeo e internazionale. Per approfondire l'impatto di questo appuntamento elettorale, Adnkronos organizza una diretta speciale targata Eurofocus, direttamente dalla residenza di Hans-Dieter Lucas, l’ambasciatore tedesco a Roma.
Condotto dal direttore Davide Desario e dai vicedirettori Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, con la partecipazione dei giornalisti Adnkronos Mara Montanari e Otto Lanzavecchia, lo speciale di domenica comincerà alle 17 e vedrà la partecipazione di molti ospiti italiani e tedeschi, con continui collegamenti anche da Berlino, Francoforte e Bruxelles.
Alle 18, con la chiusura dei seggi e la diffusione degli exit poll, è prevista l’analisi dei primi risultati. Alle 19 un panel di esperti si confronterà sugli scenari del post-voto: quali le coalizioni possibili, e quali i rapporti di forza tra i partiti. Tra le 20 e le 21, infine, il commento della Elefantenrunde, la “tavola rotonda degli elefanti”, confronto tra i leader politici in onda sulle tv tedesche. Un'occasione unica per leggere i risultati, le prospettive e le possibili conseguenze di queste elezioni sul futuro dell'Unione Europea, delle relazioni transatlantiche e degli equilibri globali.
Lo speciale sarà trasmesso sulla homepage e sul canale Youtube di Adnkronos, con 400 siti collegati tra testate nazionali e network locali online. Le notizie sulle elezioni saranno lanciate in tempo reale dall’agenzia, analisi e interviste pubblicate sul portale Eurofocus.