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Rossana Rossanda lascia ‘il manifesto’: “Redazione indisponibile al dialogo”

Il commiato avviene a 43 anni dalla nascita del foglio simbolo della sinistra e della scissione dal Partito comunista italiano. Dopo Vauro, Marco D'eramo e Joseph Halevi quello della fondatrice del giornale è solo l'ultimo degli addii. Scriverà ora per il sito sbilanciamoci.info
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Rossana Rossanda lascia il manifesto. Una delle fondatrici della storica testata della sinistra italiana se ne va, con una lettera pubblicata su MicroMega.net, in cui accusa la direzione e la redazione di “indisponibilità al dialogo”. Lettera che Rossanda ha inviato al suo ex giornale affinché venga pubblicata domani e nella quale la fondatrice annuncia che un suo commento settimanale uscirà sul sito di Sbilanciamoci: “Preso atto della indisponibilità al dialogo della direzione e della redazione del manifesto – scrive – non solo con me ma con molti redattori che se ne sono doluti pubblicamente e con i circoli del manifesto che ne hanno sempre sostenuto il finanziamento, ho smesso di collaborare al giornale cui nel 1969 abbiamo dato vita. A partire da oggi (ieri per il giornale), un mio commento settimanale sarà pubblicato, generalmente il venerdì, in collaborazione con Sbilanciamoci e sul suo sito www.sbilanciamoci.info“.

E’ solo l’ultimo degli addii “eccellenti” che il manifesto ha subìto nelle ultime settimane. Prima Vauro, poi Marco D’Eramo, la cui lettera di commiato è stata liquidata con poche sprezzanti righe dalla direzione, ragione per la quale è in corso tra i suoi amici e lettori una raccolta di firme per criticare duramente l’atteggiamento del giornale nei confronti di una delle figure storiche del manifesto. In uscita nell’ultimo periodo anche Joseph Halevi, uno tra i più noti collaboratori del manifesto, che in una lettera inviata al circolo del manifesto di Bologna usa parole durissime nei confronti della direzione e della redazione: “Non si tratta più di un collettivo ma di un manipolo che per varie ragioni si è appropriato del giornale”.

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