”Sono 128.733 i cittadini che hanno chiesto in questi giorni di votare al ballottaggio: hanno aderito al programma del centrosinistra e vogliono andare a votare. Che facciamo, li facciamo restare a casa?”. Lo chiede Matteo Renzi intervenendo al tg de La7. “Qui per prendere un punto al ballottaggio – aggiunge – si rischia di perdere le elezioni: non si può non far votare quelli a cui chiediamo il voto”. Renzi ha richiesto formalmente che sia consentito a tutti coloro che lo desiderano di registrarsi e votare liberamente domenica, previa sottoscrizione di apposita autocertificazione del fatto di non avere votato il 25 novembre per motivi indipendenti dalla loro volontà. Ma non solo. Il Comitato Renzi paventa, in una lettera inviata ai Garanti, anche il rischio di brogli e conseguenti controversie sul procedimento di voto delle primarie chiedendo “formalmente che sia consentito a tutti coloro che lo desiderano di registrarsi e votare liberamente nella stessa giornata del 2 dicembre”.
Ma il sindaco fa di più. Una lettera di www.domenicavoto.com è stata inviata ai 128.733 cittadini che hanno “espresso la volontà di partecipare a questa occasione di rinnovamento dell’Italia con lo strumento delle primarie”, invitandoli “a recarsi al seggio con l’email stampata e chiedere di votare”. Domenicavoto.it è promosso dalla Fondazione Big Bang. L’email è indirizzata a coloro i quali si sono rivolti al sito per formulare la propria richiesta di partecipazione al secondo turno delle primarie senza aver partecipato al primo o senza essersi preiscritti fino al 25 novembre. “Carissimo – si legge nel testo – lei è uno dei 128.733 cittadini che attraverso il sito www.domenicavoto.it ha espresso la volontà di partecipare a questa occasione di rinnovamento dell’Italia con lo strumento delle primarie. La sua domanda di partecipazione al ballottaggio, che si tiene domenica 2 dicembre dalle ore 8 alle ore 20, è perfettamente coerente con le regole che il centrosinistra si è dato”. “Trova qui il link al regolamento e soprattutto – prosegue la mail – trova qui il video dell’intervista che il professor Luigi Berlinguer, presidente del collegio dei garanti, ha rilasciato domenica 25 novembre a YoudemTv (la televisione ufficiale del Pd)”.
“Per paura, e solo per paura – conclude la mail – alcuni coordinamenti provinciali vogliono bloccare le iscrizioni, ma è un suo diritto partecipare al ballottaggio. La invitiamo quindi a recarsi al seggio con l’email stampata – prosegue la lettera riferendosi alla e-mail di richiesta di partecipare al voto – e chiedere di votare. Qui trova il suo seggio dove potersi recare. Le ricordo che ci vuole: documento d’identità, tessera elettorale e qualche minuto di pazienza per le code”.
Finisce tra scambi di accuse e carte da bollo, insomma, la previgilia del ballottaggio tra Bersani e Renzi. Con il rischio, paventato da entrambi i contendenti, che la “grande festa della democrazia” che fino a lunedì aveva trionfato sulla sfida interna al partito, si trasformi in una débacle per tutti. La paura, come dice Bersani, è che lo scontro sulle regole finisca per “sfregiare” il senso e la portata della grande mobilitazione popolare e il timore. Mentre Renzi teme, per ragioni opposte, che nelle ultime 48 ore prima del voto “qualcuno tenterà di rovinare tutto”. Peccato, aggiunge il sindaco di Firenze che si dice “deluso” dall’irrigidimento sulle regole e offeso per gli insulti ricevuti . Da Bersani, aggiunge, “mi aspettavo uno stile umano diverso”.
Parla addirittura di “pozzi avvelenati”, di ossessione sulle regole, Renzi che oggi è stato però ammonito dai Garanti del comitato per le primarie per l’invito al voto, dalle pagine di alcuni quotidiani, rivolto a chi non ha partecipato al primo turno. A sua volta Renzi attacca il segretario del Pd per un’altra iniziativa, un’inserzione pubblicitaria del comitato per Bersani di Cuneo. “Nelle inserzioni c’è scritto ‘partecipa’, non ‘vota Renzi’, mentre su La Stampa il comitato Bersani invita a votare per Bersani” sottolinea Renzi. Insomma “non siamo noi a violare le regole” si difende il sindaco. Il caos vero scatenato da questa guerra all’ultimo voto potrebbe verificarsi domenica ai seggi: le nuove richieste di registrazione sarebbero decine di migliaia. Solo tramite il contestatissimo portale ‘domenicavoto.it’ sono transitate quasi 129mila richieste di partecipazione al ballottaggio. Ma nei vari coordinamenti provinciali, stando alle stime del Comitato Renzi, le richieste sarebbero almeno il doppio. Questo, afferma Lino Paganelli, delegato di Renzi al coordinamento nazionale, è ad esempio quanto accaduto fino a ieri a Roma. Dove, su un totale di 5mila richieste, solo 2 mila erano pervenute tramite il “facilitatore” del sito renziano. “Cosa facciamo con i 128.733 cittadini che non hanno votato al primo turno, hanno firmato la carta d’intenti e vogliono votare domenica. Li lasciamo fuori?” si indigna Renzi che avverte: “Qui per prendere un punto al ballottaggio si rischia di perdere le elezioni: non si può non far votare quelli a cui chiediamo il voto”.
In ogni caso, per cercare di arginare il caos, il comitato dei garanti ha lanciato un appello in cui si invitano al ballottaggio solo quanti si sono regolarmente registrati: insomma, per votare non basta la richiesta, serve che la stessa oltre ad essere “personale” (quindi non attraverso un modulo come quello che si sottoscrive sul “facilitatore”), sia anche motivata e soprattutto che sia accolta dai comitati provinciali. Senza una risposta scritta è inutile presentarsi al seggio. Ma quanti lo sapranno?
Bersani è irritato da questo nuovo assalto sulle regole e rimprovera Renzi un atteggiamento da “vittima”. “Le regole non si cambiano in corso d’opera e chi vuole governare deve dare il buon esempio e rispettare le regole” si arrabbia. Ma l’irritazione si fa maggiore di fronte all’insinuazione di voler bloccare i nuovi votanti il cui numero coinciderebbe con la differenza che separa i due sfidanti nelle preferenze: “Le ho volute io queste primarie. Ma di cosa stiamo parlando? Io potevo essere il candidato del Pd senza tutta questa cosa. Ho forse paura che i tre milioni diventino quattro?”. Intanto, però, anche per non surriscaldare ulteriormente il clima già teso della vigilia del voto, il comitato dei garanti ha evitato di sanzionare Renzi a cui viene però contestata una ‘rilevante distorsione delle regolè. Dalla delibera stessa l’invito che arriva è quello di un deciso appello alla sobrietà.
I garanti, dunque, tengono duro: le regole sono e restano quelle che sono state decise all’unanimità. Per cui, puntualizzano, “il corpo elettorale è quello costituito con la registrazione dal 4 al 25 novembre”. Eventuali deroghe, “di natura eccezionale”, dovranno essere “adeguatamente argomentate nella richiesta, che dovrà essere non certificata ma motivata”, e riferite “solo a casi eccezionali”. E allora niente diritto di voto a Nino Bixio, Topolino, Mago Zurlì e Giuliano Ferrara, intestatari di email farlocche (a Milano su 20mila richieste di voto, 17 mila avevano lo stesso format) che sono state inviate al comitato per chiedere una nuova registrazione sull’onda dell’invito contenuto nelle pubblicità pagate dai renziani: “Hanno organizzato il flusso sottraendone la personalizzazione, con modelli uguali e generici che hanno determinato un turbamento”, ha rilevato Berlinguer, aggiungendo che la registrazione informatica va avanti, parzialmente realizzata in outsourcing da società specializzate pagate con parte dei contributi versati al seggio dagli elettori. E questo perché domenica tutto sia “semplice e trasparente”, garantendo efficienza, regolarità e certezza del voto in tutti i seggi”.
Renzi, da parte sua, rivendica di non aver violato le regole (“Una barzelletta che non fa ridere”) accusando l’avversario di “voler avvelenare il clima per il dopo”. Ma Bersani non ci sta: Renzi “non faccia la vittima”, rispetti le regole e non “sfregi” l’iniziativa delle primarie. Per contro a Roma oggi sono comparsi manifesti come quello in pagina (postato su Twitter dal giornalista del Foglio Claudio Cerasa).
E allora: allo stato dell’arte il “corpo elettorale” del 2 dicembre sarà composto da tutti quelli che si sono registrati in tempo. Voteranno ai seggi coloro che hanno votato al primo turno. Potranno votare anche quelli che si sono registrati online ma che non hanno votato al primo turno e quindi potranno farlo versando i 2 euro e ritirando il certificato di elettore di centrosinistra. A tutti coloro che hanno mandato una richiesta via fax o online è stato ricordato che entro domani riceveranno una risposta e sapranno se la richiesta è stata accettata o meno, insieme all’eventuale indicazione del seggio dove recarsi. Nel caso che non si riceva nessuna comunicazione, la domanda va ritenuta respinta.