Il partito greco di Alba dorata non è più un fenomeno sconosciuto, ma dopo il suo ingresso in parlamento alle scorse elezioni di maggio con il 7 per cento dei consensi, (oggi raddoppiati) si è distinto per numerosi episodi di razzismo, xenofobia e violenza. L’ultimo, in ordine di tempo, compiuto da due deputati che hanno tentato di fare ingresso nel Parlamento greco con due pistole, intercettate dai metal detector. Solo due settimane fa il portavoce del partito Ilias Kasidiaris si era rivolto in rete ai suoi militanti, per spiegare che era giunto il momento di “approfittare” dei diritti che gli concede l’esser stati eletti. E aveva detto: “Ora potremo portare pistole legalmente e non saremo arrestati sul luogo dei fatti se c’è un incidente. Questo ci permette di sentirci più tranquilli rispetto alle nostre azioni”. Lo stesso Kasiriadis era stato al centro pochi giorni fa di un voto del Parlamento proprio per spogliarlo dell’immunità, perché indagato per un furto a mano armata nel 2007.
Ma questo è solo la punta di un iceberg ben più pericoloso e demagogico. Il partito ha deciso di creare un’associazione di medici solo per cittadini greci, chiamandola “Medici con frontiere”, in aperta polemica con le ben più nota “Medici senza frontiere” che da anni opera in tutto il mondo per curare ammalati, senza distinzioni di sesso, razza o religione. Come invece Alba dorata intende fare. Per questo il sindaco di Maroussi, Patoulis, ha commentato stizzito che “le carenze dello Stato non possono tramutarsi in un’operazione partigiana, ma chi è in grado di fornire aiuti al nostro prossimo, lo potrà fare solo in modo certificato”. Allo stesso tempo il ministro della Salute Lykourentzos ha sottolineato che l’assistenza sanitaria delle associazioni di volontariato sono offerte a tutti, “al popolo greco, così come ai cittadini di paesi terzi che sono nel bisogno e nella sofferenza”. Nell’ultimo trimestre, i membri di Alba dorata sono anche arrivati a minacciare controlli negli ospedali pubblici per “buttare fuori gli stranieri a dare il loro posto ai cittadini greci”. La reazione contro il partito non si è fatta attendere: ieri un ordigno è esploso nella sede di Aspropirgos, a Nord Ovest di Atene: gravi i danni agli appartamenti e ai negozi dell’edificio ma nessuna vittima. L’attentato è giunto a pochissime ore dall’invito rivolto da Evanghelos Venizelos, il leader del Pasok, a tutti i partiti democratici del Paese a “combattere penalmente” Alba dorata, in quanto “si tratta di un’organizzazione criminale e nazista”.
Della condotta del partito ha fatto le spese un’insegnante dell’isola di Cefalonia, che in occasione della festa nazionale greca dello sorso 28 ottobre, aveva “osato” far scrivere agli alunni alcune preghiere in lingua greca ma anche in lingua albanese, al fine di favorire l’integrazione della folta comunità albanese che vive da anni in Grecia. Con il risultato che l’insegnante è stata trasferita nell’incredulità generale. Sul tema c’è stata una doppia reazione internazionale: non solo la Commissione europea e l’Onu hanno aperto un dossier sul caso, per valutare quali e quanti provvedimenti intraprendere contro queste forme di razzismo perpetrate dall’interno delle istituzioni (dal momento che il partito è nel parlamento ellenico), ma anche un appello di intellettuali e scrittori europei, capeggiati da Dario Fo e Bernard Henry Levy.
Twitter@FDepalo
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Grecia, l’escalation di Alba dorata: in Parlamento con le pistole
Prima il tentativo di far entrare due deputati in Aula con le armi. Poi, la creazione di "Medici con frontiere", gruppo di dottori rivolto solo ai cittadini greci. Senza contare i numerosi episodi di violenza e razzismo. Per questo Evanghelos Venizelos, leader del Pasok, ha chiesto a tutti i democratici del Paese di “combattere penalmente” il partito di estrema destra perché “si tratta di un'organizzazione criminale e nazista”
Il partito greco di Alba dorata non è più un fenomeno sconosciuto, ma dopo il suo ingresso in parlamento alle scorse elezioni di maggio con il 7 per cento dei consensi, (oggi raddoppiati) si è distinto per numerosi episodi di razzismo, xenofobia e violenza. L’ultimo, in ordine di tempo, compiuto da due deputati che hanno tentato di fare ingresso nel Parlamento greco con due pistole, intercettate dai metal detector. Solo due settimane fa il portavoce del partito Ilias Kasidiaris si era rivolto in rete ai suoi militanti, per spiegare che era giunto il momento di “approfittare” dei diritti che gli concede l’esser stati eletti. E aveva detto: “Ora potremo portare pistole legalmente e non saremo arrestati sul luogo dei fatti se c’è un incidente. Questo ci permette di sentirci più tranquilli rispetto alle nostre azioni”. Lo stesso Kasiriadis era stato al centro pochi giorni fa di un voto del Parlamento proprio per spogliarlo dell’immunità, perché indagato per un furto a mano armata nel 2007.
Ma questo è solo la punta di un iceberg ben più pericoloso e demagogico. Il partito ha deciso di creare un’associazione di medici solo per cittadini greci, chiamandola “Medici con frontiere”, in aperta polemica con le ben più nota “Medici senza frontiere” che da anni opera in tutto il mondo per curare ammalati, senza distinzioni di sesso, razza o religione. Come invece Alba dorata intende fare. Per questo il sindaco di Maroussi, Patoulis, ha commentato stizzito che “le carenze dello Stato non possono tramutarsi in un’operazione partigiana, ma chi è in grado di fornire aiuti al nostro prossimo, lo potrà fare solo in modo certificato”. Allo stesso tempo il ministro della Salute Lykourentzos ha sottolineato che l’assistenza sanitaria delle associazioni di volontariato sono offerte a tutti, “al popolo greco, così come ai cittadini di paesi terzi che sono nel bisogno e nella sofferenza”. Nell’ultimo trimestre, i membri di Alba dorata sono anche arrivati a minacciare controlli negli ospedali pubblici per “buttare fuori gli stranieri a dare il loro posto ai cittadini greci”. La reazione contro il partito non si è fatta attendere: ieri un ordigno è esploso nella sede di Aspropirgos, a Nord Ovest di Atene: gravi i danni agli appartamenti e ai negozi dell’edificio ma nessuna vittima. L’attentato è giunto a pochissime ore dall’invito rivolto da Evanghelos Venizelos, il leader del Pasok, a tutti i partiti democratici del Paese a “combattere penalmente” Alba dorata, in quanto “si tratta di un’organizzazione criminale e nazista”.
Della condotta del partito ha fatto le spese un’insegnante dell’isola di Cefalonia, che in occasione della festa nazionale greca dello sorso 28 ottobre, aveva “osato” far scrivere agli alunni alcune preghiere in lingua greca ma anche in lingua albanese, al fine di favorire l’integrazione della folta comunità albanese che vive da anni in Grecia. Con il risultato che l’insegnante è stata trasferita nell’incredulità generale. Sul tema c’è stata una doppia reazione internazionale: non solo la Commissione europea e l’Onu hanno aperto un dossier sul caso, per valutare quali e quanti provvedimenti intraprendere contro queste forme di razzismo perpetrate dall’interno delle istituzioni (dal momento che il partito è nel parlamento ellenico), ma anche un appello di intellettuali e scrittori europei, capeggiati da Dario Fo e Bernard Henry Levy.
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Parigi, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che l'Europa è consapevole che i suoi legami con gli Stati Uniti sono entrati in una "nuova fase", dopo aver partecipato a una riunione di emergenza sulla sicurezza con altri leader europei a Parigi. "Tutti a questo incontro sono consapevoli che le relazioni transatlantiche, l'alleanza Nato e la nostra amicizia con gli Stati Uniti sono entrate in una nuova fase. Lo vediamo tutti", ha detto Tusk ai giornalisti a Parigi.
Parigi, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha invitato gli Stati Uniti a fornire "una garanzia di sicurezza" in Ucraina, affermando che è "l'unico modo" per dissuadere la Russia dall'attaccare nuovamente il Paese.
"Sono pronto a prendere in considerazione un impegno delle forze britanniche sul terreno insieme ad altri se si raggiungerà un accordo di pace duraturo", ha dichiarato il leader, dopo un incontro di emergenza a Parigi con i suoi omologhi europei. “Ma deve esserci il sostegno degli Stati Uniti, perché una garanzia di sicurezza da parte degli Stati Uniti è l’unico modo per scoraggiare efficacemente la Russia dall’attaccare nuovamente l’Ucraina”, ha aggiunto.
Milano, 17 feb. (Adnkronos) - Luca Tomassini, ex rappresentante legale della Vetrya, che si era aggiudicata l'incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026, si è presentato in procura a Milano e si è riservato di tornare per spiegare alcuni aspetti dell'inchiesta per turbativa d'asta e corruzione. Accompagnato dal difensore Giordano Balossi, l'indagato ha interloquito con i titolari dell'indagine - l'aggiunta Tiziana Siciliano e coi pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis - e si è riservato su un possibile interrogatorio più approfondito. Confronto atteso a breve e comunque prima della scadenza del termine delle indagini che è previsto per metà marzo.
Tel Aviv, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato di voler creare un'agenzia speciale per la "partenza volontaria" dei residenti di Gaza, dopo l'impegno del primo ministro a rispettare il piano del presidente americano di prendere il controllo del territorio palestinese e di sfollarne gli abitanti.
"Il ministro della Difesa Israel Katz ha tenuto una riunione oggi sulla partenza volontaria dei residenti di Gaza, dopo di che ha deciso di creare un'agenzia speciale per la partenza volontaria dei residenti di Gaza all'interno del Ministero della Difesa", si legge in una nota del ministero.
Almaty, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Sette persone sono rimaste intrappolate in una miniera di rame nel Kazakistan centrale a causa di un crollo. Lo hanno reso noto le autorità locali, aggiungendo che sono in corso le operazioni di soccorso. Secondo quanto riportato dai media kazaki, l'incidente è avvenuto a una profondità di circa 640 metri.
"A causa della rottura dei cavi, al momento non c'è comunicazione con i lavoratori", ha affermato in una nota il gestore della miniera, Kazakhmys. Non è stato specificato quando è avvenuto l'incidente, ma si è verificato presso lo stabilimento "Zhomart" dell'azienda, inaugurato nel 2006 nella regione centrale di Ulytau.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni ha lasciato il vertice di Parigi senza alcuna dichiarazione all'uscita. Per il momento non c'è una valutazione in chiaro da parte della presidente del Consiglio. Ma a Roma, a Montecitorio, le opposizioni incalzano e chiedono alla premier di venire in aula a chiarire in Parlamento cosa sta accadendo e quale è la linea dell'Italia nello sconquasso provocato dalle mosse dell'amministrazione Trump in Europa e sul fronte del conflitto ucraino. Pd, Movimento 5 Stelle e Avs si fanno portatori della richiesta. I 5 Stelle chiedono comunicazioni in aula con un voto.
"La presidente Meloni deve venire in aula a riferire su quanto sta accadendo. Su quella -dice Nicola Fratoianni- che potrebbe diventare la road map per una pace, per un cessate il fuoco, per un accordo in Ucraina. Si annuncia a Riad l'incontro tra la delegazione americana e quella russa. Un incontro in cui l'Europa non esiste e penso che questo sia un problema di cui il Parlamento, tutto il Parlamento, dovrebbe discutere. Non c'è tempo da perdere".
A nome del Pd parla il responsabile Esteri, Peppe Provenzano: "Giorgia Meloni deve venire in Aula, perché siamo alla fine del mondo di ieri", esordisce. "Gli alleati che ci avevano aiutato a liberarci dall'abisso del nazifascismo, oggi spalleggiano gli estremisti di destra, nostalgici del nazismo, in Germania. L'idea di escludere l'Europa dal negoziato per la pace in Ucraina è un attacco diretto al nostro continente". Di fronte a tutto questo, incalzano i dem, la premier "deve dirci da che parte vuole stare". Provenzano richiama "l'improvvida solitaria presenza della premier alla cerimonia giuramento di Trump", modo per sottolineare un "rapporto privilegiato" con la nuova amministrazione. Ma "in pochi giorni si è aperta una voragine nell'Atlantico" E "l'Italia deve scegliere da che parte stare. Il governo deve dirci da che parte vuole stare. Se partecipare al rilancio di un necessario protagonismo dell'Europa o continuare a stare dalla parte di chi vuole picconare la nostra costruzione comune".
E se il Pd conferma la linea del supporto a Kiev insieme alla richiesta di uno sforzo diplomatico europeo, i 5 Stelle rivendicano di sostenere "da tempo che andava trovata una soluzione diplomatica". Fino "a pochi mesi fa la premier Meloni diceva che con Putin era inutile parlare. Mi chiedo se ora direbbe lo stesso anche a Trump. Vogliamo delle comunicazioni del governo sulle novità della situazione ucraina, e le vogliamo con voto. Vorremmo sentire almeno per una volta Giorgia Meloni. La aspettiamo''.
Sul punto è poi tornato anche il capogruppo M5S, Riccardo Ricciardi, quando tutta l'aula si è alzata per una standing ovation in solidarietà al presidente Sergio Mattarella per gli attacchi subiti da parte del governo russo. Ricciardi nel dare solidarietà sottolinea però che il passaggio fatto dal capo dello Stato a Marsiglia, "che sicuramente è stato male interpretato, è un passaggio che noi non avremmo fatto perché dà la leva alla narrazione che da più due anni si sta facendo in Italia e in Europa, che giustifica il continuo invio di armi per continuare una guerra che ora si rendono tutti conto dovrà arrivare a una trattativa".
A stretto giro la replica in aula del capogruppo Fdi, Galeazzo Bignami: "Sono maldestri i tentativi di qualcuno di aprire, anche su questo, una distinzione che non ha ragione d’essere perché ci sarà tempo e modo di poter discutere se la trattiva di pace” sull’Ucraina “si aprirà grazie magari all’invio delle brigate del reddito di cittadinanza o grazie al fatto che qualcuno è stato al fianco di Kiev, grazie alla postura di questo governo, in continuità anche rispetto a quando voi avevate votato a favore dell’invio di armi".
Riad, 7 feb. (Adnkronos/Afp) - La delegazione russa, tra cui il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, è arrivata in Arabia Saudita per colloqui di alto livello con funzionari statunitensi. Lo ha riferito la televisione di Stato russa.
Il canale di notizie Rossiya 24 ha mostrato i funzionari sbarcare da un aereo nella capitale saudita Riad. "La cosa principale è iniziare una vera normalizzazione delle relazioni tra noi e Washington", ha detto Ushakov a un giornalista dopo l'atterraggio.