Il Senato ha licenziato il decreto sviluppo con un voto di fiducia senza però l’appoggio politico del Pdl. Il governo quindi incassa il sì anche se il partito di Silvio Berlusconi non ha partecipato al voto. Il via libera è arrivato dopo numerose trattative tra Parlamento e governo, che hanno portato a una serie di modifiche al testo uscito da Palazzo Chigi. Un vero e proprio braccio di ferro si è consumato sulla volontà della commissione Industria del Senato di volere prorogare di 30 anni le concessioni demaniali per le spiagge, con la contrarietà del governo per una norma che contraddice le direttive europee. La mediazione è stata trovata in commissione Bilancio: 5 anni di proroga, sino al 2020. La Ragioneria generale dello Stato ha però avvisato del rischio che si potrebbe incorrere in sanzioni della Commissione europea sino a 650 mila euro al giorno. Un vero e proprio blitz, invece, sul cosiddetto scivolo alla pensione per i manager delle grandi aziende, anche quelle che licenziano. Tra queste anche società statali come Rai, Eni e Poste Italiane. La misura, infatti, è stata inserita nel maxiemendamento senza incassare prima il via libera della commissione Industria

Rimangono invece i 500 milioni di euro per il tetto del credito d’imposta per realizzare nuove infrastrutture. La commissione avrebbe voluto abbassarlo a 100 milioni. Al contrario, è stato invece il parlamento a bocciare il secondo tentativo del Governo di costituire l’Agenzia per la coesione. Eliminata all’ultimo momento anche la vendita agevolata degli immobili degli Enti previdenziali pubblici alle famiglie affittuarie, persone anziane e singole a basso reddito con riduzioni del prezzo di vendita finale e canone di affitto sostenibili a favore delle famiglie, delle persone anziane e singole a basso reddito o con comprovata difficoltà finanziaria. Il decreto, che scade il 18 dicembre, passerà ora all’esame della Camera per la seconda lettura.

Queste alcune delle principali modifiche apportate dalla commissione Industria del Senato e approvate oggi:

Proroga spiagge. Prorogate di 5 anni, sino al 2020, le concessioni demaniali balneari. Bocciata invece, dalla commissione Bilancio.

Cassa depositi e prestiti. Previsto il versamento a rate per il conguaglio che le Fondazioni bancarie dovranno al ministero dell’Economia per convertire le azioni privilegiate detenute di Cdp in azioni ordinarie. La Cassa depositi e prestiti dovrà poi fissare entro il 31 gennaio 2013 il rapporto di conversione e, nel caso non dovesse confermarsi alla pari, le Fondazioni potranno versare la differenza tra il valore di un’ordinaria e una privilegiata.

Riforma delle banche popolari. Mantenimento del voto capitario come principio di democrazia economica, passa invece da 0,5% a 1% del capitale sociale della banca l’ampliamento del limite del possesso azionario per le persone fisiche.

Raddoppio multe vertici banche. Raddoppiate a un minimo di 500 e un massimo di 5 mila euro le multe per gli amministratori delle banche che contraggono obbligazioni o compiono atti di compravendita con la banca amministrata senza l’autorizzazione all’unanimità del Consiglio di amministrazione e il voto favorevole di tutti i componenti dell’organo con funzioni di controllo.

Assicurazioni. Chi decide di non rinnovare la polizza Rc auto con la propria compagnia assicurativa per sceglierne un’altra avrà comunque diritto alla copertura nei 15 giorni successivi alla scadenza della polizza per consentirgli la stipula di una nuova polizza.

Commercio oro anche per Poste Italiane. A Poste Italiane sarà consentito l’esercizio in via professionale del commercio di oro per conto proprio o per conto terzi, come accade per le banche.

‘Carta dei diritti’ accesso internet. Accesso a internet senza alcuna discriminazione o forma di censura attraverso una carta dei diritti. Nella carta saranno definiti i principi e i criteri volti a garantire l’accesso universale della cittadinanza alla rete internet senza alcuna discriminazione o forma di censura.

Ponte sullo stretto. Confluito nel decreto sviluppo il dl per il Ponte sullo stretto di Messina per una valutazione del progetto definitivo del ponte da parte della omonima Società. Necessaria l’informativa preventiva alle commissioni parlamentari per eventuali indennizzi nel caso in cui l’opera non venga realizzata.

Libri digitali. Slitta di un anno e va al 2014 l’adozione obbligatoria dei libri in formato tutto digitale o misti.

Biglietti dell’autobus con il telefonino. Sarà possibile acquistare i biglietti dell’autobus attraverso il cellulare, scalando il prezzo dalla scheda telefonica, anche prepagata.

Arrivano ‘ausiliari’ anche in autostrada. Arrivano gli “ausiliari” anche per multare chi non paga i pedaggi autostradali.

Farmaci. Per i malati cronici o per un nuovo episodio di una patologia non cronica il medico non è tenuto a indicare in ricetta il solo principio attivo, ma può scegliere di inserire il nome specifico del farmaco.

Scivolo per manager anche se società licenzia. Arriva lo scivolo alla pensione per i manager delle grandi aziende, anche quelle che licenziano. Lo prevede una norma del maxiemendamento allo Sviluppo sul quale il governo ha incassato la fiducia. Per accordarlo basterà l’ok delle associazioni sindacali di categoria. La norma a quanto si apprende riguarderebbe tra le altre Rai, Enel, Poste. La misura, però, è stata inserita nel maxiemendamento senza incassare prima il via libera della commissione Industria. Presentato come subemendamento a firma del senatore Maurizio Castro (Pdl) ma mai approvato, lo scivolo modifica la riforma del mercato del lavoro targata Fornero laddove prevedeva che “nei casi di eccedenza di personale, gli accordi tra datori di lavoro che impieghino mediamente più di quindici dipendenti e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello aziendale possono prevedere che, al fine di incentivare l’esodo dei lavoratori più anziani, il datore di lavoro si impegni a corrispondere ai lavoratori una prestazione di importo pari al trattamento di pensione che spetterebbe in base alle regole vigenti, ed a corrispondere all’Inps la contribuzione fino al raggiungimento dei requisiti minimi per il pensionamento”.

Sulla questione si è espresso anche l’autore del subemendamento, secondo cui  “lo scivolo è costoso ma è uno strumento interessante per le imprese del dopo-Fornero intenzionate a razionalizzare i propri organici in un clima di confermata coesione sociale – ha detto Maurizio Castro – Potrebbe diventare oggetto di contrattazione aziendale attraverso meccanismi di tipo assicurativo”.

Assunzioni, no precedenza a lavori in mobilità. Non più diritto di precedenza per i lavoratori in mobilità nelle società che licenziano. Lo prevede il maxiemendamento allo Sviluppo sul quale il governo ha incassato la fiducia. Si modifica una legge del ’91 che prevedeva per i lavoratori in mobilità il diritto di precedenza in caso di assunzioni da parte dell’azienda.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Caro Beppe, per Taranto non bastano tre mosse

next
Articolo Successivo

Spread, il sogno di Monti e l’incubo degli italiani

next