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Borsa, Milano negativa. Standard & Poor’s: “Rischio taglio rating”

Secondo l'agenzia l'incertezza sull'agenda del prossimo governo comporta il "rischio significativo che l’economia italiana possa non riprendersi nella seconda metà del 2013". Grilli: "No alla speculazione". A Piazza Affari, oggi maglia nera in Europa, la peggiore del listino è stata Mediaset che ha perso oltre il 3%
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Dopo una mattinata convulsa, con l’approssimarsi della pausa del fine settimana e in attesa di un pronunciamento del Colle, i titoli di Stato italiani tirano il fiato. Ma secondo Standard & Poor’s l’incertezza sull’agenda del prossimo governo e il “rischio significativo che l’economia italiana possa non riprendersi nella seconda metà del 2013”. Per questo l’agenzia potrebbe tagliare il rating del debito. Le incertezze politiche si riflettono sui mercati e oggi Milano è maglia nera del Vecchio Continente. L’indice Ftse Mib ha segnato -0,86% a 15.699 punti, dopo aver toccato in giornata anche un calo superiore all’1%. Sull’andamento negativo hanno pesato anche le previsioni di crescita negative di Bce e Bundesbank. Male principalmente le banche ma in difficoltà anche molti industriali. La peggiore del listino però è stata Mediaset che ha perso oltre il 3%.

A fronte del monito di Standard & Poor’s, il ministro dell’Economia Vittorio Grilli spiega che “le agenzie di rating faranno il loro lavoro, ma non sono convinto che in questo momento sia utile speculare su quello che faranno o no – ha detto – Noi dobbiamo continuare a lavorare finché questo governo ha mandato per farlo, per continuare su queste riforme che sono necessarie per il nostro Paese”.

Questa mattina, in apertura, in attesa dei colloqui al Colle, la spallata di Silvio Berlusconi aveva continuato a far sentire i suoi effetti sulla credibilità del debito sovrano italiano, con i Btp decennali che, dopo la galoppata di ieri, hanno aperto ancora in rialzo e a mezzora dall’arrivo di Alfano al Quirinale, registravano tassi d’interesse in crescita di 7 punti base al 4,62 per cento. Relativamente moderato, però, l’effetto sullo spread col Bund tedesco, che viaggiava sui 332 punti, grazie al taglio delle stime sulla crescita di Berlino annunciato di prima mattina dalla Bundesbank che ha frenato un nuovo raffreddamento dei titoli di Stato della Merkel.

In dettaglio, l’istituto di Francoforte vede il pil della Germania crescere solo dello 0,4% l’anno prossimo dal precedente 1,6% indicato a giugno. Per il 2012 il pil tedesco è previsto in aumento dello 0,7% dal +1% della stima precedente. Secondo le nuove previsioni, la crescita tornerà abbastanza vigorosa nel 2014 con un pil stimato in espansione dell’1,9% dopo un calo marcato nel quarto trimestre di quest’anno e una stagnazione nel primo trimestre del prossimo anno. Gli analisti interpellati sono comunque fiduciosi che la debolezza dell’economia, a causa della crisi e della recessione in molte parti dell’Eurozona e dell’Unione europea nel suo complesso non resterà a lungo nella principale economia del Vecchio Continente.

Da segnalare, infine, su Milano che Generali cede l’1,37% sulle voci di un possibile passaggio del 4,5% della compagnia in mano a Bankitalia al Fondo Strategico Italiano della Cassa Depositi e prestiti. Secondo indiscrezioni de La Stampa, Via Nazionale, per evitare il conflitto di interessi legato all’attribuzione della vigilanza sulle assicurazioni, starebbe valutando anche di girare la quota all’Fsi. Un’ipotesi, scrive il quotidiano della Fiat, che non piace ad alcuni soci forti del Leone, timorosi di interferenze politiche nella gestione di quella che è considerata la cassaforte strategica del Paese.

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